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lunedì 3 dicembre 2012

Arriva sul web il manuale per l'etichettatura dei prodotti agricoli.

Arriva sul web il manuale Coldiretti di "Corretta prassi operativa per l'etichettatura dei prodotti agricoli".
I prodotti inclusi sono: Prodotti di origine vegetale (OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA - MIELE - MARMELLATE, CONFETTURE, GELATINE - SUCCHI DI FRUTTA - FRUTTA E VERDURA - PANE - RISO, FARRO, CEREALI - FARINE - PRODOTTI DA FORNO - ACETO - VINO - PASSATA - BIRRA - GRAPPA) e prodotti di origine animale (UOVA - LATTE - YOGURT - BURRO - FORMAGGI - CARNE BOVINA - CARNE AVICOLA - CARNE SUINA/SALUMI - PESCE E CROSTACEI).
Dr Antonio G. Lauro

martedì 25 settembre 2012

OLIO: A “CIBI D’ITALIA” di Coldiretti apre salotto dell’extra vergine di Unaprol.

Roma – A Cibi d’Italia, la manifestazione di Coldiretti, che si svolgerà la prossima settimana nel Circo Massimo di Roma, aprirà dal 27 settembre il salotto dell’olio extra vergine di oliva di alta qualità italiana di Unaprol.
Il consorzio che organizza la filiera olivicola di Coldiretti ha programmato fino a Domenica 30 settembre degustazioni, mini corsi di assaggio, lezioni di educazione alla legalità che riguarderanno l’olio extra vergine di oliva di alta qualità tracciata e certificata I.O.O.% prodotto in Italia e l’extra vergine a DOP.
Il salotto dell’extra vergine di Unaprol sarà inaugurato giovedì 27 settembre nel corso della cerimonia di apertura di Cibi d’Italia dal presidente di Unaprol Massimo Gargano e del direttore generale Pietro Sandali.
Il programma degli eventi prevede che nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica si svolga: “a scuola di extra vergine”. Un calendario di degustazioni di vari tipi di oli extra vergini italiani e di Dop, guidate da Giulio Scatolini capo panel Unaprol. La partecipazione è gratuita su prenotazione presso stand Unaprol o telefonando al numero 06 78469077.
Le degustazioni si svolgeranno due volte al giorno dalle 11 alle 12 e dalle 18 alle 19 di ogni giorno presso l’area Cibi d’Italia e proseguiranno, fuori orario e in forma libera, presso lo stand di Unaprol.
I consumatori potranno ricevere ogni informazione utile per fare acquisti consapevoli sull’etichettatura d’origine sul disegno di legge 3211 Mongiello – Scarpa, che introduce norme anticontraffazione dell’olio italiano attualmente in discussione al Senato della Repubblica. Sarà distribuito il decalogo per il consumatore realizzato in collaborazione al Comando Carabinieri Anti Frodi Comunitarie delle Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Le aziende riceveranno, inoltre, ogni notizia sull’attuazione delle attività di tracciabilità, miglioramento della qualità, impatto ambientale e monitoraggio del sistema olivicolo italiano. Sul piano olivicolo nazionale e come partecipare ai programmi di promozione in Italia e all’estero nell’ambito dei contratti di filiera con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dell’Unione Europea nel mercato interno all’UE e nei paesi terzi.
Fonte: Unaprol

martedì 6 marzo 2012

Domani, a Cosenza, nuovo convegno ASSOPROLI-UNAPROL sulla tracciabilità dell’olio extra vergine.

Cosenza, 7 marzo 2012 - ore 10.30 presso l'Hotel Holiday Inn in Via Panebianco, 452, convegno sul tema: "Valore aggiunto della filiera agricola calabrese".
L'incontro, moderato da MICHELE BUNGARO, vedrà i saluti introduttivi di TOMMASO FIGOLI (Presidente Assoproli) e di FRANCESCO COSENTINI (Direttore regionale Coldiretti); a seguire, gli interventi programmati di NUNZIO SCARAMOZZINO (Responsabile nazionale tracciabilità Unaprol), 
FRANCESCO MANZARI (Direttore Coldiretti Cosenza), GIUSEPPE GRAZIANO (Vice Comandante regionale Corpo Forestale dello Stato) e BENEDETTO ORLANDI (Gruppo consultivo olio di oliva Bruxelles). Previsti contributi di GIUSEPPE GERACI (Unaprol),
PIETRO TARASI (Presidente provinciale Coldiretti Cosenza), PIETRO MOLINARO (Presidente regionale Coldiretti Calabria) e testimonianze di ENZO BARBIERI e DOROTEA FILICE, ristoratori.
Concluderà i lavori MASSIMO GARGANO, Presidente Unaprol.
Dr Antonio G. Lauro

lunedì 28 novembre 2011

Muffe in quasi la metà dell’olio in commercio.

di Gian Luca Mazzella (da "Il Fatto Quotidiano"), 24 novembre 2011.
Questi i risultati, scandalosi ma scontati, della prima indagine sulla qualità degli oli di oliva in vendita in Italia fatta da Coldiretti, Symbola e Unaprol: «L’analisi organolettica su campioni di olio vergine ed extravergine di oliva acquistati nei supermercati ed esaminati, da parte del panel costituito dall’Agenzia delle dogane, ha evidenziato la presenza di muffe in oltre il 40% delle bottiglie in vendita… peraltro… il 16% delle bottiglie contiene olio derivante da olive alterate e l’8 per cento addirittura rancido. Più della metà delle bottiglie di olio esaminate dovrebbe dunque essere declassato e non potrebbe quindi essere venduto come extravergine. Dall’analisi sono stati esclusi quelli a denominazione di origine (Dop) e quelli ottenuti al 100 per 100 da olive italiane, ma compresi oli di grande diffusione».
Come avevamo già scritto, la situazione dell’olio è penosa, oltre che annosa. Così nel paese famoso per l’olio extravergine si consuma perlopiù olio scadente venduto al supermercato.
Pur avendo una quarantina di oli a denominazione di origine riconosciuta e tutelata dall’Ue, l’olivicoltura nostrana va sempre più scemando e indebolendosi, tanto che l’Italia è il principale importatore di olio d’oliva al mondo: nel 2010 sono state importate 610 mila tonnellate di olio, pari a un valore di 1,20 miliardi di euro, mentre ne sono state esportate solo 380 mila (fra cui quelli stessi fatti con la miscela degli oli importati), per 1,17 miliardi di euro. La tipologia di olio più commercializzata è proprio quello vergine ed extravergine: 91,3% dell’olio importato e 69,4% di quello esportato. Va però precisato che il prezzo dell’olio italiano (3.1oo euro a tonnellata) è mediamente superiore (di 1.100 mila euro) a quello degli oli esteri importati. Così se la Spagna esporta più olio di noi, buona parte di questo è olio sfuso, mentre il nostro è quasi tutto confezionato: le nostre marche sono le più importanti al mondo. Giacché quello dell’olio è un mercato è in mano agli imbottigliatori.
“I risultati dell’indagine comunicati dalla Coldiretti” commenta Zeffirino Monini, presidente e amministratore delegato di una delle aziende produttrici d’olio più grandi d’Italia “rischiano di creare la solita e vaga polemica. È indubbio che in commercio si trovi alquanto olio che non dovrebbe definirsi extravergine ma vergine. Per evitare questo ci vorrebbero sanzioni forti e decise, controlli più attenti e organizzati, maglie più strette insomma. Ma le muffe di cui si parla non sono dannose per la salute: provengono da una maturazione spinta dell’oliva che si ammacca, e si alterano le caratteristiche organolettiche dell’olio. Chiaro che questo poi sia anche meno ricco di antiossidanti…
Ma, guardi, io produco il Classico, che è l’olio più venduto in Italia, e non ho mai avuto problemi di muffe. E allora non bisogna demonizzare le imprese, che sono il vessillo del made in Italy, in un paese che al contrario di altri è stato incapace di organizzare e ottimizzare la produzione, creando profitto. Il nostro limite si sa, sono le piccole dimensioni degli olivicoltori. Ma anche le cooperative e le associazioni di produzione che non hanno saputo creare una sinergia di professionalità e modernizzare la filiera. La produzione non è stata dietro al fabbisogno dell’industria e, per non perdere la leadership mondiale, ha bisogno di importare olio. Io personalmente compro solo oli comunitari, di Spagna e Grecia e ultimamente anche Portogallo. Ma ho assaggiato oli buonissimi anche in Tunisia o Marocco, dunque è inutile generalizzare.
Infine consideri pure la battaglia che facciamo con la grande distribuzione, i cui compratori badano soltanto a spuntare il miglior prezzo possibile mettendo sullo stesso piano oli di qualità e oli scandenti, e per quanto gli amministratori delegati di Coop o Conad capiscano le differenze qualitative delle diverse aziende, poi devono confrontarsi coi loro 3X2 e tutti gli altri meccanismi commerciali che adottano per la vendita”.
E se da un lato, analizzando i costi di produzione dell’extravergine italiano, questi sono più alti di quelli di altri paesi che hanno riqualificato il settore, dall’altro gli italiani continuano a comprare olio a basso costo, ignorando i prodotti Dop e Igp, senza curarsi della sua provenienza.
Aggiornamento delle 18.30:
Su richiesta di molti commentatori ho sentito Stefano Masini, responsabile ambiente consumi e territorio di Coldiretti, che si è occupato della indagine sugli oli e gli ho domandato perché non hanno fatto i nomi, cosicché potessero rispondervi direttamente gli autori dell’indagine: “Non abbiamo fatto i nomi perché il panel di valutazione organolettica, pur essendo quello dell’Agenzia delle Dogane, non ha valore probatorio nella giurisprudenza attuale. E dunque l’indagine si pone all’inizio di un ragionamento e di un percorso con le istituzioni, per indirizzare al meglio i controlli e renderli più efficaci. Solo alla fine di questo percorso può aver senso fare i nomi, denunciando le imprese come abbiamo già fatto altre volte. Il fine è di stringere le maglie dei controlli ed evitare miscele di oli scandenti venduti come extravergine, ma anche che siano etichettati come italiani oli che non lo sono come si evince già dall’analisi organolettica… E non escludo che in futuro faremo questi nomi. Comunque da tempo diamo indicazioni ai consumatori sul prezzo minimo e la provenienza di un olio di qualità”.
Aggiornamento del 25 novembre, ore 12.06:
Solo ieri sera, in una kafkiana ricerca del senso del comunicato che è seguito all’indagine, sono venuto a conoscenza (grazie al presidente dell’Unaprol) che gli oli dichiarati dal panel non conformi ai parametri organolettici propri dell’extravergine (quindi ammuffiti o rancidi) erano però risultati “conformi ai parametri di legge sul piano chimico”. Questa anche la difficoltà di fare i nomi, che induce piuttosto a introdurre il panel di degustazione istituzionale come strumento di sussidio al controllo. Pertanto gli autori dell’indagine non fanno i nomi delle aziende, perché il panel di degustazione di cui si sono avvalsi (benché sia quello istituzionale) non è ancora ammesso come strumento di sussidio al controllo, dunque non ha valore probatorio nella giurisprudenza attuale. In pratica, seppur con le muffe, gli oli assaggiati non sono difformi ai parametri di legge, e ad oggi pare che mettere in commercio oli scadenti etichettandoli come extravergine sia del tutto legale. Su questo dobbiamo riflettere. Comunque gli oli oggetto di indagine sono tutti stati acquistati nei supermercati. Infine, e nei commenti, e nell’articolo che ho scritto tempo fa, mi pare ci siano tutti gli elementi per sapere quanto occorre pagare un olio extravergine di qualità: di certo non 3 o 4 euro.

mercoledì 26 ottobre 2011

Con “BenvenOlio” il Salento dà il benvenuto all’olio nuovo.

Coldiretti Lecce, Rep. Salentina e alcuni tra i migliori frantoi della penisola festeggiano l’extravergine, alimento principe della dieta mediterranea.
Proposto da un mix curioso e originale, Coldiretti Lecce insieme agli studenti dell’Istituto Costa, “BenvenOlio” è un evento pensato appositamente per dare il benvenuto all’olio novello appena franto, una sorta di festa dedicata all’oro verde, alimento principe della Dieta Mediterranea, in cui poter abbinare cultura del mangiar sano e crescita economica in uno dei comparti agricoli italiani più importanti.
Il nome completo dell’iniziativa è “BenvenOlio – diamo il benvenuto all’Olio Nuovo” e avrà luogo nella penisola salentina in tre fine settimana successivi, a cavallo tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, precisamente il 29 e 30 ottobre, il 5 e 6 novembre ed il 12 e 13 novembre 2011. I protagonisti dell’iniziativa sono alcuni tra i migliori frantoi del Salento , produttori di un olio pregiato e di gran qualità. Un programma ricco e diversificato che prevede alcune iniziative organizzate specificatamente dalle singole aziende agricole e altre, invece, comuni a tutti i frantoi partecipanti.
Tra le prime merita sicuramente menzione l’iniziativa denominata “Andiamo a raccogliere …le olive” messa a punto dalla Masseria Stali di Caprarica (Le) e destinata alle famiglie, in cui, genitori e figli insieme, si recheranno negli uliveti a raccogliere fisicamente i frutti per poi tornare in frantoio, versare il raccolto negli appositi raccoglitori, assistere alla spremitura e alla produzione del prezioso alimento e, infine, a mo’ di ricompensa per il lavoro svolto, ricevere in omaggio una bottiglia di olio novello da portare a casa. L’Oleificio sociale Sant’Anna di Vernole (Le) proporrà invece degli itinerari guidati e formativi che avranno luogo, oltre che presso il proprio frantoio, presso anche una masseria casearia, con la produzione in diretta di formaggi locali, un antico frantoio ipogeo e tra gli ulivi secolari del proprio territorio.
Tra le seconde, ossia tra le iniziative comuni a tutte le aziende agricole, la più importante è “A scuola di Olio” rivolta agli scolari e agli studenti di scuola elementare e media. Ogni sabato mattina, infatti, i frantoi apriranno i loro portoni alle scolaresche del territorio per mostrare loro gli strumenti e le tecniche di lavorazione delle olive nonché per metterli al corrente di tutte le proprietà organolettiche e salutari dell’olio extravergine d’oliva.
Vi è poi una grande convenienza per tutti i turisti che volessero approfittare di questo periodo del ponte di Ognissanti per partecipare a “BenvenOlio” e per visitare Lecce ed il Salento. Infatti tra il 27 ottobre ed il 6 novembre vige in tutta la penisola la “Formula 30-20-10” secondo cui si può dormire con 30 euro, mangiare con 20 ed acquistare prodotti tipici dell’enogastronomia e dell’artigianato locale con 10 euro.
Si diceva in apertura che ad ideare e a promuovere “BenvenOlio” è l’originale collaborazione tra Coldiretti Lecce, rappresentata dal presidente ing. Pantaleo Piccinno, e gli studenti dell’Istituto Tecnico “Costa” di Lecce, animatori del movimento denominato “Repubblica Salentina” il quale, a dispetto di ciò che potrebbe far pensare il nome, non ha né interessi politici né velleità separatiste, ma è invece una “res publica” ossia un “qualcosa per il bene della collettività”. In questi ultimi cinque anni (tanti sono gli anni di vita del movimento), gli studenti di Repubblica Salentina hanno ideato e realizzato una miriade infinita di iniziative che hanno contribuito, probabilmente, non poco alla diffusione della conoscenza del territorio e alla crescita del turismo e dell’appeal del Salento.
Dr Antonio G. Lauro

Fonte: C.S.

Alcuni riferimenti utili:
Sito dell’evento “BenvenOlio”: www.BenvenOlio.it
Info sulla “Formula 30-20-10”: www.repubblicasalentina.it/formula302010
Sito di Rep. Salentina: www.repubblicasalentina.it

domenica 24 luglio 2011

Convegno Coldiretti/Unaprol: L’OLIVICOLTURA CALABRESE. IL VALORE DELLA QUALITA’ NELLA FILIERA AGRICOLA ITALIANA.

25 LUGLIO 2011 ORE 10.00 - GRAND HOTEL LAMEZIA – LAMEZIA TERME
Convegno Coldiretti/Unaprol: L’OLIVICOLTURA CALABRESE. IL VALORE DELLA QUALITA’ NELLA FILIERA AGRICOLA ITALIANA.
Locandina:
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 1 luglio 2011

La Filiera Agricola, se ne discuterà a Sinopoli (RC).

La Coldiretti Reggio Calabria, in collaborazione con l'Azienda Agricola Bivone Maria, organizza per il giorno 8 luglio alle 17,30 un incontro sulla filiera agricola in Italia.
La manifestazione, che si terrà a Sinopoli (Corso Umberto I°, n. 30), vedrà ad un unico tavolo la presenza del mondo politico, sindacale e produttivo della provincia di Reggio Calabria.
Ecco il dettaglio dell'incontro:
Ore 17,30: Saluti
- Francesco Saccà (Presidente Coldiretti Reggio Calabria);
- Rappresentante Azienda Agricola Bivone Maria;
- Autorità presenti.
Relazioni
Ore 18,00: Una Filiera Agricola tutta italiana - Antonio Maesano (V. Direttore Coldiretti Reggio C.).
Ore 18,30: La Filiera Olivicola - Gianluigi Hyerace (Consigliere UNAPROL).
Seguirà il Dibattito (ore 19,00) e l'inaugurazione del Punto Campagna Amica dell'Azienda Agricola Bivone Maria (ore 19,30).
Campagna Amica, lo ricordiamo, è il progetto Coldiretti per un’agricoltura impegnata a sviluppare un dialogo aperto e intenso con il cittadino consumatore e si propone di favorire lo sviluppo locale, valorizzando le risorse territoriali disponibili per tutelare l’ambiente, curare il paesaggio e migliorare la qualità della vita in campagna.
"Aprire le aziende ai consumatori e avvicinare la città alla campagna - dichiara Francesco Saccà Presidente Coldiretti Reggio C. - anche attraverso iniziative che coinvolgano le scuole, gli istituti di formazione, il mondo della cultura è uno degli scopi del nostro progetto. Altri obiettivi, conclude Saccà, sono quelli di tutelare la qualità dei prodotti, favorendo tutte le iniziative che garantiscono il consumatore e facilitano la sua libertà di scelta alimentare"
Ed è proprio con questa ottica che verrà inaugurata a Sinopoli (RC) il Punto Campagna Amica Azienda Bivone, al fine di promuovere i prodotti tipici e l’alimentazione made in Italy, come risorsa economica, ma anche come fondamentale espressione di identità.
Dr Antonio G. Lauro

mercoledì 29 giugno 2011

Souvenir delle vacanze? Perché non un prodotto tipico.

Per il 60% degli italiani in vacanza, il cibo è il souvenir preferito da portare a casa in ricordo del proprio viaggio: è il dato che emerge da un sondaggio della Coldiretti in vista dell’estate.
Il sondaggio della Coldiretti evidenzia come quasi 6 italiani su 10 preferiscono acquistare prodotti alimentari caratteristici del territorio (olio extravergine di oliva, vino, formaggi, salumi), ma il 26% apprezza anche i prodotti dell’artigianato locale (ceramica, tessuti e oggetti in legno), mentre sembrano decisamente tramontati souvenir più commerciali come cartoline, gadget e magliette, scelti solo dal 12% dei turisti. Nonostante la crisi, solo il 5% ha dichiarato di rinunciare ad acquistare alcun ricordo della propria vacanza.
Il souvenir preferito? Il cibo
"L'acquisto di prodotti tipici è una tendenza in rapido sviluppo favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verificata nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, feste e sagre di ogni tipo", spiega la Coldiretti, sottolineando la leadership italiana nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con migliaia di specialità tradizionali regionali e centinaia di prodotti a denominazione di origine (DOC, DOCG, IGT, IGP, DOP, STG).
Le specialità regionali.
Dalla mozzarella di bufala campana al formaggio Asiago tipico del Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele delle montagne del Friuli, dal piemontese Barolo alla Fontina valdostana, dall'Extravergine Toscano al Caciocavallo Silano, si tratta di un patrimonio che “rappresenta il motore del turismo enogastronomico” che in Italia vale 5 miliardi di euro.
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 26 novembre 2010

A DELIANUOVA (RC) LA SECONDA EDIZIONE DELLA FESTA DELL’OLIO NUOVO.

E’ tempo di olio nuovo: territori, comunità e imprese prendono vigore, poiché vedono in questa produzione che rappresenta quasi il 40% dell’economia agricola calabrese, la chiave di svolta per uno sviluppo equilibrato e sostenibile della Calabria. 
In questi anni, la Calabria in tema di valorizzazione dlla qualità dell’olio ha compiuto passi prodigiosi. 
A Delianuova (RC) sabato 27 novembre p.v. con il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria, dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e dell’Amministrazione Comunale di Delianuova, e con la collaborazione della Coldiretti di Reggio Calabria, l’oleificio Perrone ha organizzato la “festa dell’olio nuovo”. 
Due sono i momenti che caratterizzeranno la giornata: alle ore 9,30 nel teatro comunale di Delianuova si terrà un convegno che ha come tema: “Olivicoltura delle colline reggine. Quale futuro?”. Alle 13,30 nello stabilimento dell’oleificio Perrone ci sarà la degustazione dell’olio nuovo tracciato di alta qualità e di prodotti tipici con un momento di festa allietata da suoni e balli della tradizione calabrese. 
Il Convegno moderato dal direttore della Coldiretti Calabria Benedetto De Serio prevede la presentazione di Pino Perrone titolare dell’oleificio. 
I saluti del sindaco di Delianuova Rocco Corigliano, di Francesco Saccà presidente della Coldiretti di Reggio Calabria, di Antonio Scali Assessore Provinciale Agricoltura, Domenico Fedele consigliere provinciale, di Arcangelo Carbone presidente della Pro-loco di Delianuova. 
I relatori del convegno saranno: Giovanni Cipolla responsabile regionale economico Coldiretti che interverrà sulle “sfide della nuova PAC”, Nunzio Scaramozzino coordinatore nazionale tracciabilità UNAPROL su : Tracciablità- I.O.O.% alta qualità italiana; il direttore Generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria Giuseppe Zimbalatti che relazionerà su: Impatto delle azioni di miglioramento della qualità e della nuova PAC sul futuro dell’olivicoltura pedeaspromontana”. 
Stefano Pasquazzi direttore dell’Associazione Italiana Frantoi Oleari. 
Le conclusioni sono affidate a Pietro Molinaro presidente della Coldiretti Calabria.
Fonte: Coldiretti Reggio Calabria

mercoledì 18 agosto 2010

La Calabria protagonista nella filiera dell’olio extra vergine I.O.O.% calabrese.

I produttori olivicoli stanno facendo bene la propria parte e chiedono una alleanza con la ristorazione calabrese. Ancora troppo l’uso di olio di cocco nelle fritture
I numeri - Pietro Molinaro presidente regionale della coldiretti- li snocciola con soddisfazione: 9 tra cooperative e Organizzazioni di produttori che associano oltre 3800 imprese agricole con 25 filiere certificate - cioè che imbottigliano e vendono olio calabrese al 100% - hanno aderito al progetto della Coldiretti di una filiera tutta agricola e italiana e al Consorzio I.O.O.% qualità italiana promosso dall’UNAPROL (Unione Nazionale Produttori Olivicoli) in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole ed Agroalimentari..”
Continua su: www.iltitolo.it
Fonte:  Coldiretti Calabria