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mercoledì 4 agosto 2010

TerraOlivo Congress 2010: qualità, cucina e salute in Terra Santa.

Gerusalemme (IL). Storico record di partecipanti al congresso 'The olive oil revolution - quality, culinary and health', che si è svolto il 28 luglio 2010 presso l'Inbal Hotel di Gerusalemme.
Alla convention, organizzata nell'ambito della manifestazione TerraOlivo 2010, si sono dati appuntamento i massimi esperti internazionali del mondo dell'olivo e dell'olio, per parlare della situazione attuale e delle prospettive del settore.
A guardare il poster alle spalle dei relatori si capisce subito l'importanza dell'evento: molti sponsor, quasi tutti mass media o tecnici, con la gradita sorpresa, tra questi, del logo della Regione Calabria, a significare, anche in terra di Israele, il primato nazionale tra le regioni oleicole.
Tre le sessioni di lavoro previste dagli organizzatori: la prima, di presentazione ed avvio dei lavori, in plenaria, la seconda e la terza in contemporanea ed infine le due tavole rotonde finali a chiudere il congresso.
Davanti ad un auditorium stracolmo (stimate 500 presenze), apre i lavori congressuali la spagnola Mercedes Fernández Albaladejo, Capo dell'unita Chimica dell'olio di oliva e standardizzazione del Consiglio oleicolo internazionale (COI), che indica quali saranno le prossime tappe auspicate dal COI nel campo della ricerca scientifica e della standardizzazione delle analisi chimiche dell'olio di oliva. La dottoressa Fernández Albaladejo, intervistata dopo il congresso, dichiara che la prossima riunione esecutiva del COI avverrà in Italia e molto probabilmente proprio in Calabria.
A questa segue la lettura magistrale di Carlos Falco (spagnolo), che ha toccato i temi più importanti della nutrizione umana legata all'olio di oliva, ed ha anche presentato una nuova idea progettuale che mira ad ottenere oli extra vergine di oliva ad alto contenuto di polifenoli.
Tra i primi due interventi si è potuto assistere alle considerazioni messe in campo da Shimon Lavee, Professore emerito presso la Hebrew University e padre della varietà di olive più diffusa in Israele: la cultivar Barnea.
Successivamente il congresso si è diviso nelle due sessioni previste dal programma: Olive oil and health e Olive oil branding and culinary.
Ed anche in questo la direzione dell'Inbal Hotel ha superato se stessa, preparando due location differenti, ma strettamente collegate, per i due segmenti del congresso.
La prima sessione, 'Olio di oliva e salute', dedicata all'importanza dell'olio extravergine di oliva nella nostra dieta, quale artefice di benefici salutistici è stata aperta dall'intervento del Prof. Michael Aviram, Capo del Lipid Research Laboratory della Facoltà di Medicina (Israele), che ha riportato degli ultimi studi, molti dei quali italiani, sull'azione di protezione dei polifenoli dell'olio d'oliva dalle malattie cardiovascolari. A seguire, il Dr. Enzo Perri, Direttore del Centro di Ricerca per l'Olivicoltura e l'Industria Olearia – CRA OLI di Cosenza, ha posto l'accento sulla rilevanza sperimentale dell'identificazione genetica dell'olivo e sull'importanza dell'avere la certezza del germoplasma dell'olivo, quale fonte di nutraceutici.
Non sono mancati, nel congresso in Terra Santa, cenni sulla nuova tecnologia oggi a disposizione per rafforzare l'uso di olio di oliva, magistralmente esposti dall'Israeliano Dott. Shaul Eger.
Miss Mor Wilk, in rappresentanza degli studenti dell'Università Ebraica, ha poi trattato l'imporatnte tema legato alla presenza di vitamine nell'olio di oliva e loro biodisponibilità.
Sempre nella prima sessione dei lavori, il Prof. Maurizio Servili dell'Università degli Studi di Perugia, ha colto l'occasione del tema assegantogli: Indicazione geografica (IGP) e denominazione di origine protetta (DOP), per porre l'accento sulla mancanza di categoria merceologica apposita per identificare efficacemente un Olio Extravergine di Oliva di alta qualità, lamentando i ritardi nella normativa europea (e mondiale). A conclusione dei lavori il Dr. Dag Arnon, del Ministero dell'Agricoltura israeliano, ha trattato il tema legato alla composizione nutrizionale dell'olio di oliva, fortemente condizionata dalle tecniche colturali in olivicoltura.
In contemporanea, nella sala n° 2, si è svolta anche la seconda sessione dei lavori 'Olio di oliva tecnologia e cucina', incentrata sulla tecnologia nel settore olivicolo, dalla coltivazione alla trasformazione, con cenni sugli aspetti legati all'utilizzo dell'olio extravergine in cucina non come 'condimento' ma come vero e proprio 'alimento'.
Apre i lavori il Dr. Fathi Abdel Hadi, Capo Panel Israeliano e consulente aziendale, con una interessante relazione che ipotizza nuovi futuri scenari per la coltivazione dell'olivo.
Continuano gli interventi legati alla filiera dell'olio di oliva con Reuven Birger, consulente aziendale, che parla dei risvolti connessi alla tipologia di frantoio utilizzata per esaltare la qualità degli oli di oliva.
E' così il turno del Dr. Antonio G. Lauro, Capo Panel e Consulente settore olio di oliva per l'ARSSA – Regione Calabria, che con la relazione profumi e sapori degli oli extravergine di oliva ha provato a dar un nome ed una identificazione chimica ai sentori dell'olio.
In seguito la parola passa agli esperti 'sul campo', quelli che l'olio extravergine lo utilizzano per lavoro. Quattro le relazioni; la prima dell'israeliano Mr. Haim Spiegel, Food & Beverage chain manager del Dan Hotel sull'olio di oliva nel mercato della ristorazione: ristoranti e alberghi; a seguire quella di Idi Israelovitz, Chef e proprietario di Ristoranti, su cottura e condimento del pesce con olio extravergine di oliva e quella di Miki Shemo, pasticciere, sull'olio di oliva nella cottura. Conclude il Dr. Ran Polak, Direttore del Centro di Cucina Salutistica, Hadassah Optimal, con 'Cucinare con l'olio di oliva - più di quanto si possa immaginare'.
Per finire, le due tavole rotonde previste nel programma:
la prima, dal titolo le tendenze dei consumatori, moderata dal Prof. A. Malter (USA), ha visto interventi di Elad Ravid, responsabile Marketing, Yad Mordechai, di Lea Malka, VP marketing, Zeta, Hilla Wenkert, titolare di Olia's, di Riki Tzirin dell'HP Indigo e Liz Tagami, giornalista Olio d'oliva, USA;
la seconda, incentrata sulle tecniche colturali olivicole in Israele e loro effetto sulle caratteristiche dell'olio di oliva, moderata dal Dr. A. Dag del Ministero dell'Agricoltura isaraeliano, ha registrato gli interventi di Khader Darawsha, della Darawsha Olive Press, di Uri Yogev, Revivim, di Guy Rilov della Makura Farm, Yossy Friedman (Eretz Gshur), di Yair Hirsh (Meshek Ahia) e di Ehud Hanoch capo Divulgazione Agricola, Ministero dell'Agricoltura.
A seguire quello che doveva essere, a detta di uno degli organizzatori – Moshe Spak – 'un veloce spuntino' si è trasformato in un trionfo della cucina israeliana, interpretata magistralmente dallo Chef Executive dell'Inbal Hotel, Itzic Barak. Insalate e verdure, anatra, pesce di lago e di mare, un trionfo di carni, hanno deliziato i presenti, nel pieno rispetto della cucina tradizionale kosher.
Nel pomeriggio va in scena l'ultimo atto del convegno: la degustazione guidata di oli extravergine di oliva israeliani ed internazionali.
Molto partecipate anche le degustazioni di oli, curate dai capi panel Antonio G. Lauro e Fathi Abdel Hadi e da Maurizio Servili e Isabel Mazzucchelli, che hanno visto succedersi oli israeliani ed oli internazionali. Agli oltre 150 intervenuti, tra i quali spiccavano le livree di famosi chef israeliani, la Regione Calabria ha proposto, per il tramite del suo rappresentante Dr Antonio G. Lauro, l'olio che meglio rappresenta l'intera regione: l'olio della varietà Carolea.
Alla fine dei lavori Haim Gan, a nome degli organizzatori, da appuntamento a tutti alla cerimonia di proclamazione dei vincitori ed alla cena di gala preparata nelle sale dell'Inbal Hotel, per celebrare la supremazia dell'olio extravergine di oliva.
Dr Antonio G. Lauro

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