Photo credit: H. Turga courtesy of the Israel Antiquities Authority/Flash90 |
L'Israel Antiquities Authority (IAA), nel corso di una campagna di scavi preparatori alla pavimentazione di una nuova strada, ha portato alla luce, nei pressi del quartiere suburbano di Tel Aviv, Hod Hasharon, una pressa industriale per le olive, risalente al tardo periodo bizantino/inizio di quello musulmano (sesto/ottavo secolo DC). Il sito, ben conservato, mantiene ancora la rete di tubi, canali e fori di drenaggio per l'olio di oliva.
Rinvenuti anche cisterne per la conservazione dell'olio d'oliva, pesi di pietra utilizzati per i sacchi di spremitura delle olive (fiscoli) che lasciano presagire come il sito fosse in realtà industriale e non privato.
Secondo Amit Re'em, del Distretto Centrale Archeologico dell'IAA, "siamo rimasti sorpresi nello scoprire che il 'sistema' frantoio fosse stato scolpito in lastre da costruzione enormi, poi affondate nel terreno".
"Questo è un raro tipo di frantoio, continua Re'em, perché di solito le presse per le olive sono situate direttamente sulla roccia. Questa anomalia, pare sia dettata dalla natura del terreno nella zona di Hod Hasharon che è molto soffice; poiché l'edificio doveva possedere una solida base, si è reso necessario scavate le enormi rocce, per consentire l'uso delle attrezzature".
Le autorità cittadine stanno studiando la possibilità di deviare la strada prevista, per far posto ad un piccolo parco archeologico centrato attorno all'antico opificio.
"Questo è un raro tipo di frantoio, continua Re'em, perché di solito le presse per le olive sono situate direttamente sulla roccia. Questa anomalia, pare sia dettata dalla natura del terreno nella zona di Hod Hasharon che è molto soffice; poiché l'edificio doveva possedere una solida base, si è reso necessario scavate le enormi rocce, per consentire l'uso delle attrezzature".
Le autorità cittadine stanno studiando la possibilità di deviare la strada prevista, per far posto ad un piccolo parco archeologico centrato attorno all'antico opificio.
Dr Antonio G. Lauro
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento: