E’ quanto emerso da uno studio svolto da alcuni ricercatori dell’Istituto sperimentale per l’elaiotecnica di Pescara su due tipi di olio d’oliva extravergine ricavati da diverse specie di olive e confezionati in bottiglie trasparenti e verdi.
Normalmente all’olio si dà una scadenza di un anno e mezzo, in base a questo esperimento, a rigore, questo termine di consumo dovrebbe essere ridotto al massimo a 10 mesi. E ciò per diversi fattori: il tipo di olive dalle quali è stato ricavato l’olio, che possono avere più o meno vitamina E (questa vitamina protegge l’olio dalle alterazioni ossidative), la presenza di particelle metalliche, l’acidità, la temperatura, l’esposizione alla luce, eccetera.
Lo studio ha comunque preso in considerazione due tipi di extravergine in condizione di parità (tranne il colore delle bottiglie), ovvero stessa età, stesso contenuto, stesso tappo a vite a chiusura ermetica, stessa esposizione a luce diffusa e temperatura stagionale che possono riscontrarsi nei normali negozi, eccetera.
All’inizio e, successivamente, a date prestabilite, i campioni sono stati sottoposti alle determinazioni OLIO analitiche chimico-fisiche e alla valutazione organolettica mediante il panel-test stabilito dal Regolamento comunitario.
E’ stato notato che il vetro di colore verde respinge i raggi di luce che danno inizio alle reazioni di alterazione e, inoltre, mantiene meglio i composti che danno all’olio di oliva il caratteristico sapore fruttato.
Nelle bottiglie di vetro chiaro le caratteristiche originarie durano fino a 6 mesi, in quelle verdi arrivano fino a 10 mesi.
Dr Antonio G. Lauro
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