Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania commenta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del Regolamento n.21/2012 della Commissione dell'11 gennaio 2012, recante l'iscrizione della denominazione dell'olio extravergine di oliva Vulture DOP nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette.
Secondo il disciplinare di produzione allegato al decreto, sono riconosciuti come produttori di Olio "Vulture" DOP i comuni di Melfi, Rapolla, Barile, Rionero in Vulture, Atella, Ripacandida, Maschito, Ginestra e Venosa (vedi cartina).
L'olio extravergine "Vulture" DOP è ottenuto dalla frangitura da altre varietà di olivo: da "Ogliarola del Vulture" (almeno il 70%) con altri tipi come "Coratina", "Cima di Melfi", "Palmarola", "Provenzale", "Leccino", "Frantoio", "Cannellino" e "Rotondella" (non più del 30 %, sia singolarmente che congiuntamente) e, all'analisi organolettica si deve presentare di colore giallo ambrato con riflessi verdi, con odore di fruttato medio e di pomodoro, mentre al sapore il fruttato di oliva matura deve essere di media intensità, dal gusto dolce mandorlato, leggermente amaro con una lieve nota di piccante (mediana del fruttato > 0; mediana dei difetti = 0).
Sulla GUEE è stato inoltre pubblicato il Regolamento n.23/2012 della Commissione dell'11 gennaio 2012, recante l'approvazione delle modifiche del disciplinare di produzione della denominazione della DOP Dauno. Tali modifiche, che riguardano la prova dell'origine, il metodo di ottenimento, l'etichettatura e l'adeguamento di alcune condizioni nazionali, sono mirate a tutelare e valorizzare maggiormente un prodotto di qualità come l'olio extra vergine di oliva Dauno.
Dr Antonio G. Lauro - Capo Panel