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mercoledì 29 luglio 2009

A Gambarie d'Aspromonte, il Campus di educazione ambientale “Alla scoperta della natura” .

Ha preso il via lunedì 27 luglio presso l'Hotel Miramonti di Gambarie d'Aspromonte (RC), per concludersi il 31 p.v., il primo Campus di educazione ambientale, organizzato dall'Istituto Tecnico Statale per Geometri "A. Righi" di Reggio Calabria.
Il campus, che si avvale della collaborazione del Museo dello Strumento Musicale di Reggio C., dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte e del Club Alpino Italiano, vedrà nel corso delle intense giornate di studio, l'alternarsi di tecnici ed esperti tra i quali il Dr Carmelo Musarella dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, gli analisti sensoriali dell'ARSSA Calabria, Dr Antonio G. Lauro e p.a. Carmelo Orlando e la guida del parco Aldo Rizzo.
In particolare, Lauro ed Orlando, assaggiatori professionisti di olio extravergine, cureranno alcuni aspetti relativi all'analisi sensoriale degli oli vergini di oliva.
L'organizzazione del campus è stata affidata ai professori Paola Nasti e Giuseppe Repaci del Righi di Reggio C..

lunedì 27 luglio 2009

Così l’olio turco finisce sulle tavole in Italia.

Di Rolla Scolari (Il Giornale).
Per i romani era tutto: serviva in cucina, nei riti religiosi, nello sport, per avere la luce, per curarsi, per pettinarsi, per profumarsi. Soltanto i «negotiatores oleari» avevano il monopolio dell’oro verde. Eppure, anche allora, non mancavano le frodi, ben registrate: Apicio, che compilò una raccolta di ricette, spiegava come rendere il mediocre olio spagnolo simile a quello ottimo della Liburnia, in Istria. I secoli sono passati e l’olio rimane protagonista della nostra vita quotidiana. E non sempre siamo sicuri di condire il nostro cibo con olio di oliva oppure con olio italiano, nonostante i nomi e i numeri sull’etichetta. Da una parte ci sono le contraffazioni: seicentomila chilogrammi di extravergine adulterato sono state sequestrati dalla guardia di finanza di Bari nel luglio 2007. Il prodotto arrivava da Spagna, Grecia, Tunisia. Nel marzo 2008, a Putignano, in Puglia, è stato scoperto un magazzino pieno di bottiglie di olio di semi colorato con la clorofilla ed etichettato come extravergine: una tattica ormai d’uso comune. «Il fenomeno più frequente è vendere olio di semi vari colorato con clorofilla e spacciarlo per extravergine», spiega al Giornale il comandante dei Nas di Milano, il capitano Paolo Belgi. Il carabiniere racconta come nell’aprile del 2008 sono stati effettuati 39 arresti tra la Lombardia e la provincia di Foggia.
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mercoledì 22 luglio 2009

Olio: A Miami, giornalisti e vip studiano Portfoil, catalogo che rintraccia extravergine made in Italy.

Roma - Sarà la Florida con Miami e Palm Beach la nuova frontiera dell'olio extra vergine di oliva made in Italy. Unaprol - Consorzio Olivicolo italiano e Veronafierecontinuano negli Stati Uniti la sfida della rintracciabilità del vero olio extra vergine di oliva 100% prodotto in Italia con Portfoil, italian selected extravirgin olive oils.

Gli Stati Uniti con una quota superiore al 60% del mercato sono il primo importatore di olio di oliva dall'Italia e rispetto ai paesi nuovi consumatori, esprimono attualmente la più elevata potenzialità di consumo, confermando trend di crescita superiori al 5% all'anno.

Ad agevolare il consumo di questo prodotto, molto ricercato negli Stati Uniti, anche il prestigioso riconoscimento tributato dalla FDA, la Food and Drug Administration statunitense, che permette di indicare in etichetta (in Europa invece questo non è ancora consentito), i benefici salutistici e nutrizionali di una dieta alimentare che, per ridurre i rischi di malattie cardiovascolari, comprenda anche due cucchiaini al giorno di olio extra vergine di oliva.

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sabato 11 luglio 2009

Alimentare: Coldiretti, ora l'olio ha l'etichetta made in italy

E’ finalmente entrato in vigore l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate nell'extravergine in tutti i paesi europei per combattere le truffe e di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori che cercano il vero Made in Italy a tavola in tutta Europa. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009, che dal primo luglio obbliga ad indicare in etichetta la provenienza delle olive impiegate per produrre l’olio vergine ed extravergine di oliva in commercio. Il vero olio italiano sarà riconoscibile in etichetta da scritte come “ottenuto da olive italiane”, “ottenuto da olive coltivate in Italia” o “100 % da olive italiane” mentre per i miscugli di provenienza diversa sarà specificato - sottolinea la Coldiretti - se si tratta di “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o di “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari”. In tutta l’Unione Europea non sarà quindi piu' possibile spacciare come Made in Italy l'extravergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine senza alcuna informazione per i consumatori.