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sabato 18 ottobre 2014

La poesia dell'olio da olive umbro sta tutta nel suo Moraiolo.

 “Mi sento più custode che proprietario. Questo terreno esisteva prima di me ed esisterà anche dopo, al pari di molti di questi olivi. Il mio compito è quello di mantenere viva la terra, favorirne la rigenerazione, mantenerla fertile ed accogliente per gli uomini e per gli animali del futuro“.
Queste le parole che Mario Ciampetti, titolare dell'azienda agraria Hispellum, affida alla pagina web aziendale per presentare (e presentarsi) al grande pubblico la propria realtà imprenditoriale.
Incontriamo la tenuta, 50 ettari di terreno ulivetato, all'interno di uno dei siti più suggestivi ed evocativi dell'olivicoltura di eccellenza: le colline di Spello.
La strada, per arrivarci, è quella che conduce alla storia più remota ed intima di un'Umbria medievale, tra l'antico castello di Collepino ed il monastero di Vallegloria “nobile e ricco nel quale recedono quarantotto in cinquanta monache et a le volte più e portano l’abito di Santa Chiara d’Ascesi, con olivi in grandissima copia per giro di quattro miglia incirca” di cui si ha notizia già in una bolla del 1178, a firma del pontefice Alessandro. Lo stesso ambiente, suggestivo e ricco di fascino, che ha ispirato i colori e i paesaggi narrati in affresco dal Pinturicchio.
Arrivati in frantoio, Mario esibisce come trofei, ai visitatori, una parete del frantoio piena - stracolma - di riconoscimenti e certificazioni, che hanno permesso all'olio extravergine di oliva "Terre Rosse" di sbarcare oltralpe, dagli Stati Uniti, sino alla terra del Sol Levante. Tra queste, fiore all'occhiello e vanto di famiglia la certificazione biodinamica, ottenuta già nel 2010, nata come "esigenza" della filosofia aziendale che da sempre ha attribuito alla terra un significato altamente simbolico che andava oltre il valore "materiale"della stessa.
Una terra rossa, difficile e pesante, che compone e caratterizza oltre ogni modo i terrazzamenti collinari dai quali si producono gli extravergine di Hispellum e da cui prendono il nome.
Tra questi millenari alberi, frammisti a piante di "solo" 50 anni, troviamo le autoctone "Moraiolo", che compongono l'olio extravergine della bottiglia che degustiamo.

Note dall'assaggio.
Si apre il tappo e già sfugge, ed inonda la stanza, l'aromaticità spinta ed esagerata di questo Terre Rosse. 
Non oso prevedere cosa lascerà al palato. 
Ma piano l'olio scivola nel bicchiere, lasciandovi un'intensa traccia di erbe, frutti acerbi ed olive appena frante. Ancora segni di verdure fresche, menta e cuore di carciofo. In bocca stordisce, penetra e sorprende; il gusto - forte e determinato - fa il paio con quanto già percepito al naso. Si apprezza un amaro contenuto, poca cicoria selvatica ed una pungenza marcata, crescente ed equilibrata, che fa tornare in mente ancora la menta ed il pepe verde.
Terminato l'assaggio ripongo il bicchiere, mentre la complessità di questo Moraiolo pervade ancora i miei sensi.
Eccellente!

Precauzioni e raccomandazioni per l'uso.
Se ne consiglia l'abbinamento con strangozzi alla crema di fave e pecorino, minestra di farro o zuppa di cicerchie.

Dove trovare l'azienda.
Azienda agraria Hispellum
Via Vitale Rosi, 42 
06038 Spello (PG)
Tel. e Fax: +39 0742 302274

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