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giovedì 25 settembre 2014

Monitoraggio degli alchil esteri nell'olio extra vergine di oliva. A Città S. Angelo un convegno.

Il Centro di Ricerca per l'Olivicoltura e l'Industria Olearia (CRA-OLI), sede di Città S. Angelo, a chiusura del progetto "Monitoraggio degli alchil esteri (AE) nell'olio extra vergine di oliva - MONITORALCHIL" organizza, per il 29 settembre 2014 presso il Teatro Comunale di Città S. Angelo (Piazza IV Novembre - Città S. Angelo - PE), il convegno “Monitoraggio degli alchil esteri (AE) - Risultati dell’attività sperimentale 2012-2014”.
Quanti volessero partecipare al convegno devono far pervenire conferma scritta per e-mail (arianna.petrucci@entecra.it), entro il 24 settembre 2014.
Programma del Seminario.
8.30 Registrazione partecipanti
9.00 Inizio lavori

Interventi di apertura
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura
Sindaco di Città Sant’Angelo
Assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo

9.30 Presentazione del progetto “MONITORALCHIL”
Luciana Di Giacinto - CRA-OLI, Città S. Angelo (PE)
9.50 Presentazione del Laboratorio Revisione Analisi del CRA-OLI
Enzo Perri - CRA-OLI, Città S. Angelo (PE)
10.10 Presentazione del Laboratorio Centrale di Roma del MiPAAF-ICQRF
Rosa Maria Marianella - MiPAAF – ICQRF, Roma
10.30 Presentazione dei risultati
Lorenzo Ricchetti - MiPAAF – ICQRF, Roma
Giuseppina Di Loreto - CRA-OLI, Città S. Angelo (PE)
Lucia Giansante - CRA-OLI, Città S. Angelo (PE)
Angelo Faberi - MiPAAF – ICQRF, Roma
Luciana Di Giacinto - CRA-OLI, Città S. Angelo (PE)

12.00 Interventi e discussione
13.00 Rinfresco a buffet

venerdì 3 agosto 2012

Decreto Sviluppo – Italia prima nel mondo per norme salva qualità olio di oliva.

Roma – L’Italia indossa la “maglia rosa in Europa e nel mondo per le nuove norme salva qualità dell’olio extra vergine di oliva”. Lo dichiara Massimo Gargano presidente di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano, che commenta positivamente la conversione in legge del decreto sviluppo da parte dell’Assemblea di Palazzo Madama. Il provvedimento normativo contiene norme per scongiurare il pericolo di frodi nel settore degli oli di oliva.
L’art. 43 dispone, infatti, che gli oli di oliva etichettati con la dicitura “Italia” o italiano o che comunque evochino un’origine italiana debbano contenere un contenuto massimo di metil ed alchil esteri degli acidi grassi minore o uguale 30 milligrammi per chilo. Il limite attuale è di 75 mg/kg.
I metil ed alchil esteri sono composti chimici che si sviluppano nella lavorazione di olive di scarsa qualità o andate a male. La norma approvata riduce drasticamente il pericolo che vengano spacciate per made in Italy miscele di oli che non hanno origine italiana.
L’articolato normativo approvato da Palazzo Madama prevede altresì che diventi obbligatorio, come mezzo di prova nei procedimenti giurisdizionali, la verifica – da parte di un apposito panel di assaggio – della corrispondenza delle caratteristiche organolettiche del prodotto alla categoria degli oli dichiarata. Al fine di evitare che un marchio possa trarre in inganno il consumatore, per origine si deve intendere il luogo di coltivazione e di allevamento della materia prima, nonché il luogo in cui è avvenuta la trasformazione sostanziale.
Nel 2011 le importazioni hanno raggiunto un livello di 625 mila tonnellate, di cui il 76% rappresentato da oli extravergini e vergini. Questo ha determinato un balzo in avanti con un aumento del 4% in volume e del 2% in valore. Ad aumentare, comunque, non sono solo le importazioni, ma anche le esportazioni che hanno superato, per il 2011 le 400 mila tonnellate.
“I dati più recenti relativi al comparto olivicolo-oleario italiano - ha riferito Pietro Sandali direttore generale di Unaprol - evidenziano, per il 2011 una flessione produttiva del 6% rispetto alla campagna precedente”. Il livello produttivo, secondo le ultime stime, dovrebbe attestarsi intorno alle 480 mila tonnellate. “I dati non tornano tra quanto prodotto veramente in Italia e quanto si spaccia come made in Italy. Ha aggiunto Sandali che conclude: “le norme approvate dal Parlamento rappresentano un’anticipazione dell’articolato normativo del disegno di legge 3211 Mongiello – Scarpa, attualmente in discussione al Senato, che ora va approvato dopo che la Commisione Bilancio di Palazzo Madama ha espresso il nulla osta sull'articolato normativo". Si deve consentire alle imprese, afferma Unaprol, di operare in un quadro normativo di assoluta certezza ed ai consumatori di fare acquisti consapevoli.
fonte: CS Unaprol

martedì 17 gennaio 2012

Olio: Gargano (Unaprol), “ridurre alchil esteri cresce gioco di squadra a difesa made in Italy”

Roma - “La difesa del vero olio extra vergine di oliva made in Italy passa anche dalla revisione dei parametri degli alchil esteri”. E la missione di Unaprol - Consorzio olivicolo italiano nei prossimi mesi, sarà quella di chiedere alle istituzioni comunitarie di modificare in senso restrittivo il regolamento 61/2011. Il regolamentazione comunitaria stabilisce in 75 mg/kg di alchil esteri, che può essere esteso fino a 150mg/kg il limite attuale. Una soglia “troppo elevata” secondo il presidente Massimo Gargano, che deve essere portata a 20mg perché, spiega, “questa è la soglia che è presente in un buon olio italiano prodotto da non più di 18 mesi”. E su questo fronte si registra la condivisione degli stessi obiettivi anche da parte del CNO consorzio nazionale olivicoltori emersa durante l’evento “elogio dell’olio e dell’ulivo” promosso dalla fondazione Puglia-Europa-Med che fa capo al presidente nazionale del forum politiche agricole del PD, Enzo Lavarra.
Unaprol, intanto, presenterà nelle prossime settimane una ricerca condotta da diverse università italiane, con l’Università di Perugia a fare da capofila e coordinata dal professor Maurizio Servili della facoltà di agraria dell’ateneo umbro. Lo studio fornirà le basi per un confronto con il mondo politico. “Oggi – spiega Gargano - c’è un problema di etichetta. E non solo per le bottiglie di extravergine d’oliva, ma anche per tutti gli altri prodotti che contengono olio, come ad esempio i sughi. L’etichetta oggi è obbligatoria, ma è scritta talmente piccola che spesso non è leggibile”. Tra i primi con cui i produttori d’olio hanno già avviato un confronto c’è il nuovo ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Mario Catania. “È una persona sensibile, attenta e competente – spiega Gargano – Siamo convinti che con lui - persona esperta del problemi del settore - si possa fare un ottimo lavoro”.
Per i produttori d’olio italiano il momento non è dei migliori. I prezzi hanno recentemente registrato un forte calo, con dirette ripercussioni per le aziende. “Sono state fatte scelte che non pongono l’agroalimentare alla base dello sviluppo e della crescita del Paese – continua Gargano – E così l’industria agroalimentare italiana è diventata preda di altri soggetti che sono riusciti a dar valore diverso al made in Italy sugli scaffali della grande distribuzione organizzata”. Secondo Gargano c’è stato “un furto sull’identità dell’olio made in Italy, con operazioni di marketing che mettono foto di colli umbri e toscani sulle bottiglie che se va bene contengono olio tunisino o addirittura prodotti raffinati e poi ricolorati”.
Impossibile, secondo Gargano, “che i distributori non si rendano conto di non poter vendere extravergine d’oliva a prezzi inferiori a 3 o 4 euro. In Puglia – spiega Gargano – la produzione dell’olio costa mediamente 3,53 euro al chilo; 3,73 in Calabria e sopra i 4 euro nel Lazio. Oggi i consumatori ritengono di acquistare olio italiano quando invece questo non lo è”. Ma vi sono un’industria e una GDO serie in questo paese – ha poi aggiunto Gargano - che prestano attenzione non solo ai prezzi ma anche al contenuto della loro offerta ai consumatori e con loro vogliamo dialogare”.
Fonte: C.S. Unaprol

martedì 7 giugno 2011

OLIO: Gargano (Unaprol), “bene principio ma valori parametri alchil esteri troppo elevati” .

“La ricchezza del vero Made in Italy dell’olio extra vergine di oliva sta nella difesa dell’origine certa del prodotto, del suo legame strategico con il territorio e nel percorso dell’alta qualità certificata per garantire acquisti consapevoli da parte di consumatori sempre più esigenti”.
E’ quanto dichiara Massimo Gargano presidente di Unaprol nel commentare i dati che vedono l’extra vergine di oliva italiano scambiato sul mercato ad un euro in più al chilo rispetto al prodotto spagnolo.
“L’etichettatura obbligatoria - afferma Gargano - ha segmentato verso l’alto l’offerta di qualità del migliore prodotto italiano”. E se il mercato è disposto a pagare di più una ragione ci deve pur essere. “Per questo - aggiunge Gargano - di fronte alle imprese, che nel cogliere le opportunità dell’etichettatura dell’origine obbligatoria, hanno avviato la ristrutturazione e l’ammodernamento degli impianti olivicoli e dei frantoi, si deve aprire un confronto serio anche sul valore dei parametri degli alchil esteri”; composti chimici che si sviluppano nella produzione di oli di bassa qualità, di recente regolamentati con un provvedimento comunitario.
“Quel regolamento deve essere modificato – ha aggiunto Gargano – per garantire una informazione più corretta ai consumatori ed una competizione più leale tra i produttori”. In questa prospettiva anche la posizione recentemente espressa della presidenza del CNO sullo stesso argomento degli alchil esteri potrebbe essere finalizzata, in considerazione della condivisione di una prospettiva comune, ad una proposta di modifica in senso restrittivo dei parametri della norma UE.
“Il nostro obiettivo ha poi concluso Gargano è quello di consentire al nostro Governo di formulare, sulla base di dati incontrovertibili, una proposta in Europa che sia supportata da un lavoro scientificamente autorevole intorno al quale ora bisogna costruire un largo consenso”.
Fonte: Unaprol