Translate

giovedì 25 giugno 2015

L'olio d'oliva Australiano scommette sulla qualità per sfondare nei mercati.

Anche se un l'olio d'oliva sembra sia stato solo un tesoro del Mediterraneo, l'Australia si è ritagliata una nicchia in questo settore, con una qualità che sta diventando sempre più attraente sia nel paese australe e sia all'estero.

di Antonio G. Lauro


In Spagna, il principale produttore olivicolo mondiale, la siccità ha ridotto la produzione dello scorso anno, mentre nella regione italiana questa è stata molto ridotta a causa di vari fattori ambientali.
A 18 mila chilometri di distanza, in Australia, la stagione di raccolta si annuncia "buona", ha dichiarato ad AFP Lisa Rowntree, presidente dell'Australian Olive Association (AOA). Nell'emisfero "sud" del mondo - ed in Australia in particolare - la raccolta avviene da fine marzo a luglio, a seconda della regione interessata.
La storia olivicola australiana è molto recente. Immigrati italiani e greci hanno introdotto l'olivicoltura in Australia negli anni '30, ma la popolarità è arrivata molto più tardi, solamente 20 anni fa.
Attualmente, con 2,2 litri l'anno pro-capite, gli australiani sono i primi consumatori di olio d'oliva al di fuori del bacino del Mediterraneo.
Anche se questo succo d'olive è ancora importato principalmente dall'Europa, la produzione locale è sempre più richiesta. 
Oggi, oltre il 40% dell'olio di oliva consumato nella nostra terra è australiano, riferisce Rob McGavin, presidente di Boundary Bend, principale produttore di olio da olive del paese e titolare di Cobram Estate, marchio pluripremiato nei concorsi oleari internazionali. La società, che ha iniziato a produrre negli anni '90 nello stato di Victoria (sud-est del paese), ha di recente creato un impianto di produzione anche negli Stati Uniti, nella città californiana di Woodland. "Il consumo di olio di oliva è aumentato rapidamente, ma mancava la produzione locale", spiega McGavin,  il cui gruppo possiede circa 2,2 milioni di alberi di olivo.
"Gli olivi crescono molto facilmente nel sud dell'Australia", spiega Lisa Rowntree. "Abbiamo lo stesso clima del Mediterraneo, ma nel sud del mondo."
Tutti gli Stati del sud dell'Australia sono produttori di olio d'oliva. In totale, ci sono circa 700 produttori e 23 milioni di alberi di olivo nel paese.
Nel 2014, 13.500 tonnellate di olio d'oliva sono state prodotte in Australia e le previsioni per questo 2015 parlano di 20.000 tonnellate. Tuttavia, queste cifre sono trascurabili in confronto con il gigante spagnolo che, pur essendo un anno di crisi, ha prodotto (stime) 825.700 tonnellate nella stagione 2014/2015.
"L'Australia non è in concorrenza con la Spagna per la quantità (...). Vogliamo essere riconosciuti per la qualità", afferma Lisa Rowntree, per la quale il "nettare" australiano è "sempre equilibrato e fruttato", soprattutto in considerazione che quasi tutto l'olio d'oliva prodotto nel sud del paese è classificato "extra vergine".
Rob McGavin, accusa i produttori europei di esportare gli oli di qualità inferiore. "Certo che l'Europa produce ottimi oli, ma questi non vengono inviati in Australia (...). Quelli che sono qui sono a buon mercato, ma di bassa qualità", critica il CEO di Boundary Bend. "Abbiamo fatto un grande lavoro di educazione dei consumatori", spiega il produttore.
Secondo il presidente Rowntree della AOA, "da circa quattro anni, gli australiani optano per l'olio prodotto nel loro paese. Essi si basano su questo prodotto e vogliono sostenere i produttori locali". E tutto questo nonostante il costo di un extravergine australiano sia almeno del 20% maggiore rispetto alla maggior parte di oli di importazione.
I produttori australiani dovrebbero cogliere il momento di crisi produttiva in Europa, che "ha causato un aumento dei prezzi degli oli spagnoli e italiani (...) e cercare di aprire nuovi mercati", mette in evidenza Rowntree.
L'Asia, ed in particolare la Cina (36% delle esportazioni), è la priorità. Nonostante la distanza, gli Stati Uniti sono anche un possibile client, ma è difficile l'espansione in Europa a causa delle tasse per l'importazione.
A tal proposito è stata interessante l'esperienza di importazione di olio australiano in Italia, nel 2013, da parte Monini. L'olio, che ho avuto il privilegio di assaggiare in anteprima, è stato proposto in vendita esclusiva presso l'Esselunga (100% Australiano), prodotto dall’azienda umbra ad Hillstone (Nuovo Galles del Sud), da varietà di olivi italiani.

Fonte: Sidney (AFP) - modif.

lunedì 22 giugno 2015

Pronti i risultati definitivi di TerraOlivo 2015 Mondo.


A pochi giorni dalla conclusione del concorso e dopo le verifiche incrociate sui premi attribuiti, pronta la lista con i risultati completi di TerraOlivo 2015, suddivisi per medaglia conquistata e nazione vincitrice.

di Antonio G. Lauro

Grande affermazione per la Spagna nel suo complesso (90 premi, tra cui 22 Medaglie Gran Prestige Gold, 38 Medaglie Prestige Gold e 30 Medaglie Gold), seguita dall'Italia (42 affermazioni, tra cui 15 Medaglie Gran Prestige Gold, 16 Medaglie Prestige Gold e 11 Medaglie Gold) e dalla Grecia, che oltre al premio assoluto TerraOlivo 2015 International Grand Champion Trophy, vince 41 riconoscimenti (3 Medaglie Gran Prestige Gold, 14 Medaglie Prestige Gold e 24 Medaglie Gold).
A seguire le altre nazioni olearie con il Portogallo (30 Medaglie complessive), Argentina (20) e Stati Uniti d'America (17). Premiati anche gli extravergine di Cile, Croazia, Francia, Malta, Slovenia, Sudafrica e Uruguay (20 medaglie in totale).
Auguri a tutti i vincitori e buona lettura dei risultati definitivi!

Segui il link: terraolivo.org


Per completezza di informazione, riporto l'elenco delle aziende italiane con il premio a loro attribuito dalla commissione internazionale:










 


 



 

 

sabato 20 giugno 2015

LA MERENDINA PIÙ BUONA? PANE E OLIO!

Sarà presentato a Roma il prossimo 23 giugno il progetto di e-learning, a cura di PANDOLEA e CLIOedu, per raccontare la sana alimentazione e la cultura dell’olio di oliva ai più giovani
Roma, 17 giugno 2015. Un progetto didattico-educativo sulla sana alimentazione e la cultura dell’olio di oliva rivolto agli studenti delle ultime tre classi della scuola primaria. È “Bruschetta o Merendina?”, il piano formativo - ideato da PANDOLEA, associazione che riunisce produttrici di olio extra vergine d’oliva e donne legate al mondo dell’olio, e sviluppato da CLIOedu, componente editoriale della società CLIO S.p.A., specializzata in servizi digitali innovativi per la formazione, in collaborazione con Giunti Scuola e con il patrocinio del Padiglione Italia Expo2015 - che sarà presentato a Roma il prossimo 23 giugno, ore 15.30, all’Ufficio di Informazione del Parlamento europeo in Italia. Parteciperanno all’iniziativa gli europarlamentari Paolo De Castro e Silvia Costa, Loriana Abbruzzetti (presidente PANDOLEA), Gabriele Conte (CLIOedu), Eugenio Del Toma (specialista in Scienza dell’Alimentazione e Gastroenterologia), Ersilia Troiano (presidente ANDID), Andrea Chiaramonti (Giunti Scuola), Patrizia Galeazzo (P.M. progetto scuole Padiglione Italia), Mario Rusconi (vice presidente ANP) e Alberto Grimelli (Teatro Naturale).
“Bruschetta o Merendina?” è un progetto di apprendimento interattivo articolato in tre moduli con temi e destinatari differenti: il primo, “L’olio d’oliva a 360°”, curato dalle esperte di PANDOLEA, è rivolto all’approfondimento formativo degli insegnanti che partecipano al progetto; il secondo, “La nutrizione si impara a scuola”, curato dal prof. Eugenio Del Toma, è destinato a momenti da svolgere in aula con il coordinamento degli insegnanti ed è corredato da test singoli e collettivi di verifica dell’apprendimento; il terzo, “La merendina più buona: pane ed olio”, sempre a cura delle esperte di PANDOLEA e narrato da una giovane lettrice di 7 anni, guida momenti di studio individuale con un format ludico-formativo da svolgere in classe e in famiglia. L’iniziativa di Pandolea rientra anche nell’ambito delle iniziative mirate ad uno sviluppo sostenibile per le future generazioni di Expo Women Global Forum EWGF (www.ewgf.eu)

giovedì 18 giugno 2015

A Catanzaro una bruschetta lunga tutto un anno.

“Una bruschetta lunga tutto un anno”, queste le parole della presidente Pandolea, Loriana Abbruzzetti, che ben sintetizzano la filosofia del progetto “bruschetta vs merendina” nel format sviluppato nel corso dell’anno appena concluso, presso l’istituto Don G. Maraziti di Marcellinara (Cz).
Il progetto, che gode del patrocinio di Padiglione Italia di Expo2015, da anni persegue l’obiettivo di educare i ragazzi ad una dieta sana ed equilibrata partendo dall’olio extravergine d’oliva.
“Utilizzare prodotti agricoli, conoscerne la provenienza, la stagionalità, saperne esaltare le caratteristiche organolettiche e salutistiche con preparazioni ad hoc, ci dice Lucia Talotta , coordinatrice del progetto, con la consapevolezza che mangiare non è solo soddisfare un bisogno, quello della fame, ma è piacere, è conoscenza del territorio , è cultura, è di primaria importanza per chi come Pandolea propone la cultura della buona alimentazione a partire dai banchi di scuola.”
Questi, dunque gli input e i temi intorno ai quali i professionisti coinvolti nell’edizione catanzarese dell’iniziativa, hanno tessuto una fitta rete di interscambi che hanno avuto come principali fruitori i ragazzi.
 “Ragazzi dai volti sorridenti, continua la coordinatrice, alcune volte straniti e sorpresi, rapiti da un apprendimento importante ma giocoso e chiamati, ancor più, negli ultimi mesi con il fervore di un Paese coinvolto dalla macchina di Expo 2015, a riflettere sulla necessità di ridurre gli sprechi, di salvaguardare l’ambiente, di preservare la biodiversità, orgogliosi e consapevoli delle eccellenze italiane”.
Perfetta sinergia dunque tra, l’analista sensoriale, lo chef Pucci, il pizzaiolo Antonio Sirianni, l’agronomo Lina Pecora, la nutrizionista Elisa Mazza, l’imprenditore Tommaso Torchia, gli insegnanti dell’Istituto tecnico agrario di Catanzaro, i ragazzi e la psicologa Giuditta Lombardo secondo la quale “Tutti noi dobbiamo partire da una buona educazione alimentare, dall’ottimo cibo come ricchezza, come comunicazione, come scambio, come cultura. Amare e Alimentare la propria salute significa cambiare il mondo, migliorare l’ambiente, la salute, la qualità della vita di tutti.”
La sfida, raccolta con entusiasmo ad ottobre “ha prodotto degli ottimi semi, pronti a germogliare all’inizio del nuovo anno scolastico nel terreno fertile dei tanti ragazzi che il team calabrese di Pandolea sarà capace di coinvolgere.”

Fonte: CS Pandolea