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martedì 23 agosto 2011

I consumatori spagnoli preferiscono l’olio extravergine di oliva più delicato.

Una ricerca evidenzia come i consumatori spagnoli preferiscano un extravergine meno amaro e meno piccante.
Esperti di analisi sensoriale hanno valutato la conoscenza generale dei consumatori spagnoli di olio vergine di oliva.
Dati recenti suggeriscono che la Spagna, a livello mondiale, è il maggior produttore ed esportatore di olio d'oliva. Oggi nel paese iberico ci sono oltre 30 denominazioni di origine protetta (DOP) di olio extravergine di oliva con un alto livello di qualità e di eccellenza.
Tuttavia, i consumatori spagnoli cosa conoscono dell'olio di oliva? Per rispondere a questa domanda, i ricercatori presso l'Istituto per la Ricerca e la Tecnologia (IRTA) in Catalogna hanno condotto uno studio per valutare il livello di conoscenza di questo ingrediente alimentare estratto dalle olive, considerando tanto gli aspetti sensoriali quanto la conoscenza oggettiva e soggettiva.
Dopo aver selezionato 400 consumatori di olio d'oliva, divisa tra Madrid e Barcellona, gli esperti hanno fatto partecipare gli intervistati ad una degustazione di 8 campioni di oli di oliva vergini nella valle dell'Ebro (Navarra, La Rioja, Aragona e Catalogna). Il profilo sensoriale di ogni campione, era stato definito in precedenza da un panel di dieci assaggiatori ufficiali (certificato ISO17025), secondo le norme del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) e dell'Unione europea.
Lluis Guerrero, IRTA, ricercatore capo dello studio, afferma che "i consumatori hanno dimostrato di differenziare i vari tipi di olio, preferendo quelli meno amari e piccanti. Tuttavia, essi non sono stati in grado di riconoscere i lievi difetti sensoriali che fanno la differenza tra un olio vergine di oliva e uno extravergine".
Secondo i risultati della ricerca, oltre il 25% degli intervistati non percepisce nè le differenze tra le varie tipologie di olio, nè gli aspetti che riguardano la loro qualità. Inoltre, lo spagnolo dà poca importanza alla conservazione del prodotto e gli eventuali difetti sensoriali dell’olio, dovuti alla distribuzione o alla cattiva conservazione in casa del prodotto, vengono attribuiti “esclusivamente” al produttore.
La ricerca ha inoltre evidenziato che la conoscenza oggettiva circa le caratteristiche nutrizionali dell’olio extravergine di oliva ha avuto un miglioramento significativo rispetto agli studi precedenti. “Per questo motivo, afferma Guerrero, è essenziale sviluppare ulteriormente le strategie di comunicazione e tutte le attività di formazione che promuovono la cultura del cibo tra la popolazione. Questo, conclude il ricercatore dell’IRTA, porterebbe a far aumentare la preferenza dei consumatori verso gli oli con un'alta qualità sensoriale e quindi potrà consentire a far aumentare la competitività delle piccole e medie imprese nei mercati di nicchia".
Dr Antonio G. Lauro