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venerdì 28 marzo 2014

L'alta qualità nella filiera olivicola a Corigliano C.

Corigliano Calabro – “L’Alta qualità” per innovare le relazioni di filiera tra gli operatori olivicoli italiani. Il contributo dell’olivicoltura calabrese. Questo il tema dell’incontro in programma presso l’Azienda agricola Minisci di contrada Mezofato, domani venerdì 28 marzo, alle ore 10.30. L’evento è organizzato da Confagricoltura, Consorzio extravergine di qualità e Azienda Minisci. Elia Fiorillo interverrà su “presentazione iniziative programma Ceq”. I saluti saranno affidati ad Alberto Statti, presidente regionale di Confagricoltura. Interverranno Mauro Meloni su “Il sistema di qualità e controllo del progetto Ceq”; Nicola Ruggiero, presidente oliveti d’Italia, su “Il caso Dop Terra di Bari è replicabile?”; Pina Romano, responsabile economica di Confagricoltura, su “La visione di Confagricoltura in merito all’aggregazione di prodotto”; Enzo Perri, direttore Cra-Oli, su “le olive e gli oli di Made in Italy, opportunità e vincoli per l’alta qualità”; Zefferino Monini, su “Opportunità e impegni nella catena agroalimentare”; Mario Pirillo, europarlamentare, su “I controlli ufficiali nella catena agroalimentare”. Le conclusioni dell’incontro saranno affidate a Maria Grazia Minisci.
Fonte: l’ora della calabria – 27 marzo 2014

martedì 12 marzo 2013

Olio, Consorzio Extravergine, ottimi risultati in Cina e Russia.

Con i corsi per buyer, importatori e operatori del settore, che si sono svolti contemporaneamente a Mosca, San Pietroburgo, Hong Kong, Shangai e Pechino, si chiude il secondo anno di “O live health and beauty secret”, la campagna di promozione degli oli d’oliva europei in Russia e Cina.
Il grande sforzo portato avanti dal Consorzio nei due mercati ha dato i suoi frutti: in questi due anni la campagna ha generato un fortissimo interesse nei consumatori dei due paesi ed è fortemente cresciuta la conoscenza del prodotto e la consapevolezza circa l’uso dell’olio d’oliva nelle abitudini quotidiane.
In Russia fra il primo e il secondo anno sono stati coinvolti 410 studenti di scuole di cucina e ristoratori, 129 operatori tra buyer e importatori e sono stati circa 370 i contatti presi alle fiere. In Cina invece 521 studenti hanno partecipato ai corsi di cucina, sono stati più di 200 gli operatori che hanno preso parte ai corsi di formazione e oltre 300 i contatti presi alle fiere.
“Sono numeri ben superiori rispetto a quanto ci aspettavamo e di cui andiamo fieri viste le particolarità dei due mercati” – afferma Elia Fiorillo, presidente del Ceq, Consorzio extravergine di qualità – “I mercati russo e cinese pur con le loro diversità, non sono affatto semplici e le attività di promozione non sono state sempre facili perché ci siamo dovuti scontrare con la normale diffidenza che accompagna la promozione di un prodotto nuovo. Ma la leva salutistica e un’informazione seria e corretta sulle proprietà dell’olio d’oliva, e in particolare dell’extravergine, ci hanno dato ragione. E i risultati non sono mancati.”
Oltre all’interesse dei consumatori, infatti, anche il mercato ha dato le sue risposte. Soprattutto in Russia, che si conferma il paese in questo momento più recettivo alle importazioni di olio italiane. Nonostante, infatti, il consumo di olio in Cina sia pressoché raddoppiato nel periodo 2010-2012, a fare la parte del leone c’è la Spagna, mentre l’Italia ha perso terreno lasciando guadagnare agli avversari spagnoli le proprie quote di mercato.
In Russia, invece, secondo gli ultimi dati economici delle dogane aggiornati a Ottobre 2012 ed elaborati dal Ceq, l’olio italiano nel biennio 2010-2012 ha conquistato quote di mercato: tutte le importazioni di oli, ad eccezione dell’olio d’oliva che ha subito un leggero calo, sono aumentate in valore e quantità.
Per quanto riguarda gli oli vergini l’Italia ha visto crescere la propria quota di mercato di ben 4 punti percentuale, passando dal 22,34% nel 2010 al 26,37% nel 2012. Il valore delle importazioni che nel 2010 era pari ad 344.640.965 rubli russi, alla fine del 2012 ha raggiunto quota 442.490.187. Il risultato più eclatante è stato quello dell’olio di sansa che ha assistito ad una vera crescita record: il valore delle importazioni è passato da 51.431 rubli a 125.557, facendo saltare la quota di mercato dal 28 al 40% e le quantità importate sono più che raddoppiate (da 826 mila a 2170 tonnellate). Solo l’olio d’oliva ha registrato un calo delle quantità importate (da 1.535 nel 2010 a 749 tonnellate nel 2012) e della quota di mercato (dal 26 al 16% per quantità e dal 20 al 17 per valore).

martedì 16 ottobre 2012

Promozione Europea: concorrenza sleale? Conferenza stampa CEQ.

Riceviamo e pubblichiamo.
Il Ceq, Consorzio Extravergine di Qualità, è lieto di invitare la S.V. alla conferenza stampa
“Promozione Europea: concorrenza sleale?"
che si terrà Giovedì 18 Ottobre 2012 alle ore 12 presso il Sindacato Scrittori, sala Diego Fabbri, Corso Vittorio Emanuele, 127 Roma.
La concorrenza sui mercati esteri è sempre più agguerrita e gli strumenti di promozione dei prodotti agroalimentari proposti dall’Unione Europea si stanno rivelando desueti e incoerenti.
Il Consorzio CEQ ha documentato le contraddizioni esistenti nella politica di promozione comunitaria, segnalando casi di distorsione di concorrenza tra gli Stati membri che incrinano il sentiment sull’Europa comune.
I primi a farne le spese sono i prodotti “Made in Italy”, come avremo modo di dimostrare nel corso della conferenza stampa.
Fonte: Ceq

domenica 18 marzo 2012

CEQ: CONFERMATE LE CARICHE DI PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE A FIORILLO E MONINI.

Roma, 16 Marzo 2012 - Elia Fiorillo e Zefferino Monini sono stati rieletti rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Ceq, Consorzio Extravergine di Qualità. L'assemblea dei soci riunita a Roma ha confermato per la seconda volta Fiorillo alla guida del Consorzio.
Qualità e italianità saranno un binomio inscindibile che caratterizzeranno la comunicazione del Consorzio nei prossimi anni, forte di una nuova immagine che identificherà la punta di eccellenza dell'offerta di certificazione del Consorzio, ma anche di un nuovo linguaggio per fare cultura e parlare al consumatore.
“Ringrazio i soci di avermi onorato della responsabilità di guidare il Consorzio per i prossimi anni, ha dichiarato Fiorillo. Il Ceq è già una risposta concreta e alternativa alle tante iniziative fallimentari di picconare la filiera olivicola italiana che nei prossimi anni è solo destinata a crescere”.
“Chiarezza, condivisione su obiettivi, tempi e risultati da conseguire e misurare, sarà il nostro modello operativo nei prossimi anni – ha proseguito Fiorillo -, consapevoli che le differenze di posizionamento tra piccoli e grandi, tra confezionatori di marca, imprese olivicole e frantoiani sono la ricchezza del nostro Paese e della sua immagine percepita nel mondo, piuttosto che una debolezza come altri tentano invano di dimostrare”.
Ceq si occuperà di valorizzare le tante sinergie di queste diversità, allo scopo di creare valore da redistribuire nella filiera nazionale, all’interno di un'identità visiva unica, riconoscibile dell'azienda allo scaffale.
L’olio italiano garantito dal Ceq sarà la “Ferrari” dell’extravergine: un nuovo concept di prodotto su cui il Ceq sta lavorando da anni e che ci auguriamo possa gradualmente cambiare il comportamento di acquisto dei consumatori.

martedì 6 marzo 2012

O-LIVE: SI CHIUDE CON SUCCESSO IL PRIMO ANNO DI CAMPAGNA.

Si conclude con successo il primo anno della campagna “O-live health and beauty secret” in Russia e Cina: i mercati orientali si sono dimostrati estremamente ricettivi per l’olio d’oliva e si confermano come le nuove terre da scoprire e conquistare.
Il Ceq, Consorzio extravergine di Qualità, esprime soddisfazione per i risultati del primo anno di attività della campagna triennale, co-finanziata dal Ministero delle Politiche agricole e dall’Unione europea, che ha catturato l’attenzione dei consumatori russi e asiatici, coinvolgendo operatori di mercato, cuochi, giornalisti, studenti e appassionati di cucina. La partecipazione alle iniziative organizzate è stata numerosa ed è andata oltre le migliori previsioni sia durante le fiere che ai workshop, così come alle degustazioni e ai corsi di formazione per studenti di cucina e operatori di mercato.
“Sono molto soddisfatto degli esisti della campagna” ha dichiarato Elia Fiorillo, Presidente del Ceq. “Gli obiettivi che ci eravamo prefissi sono stati finora raggiunti: senza stravolgere culture radicate abbiamo fatto conoscere in modo soft un prodotto che si presta a tantissimi usi. Siamo entrati in punta di piedi in Russia e Cina, non abbiamo imposto la nostra presenza e siamo stati sempre ben accolti.” “Non si può più continuare a improvvisare e presentarsi in ordine sparso, aggiunge Mauro Meloni, direttore Ceq, piuttosto dobbiamo imparare a pensare in grande e soprattutto in un’ottica di lungo periodo, perché ciò che facciamo di concreto oggi, determinerà il mercato di domani. Il mercato è sempre più globale e i nostri concorrenti europei e extra europei conquistano ogni giorno nuovi spazi, spesso aiutati anche da noi! I dati incoraggianti sull’andamento delle importazioni dell’olio di oliva nei mercati della Cina e della Russia reclamano più impegno e più determinazione nella comunicazione sul prodotto con iniziative, come quelle del Ceq che guardano al futuro. Non si tratta di consolidare degli spazi, ma di aprirli con nuove idee”.
Tra le numerose attività organizzate dal Ceq nell’ambito di “O-live”, particolare successo hanno avuto i corsi di formazione culinaria e i corsi per operatori. I corsi di cucina, in particolare, realizzati in Russia e in Cina fra i mesi di novembre e dicembre 2011, hanno coinvolto rinomati chef italiani con l’obiettivo di formare e rivolgersi ai cuochi di domani, a coloro che in un futuro più o meno immediato si troveranno nella possibilità di introdurre metodologie innovative rispetto alla cucina tradizionale, rispettandone la cultura originaria. Per ottenere questo risultato il Ceq ha puntato sulle realtà locali più prestigiose. Ad esempio, in Cina, i corsi sono stati organizzati presso la Beijing Union University di Pechino, la Shanghai Pudong International Training Centre di Shanghai e il Chinese Cuisine Training Institute di Hong Kong. Ma anche Mosca e San Pietroburgo sono stati teatri di successo sia per le fiere che per i corsi. Per coinvolgere attivamente i partecipanti, si sono inoltre promosse vere e proprie gare di cucina a base di olio di oliva, a cui hanno preso parte anche cuochi professionisti. I vincitori, Konstantin Bruk per la Russia e Meng Ja Meng per la Cina, hanno vinto un viaggio in Italia, durante il quale visiteranno le maggiori realtà olivicole del nostro paese.
Importanti ai fini della formazione anche i corsi per operatori di mercato, realizzati fra il 16 febbraio e il 5 marzo e finalizzati favorire un confronto diretto fra operatori italiani e cinesi. Rinomati esperti di settore, hanno tenuto lezioni sulla filiera europea dell’olio extravergine di oliva illustrando ai partecipanti i principali aspetti dalla gestione della logistica, alla conservazione alla distribuzione dell’olio d'oliva.
La palma d’oro però va sempre alle degustazioni guidate. La scoperta sensoriale degli odori e dei sapori dell’olio suscita sempre grande sorpresa nei nuovi consumatori che restano colpiti e affascinati dalle infinite sfumature che l’olio può avere.

venerdì 24 febbraio 2012

Extravergine: anche in Cina cresce il consumo.

L'olio d'oliva inizia a sfondare anche la muraglia cinese. Il 2011 ha fatto registrare un significativo aumento delle quantità di olio d'oliva importate dalla Cina: se nel 2009 le tonnellate importate erano pari a 10.500, l'anno scorso le quantità sono arrivate fino a 27.500 tonnellate. In aumento anche il valore delle importazioni. La dinamica positiva ha fatto segnare nel 2011 un balzo del 160 per cento di quantità importate rispetto al 2009, e un aumento del 183 per cento del loro valore complessivo.
È quanto emerge da un’analisi economica condotta dal Ceq, Consorzio dell’Extravergine di Qualità, presente in Cina con la campagna di promozione triennale “O-Live - Health and Beauty secret”.
L’olio di oliva consumato in Cina proviene per la maggior parte dalla Spagna e dall’Italia (84 per cento) seguite da Grecia, Siria, Australia e altri venti paesi.
I dati lasciano intravedere ulteriori sbocchi del mercato orientale verso questo prodotto. L'apertura del paese verso abitudini occidentali va sempre più aumentando e, quindi, anche l'uso dell'olio d'oliva nella cucina cinese si fa sempre più frequente. Quello che manca è una cultura dell'olio, una conoscenza approfondita delle sue caratteristiche e del suo corretto uso.
Per questo il Ceq sta attuando, nell'ambito della Campagna "O-live health and beauty secret" una serie di iniziative volte a sensibilizzare la popolazione cinese sulle qualità degli oli d’oliva.
Come ad esempio i corsi di formazione per studenti delle scuole di cucina e ristoratori, ai quali hanno partecipato lo chef italiano Angelo Maria Franchini e altri rinomati chef cinesi, mostrando ai partecipanti come armonizzare l'olio extravergine dell'oliva nella cucina locale. Saranno dunque i futuri chef che usciranno dalla Beijing Union University di Pechino, dallo Shanghai Pudong International Training Centre di Shanghai e dal Chinese Cuisine Training Institute di Hong Kong a favorirne un maggiore e corretto uso nella cucina orientale.
“Nonostante le periodiche e più o meno fisiologiche battute d’arresto, anche in Cina l’olio di oliva sta diventando un prodotto largamente apprezzato” ha affermato il Presidente del Ceq Elia Fiorillo. “I dati, stando alla nostra analisi, indicano una tendenza abbastanza positiva di mercato, ma se analizzati in un ragionamento di più ampio respiro ci fanno riflettere sul fatto che il mercato globale e l’interscambio culinario internazionale sono ormai una realtà in atto. Non si tratta di scegliere, ma di assecondare in tempo un processo storico irreversibile". "Il Ceq ha già preso posizione, prosegue Fiorillo, l'obiettivo primario della nostra campagna "O-live, health and beauty secret" è far conoscere l’olio extravergine di oliva, nella consapevolezza che la conoscenza di un prodotto è il primo passo per una campagna commerciale seria e trasparente. Siamo convinti che i consumatori cinesi sono pronti per l’olio extravergine di oliva. Ciò che pretendono, giustamente, è un atteggiamento di correttezza e un’informazione adeguata. Ciò che noi intendiamo dargli”.

Note:
“O-live health and beauty secret” è la campagna triennale di promozione degli oli comunitari in Russia e Cina realizzata dal Ceq e co-finanziata dal ministero delle politiche agricole e dall’Unione europea:. Le attività previste per il triennio vanno da una campagna a mezzo stampa (workshop, conferenze stampa, banner, pagine e cartelloni pubblicitari), alla partecipazione alle maggiori fiere agroalimentari del paese fino a corsi di formazione per ristoratori, studenti di scuole di cucina e operatori del settore, quali buyer e importatori, ma anche attività di informazione nei punti vendita.Attraverso queste attività e un ufficio stampa dedicato Ceq intende informare e coinvolgere opinion maker, giornalisti, chef, gastronomi, nutrizionisti e giovani consumatori propensi all'innovazione e alla sperimentazione in cucina, che potranno essi stessi diventare in futuro ambasciatori nella diffusione della cultura dell’olio e dei suoi diversi impieghi nella cucina locale.

lunedì 30 gennaio 2012

"CEQ-ITALIANO" IL NUOVO GIOIELLO DI CASA CONSORZIO.

Nasce un nuovo Extravergine. Tutto italiano e di alta qualità. È una qualità senza compromessi, frutto di una stretta collaborazione lungo tutta la filiera che cambierà anche il modo di consumarlo.
Dopo aver rilanciato la propria strategia con un nuovo logo e un nuovo claim, il Ceq, Consorzio di Garanzia Extravergine, fa un passo avanti. E presenta una linea di oli extravergini italiani di alta gamma, che il consumatore potrà trovare sugli scaffali, nei ristoranti e direttamente presso i frantoi associati.
In anteprima a Milano, i primi extra vergini che risponderanno ai parametri di Alta Qualità, che il Ministero delle Politiche Agricole si appresta a riconoscere come nuova categoria.
Bassi in acidità, ricchi in antiossidanti, con profili sensoriali marcati e fragranze complesse, adatti per l’uso a crudo nelle migliori pietanze, sono alcune delle caratteristiche dei nuovi extra vergini italiani di alta gamma marchiati CEQ.
A garantire le elevate proprietà nutrizionali dei nuovi extra vergini ci penseranno i controlli rigorosi degli ispettori del Consorzio, nonché parametri qualitativi molto restrittivi, tra i quali le nuove analisi degli Alchil Esteri rigorosamente sotto 30 ppm.
I dettagli e le caratteristiche innovative di questo “olio nuovo” sono state illustrate dal presidente e dal direttore del Ceq Elia Fiorillo e Mauro Meloni sabato 28 Gennaio a Milano, nell’ambito dell’Olio Officina Food Festival, presso la sala Ceq.
Il Consorzio di Garanzia dell'Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità è un organismo senza scopo di lucro, aperto a tutti gli operatori della filiera olivicola. Costituito nel 2001, si caratterizza per l’integrazione delle professionalità di tutti coloro che operano nelle diverse fasi del processo produttivo: il Consorzio associa una vasta realtà di produttori, confezionatori e distributori che, promuovendo una “qualità di filiera” e garantendo un Know-how trasversale, assicurano una qualificata e vasta competenza sulla qualità del prodotto e del processo.

giovedì 12 gennaio 2012

OLIO DI OLIVA, LE ANNUNCIAZIONI DISINFORMANTI CHE DANNEGGIANO L'ECONOMIA NAZIONALE.

C'è una vecchia legge della pubblicità che vieta di denigrare il prodotto del concorrente. Esaltare certo le qualità della propria mercanzia, ma astenersi dallo sparare a zero sugli altri prodotti similari. Non perché non è politically correct. La correttezza non c'entra. L'interesse invece si. Nel breve periodo si può pur portare a casa un vantaggio, ma sul medio lungo periodo quello che resta è la denigrazione. Il consumatore non ricorderà più quale prodotto era superiore all'altro. Terrà a mente l'elencazione dei difetti, delle storture denunziate, facendo di tutt'erba un fascio. Insomma, l'esaltazione sarà momentanea con un boomerang di ritorno micidiale.
Un'altra regola basilare del giornalismo, per evitare d'informare male il lettore, è quella dell'analisi delle fonti. Guai a fidarsi sempre e comunque dello stesso informatore. Anche quando, o meglio proprio quando, è leader nel suo settore. Il rischio che si corre è di rifilare parti di verità interessate, che più che aiutare a comprendere la questione l'intorbidano. Il contraddittorio, con il giornalista in posizione di terzietà, è il miglior strumento per informare. Specie quando si pretende di fare inchieste giornalistiche.
Ho fatto questa premessa perché ultimamente sono subissato da cattive notizie che vengono dall'estero – India, Cina, Russia Stati Uniti, Canada - e riprendono, sintetizzando in modo assurdo, le posizioni maldestramente espresse in un'inchiesta del giornale “La Repubblica” sull'olio di oliva, dal titolo: “La mafia dell'olio”. Nell'assembramento forzato di dati e tesi, in cui si combinano comportamenti produttivi criminali (ad esempio olio deodorato), con pratiche commerciali corrette, ne esce fuori un quadro - dal mio punto di vista - non veritiero e soprattutto fuorviante. Se una grande industria italiana o un semplice confezionatore produce, perché le leggi italiane e comunitarie lo consentono, miscele di olio proveniente dai paesi dell'Unione Europea o da altre parti del mondo, non è reato. E' reato, che va perseguito con determinazione, se quella miscela di oli comunitari o extra comunitari va venduta come se le olive fossero d'origine italiana. Ma al di là di una serie di dati errati che l'articolo contiene, per esempio sui prezzi (bastava che l'articolista andasse a leggere il bollettino Unaprol per convincersi dell'errore), resta il fatto che i danni d'immagine all'economia del nostro paese sono enormi. Non a caso il Capo dell'Ufficio Economico e Commerciale dell'Ambasciata d'Italia a Mosca, Leonardo Bencini, allarmatissimo trasmette, per una smentita, l'articolo pubblicato dal quotidiano economico russo RBK DAILY (pag. 4 del 27 dicembre 2011) dal titolo: “Gli italiani diluiscono l'olio d'oliva con quello per i motori”. Sommario:”Gli investigatori hanno valutato il mercato del prodotto adulterato a 5 miliardi di Euro. L'immagine <del vero olio d'oliva italiano>, famoso in tutto il mondo, è minacciata. Secondo i dati preliminari degli organi investigativi italiani, nell'80% dei casi si tratta di grossolane adulterazioni. Non è difficile spiegare la tentazione dei criminali, poiché i volumi di questo mercato ammontano a miliardi di Euro”.
Forse un po' tutti ci dovremmo dare una regolata. Sembra proprio che più si appare sui giornali con notizie spesso roboanti ed infondate e più si ritiene di aver fatto bene il proprio mestiere di sindacalista o di politico. La dichiarazione giornalistica ad effetto spesso serve come surrogato per stare in campo avendo snobbato, o non ritenendo importanti, i tanti eventi a livello nazionale, comunitario o mondiale dove si formano orientamenti, si assumono posizioni e dove, quindi, non si può mancare. Ma gli italiani, si sa, difronte agli impegni esteri ed alle assunzioni di responsabilità sono riluttanti perché c'è da lavorare senza ritorni, specialmente di visibilità interna.
Sparare nel mucchio, come nel caso in questione, serve solo a fare karakiri. Confusione, e ad alzare polveroni che coprono proprio i furbi che nel settore ci sono e che vanno combattuti con “scienza, coscienza e volontà” da qualsiasi parte essi siano, sul fronte industriale, agricolo o commerciale.
Cosa più faticosa è impegnarsi in organismi interprofessionali - o in consorzi di tutela - dove sono rappresentati tutti i componenti della filiera agricola-alimentare. Certo, il lavoro è difficile, il confronto durissimo. Ma se l'obiettivo è competere con le altre realtà produttive mondiali, paesi emergenti in primis, allora l'unica via non può essere che questa. Se, invece, l'obiettivo è strettamente personale o di bottega, si continui ad esercitare leadership localistiche, come se il mondo non fosse cambiato negli ultimi vent'anni; come se la globalizzazione fosse qualcosa che non riguarda l'agricoltura italiana. Si continui così, ogni volta trovandosi un nemico da combattere e non un possibile alleato da convincere sulla bontà delle proprie posizioni. Ma in questo caso c'è bisogno di lavoro, d'idee, di guardare anche al di dentro della propria realtà e dover ammettere che di errori ne sono stati fatti a go go. Meglio rimaner soli ed ogni mattina, dopo una seduta rigenerante di training autogeno, dove ci siamo ripetuti di essere i più bravi, giù a trovar nemici da...abbattere. Se poi rompiamo altro, pazienza.
Conoscendo la sensibilità ed il rigore del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania, su questioni così delicate, crediamo che immediatamente convochi un tavolo di tutte le componenti dell'olivicoltura, unitamente agli organismi di controllo del Mipaaf, ma anche delle forze di polizia, per valutare con obiettività la situazione e le azioni da prendere se ci troviamo, come un qualificato ed informato esponente sindacale ha sostenuto, di fronte all'agro-mafia dell'olio, “da combattere anche con il 416 bis”.
Di: Elia Fiorillo. Presidente Unasco e Consorzio di garanzia dell'extravergine di qualità.

mercoledì 26 ottobre 2011

OLIO DI OLIVA: IN AUMENTO L’EXPORT DEI PAESI PRODUTTORI.


È cresciuta del 3% la quota di esportazione dei paesi produttori di olio di oliva verso i paesi esteri nella campagna 2010/2011: il flusso commerciale è stato di oltre 670.000 tonnellate a fronte di una produzione di olio di oliva che ha superato di poco 3 milioni di tonnellate. Stati Uniti, Cina, Brasile e Canada i Paesi dove si è importato di più, escludendo lo scambio fra i Paesi membri della UE.
“Il dato dimostra che l’olio di oliva è sempre più un prodotto globale capace di catturare nuovi consumatori in mercati ricchi e in espansione” ha affermato Elia Fiorillo, Presidente del Consorzio di Garanzia dell’Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità (CEQ). “Anche fuori dall’abituale contesto di consumo si assiste a una domanda crescente. Sta all’Italia - ha aggiunto - lavorare affinché questa richiesta sia diretta soprattutto verso un prodotto extra vergine italiano di alta qualità. Un obiettivo intorno al quale vanno concertati gli sforzi di tutti gli attori della filiera, se vogliamo presidiare come paese questo processo di espansione. I margini di sostituzione delle quote di consumo dei grassi con l’olio di oliva sono talmente elevate da consentire a tutti gli imprenditori del settore italiano di occupare posti in prima fila. Il Consorzio CEQ è da tempo impegnato in Italia, e ora anche all’estero, per diffondere una cultura del prodotto che possa supportare l’espansione e la competizione delle imprese italiane sui mercati più promettenti”.
L’Italia contende il primato quantitativo della Spagna sul piano della qualità. Nella campagna 2010/2011 la Spagna si è confermata leader mondiale delle esportazioni, con le sue 225.000 tonnellate, seguita dall’Italia con 160.000 tonnellate (al terzo posto la Tunisia: 100.000 tonnellate di export). “Sugli scaffali dei paesi emergenti – ha aggiunto Fiorillo – i colori spagnoli sono sempre più frequenti. I produttori iberici, forti anche di un programma promozionale unitario coordinato dalla propria organizzazione interprofessionale, possono contare su una comunicazione che tocca ben 15 mercati di consumo. In Italia, le ataviche divisioni ideologiche ormai senza senso ci stanno facendo ignorare quello che sta avvenendo sui mercati internazionali. O faremo seriamente squadra per difendere il made in Italy o il declino, che già si presenta nitido all’orizzonte, ci travolgerà” ha concluso Fiorillo.
Il Consorzio di Garanzia dell’Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità (CEQ) da anni porta avanti una battaglia finalizzata alla realizzazione di un prodotto di categoria superiore. I soci, appartenenti alle diverse categorie della filiera olivicola, rispettano le linee guida definite dal Consorzio, che assicurano la qualità attraverso standard molto restrittivi. Tutti i passaggi, che vanno dalla produzione al confezionamento e alla esposizione nella distribuzione, sono fondamentali per la garantire un olio di alta qualità. Se ben conservato, infatti, l’olio extra vergine si difende bene dal fisiologico processo di ossidazione e mantiene intatte le sue proprietà nutrizionali e salutiste, il suo vero valore aggiunto.
Fonte: C.S. Consorzio di Garanzia dell'Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità (CEQ)
Corso Trieste, 65 - 00198 - Roma.

mercoledì 1 giugno 2011

Extravergine: campagna di Russia per il consorzio dell'extravergine di qualità.

Nuovi progetti del CEQ per valorizzare l'olio di qualità sui mercati "emergenti".
Riparte l'attività del consorzio presieduto da Elia Fiorillo e punta la propria attività su come conquistare i mercati russi, educando ed indirizzando i nuovi potenziali consumatori dell'Est al consumo di olio extravergine d'oliva. Questo l'obiettivo ultimo del programma "O-live, health and beauty secret", campagna di promozione Consorzio dell'extravergine di qualità (CEQ).
La presentazione del progetto il 31 maggio scorso, con la conferenza stampa d'apertura svolta presso l'Hotel Aquamarine di Mosca. I responsabili del CEQ, guidati dal Presidente Elia Fiorillo, hanno illustrato il loro progetto ad un pubblico composto da giornalisti di settore, nutrizionisti, importatori e distributori. Impostazione iniziale dei presenti era un mix tra scetticismo e curiosità: la conoscenza della riottosità del mercato russo era bilanciata dall'interesse per l'iniziativa. A favorire il cambiamento, la chiarezza degli espositori, che ha focalizzato bersaglio finale e metodi per colpirlo. 
In generale, ha spiegato Fiorillo, il Ceq vuole aumentare il consumo di olio d'oliva, "Attraverso la diffusione di una migliore conoscenza delle caratteristiche qualitative e nutrizionali e promuovendone un uso più consapevole, nel pieno rispetto della tradizione culinaria locale. Ma non trascureremo salute, bellezza e forma fisica". Perciò, l'alimento è stato esplorato, non solo come protagonista della cucina, ma come alleato della salute.
Così il professor Raffaele Sacchi, docenti di chimica e tecnologia oli e grassi all'Università Federico II di Napoli, ha tenuto una lezione sull'extravergine, dando particolare attenzione al suo uso a tavola. Meno dotta ma altrettanto interessante la seguente tasting session guidata da Zefferino Monini.
La conferenza dell'Aquamarine è stata solo il gambetto di apertura di un progetto triennale, che coinvolge (come finanziatori) Ministero delle politiche Agricole ed Unione Europea.
Fondamento del progetto Ceq una campagna d'informazione, sia a mezzo stampa (dai cartelloni pubblicitari) che tramite fiere alimentari e corsi di formazione per ristoratori, studenti di scuole di cucina e operatori del settore ed informazione nei punti vendita. Così facendo, nascerà una generazione di russi amanti e conoscitori dell'olio, addetti ai lavori o semplici consumatori, che daranno radici solide alla cultura dell'olio made in Italy.
Dr Antonio G. Lauro
Fone: CEQ