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mercoledì 9 febbraio 2011

Bagaladi (RC): Un disciplinare di produzione per l’olio dell’Area Grecanica.

Un disciplinare per la produzione dell’olio d’oliva nell’Area Grecanica.
Questo il titolo dell’interessante convegno tenutosi oggi presso la Porta del Parco di Bagaladi ed organizzato dalla Provincia di Reggio Calabria in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Cal. ed i Comuni di Roccaforte del Greco e Bagaladi.
Folta la presenza di addetti ai lavori che stanno maturando sempre più la convinzione che l’innovazione è la strada da seguire per giungere alla realizzazione di un prodotto competitivo sul mercato e che attiri per le sue qualità.
“E’ un primo importante passo verso il ritorno alla terra – ha detto in apertura il Sindaco di Roccaforte Ercole Nucera – in un momento di crisi mondiale in cui il crollo del capitalismo apre lo spazio al localismo ed alle risorse interne per il sostentamento della nostra società”.
Presenti vari Sindaci del comprensorio, il Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte, il Presidente della Provincia e una rappresentanza delle scolaresche dell’Istituto Comprensivo di Bagaladi-San Lorenzo e dell’Alberghiero di Condofuri.
“La strada per restituire redditività al prodotto e dignità al comparto olivicolo nell’Area è il Consorzio – ha sostenuto il Sindaco ospitante Federico Curatola in apertura – produttori grandi e piccoli devono associarsi al fine di abbassare i costi e di seguire il disciplinare presentato oggi per avere un prodotto di qualità che possa essere competitivo e che esporti l’immagine e le tipicità dell’Area Grecanica”.
Il disciplinare di produzione è stato presentato ai partecipanti dal prof. Massimo Baldari della Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Dr Antonio G. Lauro

martedì 21 dicembre 2010

Tipicità nell'Unione Europea: adesso siamo a quota 994

UE: registrati due nuovi prodotti.
Sono stati inseriti nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea due nuovi prodotti tipici, si tratta della Carota Novella di Ispica IGP (Italia) e dell'olio Montoro-Adamuz DOP (Spagna).
Con queste nuove registrazioni, il totale dei prodotti a marchio DOP IGP STG europei sale a quota 994. Ad oggi dunque il totale dei prodotti Dop riconosciuti dall'Ue tocca quota 501, mentre le specialità agroalimentari Igp sono 463.
La Carota Novella di Ispica IGP è di forma cilindrica – conica ed è caratterizzata da una superficie lucida, da polpa tenera e dal cuore (parte più interna) poco fibroso. Il prodotto è raccolto da fine Febbraio fino a metà Giugno ed è coltivato in alcuni comuni delle province di Ragusa, Siracusa, Catania e Caltanissetta in Sicilia.
L'Olio Montoro – Adamuz DOP è l’olio di oliva extravergine che si caratterizza per il suo gusto piccante ed amaro e per la sua tipica capacità di conservazione.
E’ prodotto nella comarca agraria della Sierra, nella provincia di Cordoba in Spagna. Ogni confezione di Montoro – Adamuz DOP deve riportare, al momento dell’immissione in commercio lo specifico logo.
Dr Antonio G. Lauro

giovedì 18 novembre 2010

Olivicoltura nel mondo: in Calabria la 36ma sessione del COI di Madrid.

Tre giorni di alto livello tecnico e scientifico. Coinvolti i Paesi dei cinque continenti.
di Rosario Previtera.
Coi in Calabria - Nell’anno in cui la definizione di “olio extravergine di oliva” compie cinquant’anni l’olivicoltura mondiale si è riunita in Calabria. Si è appena svolta infatti la 36° sessione del Consiglio Olivicolo Internazionale (COI) in una tre giorni di alto livello tecnico e scientifico che ha visto coinvolti oltre che direttamente l’UE, decine di Paesi europei, asiatici, africani e sudamericani, nonché i rappresentanti del WTO (World Trade Organization) e del WIPO (World Intellectual Property Organization).
I marchi Igp e Dop - Il tema centrale è stato quello delle “Indicazioni geografiche nel settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola”. Un argomento che ha riguardato numerosi interventi e punti di vista sulla scorta di uno studio specifico realizzato proprio dal COI. Gli interventi si sono incentrati sugli strumenti internazionali e bilaterali inerenti alla protezione e alla tutela dei prodotti e dei marchi IGP (Indicazione Geografica Protetta) e DOP (Denominazione di Origine Protetta) nel mondo.
Tre giorni di incontri - Strumenti normativi da uniformare certamente vista l’eterogeneità legislativa tra i diversi paesi del vecchio e del nuovo mondo. Interessanti i punti di vista sulle denominazioni di origine di paesi emergenti nel campo olivicolo come Argentina, Israele, Turchia, Marocco, Tunisia, Albania ma anche di paesi affermati come la Francia e la Spagna. Elementi che evidenziano situazioni diverse e livelli di utilizzo e percezione dei marchi molto diversi. Emerge dall’intenso confronto tecnico effettuato, una tendenza crescente a proporre oli con marchi DOP ed IGP la cui valenza si manifesta soprattutto con l’aumento del fatturato rispetto ai prodotti cosiddetti “a marca bianca”. Ma emerge anche la necessità di dover educare ulteriormente il consumatore nel capire la differenza tra oli garantiti perché derivanti da specifici territori e ottenuti con specifici disciplinari di produzione. Un passaggio indispensabile per far si che anche l’olio venga inteso e percepito così come il vino ovvero prodotto del territorio e rappresentativo dello stesso. Teniamo conto che la produzione di olio in Calabria arriva a 2. 400 milioni di quintali rispetto ai 2.700 milioni di quintali della Puglia e Circa i due terzi sono costituiti da olio extravergine di oliva ed olio vergine di oliva. La rimanente parte è olio lampante. E proprio Puglia, Calabria e Siicilia insieme danno l’85% della produzione italiana pari a poco più di 7 milioni di q.li di olio. L’Italia è pertanto la seconda produttrice dopo la Spagna. Per gli oli DOP ed IGP italiani si stima per il 2010 un fatturato di 250 milioni di euro pari a 16 milioni di bottiglie destinati per il 61% al mercato extracomunitario ed il 39% al mercato italiano e comunitario. Tra i numerosi interventi anche quello dell’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra e quello di Massimino Magliocchi presidente del Comitato promotore per la realizzazione del marchio “Olio di oliva di Calabria” IGP che si andrà ad aggiungere alle tre DOP calabresi, poco conosciute: Bruzio, Lametia, Alto Crotonese. Con le conclusioni del direttore generale dell’assessorato regionale all’agricoltura, Giuseppe Zimbalatti, si è sottolineata l’importanza dei lavori del COI il cui presidente è stato ringraziato per la scelta calabrese nella realizzazione sia del seminario internazionale che della sessione consultiva. Quest’ultima ha pertanto sintetizzato le osservazioni scaturite dal seminario raffrontandole alle risultanze del lavoro di ricerca svolto dal COI sulle denominazioni dei numerosi paesi sia aderenti che non aderenti al COI di tutti e cinque i continenti, ma interessati alla crescita del comparto tramite le denominazioni di origine. La tre giorni del COI si è conclusa con la visita tecnica a cura dell’OP Conasco, organizzatore dell’evento, presso gli oliveti secolari della Piana di Gioia Tauro a testimonianza della grande vocazionalità produttiva di una regione che sta riscontrando sempre più successi nazionali ed internazionali grazie ad aziende di punta del settore.