The Olive Grove - J. S. Sargent - Indianapolis Museum of Art. |
Antonio G.
Sentori d'autunno.
Si è lavorato un anno intero, dopo la raccolta dell'autunno scorso, prima potando gli ulivi, poi concedendo alle piante il giusto ed equilibrato ristoro, perché tutto finalmente sia pronto, consapevoli che al resto, ci penserà la natura.
Dimentichi di tutto, di stenti e fatiche, sopportate l'anno prima, non vi è più tempo per pensare.
Adesso la stagione è alle porte, fervono i lavori in campo, si prepara il terreno, l'alacrità del contadino è contagiosa, si tolgono le ultime sterpaglie, si controlla, si chiede in giro, si aspetta il grande giorno!
Quante speranze riposte in quell'appezzamento di ulivi.
Stesso fermento in frantoio, si finisce di assemblare le macchine, le ultime calibrazioni, si provano le attrezzature, conscie di una lunga e dura stagione di lavoro che le attende. Non c'è più tempo, tutto dev'essere in ordine prima del fatidico giorno, giorno in cui riecheggeranno, tra i locali intrisi dei dolci profumi dell'olio, le voci dei primi, e più accorti, contadini.
L'inizio è imminente, mancano giorni, ore.
Un unico desiderio, nel cuore di tutti gli attori, che sia olio nuovo! Speranzosi che questo olio nuovo, atteso per dodici mesi, curato, coccolato, possa ripagare dei sacrifici affrontati. O almeno, ancora una volta, si spera.
Buon olio nuovo, cari amici, e buon lavoro.
Antonio G. Lauro
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