Martedì 23 luglio in replica su Radio Wellness dalle ore 12.00, la puntata dedicata all’olio d’oliva.
L’olio extravergine d’oliva è un alimento comunissimo da trovare. Ognuno di noi ne ha in casa almeno una bottiglia, ma spesso, non viene utilizzato in maniera completa.
Ai nostri microfoni Antonio Lauro (www.antoniolauro.it), Agronomo, assaggiatore di olio extravergine d’oliva e Funzionario dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC).
Come facciamo a capire che stiamo comprando un olio di qualità?
“L’etichetta ci dice tanto ma non tutto. La prima cosa da fare è cercare il simbolo del “biologico“, assente quindi da pesticidi e con un’attenzione più accurata nel processo di spremitura delle olive. Analizzare poi se vi è la presenza del bollino delle denominazioni d’origine, che certifica i controlli avvenuti durante tutto il processo produttivo” afferma Antonio Lauro.
Un olio che riscontriamo più amaro rispetto ad altri, è da considerare scaduto o comunque un cattivo prodotto?
Antonio ci assicura subito: “Assolutamente no, anzi: di fronte ad un olio d’oliva che percepiamo come amaro o piccante, possiamo affermare di avere un prodotto di buona qualità, in quanto segnale di una grande quantità di sostanze fenoliche, potentissimi alleati della nostra salute. In particolare poi, la molecola responsabile del piccante, è da ritenersi addirittura un importante antinfiammatorio naturale.”
Ma non solo, Antonio Lauro, facendo riferimento a delle affermazioni che arrivano dagli Stati Uniti, conferma ulteriormente i benefici che possiamo avere se consumiamo quotidianamente l’olio:
“Considerate che, un cucchiaio di olio d’oliva al giorno, riduce notevolmente il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari“ conferma l’agronomo.
Moltissime altre proprietà, cenni storici e molto altro, è stato discusso durante la puntata dedicata. Scopri di più sintonizzandoti su radiowellness.fm, martedì 23 luglio a partire dalle ore 12.00!
Per ascoltare il podcast della puntata clicca qui.
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Redazione
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L’olio extravergine d’oliva è un alimento comunissimo da trovare. Ognuno di noi ne ha in casa almeno una bottiglia, ma spesso, non viene utilizzato in maniera completa.
Ai nostri microfoni Antonio Lauro (www.antoniolauro.it), Agronomo, assaggiatore di olio extravergine d’oliva e Funzionario dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC).
Come facciamo a capire che stiamo comprando un olio di qualità?
“L’etichetta ci dice tanto ma non tutto. La prima cosa da fare è cercare il simbolo del “biologico“, assente quindi da pesticidi e con un’attenzione più accurata nel processo di spremitura delle olive. Analizzare poi se vi è la presenza del bollino delle denominazioni d’origine, che certifica i controlli avvenuti durante tutto il processo produttivo” afferma Antonio Lauro.
Un olio che riscontriamo più amaro rispetto ad altri, è da considerare scaduto o comunque un cattivo prodotto?
Antonio ci assicura subito: “Assolutamente no, anzi: di fronte ad un olio d’oliva che percepiamo come amaro o piccante, possiamo affermare di avere un prodotto di buona qualità, in quanto segnale di una grande quantità di sostanze fenoliche, potentissimi alleati della nostra salute. In particolare poi, la molecola responsabile del piccante, è da ritenersi addirittura un importante antinfiammatorio naturale.”
Ma non solo, Antonio Lauro, facendo riferimento a delle affermazioni che arrivano dagli Stati Uniti, conferma ulteriormente i benefici che possiamo avere se consumiamo quotidianamente l’olio:
“Considerate che, un cucchiaio di olio d’oliva al giorno, riduce notevolmente il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari“ conferma l’agronomo.
Moltissime altre proprietà, cenni storici e molto altro, è stato discusso durante la puntata dedicata. Scopri di più sintonizzandoti su radiowellness.fm, martedì 23 luglio a partire dalle ore 12.00!
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