Translate

giovedì 24 giugno 2010

Sapone di Marsiglia? Più buono con l'olio extravergine di oliva.

Sono sempre di più i consumatori che ricorrono, per la loro igiene personale o per il bucato di casa, ai saponi cosiddetti 'naturali', riscoprendo, piacevolmente, i profumi di un sapone antico: il sapone di Marsiglia.
La storia.
Risalgono al 1300 i primi tentativi, poi perfezionati, di produzione di un sapone tutto vegetale, da utilizzare largamente per la pulizia personale e della casa, il cosiddetto 'Sapone di Marsiglia'.
Due i segreti del successo: la disponibili di olio d'oliva nella zona di Marsiglia e la larga diffusione della Salicornia (Arthrochnemum spp), pianta dalle cui ceneri veniva ricavata la soda.
Si trattava allora di un sapone di colore verde che si vendeva soprattutto in barre di 5 kg o in pani da 20 kg.
Una prima regolamentazione sul procedimento di produzione del sapone risale al 1688, con l'editto di Colbert, Ministro di Luigi XIV. L'editto recitava, all'articolo 3: non si potrà utilizzare nella fabbricazione di sapone, con barilla, soda o cenere, nessun grasso, burro né altro materiale; ma soltanto puro olio di oliva, e senza mescolanza di grasso, a pena di confisca delle merci.
Oggi il sapone di Marsiglia viene ancora prodotto, in modo del tutto artigianale, nelle campagne del sud dell'Italia. Ed è questa, spesso, la formulazione più usata per rimuovere le macchie più ostinate dalla biancheria o per l'igiene personale.
Il metodo.
Non tutto il sapone di Marsiglia, oggi in commercio, è ancora prodotto col metodo originale, che bandiva dalla ricetta i grassi animali e gli oli diversi da quello di olive.
Per essere sicuri di utilizzare il vero sapone di Marsiglia ed essere certi della qualità delle materie prime impiegate, risulta sicuramente conveniente provare a 'far da soli'
Tra tutti i metodi di produzione, forse il più semplice è quello cosiddetto 'a freddo', realizzabile facilmente in piccola scala, anche a casa.
Questo metodo sfrutta il calore naturale prodotto dalla reazione tra la soda caustica e l'olio di oliva per portare a termine la saponificazione. Questo calore va dunque controllato e soprattutto mantenuto il più lungo possibile perchè possa svolgere il suo compito.
Per ottenere un buon sapone a freddo è necessario:
Pesare con assoluta precisione gli ingredienti;
Miscelare l'olio di oliva e soluzione caustica alla temperatura ottimale;
Isolare gli stampi nelle prime 24 ore per far si che il calore della reazione chimica non si  disperda.
Ingredienti fondamentali:
- 1 chilogrammo di olio vergine di oliva;
- 128 grammi di soda caustica (NaOH);
- 300 grammi di acqua.

Materiale occorrente:
- bilancia elettronica (per pesare con precisione anche i grammi)
- termometro da cucina (fino a +110°)
- pentola in acciaio inox; 
 caraffa in vetro o ceramica resistenti alle alte temperature
- cucchiaio di acciaio legno
- coperte vecchie
- stampi per sapone o contenitori in tetrapack (tagliate la parte superiore)

- mascherina; occhialini; guanti di gomma resistenti; foulard per i capelli; grembiule

Fase 1: preparare l'area di lavoro
Il posto ideale per fare il sapone è la cucina perché c'è a portata di mano tutto quello che serve. Sgombrate il piano di lavoro, copritelo con vecchi giornali o con strofinacci. Indossate i guanti e tenete a portata di mano la mascherina e gli occhialini.
Fase 2: preparare la soluzione caustica
Indossate guanti, mascherina e occhialini; in una tazza larga pesate con assoluta precisione la soda caustica. Avvertenze: non toccate mai la soda con le mani perché è corrosiva e attenzione a non inalare i gas che si producono durante la reazione chimica. Nella caraffa di pirex pesate l'acqua. Mettete la caraffa sul fondo del lavello. Versate poco a poco la soda nell'acqua, mescolando in modo che si sciolga bene. Attenzione perché la temperatura della soluzione caustica salirà rapidamente sino ad 70/80 gradi. Riponete il contenitore coperto in un luogo sicuro
Fase 3: preparare l'olio di oliva
Pesate l'olio e mettetelo in una pentola di acciaio sulla bilancia; successivamente mettete la pentola sul fornello, a fuoco bassissimo, mescolando di tanto in tanto. L'olio non deve scaldarsi troppo (occorre poco tempo per portare l'olio a 45°) 

Fase 4: versare la soluzione caustica nell'olio scaldato (mai viceversa!!!!!)
Indossate guanti, mascherina e occhialini, con il termometro controllate la temperatura dell'olio e della soluzione caustica. Quando entrambe sono a 45 gradi, versate dolcemente la soluzione caustica nell'olio, mescolando bene ed a lungo col cucchiaio di legno.

Fase 5: il nastro
Questo è un punto cruciale per tutti i saponai! Mentre mescolate, il sapone cambierà colore e consistenza, diventando sempre più cremoso. Ad un tratto, togliendo il cucchiaio e facendo colare un po' di miscela nella pentola, vedrete che resterà in superficie per qualche secondo prima di affondare. Questa "traccia" è il nastro. 

Fase 6: il gel
Dopo aver aggiunto velocemente gli ingredienti facoltativi, versate il sapone fresco nello stampo (eventualmente foderato con carta forno). Isolate bene con coperte perchè stia caldo.

Fase 7: stagionatura
Lasciate il sapone coperto nello stampo per 48 ore. Dopo sformatelo e lasciatelo maturare all'aria in un ambiente asciutto e fresco. La saponificazione si completa nel giro di un paio di settimane ma la stagionatura ottimale di un sapone di olio di oliva è di 6-8 settimane.
A questo punto non resta che utilizzare il 'nostro' sapone di Marsiglia. A proposito, fatemi sapere!
Dr Antonio G. Lauro


1 commento:

  1. non ho capito bene il discorso del "nastro" :)
    Cosa intendi per ingredienti facoltativi da aggiungere? Profumi per esempio?

    RispondiElimina

Lascia il tuo commento: