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martedì 5 luglio 2011

Ad Isola Capo Rizzuto i suoli di "Libera terra" danno i primi frutti.

Nel crotonese, sui terreni confiscati ai clan di Isola Capo Rizzuto e gestiti dall’Associazione "Libera Terra" trebbiatura del primo raccolto di grano.
Si celebrerà domani 6 luglio, alle ore 19,00 presso la Villa Comunale di Isola di Capo Rizzuto la "festa del raccolto" di libera. Il nome della manifestazione "Il g(i)usto del raccolto" racconta delle difficoltà di una cooperativa sociale di operare su terreni confiscato alle mafie.
Questo il programma:
- conferenza stampa di presentazione del ‘caffè d'orzo libera terra’, frutto del raccolto realizzato lo scorso anno, sempre sui terreni confiscati ai clan di Isola Capo Rizzuto;
- convegno con interventi di Carolina Girasole, Lucio Cavazzoni, Maurizio Agostino, Teresa Muraca, Fabio di Spirito, Vincenzo Panico e don Luigi Ciotti, moderato da Antonio Tata.
- degustazioni di prodotti dell'arte panaria a cura della Cooperativa panificatori di Isola, che proporrà in degustazione tutta una serie di prodotti ottenuti dalla farina ricavata dalla raccolta del grano;
- concerto di chiusura.
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 13 febbraio 2009

Furti e danneggiamenti ad un nuovo impianto di ulivi della cooperativa calabrese di Libera.

Riceviamo e pubblichiamo.
Nuovi furti e danneggiamenti, fortunatamente limitati, contro la Valle del Marro – Libera Terra, la cooperativa sociale agricola di LIBERA costituitasi tre anni fa per il riuso di terreni confiscati alla ‘Ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. Questa volta è stato preso di mira l’uliveto di nuovo impianto realizzato in località Principe di Cordopatri, nella frazione Castellace del Comune di Oppido Mamertina (RC). Nel pomeriggio del 6 febbraio, su segnalazione dei Carabinieri di Castellace, i dirigenti della cooperativa si sono recati sul terreno scoprendo che in una area più nascosta 30 piante di ulivo cultivar ottobratico erano state estirpate e portate via. Gli ignoti malfattori avevano creato un varco tranciando la recinzione in filo spinato e abbattendo alcuni pali in cemento. Probabilmente il timore di essere sorpresi dal locale comando dell’Arma, che sta svolgendo un accurato controllo del territorio con intensi pattugliamenti e ha avviato una proficua collaborazione con la cooperativa, ha convinto gli ignoti ad interrompere il furto e a rinunciare ad altre piante che già erano state slegate dal palo tutore di sostegno ed erano pronte ad essere facilmente sradicate, per via del terreno imbibito dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi. Questa circostanza ha scongiurato che il furto e i danni all’uliveto fossero più consistenti, vista la giovane età dell’impianto che è particolarmente vulnerabile ed aggredibile. La cooperativa ha immediatamente sporto denuncia contro ignoti per furto aggravato.
Su quel fondo confiscato, prima della sua assegnazione per finalità sociali, migliaia di piante di ulivo giovane erano andate perse nel tempo per via del lungo stato di abbandono e per l’azione di diversi incendi, probabilmente di natura dolosa. Nella scorsa estate la cooperativa, con l’aiuto dei volontari dei campi di lavoro antimafia “E!state liberi” promossi dall’associazione LIBERA, ha reimpiantato 1355 alberelli di ulivo di ottima qualità su un totale di 8 ettari circa, ripristinando dopo mesi di faticoso lavoro anche il vecchio impianto irriguo.
Già negli anni precedenti la mafia aveva colpito l’azienda biologica sabotandone i mezzi, rubando macchine e attrezzature agricole, devastando strutture, disseminando messaggi minacciosi.