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martedì 7 ottobre 2014

L’etichetta per filo e per segno. Seminario a Torgiano il 10 ottobre 2014.

In tema di etichettatura dei prodotti alimentari, il prossimo 13 dicembre entreranno in vigore le normative contenute nel Regolamento UE 1169. Tutti conoscono l’oggetto, alcuni conoscono la data, pochi sanno bene di cosa si tratta e non hanno ancora una corretta percezione delle novità. Per questo nasce L’etichetta per filo e per segno, seminario sull’etichettatura dei prodotti alimentari che si terrà a Torgiano, in Umbria, il prossimo 10 ottobre. Il seminario, organizzato da Varieventi e curato dal giornalista Maurizio Pescari, si presenta con un taglio nuovo, didattico, mirato su vino, olio e birra.
“Vogliamo dare una certezza a coloro che interverranno, – spiega Pescari - al termine della giornata, rientreranno in azienda con le idee chiare rispetto alle norme di etichettatura e non solo stanchi per le tante, troppe, parole sentite. Il nostro appuntamento nasce con l’intenzione di spiegare davvero, semplificandoli, i contenuti della normativa, senza limitarci a calare dall’alto quanto scritto, visto che a leggere il regolamento, una mente non allenata si perde dopo poche righe. Saranno a Torgiano esperti che tratteranno gli argomenti con sistema quasi tutoriale, creando un dialogo con chi poi sarà chiamato a rispondere in solido di eventuali errori: i produttori”.
Varieventi con questo Seminario ribadisce l’importanza di dare valore al contenitore, ruolo avviato con la prima edizione di CIPA, che in primavera ha riunito i protagonisti del comparto della confezionamento e dell’imbottigliamento dei prodotti alimentari e che nel 2015 vedrà la sua seconda edizione (www.cipa.me).
“Abbiamo preso a cuore il valore del contenitore, – spiega Luca Purgatorio di Vetroservice, presidente di VariEventi – ed in questo, l’etichetta ed i suoi contenuti rivestono un ruolo fondamentale per la tutela del consumatore. Dopo i risultati di CIPA 2014, la rassegna che abbiamo interamente dedicato alla filiera, abbiamo deciso di approfondire le tematiche del nostro comparto e questo di Torgiano è il primo degli appuntamenti nel calendario di ‘CIPA Lab’”.
Il regolamento 1169, nasce dalla volontà assoluta di garantire al consumatore il diritto ad un elevato livello di tutela della salute attraverso la fornitura di informazioni obbligatorie che riguardano le caratteristiche dell’alimento, il suo uso e le caratteristiche nutrizionali.
“L’articolo 8 del Reg. UE 1169 individua in primo luogo nel produttore il responsabile delle informazioni alimentari al consumatore – spiega Marcello Berioli di Umbralabel – ed è fondamentale prendere coscienza di tutto quanto contenuto nella normativa. Noi operatori del settore abbiamo le nostre responsabilità professionali, ma il nuovo regolamento codifica nel dettaglio quelle dei produttori ed è fondamentale che tutti ne siano consapevoli”.
Il seminario - partecipazione gratuita, iscrizione su www.cipa.me - si terrà al centro congressi de “Le Tre Vaselle”, a Torgiano, interverranno: Luigi Mancini, che tratterà i contenuti generali della normativa e l’etichettatura della Birra; il Col. Amedeo De Franceschi, Comandante del Nucleo Agroalimentare Forestale, che illustrerà i risvolti penali della normativa; Simonetta Doni, dello Studio Doni&Associati, che svilupperà il tema legato al valore emozionale dell’etichetta. Nel pomeriggio le aule tematiche di prodotto: Il Vino, con Antonio Rossi dell’Ufficio giuridico dell’Unione Italiana Vini, la Birra, Luigi Mancini per la Birra ed Alberto Grimelli, Direttore di Teatro Naturale, per l’Olio.
Il seminario è gratuito.
Informazioni su www.cipa.me.
Iscrizioni su cipa@cipa.me.

venerdì 13 giugno 2014

Concorso di grafica per il marchio di un'azienda olivicola.

L'Azienda Agricola Olivicola degli Ernici di Vico nel Lazio, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti e P.P.C. di Frosinone, promuove un concorso nazionale di idee per la progettazione del marchio logotipo che rappresenti l'azienda e l'etichettatura dell'Olio extravergine di oliva biologico dei monti Ernici.
Il termine per l'invio delle proposte scade il 10 luglio 2014.
Il concorso di idee ha per oggetto la selezione del marchio logotipo che interpreta le caratteristiche e le peculiarità del patrimonio paesaggistico e culturale del territorio dei Monti Ernici, da utilizzare e contraddistinguere l'Azienda Olivicola degli Ernici ed in particolare: etichettatura, packaging, lettering, strumenti di comunicazione, ecc.
La partecipazione è aperta:
1. a società e/o studi di grafica, design, pubblicità, comunicazione;
2. ad architetti, grafici e designer che esercitano attività professionale, sia come liberi professionisti, sia come dipendenti di studi e agenzie, sia come dipendenti di aziende, enti ed istituzioni purchè documentata;
3. a studenti di scuole superiori, del ramo tecnico-artistico, delle Università e delle Accademie.
Premi
- 1° premio: €. 1.000,00
- 2° premio: €. 500,00
- 3° premio: €. 300,00
» Bando
La gestione del concorso è a cura dell'Ordine degli Architetti e P.P.C. di Frosinone www.architettifrosinone.it
Fonte: professionearchitetto.it

lunedì 3 dicembre 2012

Arriva sul web il manuale per l'etichettatura dei prodotti agricoli.

Arriva sul web il manuale Coldiretti di "Corretta prassi operativa per l'etichettatura dei prodotti agricoli".
I prodotti inclusi sono: Prodotti di origine vegetale (OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA - MIELE - MARMELLATE, CONFETTURE, GELATINE - SUCCHI DI FRUTTA - FRUTTA E VERDURA - PANE - RISO, FARRO, CEREALI - FARINE - PRODOTTI DA FORNO - ACETO - VINO - PASSATA - BIRRA - GRAPPA) e prodotti di origine animale (UOVA - LATTE - YOGURT - BURRO - FORMAGGI - CARNE BOVINA - CARNE AVICOLA - CARNE SUINA/SALUMI - PESCE E CROSTACEI).
Dr Antonio G. Lauro

mercoledì 13 luglio 2011

Collezionismo: le etichette dell'olio di oliva.

Il collezionismo, si sa, è un hobby che consiste nella raccolta sistematizzata di oggetti appartenenti ad una particolare categoria. Gli oggetti delle collezioni, spesso molto ben organizzate, divengono veri e propri "libri di storia", che ricordano eventi e periodi storici che hanno inciso profondamente sulla nostra civiltà.
Alcuni collezionisti scelgono di focalizzarsi su di un particolare aspetto di un'area più ampia, come ad esempio i francobolli del XIX secolo o le monete in oro. Altri preferiscono collezioni più generali, come francobolli o monete di tutti i paesi del mondo.
In molti dei settori più comuni del collezionismo vi sono anche commercianti specializzati che trattano gli oggetti da collezione, ma anche raccoglitori, cataloghi ed altri strumenti utilizzati dai collezionisti. Molti di questi commercianti hanno iniziato come collezionisti, trasformando poi il loro hobby in una professione.
Tra questi, ve ne è uno dedito, tra l'altro, al collezionismo di vecchie etichette di olio di oliva, navigando tra le quali è possibile fare un immaginifico viaggio nella storia, recente, dell'olio di oliva.
Chi è Mark Wickens.
E' un collezionista di etichette di olio d'oliva, incarti di frutta (del tipo usato per avvolgere le arance, limoni, mele, pomodori e simili). La sua collezione di incarti per frutta (in inglese wrapper) contiene circa 12.000 soggetti differenti, provenienti da 70, tra paesi, colonie e vari territori. Il suo più vecchio "wrapper" data 1895. Più ridotta la collezione di etichette di olio d'oliva, che contiene circa 1.300 diversi modelli, con la più antica risalente al 1860.
Il suo articolo:
Si collezionano tutti i tipi di etichette, per barattoli di inchiostro, profumi, sciroppi, aceto, acqua minerale, cassette di frutta, ecc.. Le collezioni di questi articoli sono numerose e talvolta molto corpose, fino a contare venti, quaranta o persino centinaia di pezzi. Per qualche ragione sconosciuta pochi sono i collezionisti di etichette di vino, whisky, birra o altro. Eppure, secondo me, le etichette di olio di oliva tendono ad essere più eleganti. La grande maggioranza di quelle che ho visto (circa 700) richiamano alla mente qualità supecavalleri sul loro destrieri, condottieri, leoni, aquile, grifoni, angeli, cocchi, manieri, castelli e simili.
E, per enfatizzare ulteriormente la qualità si fa un largo uso di oro e di elementi ornamentali, specialmente su quelle datate. Certamente molte di queste immagini sono create per essere distinguibili e facilmente identificabili, il che è spiegato da ragioni di mercato. Altre etichette rappresentano immagini di scene campestri (la raccolta delle olive), rami di ulivo, ulivi, frantoi, cesti pieni di olive, grandi vasi, raccoglitori di olive, scene cittadine, statue, farfalle, colombe, rondini, fiori, dragoni ed ancora altre immagini.
Etichetta del 1920
L'etichetta di olio di oliva più antica di cui sono a conoscenza risale a circa il 1860 ed era utilizzata, secondo quanto si dice, sulle bottiglie di olio destinate a Napoleone. Ha un impianto grafico molto elaborato che consiste in un blasone rosso ed oro circondato da volute ornamentali dorate. La più antica etichetta di olio di oliva italiana che abbia mai visto risale alla fine del secolo XIX ma non vi è dubbio sul fatto che i produttori italiani avevano cominciato ad usare le etichette molto prima di quella data.
Le etichette americane risalgono al 1910 circa. Alcune di queste sono decisamente simili a queste francesi della stessa epoca, alcune delle quali erano litografate su pietra. Probabilmente esistono anche delle etichette di olio d'oliva spagnole e portoghesi molto antiche ma, ad onor del vero, non ho avuto modo di vederne.
Al giorno d'oggi l'Italia detiene sicuramente il primato in questo campo, dato l'estro di molti artisti italiani profuso in numerose etichette eccellenti, belle e molto interessanti. Un'etichetta attuale italiana molto interessante raffigura un monaco intento ad arrampicarsi su un albero di ulivo.
I produttori e gli imbottigliatori francesi, spagnoli, marocchini, tunisini, algerini, americani e portoghesi utilizzano raffinate immagini, ma non raggiungono mai il livello di quelle italiane.
Molti di noi probabilmente associano l'olio d'oliva alla cucina. Eppure, per lo meno in America, è stato anche venduto in farmacia per scopi curativi fin dagli inizi di questo secolo, e molte delle etichette utilizzate a tal fine sono piuttosto avvincenti. In particolar modo quelle più vecchie: alcune raffigurano rami d'ulivo cariche di olive.
In Israele l'olio d'oliva è usato per scopi religiosi e sacramentali. Le etichette, pertanto, raffigurano immagini religiose, oppure immagini di antiche lampade ad olio.
Mi piacerebbe poter corrispondere con altri collezionisti di etichette di olio d'oliva o con etichette anche di altri articoli.
Mark A. Wickens
Per maggiori informazioni, e per poter visionare la collezione di Wickens, vi invito a visitare il sito: pages.infinit.net/wickens
Alcuni esempi tratti dalla collezione di Wickens:
1895
Anno 1900-1910

1915 - 1918

1950 - 1960

Dr Antonio G. Lauro

giovedì 5 febbraio 2009

ADOC: dal 1° Luglio obbligo dell'etichetta d'origine

(AGI) - Roma, 3 feb - Dal prossimo primo luglio, in Europa, sara’ obbligatorio indicare in etichetta l’origine degli oli vergini e extravergini d’oliva. In questo modo oli ricavati dalla spremitura di olive spagnole, greche o tunisine non potranno essere spacciati come Made in Italy. Una vittoria dei consumatori, sottolinea l’Adoc. “Una grande vittoria per l’Adoc e i consumatori - commenta Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc - prevedere come obbligatoria l’indicazione del luogo d’origine e’ fondamentale per tutelare la salute e i diritti del consumatore e il Made in Italy. Ora ci auguriamo che anche il disegno di legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari presentato dal presidente della Commissione agricoltura del Senato Scarpa Bonazza vada avanti. In Italia si importano prodotti provenienti da altri Paesi europei che non rispettano le severe norme di produzione vigenti nel nostro Paese. Prodotti per cui non e’ garantita ne’ la tracciabilita’ ne’ l’etichettatura e per i quali si utilizzano fitofarmaci o concimi da noi vietati da oltre 20 anni. L’Adoc auspica un’estensione della tutela a livello mondiale. “Ora, il Governo e l’Unione Europea devono lavorare a livello WTO per riuscire a ottenere la tutela delle denominazioni tipiche in tutto il mondo - continua Pileri - non si puo’ rischiare di distruggere un patrimonio gastronomico unico al mondo come quello italiano. Sono noti i commerci equivoci, soprattutto in Usa e in Oceania, che vanno a danneggiare non solo i produttori italiani, ma anche la fama di determinati prodotti che non raggiungono le qualita’ organolettiche degli originali.”(AGI)