Il percorso verso il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta dell’olio extravergine di oliva calabrese si avvia alla conclusione.
Il logo, che ritrae la coppia più famosa della Calabria - I bronzi di Riace - quasi avvolti da rami di olivo, proteggerà le eccellenze olearie calabresi nel prossimo futuro.
Soddisfazione da parte del presidente della Regione Mario Oliverio- che informa con una nota della Giunta- che nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (C 305/08) del 20 agosto, è stata pubblicata la domanda definitiva di registrazione dell’Igp dell’Olio di Calabria.
“Si tratta dell’ultimo passaggio prima della registrazione definitiva del marchio di qualità certificata e riconosciuta dall’Ue – ha affermato il presidente Oliverio – un marchio che premierà l’impegno, i sacrifici e la serietà degli agricoltori calabresi che producono olio di grande qualità. Il marchio Igp certificherà infatti che la coltivazione, la molitura ed il processo di produzione vengono realizzati interamente in Calabria. Tutto ciò, finalmente, a tutela del comparto oleario calabrese, che vedrà riconosciuta l’eccellenza delle sue produzioni sul mercato nazionale, europeo ed internazionale. La certificazione, tra l’altro – ha aggiunto Oliverio – tutelerà i consumatori dai preoccupanti fenomeni di frodi, poiché sarà garantita la tracciabilità su tutta la filiera produttiva. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea per il riconoscimento dell’Olio di Calabria è un risultato molto importante – ha precisato il Presidente – perché siamo certi che il marchio Igp di una delle produzioni qualitativamente e quantitativamente più importanti della nostra regione, contribuirà notevolmente a far crescere l’agricoltura e l’economia calabrese. La Regione – ha concluso – anche all’interno del quadro dei sostegni comunitari, continuerà a perseguire politiche di rilancio della qualità, sostenendo l’aggregazione tra i produttori, favorendo l’aumento di imbottigliamento dell’olio calabrese e tutelando le eccellenze”.
La procedura comunitaria prevede ora cinque mesi di tempo per permettere agli altri Stati Membri di presentare eventuali domande di opposizione.
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