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martedì 25 settembre 2012

OLIO: A “CIBI D’ITALIA” di Coldiretti apre salotto dell’extra vergine di Unaprol.

Roma – A Cibi d’Italia, la manifestazione di Coldiretti, che si svolgerà la prossima settimana nel Circo Massimo di Roma, aprirà dal 27 settembre il salotto dell’olio extra vergine di oliva di alta qualità italiana di Unaprol.
Il consorzio che organizza la filiera olivicola di Coldiretti ha programmato fino a Domenica 30 settembre degustazioni, mini corsi di assaggio, lezioni di educazione alla legalità che riguarderanno l’olio extra vergine di oliva di alta qualità tracciata e certificata I.O.O.% prodotto in Italia e l’extra vergine a DOP.
Il salotto dell’extra vergine di Unaprol sarà inaugurato giovedì 27 settembre nel corso della cerimonia di apertura di Cibi d’Italia dal presidente di Unaprol Massimo Gargano e del direttore generale Pietro Sandali.
Il programma degli eventi prevede che nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica si svolga: “a scuola di extra vergine”. Un calendario di degustazioni di vari tipi di oli extra vergini italiani e di Dop, guidate da Giulio Scatolini capo panel Unaprol. La partecipazione è gratuita su prenotazione presso stand Unaprol o telefonando al numero 06 78469077.
Le degustazioni si svolgeranno due volte al giorno dalle 11 alle 12 e dalle 18 alle 19 di ogni giorno presso l’area Cibi d’Italia e proseguiranno, fuori orario e in forma libera, presso lo stand di Unaprol.
I consumatori potranno ricevere ogni informazione utile per fare acquisti consapevoli sull’etichettatura d’origine sul disegno di legge 3211 Mongiello – Scarpa, che introduce norme anticontraffazione dell’olio italiano attualmente in discussione al Senato della Repubblica. Sarà distribuito il decalogo per il consumatore realizzato in collaborazione al Comando Carabinieri Anti Frodi Comunitarie delle Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Le aziende riceveranno, inoltre, ogni notizia sull’attuazione delle attività di tracciabilità, miglioramento della qualità, impatto ambientale e monitoraggio del sistema olivicolo italiano. Sul piano olivicolo nazionale e come partecipare ai programmi di promozione in Italia e all’estero nell’ambito dei contratti di filiera con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dell’Unione Europea nel mercato interno all’UE e nei paesi terzi.
Fonte: Unaprol

venerdì 3 agosto 2012

Decreto Sviluppo – Italia prima nel mondo per norme salva qualità olio di oliva.

Roma – L’Italia indossa la “maglia rosa in Europa e nel mondo per le nuove norme salva qualità dell’olio extra vergine di oliva”. Lo dichiara Massimo Gargano presidente di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano, che commenta positivamente la conversione in legge del decreto sviluppo da parte dell’Assemblea di Palazzo Madama. Il provvedimento normativo contiene norme per scongiurare il pericolo di frodi nel settore degli oli di oliva.
L’art. 43 dispone, infatti, che gli oli di oliva etichettati con la dicitura “Italia” o italiano o che comunque evochino un’origine italiana debbano contenere un contenuto massimo di metil ed alchil esteri degli acidi grassi minore o uguale 30 milligrammi per chilo. Il limite attuale è di 75 mg/kg.
I metil ed alchil esteri sono composti chimici che si sviluppano nella lavorazione di olive di scarsa qualità o andate a male. La norma approvata riduce drasticamente il pericolo che vengano spacciate per made in Italy miscele di oli che non hanno origine italiana.
L’articolato normativo approvato da Palazzo Madama prevede altresì che diventi obbligatorio, come mezzo di prova nei procedimenti giurisdizionali, la verifica – da parte di un apposito panel di assaggio – della corrispondenza delle caratteristiche organolettiche del prodotto alla categoria degli oli dichiarata. Al fine di evitare che un marchio possa trarre in inganno il consumatore, per origine si deve intendere il luogo di coltivazione e di allevamento della materia prima, nonché il luogo in cui è avvenuta la trasformazione sostanziale.
Nel 2011 le importazioni hanno raggiunto un livello di 625 mila tonnellate, di cui il 76% rappresentato da oli extravergini e vergini. Questo ha determinato un balzo in avanti con un aumento del 4% in volume e del 2% in valore. Ad aumentare, comunque, non sono solo le importazioni, ma anche le esportazioni che hanno superato, per il 2011 le 400 mila tonnellate.
“I dati più recenti relativi al comparto olivicolo-oleario italiano - ha riferito Pietro Sandali direttore generale di Unaprol - evidenziano, per il 2011 una flessione produttiva del 6% rispetto alla campagna precedente”. Il livello produttivo, secondo le ultime stime, dovrebbe attestarsi intorno alle 480 mila tonnellate. “I dati non tornano tra quanto prodotto veramente in Italia e quanto si spaccia come made in Italy. Ha aggiunto Sandali che conclude: “le norme approvate dal Parlamento rappresentano un’anticipazione dell’articolato normativo del disegno di legge 3211 Mongiello – Scarpa, attualmente in discussione al Senato, che ora va approvato dopo che la Commisione Bilancio di Palazzo Madama ha espresso il nulla osta sull'articolato normativo". Si deve consentire alle imprese, afferma Unaprol, di operare in un quadro normativo di assoluta certezza ed ai consumatori di fare acquisti consapevoli.
fonte: CS Unaprol

martedì 6 marzo 2012

Domani, a Cosenza, nuovo convegno ASSOPROLI-UNAPROL sulla tracciabilità dell’olio extra vergine.

Cosenza, 7 marzo 2012 - ore 10.30 presso l'Hotel Holiday Inn in Via Panebianco, 452, convegno sul tema: "Valore aggiunto della filiera agricola calabrese".
L'incontro, moderato da MICHELE BUNGARO, vedrà i saluti introduttivi di TOMMASO FIGOLI (Presidente Assoproli) e di FRANCESCO COSENTINI (Direttore regionale Coldiretti); a seguire, gli interventi programmati di NUNZIO SCARAMOZZINO (Responsabile nazionale tracciabilità Unaprol), 
FRANCESCO MANZARI (Direttore Coldiretti Cosenza), GIUSEPPE GRAZIANO (Vice Comandante regionale Corpo Forestale dello Stato) e BENEDETTO ORLANDI (Gruppo consultivo olio di oliva Bruxelles). Previsti contributi di GIUSEPPE GERACI (Unaprol),
PIETRO TARASI (Presidente provinciale Coldiretti Cosenza), PIETRO MOLINARO (Presidente regionale Coldiretti Calabria) e testimonianze di ENZO BARBIERI e DOROTEA FILICE, ristoratori.
Concluderà i lavori MASSIMO GARGANO, Presidente Unaprol.
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 17 febbraio 2012

Libri: Bruno Gambacorta e Marco Oreggia alle scuderie Aldobrandini.

Bruno Gambacorta, giornalista del Tg2 e autore della trasmissione “Eat Parade” e Marco Oreggia, giornalista del settore oleario, presentano i loro nuovi libri lunedì 20 febbraio 2012 alle ore 18.00 nell’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini (Frascati).
Il giornalista del Tg2 Bruno Gambacorta, presenta il suo ultimo libro Eat Parade - Alla scoperta di personaggi, storie e ricette fuori dal comune, nato dalla fortunata omonima trasmissione televisiva. La pubblicazione è edita da Rai Eri e da Vallardi. Nel libro sono raccontate 35 storie, scoperte in tredici anni di ricerche per la trasmissione televisiva in tutte le regioni d’Italia. Il libro, che sta riscuotendo un notevole successo di pubblico, è diviso in tre sezioni: Saper fare, Far sapere e Testimonianza delle grandi storie corali come la resistenza civile dei ristoratori aquilani combattuta contro l’abbandono del centro storico.
Verrà presentata inoltre Flos Olei 2012, la nuova guida ai migliori extravergine del mondo, a cura di Marco Oreggia e Laura Marinelli. Giunta alla terza edizione, Flos Olei continua ad arricchire lo sguardo sul panorama olivicolo mondiale, mantenendo l'originario obiettivo di portare freschezza ed energia all’interno del contesto editoriale del settore oleario. Tra le realtà olivicole incluse, anche colossi economici come Cina, Giappone, Brasile, India. Sono in tutto 43 le nazioni del mondo presenti in Guida, ognuna con il proprio spazio introduttivo che offre un panorama storico, culturale e di produzione. Due di queste - Spagna e Italia - sono approfondite attraverso una suddivisione regionale. Le aziende sono raccontate in 460 schede in cui viene descritto il loro prodotto migliore, dopo essere stato selezionato da un panel ufficiale di Esperti Assaggiatori. Altri 195 extravergine provenienti dalle stesse strutture che, pur non prescelti sono comunque segnalati, completano la rassegna, per un totale di 655 oli presenti.
Partecipano all’evento anche Stefano Di Tommaso, Sindaco di Frascati, Massimo Gargano, presidente di Unaprol (Unione nazionale produttori olio di oliva), Gianpaolo Senzacqua, Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Frascati. Modera Luigi Jovino, giornalista de “Il Messaggero”. Organizzazione a cura di Gianna Clemente del Giornale Radio Rai. Seguirà una degustazione dei migliori oli con pane tipico.

martedì 17 gennaio 2012

Olio: Gargano (Unaprol), “ridurre alchil esteri cresce gioco di squadra a difesa made in Italy”

Roma - “La difesa del vero olio extra vergine di oliva made in Italy passa anche dalla revisione dei parametri degli alchil esteri”. E la missione di Unaprol - Consorzio olivicolo italiano nei prossimi mesi, sarà quella di chiedere alle istituzioni comunitarie di modificare in senso restrittivo il regolamento 61/2011. Il regolamentazione comunitaria stabilisce in 75 mg/kg di alchil esteri, che può essere esteso fino a 150mg/kg il limite attuale. Una soglia “troppo elevata” secondo il presidente Massimo Gargano, che deve essere portata a 20mg perché, spiega, “questa è la soglia che è presente in un buon olio italiano prodotto da non più di 18 mesi”. E su questo fronte si registra la condivisione degli stessi obiettivi anche da parte del CNO consorzio nazionale olivicoltori emersa durante l’evento “elogio dell’olio e dell’ulivo” promosso dalla fondazione Puglia-Europa-Med che fa capo al presidente nazionale del forum politiche agricole del PD, Enzo Lavarra.
Unaprol, intanto, presenterà nelle prossime settimane una ricerca condotta da diverse università italiane, con l’Università di Perugia a fare da capofila e coordinata dal professor Maurizio Servili della facoltà di agraria dell’ateneo umbro. Lo studio fornirà le basi per un confronto con il mondo politico. “Oggi – spiega Gargano - c’è un problema di etichetta. E non solo per le bottiglie di extravergine d’oliva, ma anche per tutti gli altri prodotti che contengono olio, come ad esempio i sughi. L’etichetta oggi è obbligatoria, ma è scritta talmente piccola che spesso non è leggibile”. Tra i primi con cui i produttori d’olio hanno già avviato un confronto c’è il nuovo ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Mario Catania. “È una persona sensibile, attenta e competente – spiega Gargano – Siamo convinti che con lui - persona esperta del problemi del settore - si possa fare un ottimo lavoro”.
Per i produttori d’olio italiano il momento non è dei migliori. I prezzi hanno recentemente registrato un forte calo, con dirette ripercussioni per le aziende. “Sono state fatte scelte che non pongono l’agroalimentare alla base dello sviluppo e della crescita del Paese – continua Gargano – E così l’industria agroalimentare italiana è diventata preda di altri soggetti che sono riusciti a dar valore diverso al made in Italy sugli scaffali della grande distribuzione organizzata”. Secondo Gargano c’è stato “un furto sull’identità dell’olio made in Italy, con operazioni di marketing che mettono foto di colli umbri e toscani sulle bottiglie che se va bene contengono olio tunisino o addirittura prodotti raffinati e poi ricolorati”.
Impossibile, secondo Gargano, “che i distributori non si rendano conto di non poter vendere extravergine d’oliva a prezzi inferiori a 3 o 4 euro. In Puglia – spiega Gargano – la produzione dell’olio costa mediamente 3,53 euro al chilo; 3,73 in Calabria e sopra i 4 euro nel Lazio. Oggi i consumatori ritengono di acquistare olio italiano quando invece questo non lo è”. Ma vi sono un’industria e una GDO serie in questo paese – ha poi aggiunto Gargano - che prestano attenzione non solo ai prezzi ma anche al contenuto della loro offerta ai consumatori e con loro vogliamo dialogare”.
Fonte: C.S. Unaprol

giovedì 15 dicembre 2011

OLIO – Federdop lancia “Primaclasse”. Premio d’eccellenza per il vero made in Italy .

Roma – Sicilia con l’azienda Titone per la Dop Valli Trapanesi; Umbria con l’azienda Mascio per la Dop Umbria e Abruzzo con il frantoio Ranieri per la Dop Aprutino Pescarese. Sono le tre regioni che si sono aggiudicate la prima edizione del premio “prima classe” rispettivamente d’oro, d’argento e di bronzo. Al consorzio Aprutino Pescarese va anche il riconoscimento di consorzio più virtuoso del 2011.
Il primaclasse premio per le migliori aziende produttrici di oli extra vergini di oliva DOP italiani della campagna 2011, ideato da Federdop con il patrocinio ed il sostegno del Ministero delle politiche agricole Alimentari e Forestali e la collaborazione degli operatori del settore dell’olio di oliva, sono stati consegnati a Roma nel corso di una cerimonia.
“Questa iniziativa ha riferito il presidente di Federdop Silvano Ferri, vuole essere un contributo allo sviluppo della cultura del consumo consapevole dell’olio extra vergine di oliva a denominazione di origine protetta e alla promozione dei territori di produzione”.
Dal focus dell’osservatorio economico di Unaprol che ha preceduto la consegna dei primaclasse risulta che l’Italia vanta al suo attivo 40 riconoscimenti (39 DOP e 1 IGP). Seguiti dalla Grecia (27) e dalla Spagna (23).
Il comparto degli oli DOP e IGP presenta un numero di riconoscimenti piuttosto elevato, ma il livello di produzione certificata resta ancora basso. Secondo i dati più recenti, la produzione certificata si è attestata intorno alle 10 mila tonnellate e vede le province di Trapani e Siena quelle con maggiori riconoscimenti di oli DOP e IGP.
Nei primi 10 mesi dell’anno, sono stati venduti complessivamente più di 168 milioni di litri di olio per un valore di 669 milioni di euro; La categoria più venduta è l’extravergine “convenzionale” per la quale si registra un incremento a volume (+1,5%) ed una contrazione a valore (-1%), rispetto allo stesso periodo del 2010.
Per le Dop si evidenzia una situazione di stabilità per i volumi e in crescita del 4% del valore; per il bio la tendenza positiva riguarda sia i volumi, sia i valori (rispettivamente +7% e +5%);
La gran parte degli oli DOP venduta all’interno della GDO rientra in una strategia di differenziazione dell’insegna. Il 46% degli oli DOP venduti con circa 1.050.000 di litri è a private label.
La cerimonia di consegna dei riconoscimenti è stata preceduta da Vignette di extra vergine DOP. Una lettura sulla qualità del prodotto a denominazione di origine protetta a cura del prof. Raffaele Sacchi del dipartimento di Scienza degli alimenti della facoltà di agraria – Portici – dell’università degli studi di Napoli Federico II.
Nel corso della cerimonia di consegna, il presidente di Unaprol Massimo Gargano ha annunciato il premio giornalistico Ranieri Filo della Torre. Il concorso nazionale dedicato alla memoria del direttore generale di Unaprol, prematuramente scomparso lo scorso 2 novembre 2011.
Il bando del concorso, riservato a giornalisti e fotoreporter - sarà reso pubblico nei prossimi giorni - si concluderà il prossimo 29 febbraio 2012. La proclamazione dei vincitori sarà resa nota il prossimo 21 marzo a Roma, mentre la consegna dei premi avverrà alla fine di marzo durante l’edizione 2012 del SOL di Verona.

martedì 13 dicembre 2011

L'olio extravergine d'oliva, prodotto che unisce.

150 Unità d'Italia: 'Primato al Senato. L'olio extravergine d'oliva, prodotto che unisce'.
Sala Maccari, Palazzo Madama - Mercoledì 14 dicembre ore 12.30
L'olio extra vergine d'oliva, simbolo dell'unità nazionale e del 'Made in Italy' nel mondo, sarà al centro dell'iniziativa promossa da Colomba Mongiello, componente del Consiglio di Presidenza del Senato della Repubblica, che si terrà mercoledì 14 dicembre alle 12.30 nella Sala Maccari di Palazzo Madama e alla quale interverranno il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, il presidente dell'Unaprol (Consorzio olivicolo italiano), Massimo Gargano, e l'assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e coordinatore della Commissione Agricoltura della Conferenza Stato-Regioni, Dario Stefano.
'Primato al Senato. L'olio extravergine d'oliva, prodotto che unisce', iniziativa promossa nell'ambito delle celebrazioni per il 150 anni dell'Unità d'Italia, sarà l'occasione, spiega Mongiello, ''per riaffermare il sostegno ad un comparto vitale per la valorizzazione dei territori e dei prodotti di eccellenza, motore di un settore economico che, soprattutto in questa fase, va tutelato e incoraggiato con misure specifiche per stimolare la migliore produzione delle aziende olivicole con programmi di promozione nei mercati esteri contrastando le falsificazioni''.
L'incontro, realizzato con la collaborazione dell'Unione europea, dello Stato italiano e di Unaprol ''si svolge - prosegue Mongiello - a pochi giorni dall'approvazione all'unanimità da parte dell'Assemblea di Palazzo Madama di una mozione per la valorizzazione dei prodotti vitivinicoli e olivicoli italiani. Un segno importante di attenzione''.
Nel corso dell'iniziativa sarà possibile conoscere i molteplici aspetti di un prodotto di eccellenza che proprio per la sua varietà - nel territorio italiano vivono oltre 350 varietà diverse di olive - rappresenta, da una parte un elemento identitario dall'altra concorre, insieme ad altri prodotti e manufatti, a rappresentare l'alta qualità italiana nel mondo.

OLIO – nuovo progetto alta qualità UE, Mipaaf e Unaprol, sbarca in USA E CANADA.

“Per le imprese olivicole italiane che hanno fatto la scelta dell’alta qualità legata ai territori di produzione si aprono nuove prospettive commerciali in Stati Uniti e Canada. Lo sottolinea Massimo Gargano presidente di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano che commenta positivamente il via libera dell’Unione Europea ad un nuovo progetto proposto da Unaprol e Mipaaf e cofinanziato dalla stessa UE.
Il progetto prevede sei milioni di € circa di investimento complessivo nel triennio 2012/2015 per supportare azioni di informazione e di promozione dell’olio extra vergine di oliva di alta qualità italiana destinati a sensibilizzare un mercato di oltre 330 milioni di nuovi consumatori.
"C’è un Italia che cresce soprattutto in qualità all’estero” – ha riferito Gargano – che esprime apprezzamento per l’azione e l’impegno del ministro Mario Catania e dei suooi collaboratori nel sostenere la battaglia dell’alta qualità italiana nel mondo presso le istituzioni comunitarie.
Il mercato statunitense assorbe mediamente 250mila tonnellate all’anno di olio di oliva in generale e si colloca al terzo posto a livello mondiale per consumo con una quota che sfiora il 13%. Gli Stati Uniti sono il primo mercato del consumo dopo quello europeo e, anche se i consumi pro-capite non raggiungono l’1%, il trend di crescita fa ipotizzare notevoli margini di incremento. Nei primi sei mesi del 2011 la quota del made in Italy di olio di oliva in generale negli USA rappresenta il 54% del mercato in quantità e il 58% in valore.
L’Italia si conferma primo paese fornitore d’olio d’oliva in generale anche in Canada. Il consumo è in continua crescita e si sta estendendo a fasce sempre più ampie ed eterogenee di popolazione. Nel primo semestre il nostro Paese detiene il 75% del mercato delle importazioni in termini di valore e di quantità.
Il nuovo progetto europeo per i Paesi terzi si aggiunge ad un altro progetto per i paesi interni alla UE e destinato a Belgio, Danimarca e Paesi Bassi. Quest’ultimo destinato ad un mercato di potenziali 32 milioni di consumatori.
di Michele Bungaro - Unaprol

venerdì 14 ottobre 2011

OLIO: Mipaaf e Unaprol, nuove tappe USA per imprese I.O.O.% alta qualità italiana.

Washington e New York sono le tappe d’autunno della campagna di promozione di I.O.O.% alta qualità italiana, il primo consorzio di filiera agricola tutta italiana, costituito da Unaprol.
Le due nuove tappe negli Stati Uniti, dal 17 al 19 ottobre prossimi, rientrano nel primo contratto di filiera per l’olio extra vergine di oliva italiano sottoscritto tra Unaprol e Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che si avvale, della collaborazione strategica di Veronafiere, che cura l’organizzazione delle attività di promozione sui mercati dei Paesi extra europei.
Per le imprese di I.O.O.% si tratta di un ritorno negli USA nel corso del 2011 e serve a consolidare la presenza del prodotto made in Italy sul primo mercato estero per l’olio extra vergine di oliva italiano.
In questi ultimi anni si e’ sviluppata in America del Nord una maggiore coscienza e attenzione ai problemi di una corretta e sana alimentazione. La maggior parte degli statunitensi cerca di introdurre nella propria dieta nuovi alimenti a basso contenuto calorico e con pochi grassi. Prevale l’orientamento verso la dieta mediterranea. Una dieta ricca di olio extra vergine di oliva.
“L’obiettivo della campagna di promozione e informazione – ha riferito il presidente Massimo Gargano - è quello di offrire ai consumatori americani l’opportunità di scegliere consapevolmente il vero prodotto 100% italiano di alta qualità certificata e garantita dal programma di tracciabilità di Unaprol”.
A Washington e New York sono in calendario appuntamenti con giornalisti e ristoratori e associazione dei consumatori locali; due workshop con buyer e un seminario sul valore del made in Italy dell’olio extra vergine di oliva presso la International Culinary School di Manahattan. Nella Grande Mela si consuma, infatti, oltre il 30% del 60% di tutto l’olio di oliva importato negli Stati Uniti e assorbito dai grandi centri urbani.
Fonte C.S. Unaprol

martedì 11 ottobre 2011

OLIO: In Europa cresce domanda prodotto alta qualità con progetto Mipaaf, UE e Unaprol.


I consumi di olio extra vergine di oliva sono in aumento in Germania, Francia e Regno Unito. Merito anche della campagna di promozione triennale, Olio Extra Vergine di Oliva: alta qualità europea finanziata con il contributo dell’Unione Europea e del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e con le risorse proprie di Unaprol - consorzio olivicolo Italiano.
L’Italia che ha fatto dell’alta qualità europea il proprio fiore all’occhiello consolida in questi paesi definiti nuovi consumatori la propria presenza con il 74% del mercato in Germania, il 33% in Francia e il 55% nel Regno Unito.
I dati, riferiti al primo semestre 2011, con confronto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziano appunto una crescita della presenza italiana su tali mercati.
Il progetto triennale che ha visto un investimento complessivo di 4,5 milioni di Euro ha sviluppato nel corso dei tre anni di attività oltre 14mila contatti attraverso fiere specializzate; 9 mila attraverso le piazze e 6 mila circa attraverso i ristoranti, cui si aggiungono i 10 mila contatti nei vari punti vendita/gourmet. Nel corso dei tre anni sono stati realizzati circa 100 mila stampati in tedesco, francese ed inglese per la diffusione di materiali di informazione con ricette e notizie salutistiche, per agevolare il consumo consapevole dell’olio extra vergine di oliva, che hanno contribuito a sviluppare sul web oltre 40 mila notizie riguardanti lo stato di avanzamento di questo progetto europeo.
“Abbiamo favorito l’aumento della domanda di olio extra vergine di oliva di alta qualità in Europa, stimolando un consumo più consapevole del prodotto”. Ha riferito il presidente di Unaprol, Massimo Gargano che ha poi aggiunto, “l’analisi delle importazioni dei paesi target del progetto di promozione evidenzia una conferma del trend di crescita della presenza dell’Italia come paese leader dell’alta qualità per le importazioni in tali Paesi”.
Nei tre anni di attività in Germania, Francia e Regno Unito Unaprol, Mipaaf e UE hanno prodotto un'informazione continua sul prodotto e sulle sue varie tipologie; sugli aspetti relativi al processo produttivo, alla qualità, ed alle molteplici possibilità di utilizzo in cucina con preparazione di piatti tipici della dieta mediterranea. Tutte le iniziative sono state orientate, altresì, ad accrescere le conoscenze sulle normative che regolamentano il settore con particolare riferimento agli aspetti concernenti la rintracciabilità, l’etichettatura ed i riconoscimenti qualitativi europei BIO, DOP e IGP.
I dati, non conclusivi, del progetto sono stati comunicati da Unaprol a Colonia, in Germania nel corso di Anuga. A giudicare dalla mole delle informazioni che circolano su questo argomento nella rete globale dell’informazione è la stessa UE a trarre un notevole vantaggio mediatico in qualità di sponsor principale di questa campagna di promozione e informazione. Ad integrare le oltre 40mila notizie circolanti nel web vi sono anche i passaggi televisivi già realizzati dalla Rai che hanno raggiunto complessivamente nelle trasmissioni Italia Agricoltura, TG3 Agritre e Prodotto Italia oltre 2 milioni 700 mila telespettatori. Insieme alle notizie, la rete ha catturato e rilanciato nel villaggio globale dell’informazione anche la capacità della Commissione UE di stabilire, attraverso i suoi regolamenti, come nel caso della promozione ed informazione, migliori condizioni di vita sociale per tutti i consumatori degli stati dell’Unione Europea.
Fonte: C.S. Unaprol

lunedì 10 ottobre 2011

Olio: Progetto promozione Ue. Primo bilancio Mipaaf e Unaprol all’Anuga di Colonia.

Domani all’Anuga di Colonia, in Germania, Unaprol presenterà un primo bilancio, non conclusivo, del programma di informazione e promozione del consumo consapevole dell'olio extra vergine di oliva europeo, dedicato ai consumatori di Germania, Francia e Regno Unito.
Ultima tappa di un mega progetto europeo triennale che ha visto protagonisti il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e la Commissione Europea insieme ad Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano.
“Il programma di iniziative realizzato in questi tre anni ha mirato ad incrementare il consumo di olio di oliva extra vergine e a fidelizzare le fasce più giovani della popolazione di questi tre Paesi definiti nuovi consumatori". Ha riferito il presidente di Unaprol, Massimo Gargano, che poi ha aggiunto, “sono state realizzate azioni di sensibilizzazione e informazione verso responsabili degli acquisti, gastronomi, cuochi, ristoratori, giornalisti e stampa medica, partecipazione a fiere specializzate, workshop e incontri b2b”.
Il progetto di promozione e informazione triennale ha sviluppato un investimento complessivo di 4,5 milioni di Euro, finanziato al 50% con fondi Ue, per il 20% dal Mipaaf e per il 30% con le risorse proprie di Unaprol - consorzio olivicolo italiano.
I primi risultati della campagna Ue di promozione e informazione sull'olio extra vergine di oliva: alta qualità europea saranno presentati domani, 11 ottobre 2011 alle 11,30 presso lo stand di Unaprol situato nel padiglione 11.2 stand 20 all’Anuga di Colonia.
Dr Antonio G. Lauro

Fonte: C.S. Unaprol

martedì 4 ottobre 2011

OLIO: Italia maglia rosa in Svezia per alta qualità. Mipaaf e Unaprol lanciano I.O.O.%

Mipaaf e Unaprol spingono più a nord in Europa la frontiera dell’olio extra
vergine di oliva I.O.O.% di alta qualità italiano. Una missione commerciale in Svezia,
a Stoccolma, lancia la sfida per sensibilizzare i consumatori svedesi ad un consumo
consapevole del prodotto simbolo del made in Italy nel mondo.
La missione inserita in un più articolato programma di promozione, previsto dal
primo contratto di filiera per l’olio di oliva italiano, si avvale della collaborazione di
Veronafiere per l’organizzazione degli eventi di fidelizzazione di nuovi consumatori,
buyer, giornalisti ed opinion leader.
Dal seminario Unaprol svoltosi a Stoccolma risulta che Il consumo di olio d’oliva in
Svezia è in costante aumento anche se risulta essere più basso di quello di altri Paesi
europei tradizionali consumatori di olio d’oliva. L´Italia è in pole position per quanto
riguarda le importazioni in Svezia di olio di oliva in generale. La quota di mercato si
aggira intorno al 65%.
“Il nostro obiettivo ha riferito il presidente di Unaprol, Massimo Gargano, è continuare
a sostenere la leadership dell’olio extra vergine di oliva italiano in questo Paese,
contribuendo a diffondere tra i nuovi consumatori la cultura di un prodotto altamente
salutistico”.
Dall’indagine Unaprol risulta che il mercato dell’olio di oliva e di extra vergine di oliva in
Svezia viene assorbito per il 15% circa attraverso il canale HO.RE.CA. (hotel, ristoranti
e catering); per il 75% attraverso la GDO (grande distribuzione organizzata), mentre il
restante 10% viene veicolato attraverso negozi di gastronomia specializzata, gourmet
e delicatessen.
Gli svedesi preferiscono confezioni di olio extra vergine di oliva da mezzo litro e
stanno progressivamente spostando i loro acquisti verso prodotti di pregio che offrano
certezza di origine e garanzie di alta qualità.
“A questa domanda selezionata risponde l’offerta delle aziende che costituiscono
il consorzio dell’olio extra vergine di oliva I.O.O.% alta qualità italiana – ha riferito
Gargano – che aggiunge, mercati come la Svezia rappresentano un’opportunità ma
anche una sfida per il sistema di aziende che non vuole arrendersi all’omologazione
dei sapori e alla confusione sullo scaffale”.
L’olio extra vergine di oliva in Svezia viene ancora considerato un prodotto di
nicchia da consumare in circostanze particolari, ma la domanda è stimolata
dall’apprezzamento della cucina tipica mediterranea che si va diffondendo grazie
soprattutto alla presenza di numerosi italiani nel paese scandinavo.
Le prove di degustazione ed i workshop organizzati da Veronafiere per Unaprol a
Stoccolma mirano a fidelizzare anche importatori indipendenti, la cui quota di mercato
supera il 15% e riguarda una fetta consistente dell’offerta di qualità dell’olio extra
vergine di oliva in Svezia.
Stoccolma, 4 ottobre 2011

domenica 11 settembre 2011

SenzaimbrOLIO: nuovo appuntamento UNAPROL a Bari.

La tutela del vero olio extravergine di oliva italiano e la tracciabilità dell’origine del prodotto sono un valore da preservare dalle frodi. In occasione della Fiera del Levante di Bari, Martedì 13 settembre ’11, alle ore 10, L’Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano e Il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari discuteranno di questi temi e presenteranno alla stampa ed ai consumatori il decalogo per fare acquisti consapevoli: 10 buoni motivi per non sbagliare e un programma di intesa per una comune azione antifrode.

Il programma di "senzaimbrolio"
Contributi Introduttivi:
Col. t. SFP Maurizio Delli Santi - Comandante Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari - Nuclei Antifrodi Carabinieri
Ranieri Filo della Torre - Direttore generale UNAPROL
Moderatore: Michele Bungaro Giornalista
Relazioni:
Cap. Vincenzo Ferrara - Comandante Nucleo Antifrodi Carabinieri Salerno
La tutela della qualità dell’olio extravergine di oliva e la lotta alle frodi
Maurizio Servili -Dipartimento Scienze economiche estimative sezione tecnologie e biotecnologie degli alimenti
Università di Perugia
Caratterizzazione di un modello di gestione e controllo per il rispetto delle norme di autenticità e qualità dell’olio di oliva
Interventi:
Sen. Colomba Mongiello - Commissione Agricoltura Senato della Repubblica
Dario Stefàno - Assessore Risorse Agroalimentari Regione Puglia
Massimo Gargano - Presidente Unaprol Consorzio Olivicolo Italiano
Conclusioni:
On. PAOLO RUSSO - Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati

L'invito

Dr Antonio G. Lauro

martedì 12 luglio 2011

OLIO: A Fancy Food I.O.O.% qualità italiana antidoto MIpaaf e Unaprol contro furto “made in Italy”.

Gli Stati Uniti, con oltre 300 milioni di potenziali consumatori, rappresentano il primo mercato di sbocco per l’olio extra vergine di oliva made in Italy. Il mercato statunitense assorbe mediamente 250mila tonnellate all’anno di olio di oliva in generale e si colloca al terzo posto a livello mondiale per consumo con una quota che sfiora il 13%.
In questo modo gli Stati Uniti sono il primo mercato del consumo dopo quello europeo e, anche se i consumi pro-capite non raggiungono l’1%, il trend di crescita fa ipotizzare notevoli margini di incremento.
I dati sono stati forniti oggi al summer Fancy Food di Washington nel seminario organizzato da Unaprol – consorzio olivicolo italiano per presentare a buyer, ristoratori di eccellenza, giornalisti e cuochi I.O.O.% alta qualità italiana, il consorzio che rappresenta le imprese olivicole che producono il vero prodotto italiano garantito dalla certificazione della prima filiera olivicola italiana.
Dai dati elaborati da Unaprol emerge che tra 2004 al 2009 la percentuale di crescita del consumo di olio di oliva negli Stati Uniti è stata di circa il 2% ma fino al 2012 si prevede una crescita dello 0,8% e, sempre in base alle previsioni, il mercato dell’olio di oliva in generale crescerà entro lo stesso periodo del 2,60%. Gli Stati Uniti sono importatori netti di olio di oliva, nonostante dispongano di una piccola produzione interna concentrata prevalentemente nello Stato della California. Sebbene negli ultimi anni gli oli italiani si siano dovuti confrontare con una molteplicità di prodotti sempre più competitivi provenienti da altri Paesi, essi conservano una posizione di assoluto primato nel panorama dell’offerta agroalimentare.
“Da prodotto etnico a simbolo della dieta mediterranea”, afferma Massimo Gargano, presidente di Unaprol che aggiunge “l’olio extra vergine di oliva italiano è al secondo posto fra i prodotti agroalimentari esportati dall’Italia negli Sati Uniti e sviluppa un mercato di 350 milioni di dollari in termini di valore. Giusto – ha poi concluso Gargano – impegnarsi per sostenere la crescita dei consumi orientando la domanda statunitense verso oli extra vergini di oliva made in Italy e di alta qualità certificata”. L’iniziativa di Unaprol a Washington viene realizzata nell’ambito delle attività di promozione, informazione e comunicazione del primo contratto di filiera per l’olio di oliva siglato con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Particolare attenzione nella missione del summer Fancy food è stata dedicata agli incontri B2B (business to business) in considerazione del fatto che il 40% del consumo degli oli di oliva in generale negli USA è rappresentato dal settore HORECA, che apprezza molto il prodotto di qualità. Il consumatore americano ha preso coscienza che la dieta mediterranea può essere una soluzione nella lotta all’obesità e questo è il motivo principale della crescita dei consumi dell’extra vergine negli States. Ma non bisogna abbassare la guardia perché la contraffazione e il furto di identità sono in agguato. Si calcola, infatti, che il mercato dei prodotti così detti “Italian sounding” sia dieci volte quello dei prodotti autenticamente italiani. Per contrastare questo triste fenomeno I.O.O.% alta qualità italiana, con il debutto di Washington, continua ad intensificare la rete di rapporti per affermare tra i nuovi consumatori che si può scegliere il vero olio extra vergine italiano rintracciando la sua vera origine certificata e di alta qualità dalla prima filiera olivicola del made in Italy nel mondo.

sabato 9 luglio 2011

OLIO: Alta Qualità Europea di UE, Mipaaf e Unaprol, sbarca in Belgio, Danimarca e Paesi Bassi.

Roma – “C’è un Italia che fa bene all’Europa perché migliora la tavola dei consumatori e li aiuta a fare scelte consapevoli negli acquisti di oli extra vergini di oliva”. Lo afferma Massimo Gargano, presidente di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano in occasione della presentazione del nuovo progetto UE, olio di oliva: alta qualità europea, cofinanziato dalla Commissione europea e dallo Stato Italiano attraverso il Mipaaf, presentato a Roma dal ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, on. Saverio Romano.
“Con questo nuovo sforzo organizzativo – ha aggiunto Gargano - vogliamo raddoppiare il successo della campagna di informazione in Francia, Regno Unito e Germania dove le importazioni e i consumi di oli extra vergini di oliva sono in aumento con particolare riferimento agli oli provenienti dal nostro Paese”.
Il nuovo progetto triennale di promozione e informazione avrà una durata di 36 mesi ed è rivolto agli oltre 32 milioni di consumatori di Belgio, Danimarca e Paesi Bassi. Un mercato con abitudini alimentari diverse da quelle mediterranee. “Per questi nuovi consumatori - ha riferito Gargano - si aprono nuove prospettive di consumo”. Si tratta di una contaminazione positiva che sposta la leva della competizione sull’alta qualità del prodotto garantito dai programmi di tracciabilità della UE. “Merito soprattutto del nostro Paese – ha concluso Gargano – che ha contribuito in maniera considerevole al varo alla norma europea che tutela l’origine obbligatoria dell’olio extra vergine di oliva in etichetta”.

venerdì 24 giugno 2011

Olio: a che punto e' la Dop

di Luciana Squadrilli dal sito: troppobuono2.blogspot.com

A quasi 20 anni dalla nascita delle DOP – istituite insieme alle IGP nel 1992 grazie al Regolamento CEE 2081/92 della Comunità Europea – Unaprol – ConsorzioOlivicolo Italiano e Federdop - Olio (la Federazione dei Consorzi di Tutela dell'olio extravergine di origine protetta che riunisce 23 consorzi sui 27 esistenti, dunque l’81% dell’olio Dop italiano) provano a fare il punto sulla situazione delle Denominazioni nel mondo dell’olio (in cui le prime Dop effettive risalgono al 1996) ponendosi delle domande scomode ma necessarie, del tipo: che cosa dà di più al produttore la certificazione? Come viene percepita dal consumatore? Quanto conta nella GDO, e nell’export?
E soprattutto, cosa è successo in questi 20 (15) anni?
Poco, a prima vista. La risposta emersa in occasione del convegno La filiera olivicola degli oli Dop (Roma, 23 giugno 2011), con la presentazione dei dati dell’analisi, è desolante, se si tiene in considerazione il dato numerico riportato da diversi relatori - tra cui Massimo Gargano, presidente di Unaprol – che l’olio Dop in Italia rappresenta solo l’1% del mercato.
Poco, anche se stiamo comunque parlando dell’eccellenza della produzione italiana.
Proprio per questo, è più utile che mai fare un po’ di conti, e sono diversi i dati interessanti emersi dal monitoraggio effettuato su un campione di 205 aziende dei consorzi aderenti a Federdop(il più numeroso mai censito) presentato da Miriam Mastromauro, analista dell’Unaprol, e dalla relazione del prof. Giovanni Belletti, della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze.

Il contesto
39 Dop e 1 Igp, dunque, contro i 27 riconoscimenti per l’olio greco e i 23 della Spagna, a cui pero’ non corrisponde un’elevata quantità di produzione certificata, che si limita a circa 10.000 tonnellate. Di queste, il 42% è olio certificato Igp Toscano, il 21% Dop Terra di Bari, il 6% Dop Umbria (con le diverse sottozone), il 4% Riviera Ligure e il restante 27% da dividere per tutte le altre 36 Dop italiane, che sono quindi piuttosto residuali.

L’identikit
Per la maggior parte, le aziende prese in esame dal monitoraggio sono ditte individuali (soprattutto nelle isole e nel Nord Ovest, dove invece al di fuori delle Dop prevale la forma societaria). Il conduttore-tipo di queste aziende (spesso coltivatore diretto, tranne nel Centro Italia dove prevale l’Imprenditore Agricolo Professionale) ha un’età media di 53 anni ed è maschio nel 73% dei casi, con l’eccezione dell’Italia insulare dove le donne conduttrici rappresentano il 58%.
Il 45% dei conduttori possiede il titolo di scuola media superiore, ma il 29% è laureato, percentuale che sale al 35% nell’Italia centrale e al 34% al Sud.
Nel 42% dei casi sono aziende situate in pianura o collina, anche se al Nord prevalgono i terrazzamenti. Le proporzioni di quantitativi certificati per aree geografiche rispecchiano la ripartizione strutturale dell’olivicoltura generale, con Sud e Isole in pole position (ripeto, si tratta di quantità e non valore).
Si tratta di aziende abbastanza strutturate, con strutture di stoccaggio (54%) e in maggior parte imbottigliatori (56%, ma saliamo all’80% nel centro Italia). Pochi pero’ hanno un punto vendita interno: il 47,4% (che sale all’89% in Centro Italia). Il formato più diffuso è la bottiglia da 0,50 lt, seguita da quella da 0,750. Curioso notare come le lattine, piuttosto diffuse al Sud, sono inesistenti al Nord.

Distribuzione e prezzi
Il 47% (ma saliamo al 72% al Sud) dell’olio sfuso è conferito a cooperative; il 19% viene venduto a grossisti e intermediari (mentre nel Centro Italia il 64% viene venduto all’industria). Il 30% dell’olio confezionato viene venduto direttamente al consumatore, mentre il 28% passa attraverso al Grande Distribuzione. Interessante sottolineare che il 17% viene venduto alla ristorazione, e il 12% a negozi tradizionali, specializzati e agriturismi, mentre il restante 13% viene ceduto all’ingrosso.
Ma il bollino della Dop serve realmente a garantire una maggiore remunerazione al produttore, olte che a garantire al consumatore la provenienza e qualità dell’extravergine?
Questo dipende da Dop a Dop. Il prezzo medio dell’olio certificato si attesta sui 10 euro al chilo, ma disaggregando i dati emergono differenze notevoli: soprattutto al Nord, il bollino “regge” prezzi più alti, che arrivano a oltre 18 euro nel caso della Dop Brisighella, e si attesta intorno (o in alcuni casi supera) i 10 per le Dop Laghi Lombardi, Garda, Veneto, Riviera dei Fiori, Riviera Ligure. Ma l’altra faccia della medaglia sono gli oli Dop che spuntano meno di 4 euro/kg: Terra di Bari, Sardegna, Dauno e Bruzio.

Mercato, criticità e leve di marketing
Nonostante cio’, i produttori dimostrano di continuare ad avere fiducia nella scelta della certificazione: il 52% ha scelto di aumentare i volumi di prodotto da marchiare col bollino. Per il 64% delle aziende infatti la certificazione aumenta il valore del prodotto, il 25% lo fa per soddisfare una domanda sempre più esigente mentre l’11% lo fa per rispondere alle richieste della ditribuzione. Le criticità della certificazione sono invece rappresentate principalmente dall’aumento dei costi di produzione e dal mancato aumento del volume di vendita.
Eppure, ben il 99% del campione è deciso a proseguire nella scelta della certificazione. Molto diversa è pero’ la percezione del mercato degli oli Dop in base alla posizione territoriale: se al Nord Est il 100% delle aziende intervistate ritiene il mercato in espansione, la percentuale scende al 35% al Sud, dove il 56% vede invece una situazione di stallo. Minoritari i “pessimisti” che considerano il mercato in regressione, il 7% del totale.

L’extravergine sullo scaffale
Infine, i dati di vendita all’interno della GDO (dati Iri Infoscan 2010), che sinceramente mi hanno lasciato in alcuni casi un po’ spiazzata. Il 72% dell’olio venduto nella GDO è extravergine (l’1% è Dop o Igp come abbiamo visto, l’% è Bio e il 12% è 100% Italiano). L’olio Dop venduto nella GDO arriva principalmente dalla Lombardia (34%), poi da Emilia Romagna (13%), Piemonte e Val d’Aosta (12% qui mi sa che c’è un errore, che Dop ci sarebbero poi in Piemonte e Val d’Aosta?), Veneto (11%) e Toscana (8%). I dati in valore rispecchiano quelli in volume.
Il prezzo più alto nella GDO lo spuntano gli oli Dop trentini (13 euro/lt) seguiti da quelli veneti, liguri e toscani (11 euro/lt). Interessante notare anche che alcuni marchi noti della GDO hanno inserito nella propria gamma dei prodotti Dop come parte di una strategia di differenziazione dell’insegna, mentre il 40% degli oli Dop venduti è confezionato come private label.
Conclusioni
Insomma, ha detto Belletti, la Dop è uno strumento flessibile che dà risultati diversi in base ai casi diversi, e non solo in base al valore economico. Non è una panacea per tutti i mali e non puo’ risolvere le debolezze del comparto olivicolo, ma puo’ essere un elemento importante solo in presenza di una intelligente e più ampia politica di comparto.
“Il bollino blu non risolve i problemi – ha ribadito Silvano Ferri, presidente di Federdop – ma è un punto di partenza per creare un sistema di valori – territorio, tradizione, cultura, cose che in Italia non mancano – fondamentale in questo momento di cambiamento di stili di consumo, in cui le donne diventano le principali responsabili di acquisto”. Pare infatti che noi femminucce siamo più orentate alla qualità mentre i maschietti sarebbero più sensibili all’origine del prodotto… non resta che sperare in un acquisto di coppia (e senza litigi).Non è mancato l’appello agli chef “che invadono la tv dal mattino alla sera”.
Una parola buona per l’olio: basta poco, e checcevo’!?

martedì 7 giugno 2011

OLIO: Gargano (Unaprol), “bene principio ma valori parametri alchil esteri troppo elevati” .

“La ricchezza del vero Made in Italy dell’olio extra vergine di oliva sta nella difesa dell’origine certa del prodotto, del suo legame strategico con il territorio e nel percorso dell’alta qualità certificata per garantire acquisti consapevoli da parte di consumatori sempre più esigenti”.
E’ quanto dichiara Massimo Gargano presidente di Unaprol nel commentare i dati che vedono l’extra vergine di oliva italiano scambiato sul mercato ad un euro in più al chilo rispetto al prodotto spagnolo.
“L’etichettatura obbligatoria - afferma Gargano - ha segmentato verso l’alto l’offerta di qualità del migliore prodotto italiano”. E se il mercato è disposto a pagare di più una ragione ci deve pur essere. “Per questo - aggiunge Gargano - di fronte alle imprese, che nel cogliere le opportunità dell’etichettatura dell’origine obbligatoria, hanno avviato la ristrutturazione e l’ammodernamento degli impianti olivicoli e dei frantoi, si deve aprire un confronto serio anche sul valore dei parametri degli alchil esteri”; composti chimici che si sviluppano nella produzione di oli di bassa qualità, di recente regolamentati con un provvedimento comunitario.
“Quel regolamento deve essere modificato – ha aggiunto Gargano – per garantire una informazione più corretta ai consumatori ed una competizione più leale tra i produttori”. In questa prospettiva anche la posizione recentemente espressa della presidenza del CNO sullo stesso argomento degli alchil esteri potrebbe essere finalizzata, in considerazione della condivisione di una prospettiva comune, ad una proposta di modifica in senso restrittivo dei parametri della norma UE.
“Il nostro obiettivo ha poi concluso Gargano è quello di consentire al nostro Governo di formulare, sulla base di dati incontrovertibili, una proposta in Europa che sia supportata da un lavoro scientificamente autorevole intorno al quale ora bisogna costruire un largo consenso”.
Fonte: Unaprol

giovedì 2 giugno 2011

Etichettatura: Gargano (Unaprol), “bene operazione trasparenza ministro Romano” .

Roma – “Il nuovo decreto ministeriale in materia di etichettatura di origine degli alimenti farà più luce sullo scaffale per isolare dalle zone d’ombra il vero olio extra vergine di oliva italiano”.
Lo afferma Massimo Gargano, presidente di Unaprol – consorzio olivicolo italiano che plaude all’operazione trasparenza intrapresa dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Saverio Romano. “Le aziende e l’industria seria del settore - ha aggiunto Gargano – hanno tutto da guadagnare da un provvedimento che consenta loro di dialogare con i consumatori senza che questi ricorrano all’optometrista”.
In base ai dati dell’osservatorio economico di Unaprol i prezzi all’origine dell’extra vergine individuano la tendenza al rialzo delle quotazioni dell’extra vergine italiano, rispetto ai prezzi del prodotto spagnolo e greco, ed il conseguente delinearsi di un contesto di mercato diverso e più premiante che però non trova riscontro sullo scaffale.
“Il dato positivo dei prezzi italiani dipende in larga misura dalla spinta che ha dato al mercato l’origine obbligatoria in etichettatura, ha poi riferito Gargano, che aggiunge: è giusto e corretto che l’italianità del prodotto venga riconosciuta, scelta e premiata dai consumatori”.
Fonte: Unaprol

sabato 28 maggio 2011

OLIO: SIRENA D’ORO SORRENTO. BENE 9^ EDIZIONE, SI STUDIANO NUOVE ALLEANZE.

Roma – Si profila un percorso comune tra Unaprol – consorzio olivicolo italiano, Amministrazione municipale di Sorrento e Federdop - olio per promuovere in Italia e nel mondo il premio Sirena d’Oro di Sorrento riservato agli oli extravergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta (Dop).
E’ quanto emerge al termine della 9^ edizione del concorso nazionale che quest’anno ha visto la competizione virtuosa di 200 campioni di oli extra vergini di oliva DOP, di cui 58 finalisti e 9 premiati nelle categorie fruttato leggero, medio e intenso cui si sono aggiunte 6 gran menzioni.
Il concorso nazionale, organizzato dal Comune di Sorrento e da Federdop Olio, gode del patrocinio del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e rappresenta un momento forte per la valorizzazione di un comparto di nicchia dell’olivicoltura di qualità italiana.
“E’ un nuovo inizio – afferma Massimo Gargano presidente di Unaprol che aggiunge: il clima di collaborazione che si è instaurato tra gli attori del concorso nazionale porterà sicuramente vantaggi alle imprese e ai territori dove si producono le denominazioni di origine protetta italiane”.
Il riferimento è alla borsa valori del territorio che quest’anno è stata presentata per la prima volta e ha reso protagonisti i prodotti tipici e le eccellenze agroalimentari della Penisola Sorrentina e che hanno fatto da cornice ai migliori oli extra vergine DOP giunti da tutta Italia. Dal limone di Sorrento IGP, all’arancio biondo, alla treccia di fiordilatte al caciocavallo, al provolone Monaco DOP, al Pomodoro di Sorrento, le noci e il nocillo, accompagnati dal buon bianco, rosso e rosso frizzante DOC con le sue tre sottozone: Lettere, Gragnano e Sorrento.
“L’edizione di quest’anno – ha riferito Giuseppe Stinga, vicesindaco del Comune di Sorrento avrà un’appendice in autunno, con le giornate di incontro e studio sui prodotti italiani tipici e a marchio certificato. Riuniremo a Sorrento esperti del settore, imprenditori e docenti universitari, per un confronto sulle strategie da porre in atto per sostenere le produzioni di qualità e con esse l’agricoltura, settore – ha poi aggiunto - da cui dipende la conservazione del paesaggio, tratto identitario della nostra comunità e forza trainante del turismo”.
Da un indagine campionaria realizzata da Federdop emerge che Il 36% dei volumi di oli extra vergini prodotti dalle aziende interviste è rappresentato da olio Dop. La maggior parte della produzione è stata conferita alle cooperative. Un terzo del prodotto è ceduto alla grande distribuzione, il 26% è assorbito dalla vendita diretta al consumatore e la quota di prodotto ceduto alla ristorazione rappresenta il 16%. Seguono i negozi tradizionali e specializzati e agriturismi con il 13% e la parte ceduta all’ingrosso che rappresenta l’11%.
“Il Sirena d’Oro si caratterizza sempre più per un rapporto diretto tra produttori e consumatori ha riferito Silvano Ferri presidente di Federdop. Gli eventi ad esso collegati e la collaborazione che si sta instaurando con Amministrazione municipale di Sorrento e Unaprol, sono la testimonianza di un impegno forte e della federazione a radicare il rapporto tra qualità, territorio e conoscenza delle caratteristiche organolettiche dell’offerta dei mille territori italiani”.
E che gli oli Dop siano uno strumento di valorizzazione e che danno ricchezza al territorio lo dimostra anche l’andamento dei prezzi che sono più alti al Nord. I prezzi dello sfuso risultano superiori in Italia centrale, rispetto a quelli dell’Italia meridionale; mentre i prezzi per il prodotto confezionato mostrano quotazioni maggiormente premianti per il prodotto ceduto alla ristorazione (8,38 €/kg). Il prezzo più alto riscontrato è in Trentino, dove nel 2010 mediamente un litro di olio Dop/IGp è stato venduto a 13 €. Seguono il Veneto, la Liguria e la Toscana con un livello di prezzo pari a circa 11 €/lt.
Fonte: Ufficio Stampa UNAPROL

martedì 19 aprile 2011

Olio: Gargano (Unaprol), “bene ICQRF sequestro prodotto dà valore a vero made in Italy”.

foto: www.carabinieri.it
Roma – Funziona il sistema di anticorpi contro frodi e sofisticazioni nel settore dell’olio di oliva. Negli ultimi due anni sono più di 200 tra Carabinieri dei Nuclei antisofisticazione (NAS) e antifrodi comunitarie (NAC), Corpo Forestale dello Stato e dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità che hanno conseguito l’attestato di assaggiatori di olio di oliva attraverso i corsi organizzati da Unaprol – consorzio Olivicolo italiano con la collaborazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Il recente sequestro di 2.500 bottiglie di olio extra vergine di oliva, a Palermo e Catania, senza la corretta indicazione di origine del prodotto, operato dai funzionari dell’ICQRF guidato dal capo dipartimento Giuseppe Serino, “ripropone il problema della trasparenza e della corretta informazione nei confronti dei consumatori”. Ha riferito il presidente di Unaprol, Massimo Gargano che nell’esprimere apprezzamento per il lavoro svolto invita a ad intensificare i controlli proprio ora che il prodotto italiano viene scambiato sul mercato a più di un euro rispetto a quello spagnolo. “Merito ha concluso Gargano dell’etichettatura obbligatoria che sta contribuendo a dare valore al valore del vero prodotto made in Italy e che pertanto va difeso da ogni tentativo di frode commerciale”.