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Visualizzazione post con etichetta Tonia Papagno. Mostra tutti i post
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giovedì 27 aprile 2017

Intervista esclusiva al presidente del Domina-IOOC.

D-IOOC
Domina International Olive Oil Contest
II° edizione

Intervista esclusiva ad Antonio Giuseppe Lauro, il presidente del Domina-IOOC, il più prestigioso contest internazionale di oli extravergine di oliva.

Domina-IOOC è il contest planetario dedicato all’extravergine di oliva: come nasce questa idea?
La catena degli alberghi Domina Hotels, sempre pronta ad accogliere idee originali, ha valutato con entusiasmo la possibilità di legarsi al mondo del food attraverso l’organizzazione di una manifestazione di altissimo livello che ha come protagonista l’olio di oliva extravergine con un contest planetario quale il DOMINA-IOOC. Il fine è di cogliere le numerose opportunità che il turismo enogastronomico riesce a realizzare. La scelta della città di Palermo non è casuale. La Sicilia e il sud d’Italia ha il 90% della produzione totale dell’olio nazionale.

Un progetto rivoluzionario che impegna 24/24 uno staff di numerosi professionisti che lei coordina tra i vari paesi in tutto il mondo. È un ruolo complesso?
Gestire la parte tecnica di un contest internazionale non è cosa facile. Ma tutto diventa più semplice quando si coopera con grandi professionisti del settore e dei concorsi internazionali. Lo sono tutti i miei partner tecnici provenienti dalla Grecia e Argentina, cosi come molti collaboratori italiani che al Domina Coral Bay di Palermo completeranno la forte squadra del Domina-IOOC 2017.

Quanto conta la giuria in un concorso mondiale? Quali sono le differenze di un “capo panel” tra una gara planetaria e una valutazione in un laboratorio di analisi sensoriale?
La giuria di un concorso conta il 101%. La competenza e l’imparzialità dei giudici, uniti all’alto spessore professionale ed umano decreta senza dubbio la credibilità e la riuscita di un concorso internazionale.
Valutare un olio extravergine di oliva in un contest quale il D-IOOC è cosa ben diversa di quanto accade in una sala di un panel-test. Nei nostri laboratori per accertare la qualità di un EVOO bastano solo 4 parametri: assenza di difetti, presenza del fruttato di olive, livelli di amaro e piccante nell’olio. In un concorso, i criteri di giudizio sono molteplici e sono tutti riportati nella scheda ufficiale di assaggio e spaziano tra sensazioni olfattive, sensazioni gustative e retronasali, armonia, complessità e persistenza.

Siamo alla II° edizione del Domina-IOOC. Cosa si aspetta di trovare quest’anno negli oli in assaggio?
Quest’anno anche se le condizioni sono state sfavorevoli all’olivicoltura italiana e mondiale (ricordo che non solamente in Italia vi è stato un vistoso calo della produzione) mi aspetto di trovare l’olio extravergine di oliva “perfetto”, quello che incanta, che stordisce e disorienta prima e durante l’assaggio. L’EVOO che tutto vorremmo sulle nostre tavole, non solamente per motivi edonistici ma anche perché fa bene alla nostra salute.

Qual è la regione oleicola nel mondo di cui sentiremo parlare nel futuro prossimo?
Sono in grande crescita i paesi del “nuovo mondo”: Argentina e Brasile e poi il Sudafrica e il Portogallo. La Cina ed il Medio Oriente invece  potranno rappresentare la frontiera futura dell’extravergine di qualità.

Perché un produttore dovrebbe iscriversi al concorso Domina-IOOC?
Iscriversi al Domina-IOOC è come mettersi in gioco. Competere tra 3-400 EVOO mondiali è adrenalinico e importante per i produttori. Il ritorno mediatico per chi partecipa o vince un contest internazionale come il DOMINA-IOOC è rilevante per tutte le aziende in concorso. Inoltre ci sono numerosi vantaggi e opportunità di business-commerce.
Le altre novità le leggeremo nei notiziari che saranno pubblicati nei giorni dell'evento.

Notiziario-Stampa a cura di Tonia Papagno*

Organizzatori
Presidente: Antonio Giuseppe Lauro
Direzione generale: Stefania Reggio
Coordinatore Generale: Leonardo R. Castellani


Palermo, 3 – 7 maggio 2017
Domina Coral Bay Zagarella

*Tonia Papagno
Nel mondo del vino da 20 anni, nel food da sempre, ha diretto enoteche qualificate ed é consulente wine&evo list per ristoranti e cantine private. Si occupa della selezione e formazione del personale per la commercializzazione del food e wine ed é consulente di marketing. Autore del blog: Ritratti di gusto. Sommelier Professionista Ais - Assaggiatrice Onav - Sommelier dell'olio Fis - Tecnico Degustatore Oli Extravergine d’Oliva


mercoledì 14 maggio 2014

Le 10 regole del Gastro-critico per apparire in Tv e vivere felice.

Pubblico un interessante decalogo semiserio, e forse non completamente Off-Topic, di Tonia Papagno giornalista enogastronomica pugliese, che attraverso il suo blog ritrattidigusto.blogspot.it prova a dare una chiave di lettura nuova alla critica eno-gastronomica.
Leggendo il suo ultimo articolo scopro così che noi italiani, oltre ad essere 60 milioni di "allenatori di calcio" - in special modo in questi frangenti con i campionati mondiali brasiliani alle porte - siamo anche TUTTI, indiscriminatamente, food-blogger e critici eno/oleo/tutto/ecc/gastronomici.
Ergo, ben venga il decalogo con il quale la giornalista, forse stanca dell'improvvisazione in TV da parte di colleghi ed amici del "Food", elenca le buone "maniere" da portare a memoria per ben apparire in TV, o meglio, per ben "impressionare" in televisione. Fara sicuramente trés chic!
Antonio G. Lauro

Le 10 regole del Gastro-critico per apparire in Tv e vivere felice.
di Tonia Papagno
È vero, a noi italiani sembra piaccia più parlare di cibo che mangiare. In fondo siamo autorizzati: chi più di noi vanta una qualità altissima dei prodotti gastronomici e una così antica tradizione culinaria? Chi più di noi è legittimato a diventare, o almeno aspirare, allo status di critico enogastronomico?
Con una famiglia come la mia che ha sempre lavorato nel settore food, non potevo che seguirne anch'io le orme. Per lavoro guardo da sempre i canali tematici sul cibo, anche quelli più pop trasmessi sulle reti nazionali e mi affascina il linguaggio del cibo ed il lessico che ci gira intorno.
Oggi come oggi fa trés chic essere food-blogger e scrivere e fotografare il cibo è la moda del momento, ma passare dalle parole al video non è sempre facile. La tivù non perdona gli improvvisati ma qualche dritta fa sempre comodo. Eccovi, dunque, alcuni pratici consigli per diventare un vero critico televisivo senza perderci la faccia.
1) Regola numero uno: impostare la voce. Assumete un accento vagamente franco-aristocratico con richiami a risonanse falso-nobiliari. Obbligatoria la pronuncia della S e R tra il sibilante e il rotacismo. Fa seguito un bon ton di tutto rispetto: niente gomiti sul tavolo e schiena dritta durante l'assaggio.
2) Dichiararsi favorevoli al biologico con doveroso riferimento alla ecosostenibilitá (fa molto radical chic) ma nello stesso momento scandalizzarsi delle correnti filosofiche di crudisti, vegani e vegetariani, per non essere tagliato fuori dagli inviti a base di Joselito e Champagne.
3) Citare spesso il profumo di qualche spezia coltivata nelle sperdute isole del pacifico subtropicale. Nessuno potrà smentirvi.
4) Fare riferimenti a piatti assaggiati in altre esperienze di degustazione. Qui l'uso di vocaboli di lingua internazionale é obbligatorio, serve a far capire di avere sperimentato la cucina globalizzata, nazione per nazione, e di aver mangiato l'onnisciente. Compresi i ceci azzurri del Paraguay.
5) Accostarsi alla preparazione con sensualità come se il cibo fosse un parter di irresistibile fascino, aggiungendo suoni libidinosi che accompagnano l’assaggio in una sorta di eccitazione preorgasmica (fa leva sul target tra i 50 e 60 anni).
6) Sfoggiare spesso le conoscenze acquisite su ogni tipo di cottura. Cartoccio, affumicatura, sifone, azoto liquido, sottovuoto e caramellizzazione per voi non hanno segreti, anche se siete incapaci di cuocere due uova al tegamino.
7) Mostrare una smorfia di disgusto al solo apparire della panna da cucina, del cocktail di gamberetti e delle penne al salmone: "Gli anni '80 sono finiti da un pezzo!"
8) Snobbare rigorosamente tutte le sagre e le inaugurazioni di agriturismi. Fare invece carte false per farsi invitare all'inaugurazione di qualunque risto-gastro-bistrot. Assicurarsi che nel menù ci sia almeno un hamburger gourmet da fotografare deliziati e la sera addormentarsi felici contando gli chef amici su facebook. Gli stellati valgono doppio.
9) Usare indiscriminatamente i termini onomatopeici che ricordino il suono del cibo sottoposto a valutazione: zing, sprint, crunch devono intercalare ogni frase di degustazione.
10) Non accostarsi nemmeno di striscio al plebeo sale italiano, pur se proveniente da onoratissime saline centenarie. Citate solo quelli a colori (nero delle Hawai, rosa dell'Himalaya) o di provenienza dubbia.
Bene, segui questi consigli e sarai pronto/a ad apparire su youtube, in livestream ed in tivù. Sappi che ti seguiremo ovunque.
p.s. Ogni riferimento a fatti, persone e luoghi è puramente causale.

Il link: http://ritrattidigusto.blogspot.it/2014/05/le-10-regole-del-gastro-critico-per.html