L'olio d'oliva inizia a sfondare anche la muraglia cinese. Il 2011 ha fatto registrare un significativo aumento delle quantità di olio d'oliva importate dalla Cina: se nel 2009 le tonnellate importate erano pari a 10.500, l'anno scorso le quantità sono arrivate fino a 27.500 tonnellate. In aumento anche il valore delle importazioni. La dinamica positiva ha fatto segnare nel 2011 un balzo del 160 per cento di quantità importate rispetto al 2009, e un aumento del 183 per cento del loro valore complessivo.
È quanto emerge da un’analisi economica condotta dal Ceq, Consorzio dell’Extravergine di Qualità, presente in Cina con la campagna di promozione triennale “O-Live - Health and Beauty secret”.
L’olio di oliva consumato in Cina proviene per la maggior parte dalla Spagna e dall’Italia (84 per cento) seguite da Grecia, Siria, Australia e altri venti paesi.
I dati lasciano intravedere ulteriori sbocchi del mercato orientale verso questo prodotto. L'apertura del paese verso abitudini occidentali va sempre più aumentando e, quindi, anche l'uso dell'olio d'oliva nella cucina cinese si fa sempre più frequente. Quello che manca è una cultura dell'olio, una conoscenza approfondita delle sue caratteristiche e del suo corretto uso.
Per questo il Ceq sta attuando, nell'ambito della Campagna "O-live health and beauty secret" una serie di iniziative volte a sensibilizzare la popolazione cinese sulle qualità degli oli d’oliva.
Come ad esempio i corsi di formazione per studenti delle scuole di cucina e ristoratori, ai quali hanno partecipato lo chef italiano Angelo Maria Franchini e altri rinomati chef cinesi, mostrando ai partecipanti come armonizzare l'olio extravergine dell'oliva nella cucina locale. Saranno dunque i futuri chef che usciranno dalla Beijing Union University di Pechino, dallo Shanghai Pudong International Training Centre di Shanghai e dal Chinese Cuisine Training Institute di Hong Kong a favorirne un maggiore e corretto uso nella cucina orientale.
“Nonostante le periodiche e più o meno fisiologiche battute d’arresto, anche in Cina l’olio di oliva sta diventando un prodotto largamente apprezzato” ha affermato il Presidente del Ceq Elia Fiorillo. “I dati, stando alla nostra analisi, indicano una tendenza abbastanza positiva di mercato, ma se analizzati in un ragionamento di più ampio respiro ci fanno riflettere sul fatto che il mercato globale e l’interscambio culinario internazionale sono ormai una realtà in atto. Non si tratta di scegliere, ma di assecondare in tempo un processo storico irreversibile". "Il Ceq ha già preso posizione, prosegue Fiorillo, l'obiettivo primario della nostra campagna "O-live, health and beauty secret" è far conoscere l’olio extravergine di oliva, nella consapevolezza che la conoscenza di un prodotto è il primo passo per una campagna commerciale seria e trasparente. Siamo convinti che i consumatori cinesi sono pronti per l’olio extravergine di oliva. Ciò che pretendono, giustamente, è un atteggiamento di correttezza e un’informazione adeguata. Ciò che noi intendiamo dargli”.
Note:
“O-live health and beauty secret” è la campagna triennale di promozione degli oli comunitari in Russia e Cina realizzata dal Ceq e co-finanziata dal ministero delle politiche agricole e dall’Unione europea:. Le attività previste per il triennio vanno da una campagna a mezzo stampa (workshop, conferenze stampa, banner, pagine e cartelloni pubblicitari), alla partecipazione alle maggiori fiere agroalimentari del paese fino a corsi di formazione per ristoratori, studenti di scuole di cucina e operatori del settore, quali buyer e importatori, ma anche attività di informazione nei punti vendita.Attraverso queste attività e un ufficio stampa dedicato Ceq intende informare e coinvolgere opinion maker, giornalisti, chef, gastronomi, nutrizionisti e giovani consumatori propensi all'innovazione e alla sperimentazione in cucina, che potranno essi stessi diventare in futuro ambasciatori nella diffusione della cultura dell’olio e dei suoi diversi impieghi nella cucina locale.
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