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Le ricette di Antonio Lauro

Caramelle gommose? Si, ma all'olio extra vergine d'oliva!
Le caramelle gommose hanno da sempre attratto bambini, giovani e meno giovani, divenendo le predilette all'interno del vasto mondo dolciario, al punto da segnare la nostra "dolce" infanzia. Oggi meglio se sono all'olio extra vergine d'oliva
Queste gommose, vero e proprio "must" negli anni '80, sono state anche croce (dei genitori) e delizia (dei dentisti), per via dell'altissimo tenore in zuccheri.
Sarà stato per le poliedriche forme, per gli infiniti sapori disponibili, o per la piacevole gommosità in bocca legata alle particolari caratteristiche reologiche del prodotto, ma adesso le si sceglierà anche perché contengono olio extravergine di oliva!
Ancora non si trovano in commercio, ma possiamo risolvere tutto con il "fai da te".
Per preparare queste caramelle gommose occorrono:
- 200 ml di olio extravergine di oliva dal fruttato delicato;
- 100 ml di acqua;
- 100 g di zucchero a velo;
- 6 fogli di gelatina (o 1 busta di gelatina neutra).
Procedimento:
Porre acqua e lo zucchero in una casseruola antiaderente ed a fuoco lento preparare lo sciroppo, badando bene a non far raggiungere il punto di ebollizione.
A parte idratiamo, per 10-15 minuti, i fogli di gelatina in acqua.
Dopo aver scolato e strizzato la gelatina, la poniamo nella casseruola con lo sciroppo, facendo attenzione affinché si dissolva bene nello sciroppo. Ci può venire d'aiuto uno sbattitore elettrico.
A questo punto, incorporare lentamente l'olio extravergine di oliva, come se stessimo facendo una maionese. Quando il composto è denso, possiamo metterlo in piccoli stampi, oppure in un tegame per poi tagliarlo con un coltello in piccole porzioni a dadini. Lasciamo raffreddare per un paio d'ore (meglio se in frigorifero), tagliare e servire cospargendole di zucchero come le gelatine tradizionali.

L'extravergine di oliva per i biscotti da te.
Sfatiamo il mito che, per fare un'ottima pasticceria, il burro (o la margarina o altri generici "grassi vegetali") sia l'ingrediente da preferire.
Vi propongo una ricetta semplice all'extravergine: i biscotti.
(c) Getty Images
Ecco la ricetta dei biscotti all’olio extravergine d’oliva, ottimi per fare colazione: in una ciotola sbattere le uova con lo zucchero e poi, gradualmente, aggiungere l’extravergine, la vanillina e il limone. In un’altra ciotola versare la farina, un pizzico di sale e il lievito, mescolare e unire il tutto alla ciotola con le uova. Impastare per bene e, appena il composto sarà omogeneo, avvolgerlo in una pellicola, come suggerito dalla ricetta, e riporlo in frigorifero per circa 30 minuti.
Trascorso questo tempo, prendere l’impasto e stenderlo su un piano facendogli raggiungere lo spessore di mezzo centimetro: a quel punto con l’aiuto di un bicchiere fare dei cerchi di pasta che poi andranno messi su una teglia rivestita da carta da forno. Lasciar cuocere per circa un quarto d’ora a 180 gradi dopodiché i biscotti all’olio d’oliva saranno pronti per essere gustati nel latte a colazione o nel tè a merenda.
Ingredienti (per 4 persone):
2 uova
1 tuorlo
100 gr di zucchero
Vanillina
50 ml di olio extravergine di oliva
1 scorza grattugiata di un limone
Lievito per dolci
300 gr di farina 00
Fonte: marieclaire.it modif.

Ricetta: palamita con i piselli.
Alcuni ritengono erroneamente che la palamita sia un parente povero del tonno. In realtà essa ha carni rosee e compatte, dal sapore forte e generoso, con una lieve punta di acidità, che ben si prestano a svariate preparazioni. Le trance sono ottime grigliate e condite con erbe fini, oppure infarinate e fritte; diversamente possono essere messe in carpione o cotte in umido. Il modo migliore per gustarle è, però, sott’olio.
Oggi presentiamo una ricetta tutta primaverile: palamita e piselli.  

Ingredienti per 4 persone.
1 palamita di circa un chilo e mezzo
1 kg di piselli
½  kg di pomodori da salsa maturi
2 cipollotti freschi
2 spicchi d’aglio fresco
un ciuffo di prezzemolo
un peperoncino piccante
200 g di Olio Extravergine di Oliva cv Cassanese
½ bicchiere di vino bianco
sale q.b.
Tempo di preparazione e cottura: quaranta minuti, più l’ammollo della palamita
Procedimento.
Sfilettate la palamita ricavandone quattro pezzi ed immergeteli per circa 45 minuti in un contenitore con acqua e ghiaccio (finché diventeranno bianchi).
In un tegame a bordo alto con mezzo aggiungete un bicchiere di olio extravergine di oliva della varietà Cassanese, fate rosolare a fuoco moderato i cipollotti tagliati a rondelline fini, unite la palamita ben asciugata, sfumare col vino bianco e far cuocerete per circa otto minuti rigirandola una sola volta. Aggiungete i pomodori tagliati a cubetti e, poco dopo, il peperoncino a pezzetti e un trito di prezzemolo e aglio passati al coltello. Aggiustate di sale e, trascorsi circa 10 minuti, versate i piselli sgranati.
Il tutto va lasciato cuocere lentamente, unendo un pò di acqua calda se la preparazione tende ad asciugarsi troppo. Il punto ottimale di cottura sarà raggiunto non appena i piselli si presenteranno cotti ma turgidi e il sughetto avrà assunto una consistenza cremosa.


Ricetta: rigatoni al ragu di pesce spada e melanzane.
La ricetta per la pasta con il ragù di pesce spada e melanzane si annovera alla grande famiglia della cucina calabrese e siciliana anche se l’antica origine sembra essere esclusivamente calabrese.
È in ogni caso certo che in queste cucine, il pesce spada, è stato sempre molto gradito. Ciò risulterebbe dai resti ritrovati nelle necropoli puniche e greche dai quali si deduce che questo pesce, a quei tempi, era particolarmente apprezzato.
Rispetto ai classici modi di cucinare il pesce spada, questa è una ricetta recente; infatti, senza tema di smentita, si può affermare che il miglior spada è quello pescato nel tratto di mare che va da Palmi a Bagnara Calabra (Costa Viola), dove viene cucinato in mille modi. Non si dimentichi tuttavia che la stagione calda porta abbondanza di questo raffinato pesce nella parte meridionale d’Italia, pertanto anche in altri luoghi del sud Italia è possibile trovare squisitezze dove il pesce spada è l’ingrediente trionfante. 
Il piatto proposto è caratterizzato dal particolare connubio fra melanzane e pesce spada.
Ingredienti per 6 persone
600 grammi di rigatoni
400 grammi fette di pesce spada
1 kg di pomodori per salsa, pelati
2 melanzane medie
3 spicchi d’aglio
Mezzo bicchiere di vino bianco secco
Olio Extravergine di Oliva fruttato medio (Consigliato Olio EVOO cv. Carolea)
Sale, pepe e peperoncino q.b.
Procedimento
Lavare la melanzana, asciugarla e tagliarla, nel senso della lunghezza, prima a fette dello spessore di circa mezzo centimetro e, poi, a dadini non troppo piccoli. Sistemare i dadini di melanzana in un grande ciotola e cospargerli di abbondante sale grosso. Dopo mezz’ora, strizzare le melanzane tra le mani, per eliminare più acqua possibile, ed asciugarle con la carta da cucina.
Friggere in olio extravergine i dadini di melanzana, da entrambi i lati e metterli a sgocciolare su carta assorbente da cucina.
A parte, in un tegame rosolare l’aglio con Olio EVO e, eventualmente, aggiungere il peperoncino. Unire il pesce spada privato della pelle e tagliato a dadini, sfumare con il vino bianco e lasciarlo evaporare.
Aggiungere i pelati, salare, pepare e lasciare cuocere per circa 15 minuti, aggiungere poi le melanzane e lasciare insaporire per una decina di minuti.
Nel frattempo lessare i rigatoni al dente in abbondante acqua salata, scolarli e metterli a mantecare con il condimento già pronto, aggiungere Olio Extravergine di Oliva e le melanzane fritte. Sistemare nel piatto di portata e servire.

Ricetta: Struncatura ammollicata con acciughe. 
(Struncatura cà muddhica e alici salati)
ORIGINI STORICO-CULTURALI
Si tratta di una ricetta povera, ma sostanzialmente sana e dai sapori forti e decisi, tipica di Palmi (RC); si usa esclusivamente l’olio extravergine di oliva, principe di tutti i piatti calabresi, della varietà Ottobratica.
Le alici sono utilizzate in tanti piatti, sia fresche, sia conservate sotto sale.
Infatti nell’area mediterranea, e quindi anche in Calabria, predominava fin dall’epoca greco-romana l’abitudine di utilizzare nella cucina tonno, acciughe e sardine.
La struncatura è uno dei tanti tipi di pasta calabrese fatta in casa, tradizione assai ricca e diffusa in tutta la regione.
Un tempo, le ragazze calabresi che volevano sposarsi dovevano saper fare tredici tipi di pasta. Fantasia e creatività nella pasta calabrese non mancano: cambiano i nomi ma sono tutte specialità fatte con farina di grano duro impastata solo con acqua, e destinate ad essere condite in vari modi.
La struncatura in particolare viene fatta con farina di grano saraceno, che le conferisce il caratteristico colore bruno.

DOSI PER 6 PERSONE.
Struncatura (pasta tipo bavette): g 600
Filetti di alici: g 40
Due spicchi di aglio
Olio extravergine di oliva cv Ottobratica
Peperoncino fresco: g 10
Olive nere denocciolate: g 100
Sale: g 10
Mescolare insieme:
mollica di pane raffermo (g 150), pecorino grattugiato (g 50) e prezzemolo tritato (g 10).

PROCEDIMENTO:
In una padella fare imbiondire l’aglio con l’olio extravergine di oliva, unire il peperoncino tritato, le acciughe e le olive. Nel frattempo cuocere la struncatura nell’acqua salata, unire un mestolo nella stessa acqua di cottura, sgocciolare la pasta al dente e mantecarla nel fondo precedentemente preparato unendo la mollica profumata. Servire in vassoio.

STRUNCATURA AMMOLLICATA WITH THE ANCHOVIES
INGREDIENTS (SERVES 6)
kg. 0,600 Struncaturas (pasta type bavette) 
n. 2 crushed cloves of garlic 
n. 6 Anchovies under it climbs you desalinate and sfilettate 
n 1 spicy Peperoncino 
kg. 0,100 Olive black pit 
Extra Virgin Olive Oil cv Ottobratica 
It climbs q. b. 
To mix Together: 
kg.0,150 crumb of stale bread 
minced parsley q.b. 
kg. 0,050 Grated pecorinos 

PROCEDURE: 
In a frying pan to make imbiondire the garlic with the extra virgin olive oil, to unite the grinded peperoncino, the anchovies and the olives. Meanwhile to cook the struncatura in salty water, to unite a ladle of the same water to the fund, to drain the pasta to the tooth to whip her/it in the prepared fund to unite the perfumed crumb. 
To serve fumante in tray. 
Fonte: ASSOCIAZIONE PROVINCIALE CUOCHI REGGINI modif.