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sabato 22 agosto 2009

Milano: la pizzeria che punta tutto sull'extravergine.

Il locale Mamma oliva di Milano propone in vendita anche diversi marchi di olio (di Marina Bellati).
Materiali naturali, spazi ampi, musica di sottofondo. Un ambiente rilassante e accogliente. È la pizzeria di nuova generazione, dove la proposta culinaria è abbinata allo shopping gastronomico; un locale che fa del made in Italy alimentare e del buon rapporto qualità/prezzo una leva di successo. Questa è la formula di Mamma Oliva, risto-pizzeria milanese inaugurata lo scorso dicembre. Il locale occupa un grande spazio già adibito in precedenza a ristorazione/tavola calda; a tempo di record (una ventina di giorni) è stato ristrutturato, con un investimento di circa 250 mila euro (le cucine e gli impianti necessari, già esistenti, sono stati salvaguardati) ed è cominciata l'attività. Una partenza sprint, dovuta all'esperienza del gruppo cui fa capo la gestione: si tratta della medesima società che ha creato il marchio Fratelli La Bufala, catena che vanta un centinaio di locali in Italia e all'estero. Un aspetto, quello della rapidità delle operazioni di avviamento, da tenere sotto controllo, per non gravarsi di eccessivi costi e mancati guadagni che gravano sul bilancio aziendale.

Pizze extravergini e ricco buffet di insalate
Suggestiva l'ambientazione: domina il legno, usato per tavoli e sedie, controsoffitti e pannelli. Legno chiaro anche per mensole e scaffali, creati per esporre le bottiglie di olio - ingrediente chiave di varie proposte del menu - che vengono offerte anche in vendita. È proprio l'olio, infatti, il prodotto- immagine del locale: un valore sottolineato anche dalla presenza di alberelli di olivo disposti strategicamente all'ingresso e in vari angoli della sala. Soprattutto a pranzo il locale serve i dipendenti dei molti uffici del quartiere (con alcuni di questi sono anche state stipulate delle convenzioni) e la pizza va per la maggiore. Tre le versioni elencate in menu: le pizze classiche, quelle “crude” (ovvero focacce cui si aggiungono ingredienti fuori dal forno, da 7,50 a 10,50); infine le “extravergini”, cinque specialità caratterizzate dall'uso di un olio extravergine dedicato (ad es. la Cilentana, con cianfotta all'olio extravergine di Paestum, 8,50 euro). Insolita e apprezzata dalla clientela del mezzogiorno anche la proposta delle insalate: non la solita ciotola di insalata mista preconfezionata, ma la possibilità di scegliere fra una trentina di ingredienti, esposti in un apposito corner (scontrino medio 10 euro). A breve questa formula di insalatina preparata “su misura” sarà adottata anche per la frutta.
Continua su: ilsole24ore

giovedì 20 agosto 2009

Marchi Dop e Igp: in difesa di gustose tradizioni.

Il patrimonio agroalimentare italiano è l’indiscusso protagonista delle nostre tavole e non solo. Le radici, le identità e le tradizioni del Bel Paese si rispecchiano in prodotti alimentari “unici” difesi da rigidi disciplinari e da rigorose normative europee.
La ricchezza culturale di un popolo è costituita non solo dalle realizzazioni della scienza, delle lettere e delle arti, ma anche da quel bagaglio esperienziale che, attingendo alla memoria del passato, passa da bocca ad orecchio e si cristallizza in una serie di comportamenti, di attività, di gesti rituali che accompagnano il ciclo della vita e l’alternarsi delle stagioni.

Nelle società preindustriali i mestieri erano un patrimonio ereditario e le loro pratiche di apprendimento venivano tramandate, spesso in segreto, di padre in figlio. I beni prodotti erano quindi originari e unici. Inoltre, dal punto di vista ambientale, le produzioni tipiche erano spesso – ed ancora lo sono – il frutto di attività svolte all’interno di aree svantaggiate rappresentando anche oggi una delle poche possibilità, se non l’unica, di sopravvivenza economica di quelle zone: una condizione fondamentale per evitarne lo spopolamento. L’ordinamento giuridico di qualche Stato europeo aveva previsto apposite norme per la salvaguardia di questi beni. Nel 1954, con una legge (la numero 125 di quell’anno), l’Italia aveva introdotto il marchio di denominazione di origine per alcuni formaggi. Successivamente avevano avuto una protezione giuridica i vini, i prosciutti e l’olio extravergine. Questa disciplina interessava, ovviamente, un campo d’applicazione ristretto, quello del territorio nazionale. Con l’abolizione delle frontiere ed il libero scambio delle merci occorreva nell’Europa unita una disciplina comune. Che senso ha la tutela in Italia di un marchio, ad esempio quello del Parmigiano, se poi, appena fuori delle Alpi, qualcuno mette in commercio un formaggio con lo stesso nome? Questa lacuna è stata colmata con un provvedimento della Comunità europea, il Regolamento n. 2081 del 1992, fortemente voluto dall’Italia, uno dei paesi promotori di una legislazione a livello comunitario. Il Regolamento, secondo le situazioni in atto, ha istituito, in alcuni casi integrato, in altri casi armonizzato, un sistema di protezione delle “Denominazioni d’Origine” e delle “Indicazioni Geografiche” dei prodotti agricoli e alimentari.

Continua su: www.terranauta.it


Viterbo. Corso tecnico per la formazione ed il perfezionamento di “Maestri di Frantoio”.


Corso tecnico per la formazione ed il perfezionamento
di “Maestri di Frantoio”

Per operatori e tecnici di frantoio, confezionamento e
commercializzazione dell’olio d’oliva

Organizzato da
International Extravirgin Oliveoil Agency in collaborazione con
A.I.F.O. – Associazione Italiana Frantoiani Oleari,
Istituto de la Grasa di Siviglia e la Provincia di Viterbo

Per scaricare il programma e il modulo di iscrizione

Obiettivi e finalita’
Il corso è stato ideato per trasferire ai partecipanti, il know-how dei migliori specialisti internazionali della filiera.
Il corso è costituito due moduli con lezioni anche presso frantoi oleari della zona e si prefigge la formazione di una nuova figura professionale, quella di “Maestro di Frantoio”, che conosca a 360 gradi non solo il settore della trasformazione, anche alla luce delle più innovative tecnologie e tecniche operative per la diversificazione del prodotto e l’esaltazione delle caratteristiche organolettiche, secondo le esigenze dei vari mercati.
Il Maestro di Frantoio deve conoscere inoltre tutti gli aspetti legali della gestione dei registri obbligatori per le DOP, BIO e 100% italiano, oltre alle normative sull’etichettatura, nonchè le linee guida che disciplinano le strategie del marketing e la comunicazione commerciale per la valorizzazione del prodotto.

DOVE:
Sala Convegni DOMUS la Quercia – Viterbo
Viale Fiume 112 - 01100 Viterbo Italy Tel 0761-33731 Fax 0761-322679
www.domuslaquercia.com info@domuslaquercia.com

QUANDO
14,15,16,17,18 Settembre 2009

TERMINE per le ISCRIZIONI
Entro e non oltre il 07 Settembre 2009


L'ufficio segreteria rimane a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e necessita' anche nel mese di Agosto ai seguenti recapiti:
International Extravirgin Oliveoil Agency
Via Nursina 2 -c/o CRA-Centro di Ricerca per l' Olivicoltura e l' Industria Olearia
06049 SPOLETO (PG) Italy
Mob. +39 347 4913924 - Mob.+39 349 8965939 - Tel.+39 0743 49743 - Fax +39 0743 43634
e-mail: info@oliveoilagency.org

mercoledì 19 agosto 2009

Come abbinare l’olio ? Lo spiega il Cnr.

La bontà di un extravergine d'oliva è più apprezzabile se abbinato ai giusti sapori. Lo confermano gli esperti di analisi sensoriale del Cnr. Per condire la bresaola si consiglia un olio amaro e piccante, per la mozzarella invece è meglio uno ricco di profumi erbacei

È uno dei prodotti più nobili, vanto dell'agroalimentare italiano, apprezzato dai nutrizionisti e dagli chef, ma ancora poco conosciuto dai consumatori. L'occasione per imparare ad abbinare correttamente l'olio extravergine di oliva viene dall'Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna.

“Da anni ci occupiamo di analisi sensoriale e di valorizzazione di questo prodotto”, spiegano Annalisa Rotondi e Massimiliano Magli dell'Ibimet-Cnr, “cercando di studiare la percezione da parte del consumatore dell'abbinamento tra alimenti differenti e diverse tipologie di oli extravergini”. Esperti dell'Ibimet, insieme ad assaggiatori di olio di oliva iscritti all’Elenco nazionale dei tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini e a docenti di scuole alberghiere e professionisti della ristorazione, hanno formato un focus group, per definire l'approccio metodologico al problema. La prova si è articolata in tre fasi distinte. Nella prima sono stati intervistati 128 consumatori ai quali è stato chiesto di assaggiare una porzione di carote crude alla julienne, condite con uno dei quattro extravergini scelti per la prova ed esprimere un giudizio sull'abbinamento che ha permesso di definire le principali motivazioni edonistiche legate alle preferenze.

La seconda fase è stata condotta con dieci assaggiatori esperti su tre alimenti dotati di differente struttura: patata cotta al vapore, mozzarella e bresaola, abbinati a sei differenti oli. La terza fase ha visto proporre a 120 consumatori (che frequentano la mensa all'interno dell'Area della Ricerca del Cnr di Bologna) un test di comparazione a coppie con le tre tipologie di alimento in combinazione con gli oli che nella fase precedente avevano ottenuto i migliori e i peggiori giudizi.

Ed ecco i risultati. Per il condimento della bresaola è emerso che gli oli dotati di intensità medio-elevata di fruttato verde di oliva, amari e piccanti risultano i più adatti in quanto creano un gradevole contrasto. Per la mozzarella, invece, gli oli in grado di migliorarne al massimo il suo sapore sono stati quelli mediamente fruttati, ricchi di profumi erbacei e mediamente amari e piccanti; queste tipologie di olio hanno valorizzato i caratteri sensoriali della mozzarella grazie ad una armonia di sapori che si è instaurata tra l'alimento e il condimento. Infine per il condimento della patata cotta al vapore l'olio dotato di un fruttato medio e mediamente amaro e piccante è stato in grado di valorizzare al massimo il sapore della patata esercitando su di essa un contrasto positivo.

“La conferma che effettivamente l'olio extravergine di oliva, utilizzato come condimento, possiede la capacità di modificare il sapore di un alimento ci è data anche dall'effetto peggiorativo che alcune tipologie di olio possono esercitare su certi alimenti i cosiddetti abbinamenti sbagliati”, sottolineano i ricercatori. Dall'indagine è emerso, infatti, che un olio lievemente fruttato e prevalentemente dolce ha esercitato un effetto peggiorativo sulla gradevolezza della bresaola. In abbinamento con la mozzarella oppure con la patata, oli intensamente fruttati, molto amari e piccanti hanno diminuito la gradevolezza di questi alimenti in seguito all'instaurarsi di un contrasto negativo di sapori. “Una indicazione che dovrebbe indurre il sistema commerciale e i consumatori a porre maggiore attenzione alle caratteristiche organolettiche di ciascun prodotto”, concludono all'Ibimet.

Per l'abbinamento con la patata cotta al vapore, la capacità di percepirne il carattere migliorativo o peggiorativo dell'olio è stata molto elevata e quindi c'è stata concordanza tra la qualità ‘ufficiale’ emersa dal panel di esperti e la qualità ‘percepita’ indicata dal consumatore. Per gli altri due abbinamenti, specie quelli con alimenti a struttura più complessa come la bresaola, i consumatori hanno mostrato un'omogeneità di giudizio inferiore, a dimostrazione della maggiore difficoltà nell'individuazione del complesso olio-alimento più gradevole. L'interesse delle varie regioni d'Italia è orientato sempre più verso la salvaguardia della biodiversità in senso lato tutelando numerosi prodotti alimentari. L'olio extravergine di oliva, non come semplice condimento, ma come segreto ancora da svelare in abbinamento a preparazioni culinarie profondamente legate alle tradizioni regionali, può valorizzare se stesso e il territorio in cui viene prodotto.

Di Edoardo Capuano.

martedì 18 agosto 2009

Premiati a Festambiente gli oli migliori d'Italia.

Rispescia: Questa iniziativa, che riscuote nel tempo sempre più successo sia qualitativo che quantitativo, ci conferma l'importanza e l'utilità di una vetrina come Festambiente per promuovere l'olio extravergine di oliva di qualità e chi, con impegno, passione e competenza lo produce.
Organizzata in collaborazione con le riviste Tuttobio e La Nuova Ecologia, l'iniziativa ha esaminato i campioni con degustazione cieca da un panel, coordinato dal capo panel Dott. Tonino Zelinotti.
E' la Toscana la regione leader nella produzione dell'olio, almeno stando ai risultati delle Rassegne Nazionali di oli extravergine e bio ospitate nell'ambito della XVIII edizione di Festambiente, il festival internazionale di Legambiente che si è chiuso a Ferragosto in Maremma. Ormai appuntamento tradizionale all'interno del festival, le rassegne (l'XI degli oli extravergine di oliva, la X degli oli extravergine di oliva biologici e la IV degli oli extravergine di oliva Dop) sono tese a valorizzare i prodotti provenienti da coltivazioni biologiche e quelli dell'agricoltura italiana di qualità e premiano, dopo attente valutazioni di una giuria di esperti, le produzioni ritenute le migliori tra gli oli che hanno partecipato al concorso di quest'anno.
Continua su www.maremmanews.tv

mercoledì 12 agosto 2009

UMBRIA/AGRICOLTURA: BANDO GIUNTA PER PROMOZIONE PRODOTTI QUALITA' .

(ASCA) - Perugia - Pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria la determinazione dirigenziale che, sulla base delle delibere approvate dalla Giunta regionale, indice il bando per il ''Sostegno alle associazioni dei produttori per attivita' di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualita' alimentare''.
Il bando che, nell'ambito del programma regionale di sviluppo rurale utilizza fondi comunitari, e' rivolto a organizzazioni di produttori agricoli di qualsiasi natura giuridica (nella misura minima di almeno 5 componenti) che producono prodotti di qualita', escluse le organizzazioni professionali. Saranno finanziati progetti di informazione e promozione per gli anni 2010 e 2011.
I primi comprendono attivita' informative di carattere generale e particolare sui prodotti, rivolte alla generalita' del pubblico, alle famiglie, alle scuole e a soggetti economici. La promozione comprende la partecipazione a esposizioni, mostre e manifestazioni fieristiche (eccetto pero' quelle a ''grande rilevanza'', come Vinitaly, Verona, in quanto, per esse, sara' pubblicato apposito bando), la pubblicita' radiotelevisiva e sulla carta stampata e la cartellonistica rivolte tanto ad un pubblico selezionato quanto alla platea dei consumatori.
I criteri di selezione, basati sulla attribuzione di un punteggio, prevedono priorita' riferite al numero dei partecipanti all'associazione o al progetto, alla presenza di giovani o donne, alla incidenza settoriale del prodotto, agli obiettivi e al tipo di mercato, italiano o estero, prefissati. La dotazione finanziaria complessiva del bando, per il biennio previsto, ammonta a 3,760 mln di euro, diviso a meta' (1,880 mln) per ciascuno dei due anni.
L'attribuzione per comparti e per ogni anno, sara' vini di qualita', 1 mln di euro, olio extravergine dop, 480mila euro, prodotti biologici, 400mila. I finanziamenti saranno concessi in conto capitale fino al 70% della spesa ritenuta ammissibile. Nel caso di progetti pubblicitari, questa percentuale scendera' al 50%. Il contributo per anno e per beneficiario non potra' essere superiore a 400mila euro. Le domande per i progetti 2010 dovranno essere presentate entro il 13 ottobre 2009, quelle per il 2011 nel periodo 6 settembre - 11 ottobre 2010.
Il bando e' consultabile sul Bollettino Ufficiale della Regione o sul sito dell'ente.

martedì 11 agosto 2009

“Nei supermercati tedeschi: Extra Vergini puzzolenti e rancidi!” La Carapelli denuncia Andreas März (Merum) per diffamazione … ma perde la causa!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa della redazione di Merum (www.merum.info)

Si stima che il 95 per cento dei cosiddetti “extra vergini” sugli scaffali siano in verità dei semplici “vergini” se non addirittura degli oli “lampanti”.
È colpa della
situazione completamente illegale che regna nel mercato dell’extra vergine se l’abbandono degli oliveti e la sofferenza delle aziende olivicole aumenta giorno per giorno.
È impossibile per le aziende agricole competere con i prezzi dell’industria.

I produttori agricoli, con i loro prezzi di vendita, sono fuori mercato anche se vendono sottocosto. Una delle poche pubblicazioni che “dice non solo il peccato ma anche il peccatore” è la rivista Merum.

Merum è pubblicata in lingua tedesca e diffusa in Germania, Austria e Svizzera. Con spirito critico, indipendente ed appassionato Merum racconta il mondo del vino, dell’olio di oliva e di altri prodotti agroalimentari italiani. Merum, in passato, ha accusato ripetutamente l’industria olearia per la falsa denominazione dei loro oli. Il basso livello dei prezzi dell’extra vergine, il crescente abbandono degli oliveti da parte di tanti produttori per gli alti costi di produzione e la bassa redditività è una colpa da attribuire, secondo Merum, all’industria olearia ed una legislazione sbagliata. In una ricerca di mercato, condotta nell’estate 2005, Merum in collaborazione con la rivista tedesca Der Stern, il canale televisivo pubblico ZDF e la rivista di Slow Food Germania, era riuscita a dimostrare che la maggior parte degli “extra vergine” venduti sugli scaffali tedeschi è di qualità scadente. Su richiesta di Merum, i panel ufficiali del Laboratorio della Camera di Commercio di Firenze avevano esaminato alcuni degli oli in commercio in Germania riscontrando una situazione qualitativa preoccupante. Successivamente il panel ufficiale dell’ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) a Firenze aveva preso in esame i 31 campioni di “extra vergine” reperiti dai giornalisti nei supermercati tedeschi. Soltanto un unico olio possedeva i requisiti di idoneità, previsti dalla legge, per la categoria extra vergine. Nove oli furono classificati come semplici “vergini” e 21 oli addirittura come “lampanti”. Ciò significa che 30 oli su 31, la maggior parte imbottigliati in Italia, erano stati etichettati in maniera scorretta. Questa indagine era stata pubblicata nel 2005 da Merum, da Der Stern, da Slow Food Germania e dalla tv ZDF. In Italia nessuna pubblicazione ha voluto diffondere questi risultati scandalosi. Anche da parte delle autorità italiane non vi fu alcuna reazione, nonostante le informazioni fossero ben note. Nel 2006 uno dei colossi attaccati, la Carapelli, fece invece causa (penale e civile) ad Andreas März di Merum perché, secondo l’azienda, le affermazioni pubblicate su Merum “offendevano la reputazione dell’immagine professionale e la serietà professionale della Carapelli”. L’azienda chiedeva un risarcimento dei danni e il pubblico ministero una reclusione di sei mesi per l’imputato. Il Tribunale Penale di Pistoia il 12 maggio 2009 ha assolto Andreas März dal reato ad egli ascritto (diffamazione) perché il fatto non sussiste. Né la Carapelli né il PM hanno presentato ricorso contro la sentenza. Ciò comporta che le seguenti affermazioni (tradotte dal tedesco) – non essendo diffamatorie – sono liberamente pronunciabili: “Come la maggior parte degli ‘extra vergine’ del supermercato, anche i campioni della fabbrica d’olio Carapelli (Firenze) sono stati giudicati scadenti. I panel del Laboratorio della Camera di Commercio di Firenze hanno riscontrato che gli extra vergine Carapelli sono denominati in modo errato. Indipendentemente dalla degustazione da parte degli esperti della Camera di commercio, la qualità scadente degli oli Carapelli è stata confermata anche da un ulteriore panel ufficiale (ARPAT/Firenze).” “Invece di denominare correttamente i suoi oli, il gruppo Carapelli, domiciliato a Firenze, se la prende con il singolo esaminatore. … Il modo più efficace per far tacere la stampa critica nella sua attività contro l’anarchia vigente nel mercato dell’olio di oliva, è quello di intimidire gli esperti.” “Fino a quando oli puzzolenti, rancidi e prodotti di qualità superiore che profumano di olive fresche porteranno lo stesso nome, i produttori di qualità in Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo non hanno la possibilità di coprire il loro costi.” “I manager dell’industria dell’olio sanno cosa significherebbe per loro una differenziazione dell’offerta dell’olio. Se il consumatore avesse libera scelta tra la massa e la classe, questo potrebbe significare una minaccia per il loro giro d’affari.”

Cordiali saluti, la redazione di Merum

giovedì 6 agosto 2009

Da Andria alla Florida, 30 quintali di olio extra vergine d'oliva partono con destinazione ....Topolino

È il primo risultato della nuova edizione di Qoco, manifestazione del Comune di Andria che per l'edizione 2009 è stata coordinata dall'agenzia per l'internazionalizzazione delle imprese del Patto territoriale Nord Barese-Ofantino. La più grande multinazionale del divertimento del mondo ha scelto anche l'olio extravergine di oliva di Andria per la fornitura del suo sistema di ristorazione (500 punti ristoro di cui 300 sono ristoranti) e di ospitalità alberghiera (con 27 resort extralusso, 30mila camere, due navi da crociera da circa 6mila posti).
Continua su: www.andrialive.it

mercoledì 5 agosto 2009

Olio d'oliva, Cia: l'etichettatura d'origine per ora resta virtuale.

E intanto i produttori sono in grave crisi. Crollo dei prezzi e impennata dei costi. La Cia denuncia: a più di venti giorni dell'entrata in vigore del Regolamento europeo, non c'è alcuna traccia della norma attuativa. Si attendono risposte da parte del ministero. Il governo, però, deve intervenire concretamente a sostegno dell'olivicoltura. Occorre un Piano nazionale olivicolo.

Per l'olio d'oliva l'etichettatura d'origine è ancora virtuale. A più di venti giorni dall'entrata in vigore del relativo Regolamento europeo, festeggiato con un' apposita cerimonia il primo luglio scorso ad Assisi, non c'è alcuna traccia della norma attuativa. La denuncia viene dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori preoccupata per questo inspiegabile ritardo che rischia di avere riflessi negativi per i nostri olivicoltori, che già vivono una situazione estremamente difficile, con costi in sensibile crescita e prezzi che continuano a crollare.
Il Regolamento europeo - sottolinea la Cia - ha avuto, quindi, soltanto la festosa accoglienza nella città di San Francesco. Niente di più. Da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali non si è avuto alcun seguito, se non quello degli annunci trionfali che sono restati senza riscontri concreti.
La Cia chiede, dunque, al ministro Luca Zaia l'emanazione al più presto della norma attuativa di un provvedimento che il mondo agricolo aveva salutato con grande soddisfazione perché fondamentale per tutelare e valorizzare il "made in Italy" dalle contraffazioni e dall'assalto dell'agropirateria. Un Regolamento che rappresenta una risposta alle esigenze sia dei consumatori, che chiedono trasparenza e qualità, sia dei produttori che puntano da anni alla qualità.
Continua su: www.viniesapori.net/

sabato 1 agosto 2009

Olio d'oliva: buono lo stato degli oliveti e mercato in lieve ripresa.

Dopo mesi di affanno il mercato dell'olio di oliva sembra riprendere un po' di ossigeno. La domanda italiana ed estera - spiega l'ISMEA - per lungo tempo stagnante, nelle ultime settimane di luglio ha mostrato segnali di risveglio, permettendo ai prezzi di guadagnare qualche punto rispetto a quelli di giugno. L'extravergine scambiato all'origine, ad esempio, si è attestato mediamente a 2,45 euro al chilo, il 6% in più sul mese precedente. Si tratta di valori - afferma ancora l'ISMEA - ancora ben lontani da quelli in grado di sollevare il settore dalla crisi profonda che sta attraversando, ma si tratta pur sempre di una rilevante inversione di tendenza.

Una nota positiva arriva anche dalle notizie sullo stato dell'"oliveto Italia" che attualmente si presenta in condizioni piuttosto buone. E' quanto emerge da una prima ricognizione di tipo qualitativo effettuata a metà luglio dall'
ISMEA attraverso la propria rete di rilevazione, concernente le prime due fasi dello sviluppo vegetativo: fioritura ed allegagione.

E' d'obbligo precisare - aggiunge l'
ISMEA - che qualsiasi stima quantitativa risulterebbe a tutt'oggi prematura, visto che le performance finali saranno fortemente condizionate dalle successive fasi, peraltro molto dipendenti dall'andamento climatico. Intanto, i recenti dati Istat hanno quantificato la produzione italiana di olio di oliva di pressione 2008 a 612 mila tonnellate, in crescita del 7% su base annua, fissando così il riferimento per l'annata successiva.

L'esordio del ciclo produttivo è stato influenzato da diversi fattori che hanno inciso in modo analogo su gran parte del territorio nazionale. Lo sviluppo vegetativo degli oliveti, in generale, è stato favorito da una rilevante piovosità che ha caratterizzato tutto il periodo invernale, consentendo ai terreni un buon accumulo di riserva idrica. Gli sbalzi termici del periodo a cavallo tra maggio e giugno, associati alle intense e frequenti precipitazioni, hanno reso difficoltoso, in certi casi, il processo di impollinazione e la successiva fase di allegagione. Inoltre, è alta l'attenzione sulla mosca dell'olivo, la cui presenza è stata già riscontrata in qualche areale a causa del clima umido e molto caldo.
Altre notizie su: www.ismea.it

mercoledì 29 luglio 2009

A Gambarie d'Aspromonte, il Campus di educazione ambientale “Alla scoperta della natura” .

Ha preso il via lunedì 27 luglio presso l'Hotel Miramonti di Gambarie d'Aspromonte (RC), per concludersi il 31 p.v., il primo Campus di educazione ambientale, organizzato dall'Istituto Tecnico Statale per Geometri "A. Righi" di Reggio Calabria.
Il campus, che si avvale della collaborazione del Museo dello Strumento Musicale di Reggio C., dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte e del Club Alpino Italiano, vedrà nel corso delle intense giornate di studio, l'alternarsi di tecnici ed esperti tra i quali il Dr Carmelo Musarella dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, gli analisti sensoriali dell'ARSSA Calabria, Dr Antonio G. Lauro e p.a. Carmelo Orlando e la guida del parco Aldo Rizzo.
In particolare, Lauro ed Orlando, assaggiatori professionisti di olio extravergine, cureranno alcuni aspetti relativi all'analisi sensoriale degli oli vergini di oliva.
L'organizzazione del campus è stata affidata ai professori Paola Nasti e Giuseppe Repaci del Righi di Reggio C..

lunedì 27 luglio 2009

Così l’olio turco finisce sulle tavole in Italia.

Di Rolla Scolari (Il Giornale).
Per i romani era tutto: serviva in cucina, nei riti religiosi, nello sport, per avere la luce, per curarsi, per pettinarsi, per profumarsi. Soltanto i «negotiatores oleari» avevano il monopolio dell’oro verde. Eppure, anche allora, non mancavano le frodi, ben registrate: Apicio, che compilò una raccolta di ricette, spiegava come rendere il mediocre olio spagnolo simile a quello ottimo della Liburnia, in Istria. I secoli sono passati e l’olio rimane protagonista della nostra vita quotidiana. E non sempre siamo sicuri di condire il nostro cibo con olio di oliva oppure con olio italiano, nonostante i nomi e i numeri sull’etichetta. Da una parte ci sono le contraffazioni: seicentomila chilogrammi di extravergine adulterato sono state sequestrati dalla guardia di finanza di Bari nel luglio 2007. Il prodotto arrivava da Spagna, Grecia, Tunisia. Nel marzo 2008, a Putignano, in Puglia, è stato scoperto un magazzino pieno di bottiglie di olio di semi colorato con la clorofilla ed etichettato come extravergine: una tattica ormai d’uso comune. «Il fenomeno più frequente è vendere olio di semi vari colorato con clorofilla e spacciarlo per extravergine», spiega al Giornale il comandante dei Nas di Milano, il capitano Paolo Belgi. Il carabiniere racconta come nell’aprile del 2008 sono stati effettuati 39 arresti tra la Lombardia e la provincia di Foggia.
Continua su ilgiornale.it

mercoledì 22 luglio 2009

Olio: A Miami, giornalisti e vip studiano Portfoil, catalogo che rintraccia extravergine made in Italy.

Roma - Sarà la Florida con Miami e Palm Beach la nuova frontiera dell'olio extra vergine di oliva made in Italy. Unaprol - Consorzio Olivicolo italiano e Veronafierecontinuano negli Stati Uniti la sfida della rintracciabilità del vero olio extra vergine di oliva 100% prodotto in Italia con Portfoil, italian selected extravirgin olive oils.

Gli Stati Uniti con una quota superiore al 60% del mercato sono il primo importatore di olio di oliva dall'Italia e rispetto ai paesi nuovi consumatori, esprimono attualmente la più elevata potenzialità di consumo, confermando trend di crescita superiori al 5% all'anno.

Ad agevolare il consumo di questo prodotto, molto ricercato negli Stati Uniti, anche il prestigioso riconoscimento tributato dalla FDA, la Food and Drug Administration statunitense, che permette di indicare in etichetta (in Europa invece questo non è ancora consentito), i benefici salutistici e nutrizionali di una dieta alimentare che, per ridurre i rischi di malattie cardiovascolari, comprenda anche due cucchiaini al giorno di olio extra vergine di oliva.

Continua su: www.newsitaliapress.it/

sabato 11 luglio 2009

Alimentare: Coldiretti, ora l'olio ha l'etichetta made in italy

E’ finalmente entrato in vigore l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate nell'extravergine in tutti i paesi europei per combattere le truffe e di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori che cercano il vero Made in Italy a tavola in tutta Europa. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009, che dal primo luglio obbliga ad indicare in etichetta la provenienza delle olive impiegate per produrre l’olio vergine ed extravergine di oliva in commercio. Il vero olio italiano sarà riconoscibile in etichetta da scritte come “ottenuto da olive italiane”, “ottenuto da olive coltivate in Italia” o “100 % da olive italiane” mentre per i miscugli di provenienza diversa sarà specificato - sottolinea la Coldiretti - se si tratta di “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o di “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari”. In tutta l’Unione Europea non sarà quindi piu' possibile spacciare come Made in Italy l'extravergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine senza alcuna informazione per i consumatori.

martedì 30 giugno 2009

A Sydney (Australia), il Word Congress on Oils Fats and the 28th ISF Congress.

A Sydney (Australia), dal 27 al 30 settembre 2009, il Word Congress on Oils Fats and the 28th ISF Congress. Il Congresso, che si svolge con cadenza biennale, ha visto luogo, nella prima edizione, a Milano (1956). Più recenti le edizioni di Berlino (2001), Bordeaux (2003), Praga (2005) e Quebec (2007).

lunedì 29 giugno 2009

Olio e qualità: introdotta in molti Stati USA la legislazione del Consiglio Oleicolo Internazionale.

Il Connecticut rende più restrittiva la propria normativa sull'olio per tutelare i consumatori. I grandi importatori non ci stanno e promettono battaglia.
Gli Stati Uniti aumentano i propri standard nella cultura dell'olio.
California, Maryland, New York, Oregon ed ora Connecticut: tutti questi Stati hanno deciso di allineare la propria legislazione agli standard del Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi), rendendo le proprie norme sul' olio d'oliva più restrittivi.
In particolare, i legislatori Usa si sono scagliati contro gli oli d'oliva mischiati con olio di nocciola, di soia e d'arachidi. A tal proposito, il commissario del DCP (Dipartimento per la protezione dei consumatori) ha ribadito durante una specifica conferenza stampa come primo obiettivo della nuova normativa sia proteggere l'acquirente in particolar modo gli allergici, particolarmente vulnerabili a miscele contraffatte.
Richard Blumenthal, procuratore generale del Connecticut, ritiene che i nuovi provvedimenti siano perfettamente in linea con le leggi federali, ha inoltre ribadito come il DCP "ha il diritto e la responsabilità di proteggere il pubblico, che è quello che stiamo cercando di fare qui".
Tra i principali del nuovo corso legale si segnala la Gourmet Factory, uno tra i principali importatori d'olio, impegnata in una battaglia su due fronti.
I suoi avvocati hanno già presentato un ricorso contro la normativa: già bocciato una volta, ora il ricorso deve sottostare al parere della Corte Suprema statale. Sul piano commerciale, l'azienda ha lamentato un comportamento sleale da parte di concorrenti che starebbero insinuando che quanto da loro venduto non risulta in regola con le regole dello Stato.
Fonte: NewsFood.com

domenica 28 giugno 2009

Apre i battenti oggi il Fancy Food Show di New York City (USA).

Al via l'edizione estiva del Fancy Food Show di New York City.
La 55^ edizione della fiera dell'agroalimentare al via oggi presso le strutture del Jacob K. Javitis Convention Centre.
Fino al 30 giugno 2009, il Fancy Food sarà la vetrina di eccezione per le eccellenze dei sapori di Calabria.
Rivenditori, ristoratori e distributori presenteranno, nei padiglioni internazionali, i propri alimenti. Tra questi, accompagnato da un gruppo di assaggiatori italiani (Rosario Franco, Antonio G. Lauro e Carmelo Orlando), spiccherà l'olio extravergine di oliva calabrese, oggi sempre più ai vertici internazionali della qualità, apprezzato e richiesto dai consumatori di tutto il mondo. Nutrito il programma che prevederà seminari, laboratori, assaggi guidati e scuola di cucina, a giusto corollario di questa importante kermesse internazionale sull'agroalimentare.
La fiera, che rappresenta una via di accesso al mercato nord americano offrirà, alle aziende calabresi, nuove opportunità per rafforzare e consolidare la loro presenza nel settore agroalimentare statunitense.

sabato 27 giugno 2009

Olio: Zaia, etichetta su extravergine.

Dal 1 luglio, per tutela sistema produttivo e contro pirateria.
(ANSA) - RHO-PERO (MILANO), 10 GIU - Dal 1 luglio sara' obbligatoria l'indicazione di origine in etichetta per l'olio extravergine d'oliva, dice il ministro Zaia. L'indicazione obbligatoria di origine,spiega il titolare del dicastero delle Politiche agricole,''e' una delle strade che il governo sta percorrendo per la salvaguardia dell'agricoltura,insieme alla pressione al Wto perche' sia rispettato il nostro sistema produttivo e si combatta la pirateria agroalimentare. E' necessaria una sana dose di protezionismo''.

martedì 23 giugno 2009

Conclusa a Reggio Calabria la XXXIII^ Conferenza CIOSTA.

Si è conclusa oggi la XXXIII^ CIOSTA-CIGR V Conference 2009 and IUFRO Workshop.
Le due manifestazioni, ospitate dal Presidente Gennaro Giametta dell'Università di Agraria di Reggio Calabria, hanno visto, nei giorni 17-19 giugno, susseguirsi interventi di ricercatori e professori universitari di tutto il mondo.

Oltre trecento gli ospiti intervenuti per un totale di quattrocento relazioni che hanno già segnato il futuro per addetti ed esperti del settore. Il Ciosta, lo ricordiamo, “è un’organizzazione che unisce al suo interno tutti gli agronomi e comprende quaranta paesi del mondo, dall’Africa agli Stati Uniti”. La sua missione è proprio quella del “miglioramento dell’agricoltura in termini di produttività e qualità, in primis”, spiega il Presidente del Ciosta il Prof. Gennaro Giametta. Punti cardine che passano inevitabilmente per “l’innovazione in agricoltura”. Quello di Reggio Calabria, è il secondo appuntamento italiano per un convengo che ha cadenza biennale. Per tre giorni, spiega il presidente del Ciosta “Reggio è stata al centro del mondo agricolo con centinaia di studiosi venuti da tutto il globo per parlare di innovazione e tecnologia”. Ma non solo.

L’apertura dei lavori ha visto due dei massimi esperti mondiali nel campo, parlare di robotica agricola e innovazione, uno spazio importante ha preso nella tre giorni reggina, la questione della sicurezza sul lavoro. Indubbiamente poi, il tema della “forestazione” vista nelle sue varie sfaccettature è stata la “chicca” su cui ha voluto puntare la Mediterranea. Un fenomeno importante e di rilievo nel bacino del Mediterraneo, ma finora mai affrontato in maniera tanto approfondita. In questo senso, l’ateneo reggino fa da apripista. Partendo proprio da quel 70% di forestazione presente nella regione Calabria, e sempre in termini di innovazione tecnologica del settore. Lavori, quelli appena conclusi, che già trovano eco, ovviamente in lingua inglese, in tre volumi che raccolgono gli interventi degli esperti intervenuti. Impossibile, spiega Giametta, non pensare anche ad un “ritorno pratico per le aziende che potranno quindi usufruire dei risultati delle ricerche”. Tradotto: vantaggi economici e qualitativi per la produzione.

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento del Coordinatore del Ciosta,il reggino Prof. Giuseppe Zimbalatti. “Sono state giornate ricche di lavori e di spunti”. E se è vero che le sessioni sono andate avanti dalle 9:00 del mattino, anche fino alle 18:00, non sono mancate le esperienze sul campo per la delegazione proveniente dai quattro angoli del globo. Occasione e biglietto da visita anche per la città, per la provincia e tutta la Calabria. Vedi “l’appendice tecnico-gastronomica della prima giornata con la dimostrazione delle macchine agricole prodotte dall’azienda De Masi”, una delle “eccellenze” del territorio reggino. E non sono poi certo mancate le occasioni anche per la degustazione dei prodotti tipici di questa terra, a precedere le sessioni di lavoro del mattino. Poi, il gran finale con l’intera delegazione ricevuta a Palazzo Foti dal presidente del Consiglio provinciale Giuseppe Giordano e dall’assessore Antonio Scali, in Piazza Italia.

L’ultima giornata è stato protagonista l’Aspromonte , il suo Corpo forestale con le escursio sul territorio.