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mercoledì 10 febbraio 2016

La Scuola dell'Olio ad ExtraLucca: le Corone del Sud Italia.

All'interno della vasta kermesse lucchese "ExtraLucca", storicamente organizzata nel weekend di San Valentino, e dedicata all'olio ed all'amore, spazio di rilievo per le produzioni olearie di elevato pregio del Sud dell'Italia.

ExtraLucca, ci riprova, con la quarta edizione, e cambia location spostandosi a Palazzo Ducale per ampliare ancora più la sua offerta. Con numerosi produttori di Olio Extravergine di eccellenza, show-cooking con i migliori Chef Italiani ed eventi culturali legati al mondo dell'enogastronomia si conferma come punto di riferimento del "mangiare bene - mangiare sano". All'interno dell'evento saranno presenti anche numerosi produttori enogastronomici italiani a far degustare i loro prodotti al pubblico.
Come previsto dal programma, dopo la consegna - venerdì 12 - delle ambitissime Corone Maestrod'olio 2016, centellinate con attenzione e cura dei dettagli dal padrone di casa, Fausto Borella, si passerà all'assaggio.
Questo, avverrà nella sala dedicata  alla scuola dell'olio, sabato 13 febbraio dalle ore 12:00 alle 13:00, al Palazzo Ducale di Lucca - Sala Accademia 2 - dove avrà luogo "La Scuola dell'Olio: Le Corone del Sud Italia".
Le degustazioni, che saranno guidate dal capo panel Antonio G. Lauro, saranno incentrate sui grandi oli da olive espressi in questa magnifica annata del riscatto italiano, dalla parte sud della penisola che, ricordiamolo, concorre per il quasi 90% dell'intera produzione nazionale.
Appuntamento quindi a sabato 13, con ExtraLucca ed Antonio G. Lauro e domenica 14 con le degustazioni della giornalista Luciana Squadrilli e la sua Scuola dell'Olio: Gli Oli della Strada del Vino e dell’Olio Lucca, Montecarlo e Versilia.
Una sola raccomandazione: prenotate in tempo! Posti limitati!
Maggiori info: www.extralucca.it/


venerdì 27 settembre 2013

Consegnati riconoscimenti OLIVINUS a Taste of Roma.

Consegnati oggi 27 settembre 2013, alla presenza di autorità, chef e giornalisti, le medaglie e gli attestati alle aziende olivicole italiane che si sono affermate al recente concorso oleario "OLIVINUS" in Argentina. 
La cerimonia di premiazione, guidata da Antonio G. Lauro, Luciana Squadrilli e Arcangelo Dandini, ha avuto come splendido scenario il Teatro Electrolux, allestito presso gli spazi di Taste of Roma, presso l'Auditorium Parco della Musica in viale Pietro de Coubertin (Roma). Nei prossimi giorni (ricordiamo che Taste resterà aperto ancora fino a domenica 29 p.v.), sarà possibile degustare anche gli oli vincitori presso lo stand "Cultivia".
Protagonista assoluto del pomeriggio di Taste of Roma è stato, in definitiva, l'Olio Extravergine di Oliva" di alta qualità premiato nel concorso "Tre in uno" svolto ai piedi delle Ande.
Queste le tre differenti categorie in concorso:
OLIVINUS International Olive Oil Competition 7^ Ed.
OLIVINUS niños 1^ Ed.
OLIVINUS Disegno e Packaging 7^ Ed.


Ecco l'elenco dei premiati, per singola competizione.

OLIVINUS 2013 (Sezione Italia)


OLIVINUS niños International:


OLIVINUS Disegno e Packaging International: 



venerdì 23 marzo 2012

Olio extravergine: le degustazioni della Calabria al SOL di Verona.

La kermesse veronese dell'agroalimentare (VINITALY/SOL/AGRIFOOD/ENOLITECH) vedrà quest'anno impegnata la Regione Calabria e l'Unioncamere Calabria su più fronti.
Nel caso dell'olio extravergine di oliva, l'appuntamento è fissato presso il PADIGLIONE C STAND 30 Regione Calabria – Unioncamere Calabria dove sarà possibile effettuare nel corso delle giornate fieristiche "DEGUSTAZIONI GUIDATE E SHORT STAGE" organizzati per facilitare la conoscenza dei vari tipi di oli di qualità, le proficue potenzialità d'uso degli stessi, nonché per diffondere e promuovere una più ampia cultura dell'olio extravergine di oliva. 

Ecco nel dettaglio gli appuntamenti:
Domenica 25 marzo
Ore 11.00 - Stand Regione Calabria Unioncamere Calabria – L’Olio di Calabria presentato dalle donne: incontro con Luciana Squadrilli giornalista enogastronoma.
Ore 15.00 - Stand Regione Calabria Unioncamere Calabria - L’Olio di Calabria presentato dalle donne di Pandolea: incontro con Loriana Abbruzzetti – Presidente Pandolea”.
Lunedì 26 marzo
Ore 11.00 - Stand Regione Calabria Unioncamere Calabria - La Carolea: il tres d’union dell’olivicoltura calabrese. Relatori Dr Rosario Franco e Dr Antonio G. Lauro, Capi Panel Calabria.
Ore 17.30 – SALA MANTEGNA DEGUSTAZIONE UFFICIALE - L'olio Calabrese, qualità e tradizione. Partecipano il Dirigente Settore 2 Dr. Giacomo Giovinazzo, il Direttore Generale Dip. Agricoltura Prof. Giuseppe Zimbalatti, l'Assessore Agricoltura Dr. Michele Trematerra. A seguire, Degustazioni guidate a cura di Dr Rosario Franco e Dr Antonio G. Lauro, Capi Panel Calabria.
Martedì 27 marzo
Ore 11.00 - Stand Regione Calabria Unioncamere Calabria - La Calabria dell’olio incontra Marco Oreggia giornalista e curatore della guida Flos Olei.
Ore 15.00 – Stand dell’Unioncamere - Regione Calabria - La Calabria dell’olio incontra il Dr. Maurizio Pescari Giornalista Enogastronomo”.
Mercoledì 28 marzo
Ore 11.00 - Stand Regione Calabria Unioncamere Calabria - La Calabria Ulteriore: Degustazioni guidate di olio extravergine di oliva delle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia. Relatori Dr Rosario Franco e Dr Antonio G. Lauro, Capi Panel Calabria.
Ore 15.00 – Stand Regione Calabria Unioncamere Calabria - La Calabria Citeriore: Degustazioni guidate di olio extravergine di oliva delle province di Cosenza e Crotone. Relatori Dr Rosario Franco e Dr Antonio G. Lauro, Capi Panel Calabria.


giovedì 18 agosto 2011

Le "Guide" non finiscono mai... Anche quelle dell'olio, ed il Gambero Rosso ci riprova.

Soltanto alla sua seconda edizione, la guida "Oli d'Italia" del Gambero Rosso cambia già il curatore.
Dopo un felice esordio nel 2011, affidato alla giornalista enogastronomica ed esperta assaggiatrice Luciana Squadrilli, la redazione del "Gambero Rosso" non si cura di seguire la scaramantica formula "squadra vincente non si cambia" e affida ad un nuovo team la realizzazione del loro prodotto editoriale di punta sull'olio extravergine di oliva.
Dalla rivista romana riceviamo la nota stampa con la quale comunicano, alle aziende del settore oleicolo, l'apertura delle iscrizioni e indicano le relative modalità di partecipazione all'edizione 2012 della guida, realizzata anche quest'anno in collaborazione con l'UNAPROL.
Per partecipare con i propri extravergine alla II Edizione della Guida “Oli d'Italia” – I migliori extravergine , le domande dovranno pervenire entro il 30 agosto 2011 presso la redazione della rivista.
Ecco la lettera inviata dal Gambero Rosso alle aziende:
GENTILE PRODUTTORE,
Gambero Rosso in collaborazione con Unaprol presenta la nuova edizione della guida Oli d'Italia – i migliori extravergine.
La guida, che sarà pubblicata nella primavera 2012, vuole essere uno strumento per aiutare i consumatori e gli operatori gastronomici ad individuare l'olio extravergine di qualità in commercio al momento della pubblicazione e i produttori a far conoscere il proprio prodotto; e vuole, inoltre, essere un utile e necessario mezzo di divulgazione e promozione della cultura dell'olio extravergine di oliva.
La qualità e la provenienza italiana delle olive sono i criteri principali di selezione: saranno ammessi i prodotti che rispettano i parametri chimici minimi previsti dal disciplinare di I.O.O.% Qualità Italiana promosso da Unaprol, come meglio precisati nella pagina seguente. Per essere ammesse le aziende dovranno produrre un quantitativo minimo di 10 quintali di olio e avranno la possibilità di presentare al massimo 3 prodotti.
La partecipazione per le aziende è gratuita, fatte salve le spese di spedizione degli oli e altri eventuali materiali necessari per la pubblicazione.
Se desideri partecipare alle selezioni per la guida, ti preghiamo di compilare il presente modulo ed il questionario allegato e di inviarli entro il 30 agosto 2011 alla redazione del Gambero Rosso secondo una delle seguenti modalità:
- via mail all’indirizzo olio@gamberorosso.it
- via fax al numero 06/55112216
- per posta a Guida Olio, c/o Gambero Rosso Holding spa – Via E. Fermi, 161 – 00146 Roma
- a mano alla reception della Città del gusto di Roma, Via E. Fermi 161, 00146 Roma
Se desideri avere maggiori informazioni puoi rivolgersi a:
Redazione Gambero Rosso
Stefano Polacchi, Indra Galbo, Carmela Panetta
tel. 06 551121, olio@gamberorosso.it, www.gamberorosso.it
Alle aziende che manifestano l’intenzione di aderire all’iniziativa, verrà poi inviato il questionario per la descrizione degli oli extravergine di oliva che dovranno essere spediti per le selezioni nelle date e agli indirizzi che verranno indicati successivamente.
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 24 giugno 2011

Olio: a che punto e' la Dop

di Luciana Squadrilli dal sito: troppobuono2.blogspot.com

A quasi 20 anni dalla nascita delle DOP – istituite insieme alle IGP nel 1992 grazie al Regolamento CEE 2081/92 della Comunità Europea – Unaprol – ConsorzioOlivicolo Italiano e Federdop - Olio (la Federazione dei Consorzi di Tutela dell'olio extravergine di origine protetta che riunisce 23 consorzi sui 27 esistenti, dunque l’81% dell’olio Dop italiano) provano a fare il punto sulla situazione delle Denominazioni nel mondo dell’olio (in cui le prime Dop effettive risalgono al 1996) ponendosi delle domande scomode ma necessarie, del tipo: che cosa dà di più al produttore la certificazione? Come viene percepita dal consumatore? Quanto conta nella GDO, e nell’export?
E soprattutto, cosa è successo in questi 20 (15) anni?
Poco, a prima vista. La risposta emersa in occasione del convegno La filiera olivicola degli oli Dop (Roma, 23 giugno 2011), con la presentazione dei dati dell’analisi, è desolante, se si tiene in considerazione il dato numerico riportato da diversi relatori - tra cui Massimo Gargano, presidente di Unaprol – che l’olio Dop in Italia rappresenta solo l’1% del mercato.
Poco, anche se stiamo comunque parlando dell’eccellenza della produzione italiana.
Proprio per questo, è più utile che mai fare un po’ di conti, e sono diversi i dati interessanti emersi dal monitoraggio effettuato su un campione di 205 aziende dei consorzi aderenti a Federdop(il più numeroso mai censito) presentato da Miriam Mastromauro, analista dell’Unaprol, e dalla relazione del prof. Giovanni Belletti, della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze.

Il contesto
39 Dop e 1 Igp, dunque, contro i 27 riconoscimenti per l’olio greco e i 23 della Spagna, a cui pero’ non corrisponde un’elevata quantità di produzione certificata, che si limita a circa 10.000 tonnellate. Di queste, il 42% è olio certificato Igp Toscano, il 21% Dop Terra di Bari, il 6% Dop Umbria (con le diverse sottozone), il 4% Riviera Ligure e il restante 27% da dividere per tutte le altre 36 Dop italiane, che sono quindi piuttosto residuali.

L’identikit
Per la maggior parte, le aziende prese in esame dal monitoraggio sono ditte individuali (soprattutto nelle isole e nel Nord Ovest, dove invece al di fuori delle Dop prevale la forma societaria). Il conduttore-tipo di queste aziende (spesso coltivatore diretto, tranne nel Centro Italia dove prevale l’Imprenditore Agricolo Professionale) ha un’età media di 53 anni ed è maschio nel 73% dei casi, con l’eccezione dell’Italia insulare dove le donne conduttrici rappresentano il 58%.
Il 45% dei conduttori possiede il titolo di scuola media superiore, ma il 29% è laureato, percentuale che sale al 35% nell’Italia centrale e al 34% al Sud.
Nel 42% dei casi sono aziende situate in pianura o collina, anche se al Nord prevalgono i terrazzamenti. Le proporzioni di quantitativi certificati per aree geografiche rispecchiano la ripartizione strutturale dell’olivicoltura generale, con Sud e Isole in pole position (ripeto, si tratta di quantità e non valore).
Si tratta di aziende abbastanza strutturate, con strutture di stoccaggio (54%) e in maggior parte imbottigliatori (56%, ma saliamo all’80% nel centro Italia). Pochi pero’ hanno un punto vendita interno: il 47,4% (che sale all’89% in Centro Italia). Il formato più diffuso è la bottiglia da 0,50 lt, seguita da quella da 0,750. Curioso notare come le lattine, piuttosto diffuse al Sud, sono inesistenti al Nord.

Distribuzione e prezzi
Il 47% (ma saliamo al 72% al Sud) dell’olio sfuso è conferito a cooperative; il 19% viene venduto a grossisti e intermediari (mentre nel Centro Italia il 64% viene venduto all’industria). Il 30% dell’olio confezionato viene venduto direttamente al consumatore, mentre il 28% passa attraverso al Grande Distribuzione. Interessante sottolineare che il 17% viene venduto alla ristorazione, e il 12% a negozi tradizionali, specializzati e agriturismi, mentre il restante 13% viene ceduto all’ingrosso.
Ma il bollino della Dop serve realmente a garantire una maggiore remunerazione al produttore, olte che a garantire al consumatore la provenienza e qualità dell’extravergine?
Questo dipende da Dop a Dop. Il prezzo medio dell’olio certificato si attesta sui 10 euro al chilo, ma disaggregando i dati emergono differenze notevoli: soprattutto al Nord, il bollino “regge” prezzi più alti, che arrivano a oltre 18 euro nel caso della Dop Brisighella, e si attesta intorno (o in alcuni casi supera) i 10 per le Dop Laghi Lombardi, Garda, Veneto, Riviera dei Fiori, Riviera Ligure. Ma l’altra faccia della medaglia sono gli oli Dop che spuntano meno di 4 euro/kg: Terra di Bari, Sardegna, Dauno e Bruzio.

Mercato, criticità e leve di marketing
Nonostante cio’, i produttori dimostrano di continuare ad avere fiducia nella scelta della certificazione: il 52% ha scelto di aumentare i volumi di prodotto da marchiare col bollino. Per il 64% delle aziende infatti la certificazione aumenta il valore del prodotto, il 25% lo fa per soddisfare una domanda sempre più esigente mentre l’11% lo fa per rispondere alle richieste della ditribuzione. Le criticità della certificazione sono invece rappresentate principalmente dall’aumento dei costi di produzione e dal mancato aumento del volume di vendita.
Eppure, ben il 99% del campione è deciso a proseguire nella scelta della certificazione. Molto diversa è pero’ la percezione del mercato degli oli Dop in base alla posizione territoriale: se al Nord Est il 100% delle aziende intervistate ritiene il mercato in espansione, la percentuale scende al 35% al Sud, dove il 56% vede invece una situazione di stallo. Minoritari i “pessimisti” che considerano il mercato in regressione, il 7% del totale.

L’extravergine sullo scaffale
Infine, i dati di vendita all’interno della GDO (dati Iri Infoscan 2010), che sinceramente mi hanno lasciato in alcuni casi un po’ spiazzata. Il 72% dell’olio venduto nella GDO è extravergine (l’1% è Dop o Igp come abbiamo visto, l’% è Bio e il 12% è 100% Italiano). L’olio Dop venduto nella GDO arriva principalmente dalla Lombardia (34%), poi da Emilia Romagna (13%), Piemonte e Val d’Aosta (12% qui mi sa che c’è un errore, che Dop ci sarebbero poi in Piemonte e Val d’Aosta?), Veneto (11%) e Toscana (8%). I dati in valore rispecchiano quelli in volume.
Il prezzo più alto nella GDO lo spuntano gli oli Dop trentini (13 euro/lt) seguiti da quelli veneti, liguri e toscani (11 euro/lt). Interessante notare anche che alcuni marchi noti della GDO hanno inserito nella propria gamma dei prodotti Dop come parte di una strategia di differenziazione dell’insegna, mentre il 40% degli oli Dop venduti è confezionato come private label.
Conclusioni
Insomma, ha detto Belletti, la Dop è uno strumento flessibile che dà risultati diversi in base ai casi diversi, e non solo in base al valore economico. Non è una panacea per tutti i mali e non puo’ risolvere le debolezze del comparto olivicolo, ma puo’ essere un elemento importante solo in presenza di una intelligente e più ampia politica di comparto.
“Il bollino blu non risolve i problemi – ha ribadito Silvano Ferri, presidente di Federdop – ma è un punto di partenza per creare un sistema di valori – territorio, tradizione, cultura, cose che in Italia non mancano – fondamentale in questo momento di cambiamento di stili di consumo, in cui le donne diventano le principali responsabili di acquisto”. Pare infatti che noi femminucce siamo più orentate alla qualità mentre i maschietti sarebbero più sensibili all’origine del prodotto… non resta che sperare in un acquisto di coppia (e senza litigi).Non è mancato l’appello agli chef “che invadono la tv dal mattino alla sera”.
Una parola buona per l’olio: basta poco, e checcevo’!?

giovedì 26 maggio 2011

Pandolea a Gerusalemme per TerraOlivo 2011.


C’era anche Pandolea – rappresentata da Luciana Squadrilli, giornalista gastronomica che da anni dedica grande attenzione al mondo dell’olio extravergine – alla manifestazione internazionale TerraOlivo, svoltasi a Gerusalemme dal 14 al 18 maggio 2011. L’evento ha affiancato un concorso di oli provenienti da tutto il mondo, e una conferenza su diversi temi legati all’extravergine - dagli aspetti medici e nutrizionali alle diverse strategie di marketing, comunicazione e valorizzazione dell’olio extravergine di qualità – con l’intervento di grandi esperti di fama internazionale come il Prof. Emilio Martínez de Victoria Muñoz dell’Istituto di Tecnologia Alimentare e Nutrizione, Università di Granada, Dan Flynn dell'UCDavis Olive Center dalla California e Shimon Lavee, Professore Emerito della Facoltà di Agraria della Hebrew University of Jerusalem e massimo esperto di olivicoltura di Israele.
Il prof. Zohar Kerem - Presidente della Conferenza
Accanto ai loro interventi, la seconda giornata della conferenza ha visto anche la presentazione di Pandolea, che ha raccolto grande interesse da parte del pubblico, femminile e non solo. Suscita consensi in ogni paese, infatti, l’obiettivo primario dell’associazione: promuovere la cultura dell’olio extravergine soprattutto presso le giovani generazioni, portando ad esempio nelle scuole la più classica e salutare delle merende – pane e olio – per far conoscere questo eccezionale prodotto ai più giovani. Un’idea perseguita con impegno e passione fin dal 2003, anno di nascita dell’associazione non-profit.
Molte le donne presenti alla manifestazione, sia tra il pubblico che tra gli addetti ai lavori: dalle assaggiatrici della giuria internazionale (come Cecilia Catapano dall’Argentina e Mor Wilk e Hilla Wenkert da Israele) alle speaker della conferenza come la californiana Liz Tagami, consulente ed esperta di extravergine, e Phyllis Glazer, autrice di libri di ricette e programmi tv di origine americana trasferitasi in Israele, che ha proposto alcune ricette con l’olio extravergine.
Giunta alla seconda edizione, la manifestazione nata dalla collaborazione tra il prof. Raul Castellani (tra i più grandi esperti internazionali di vino e olio) dall’Argetina e Moshe Spak da Israele, ha visto quest’anno confermato il successo ottenuto nel 2010, con un notevole incremento del numero di campioni che hanno partecipato al concorso, 302 rispetto ai 190 dello scorso anno, provenienti da 19 paesi dal Mediterraneo al Nuovo Mondo. L’evento segna un momento importante per la Città Santa che, ricca di secoli di storia legata all’olivo e non solo, si propone come capitale di una “strada dell’olio” nell’area mediterranea.
La partecipazione a TerraOlivo è stata molto importante anche per Pandolea, rappresentando un momento di confronto e di scambio di esperienze con donne provenienti da paesi lontani che potrà ampliare gli orizzonti dell’associazione su scala internazionale.
Per maggiori informazioni visitate il sito: www.pandolea.it
Fonte: CS Pandolea.

venerdì 20 maggio 2011

Gerusalemme: dal Monte degli Olivi a TerraOlivo, qualche millennio di storia olivicola.


Di Luciana Squadrilli (da troppobuono2.blogspot.com).

Uno pensa che quello del giornalista gastronomico sia il lavoro piu' comodo del mondo, e invece non sa che va a incontro al rischio di essere schedato come terrorista internazionale.
Vai a spiegare al gentile ma efficientissimo addetto alla sicurezza della IsrAir (compagnia lowcost della El Al) che parti a mezzanotte del delicato giorno che per Israele e' la festa dell'indipendenza - ma per la Palestina e' il doloroso Nakba day - per far parte della giuria di un concorso internazionale di olio extravergine d'oliva, TerraOlivo.
Praticamente gli ho dovuto fare una lezione di analisi sensoriale e mi ha anche chiesto di spiegargli le differenze tra gli oli toscani e quelli siciliani, ma evidentemente non devo essere stata molto convincente se alla fine ha chiamato - alle 4 di notte di li - uno degli organizzatori per farsi confermare che si, la mia patetica scusa era la verita', e finalmente mi ha lasciato salire sull'aereo.
Due notti insonni (stesso iter a ritorno) per 3 giorni a Gerusalemme, quasi sempre rinchiusa nel bell'hotel Inbal, ma ne e' valsa la pena.
Non solo perche' ho avuto l'occasione di assaggiare oli provenienti da Spagna, Argentina, California, Grecia, Israele e Croazia (ma in concorso, tra i ben 302 campioni arrivati da tutto il mondo rispetto i 190 dell'anno scorso, ce n'erano anche da Uruguay, Chile, Turchia, Algeria e perfino dal Giappone, in tutto 19 paesi) ma soprattutto perche' ho incontrato persone fantastiche, praticamente il meglio del mondo olivicolo internazionale: giusto per fare qualche nome, il prof. Raul Castellani (mente del concorso TerraOlivo insieme al vulcanico argentino-israeli-napoletano (onorario) Moshe Spak e a Haim Gan, alias grape-man, il guru del vino italiano e non solo in Israele), Shimon Lavee (tanto per dare un'idea, qualche anno fa ha consigliato di potare gli olivi di Getsemani se volevano salvarli da una malattia: sacrilegio! Ma alla fine hanno seguito il suo consiglio e ora gli albero sono belli vivi e sani, altrimenti addio olivi santi...), il simpaticissimo Prof. Emilio Martínez de Victoria Muñoz (Istituto di Tecnologia Alimentare e Nutrizione, Università di Granada), la fantastica Liz Tagami e Dan Flynn dell'UCDavis Olive Center dalla California, Cecilia Catapano dall'Argentina e molti altri ancora, senza dimenticare i due piacevoli incontri finalmente "in carne ed ossa" con gli italianiAntonio Lauro e Maurizio Servili.
Insomma, tre giorni molto intensi, tanti assaggi, tante chiacchiere, una bellissima passeggiata lungo la Gerusalemme sacra meno conosciuta guidati dal prof. Zohar Kerem (uno storico? Un archeologo? No, professore di biochimica e food science all'universita' di Gerusalemme!).
E tante donne.
Si, perche' io ero li' per rappresentare Pandolea, l'associazione delle donne dell'olio italiane: nonostante la mia presentazione poco professionale, l'idea ha avuto un bel successo e tantissime donne (e pure un uomo!) mi hanno chiesto informazioni.
E il concorso? Il titolo di "campione del mondo" (best international olive oil) se l'e' aggiudicato il monocultivar Hojiblanco dela spagnola Oleostepa: non era uno degli oli della mia mesa de catadores, (in questi giorni si parlava piu' spagnargentino che altro) ma ne ho assaggiato anche io uno della stessa varieta', ottimo, e ne deduco che si tratti di una cultivar molto interessante. Valanga di Gran Prestige Gold Medal per la azienda israeliana Carmei Golan.
Buoni piazzamenti - ma solo due Grand Prestige, vale a dire l'"oro" - per gli italiani: la Casaliva de Il Brolo e l'Ortice del Frantoio Romano (1 foglia su Oli d'Italia del Gambero Rosso); molti dei "nostri" Tre Foglie (vedi gli umbri Gaudenzi, Decimi e Viola) non hanno superato lo sbarramento del Prestige Gold Award (argento); bei risultati in proporzione ai campioni inviati per Portogallo e Giappone.
Gran finale ieri con la cerimonia di premiazione, il cocktail di gala e poi una cena con gli altri ospiti stranieri in un movimentato e caratteristico ristorantino in centro e poi all'una (mezzanotte col fuso italiano!) come Cenerentola sono passata dall'abitino nero alla tenuta da viaggio e sono salita sulla mia zucca: un tassista con la passione per il rock che mi ha scaricato al Ben Gurion con i Clash a palla.
Goodbye Israele

Luciana Squadrilli.