Articolo apparso originariamente su:
Teatro Naturale > Strettamente Tecnico > L'arca olearia
Della tradizione orale, tutte le civiltà passate ne hanno fatto gran uso al punto che, in molti casi, continua ad essere ancora utilizzata in remote parti del pianeta e, in Italia, anche dagli ultimi cantastorie siciliani.
Strumento preferito per i contadini, che tramandavano oralmente – quasi fossero storie, leggende, fantasticherie – le descrizioni delle “piaghe” che affliggevano i loro campi. Ne narravano i nomi e le più disparate tecniche per difendersi da questi; nomi che assumevano significati, a volte pittoreschi, altre volte terrificanti, anche se riferiti a semplici microscopici insetti.
Era il caso di un inerme Artropodo, la falena Acherontia atropos, che veniva chiamata “Testa di Morto”, esclusivamente per la caratteristica lugubre livrea e nulla aveva a che fare con possibili danni nei campi.
Ma si dava loro anche nomi rassicuranti, quale ad esempio “Maggiolino” (Melolontha melolontha, L.), che indicava l’epoca di apparizione nelle campagne, ma anche un modello di autovettura in voga negli anni ottanta oppure, per altri insetti, era l’enorme inconsueta mole a dargli nome, come il caso dello “Scarabeo elefante” (Orichtes nasicornis).
Oggi, ai tempi del web 2.0, dove la tradizione orale ha perso ogni senso, per reperire le informazioni si fa sempre più ricorso ad internet ed alle specifiche applicazioni.
Non è esente da questi cambiamenti nemmeno il settore entomo-patologico dell’agro-ecosistema olivo.
Ad aiutare nell’identificazione, con buona approssimazione, dei parassiti dell’olivo, ci ha pensato l’Università di Jaén (Spagna), creando un sito web, scarno ed essenziale, per identificare e differenziare i parassiti che colpiscono l’olivo e le olive.
Il lancio del sito web dell'Università di Jaén è avvenuto da poco ed i ricercatori puntano tutto sull'identificazione e la differenziazione degli agenti fitofagi dell’olivo, che colpisco parti diverse della pianta, causandone sintomi differenti.
Il portale, non mero strumento di consultazione, ha anche la funzione di piattaforma di studio, consentendo agli agro-internauti di acquisire conoscenze specifiche su questi parassiti, in materia di biologia, distribuzione geografica, nemici naturali, controllo del danno e cenni di difesa.
L’applicazione, semplice ed intuitiva, è organizzata semplicemente. Già dalla home page si può passare ai vari menu dove troviamo una serie di finestre di azione riguardanti ciascuna delle parti del olivo (radici, parte bassa zona del tronco, tronco e rami principali, rami secondari, rami terminali e gemme, foglie, fiori e frutti). Una volta dentro una delle aree, i meccanismi sono simili: da un lato, gli utenti hanno accesso alla parte riguardante gli eventuali danni causati dai parassiti dell’olivo e, dall’altro, una classificazione dei parassiti in base al loro livello di importanza e di impatto economico.
Molto utile la sezione link della Home page, che rimanda a fonti esterne di informazione molto accurate.
Il sito internet è visitabile agli indirizzi www.plagasolivar.esy.es e www.ujaen.es/investiga/plagasolivo
Il progetto didattico innovativo è frutto della linea di ricerca in Entomologia dell’olivo e controllo biologico, realizzato dai professori dell’Università di Jaén Ramón González Ruiz (Zoologia), Roberto Garcia Ruiz (Biologia), Antonio Garcia Fuentes (Botanica), Manuel Ruiz (dottorando di ricerca) e da András Bozsik del Dipartimento protezione piante dell’Università di Debrecen (Ungheria). Il tutto supportato dagli sviluppatori informatici Diego Rodriguez Copas e Marcial Sanchez Santiago.
E’ un prodotto di pregio, che forse mancava nel settore di difesa fitosanitaria in olivicoltura.
Un difetto? E’ in lingua spagnola!
Ma nel web 2.0, come si diceva in apertura, nulla è impossibile!
Che ne pensate di visitare il sito internet http://translate.google.it? vi sarà molto utile!
di Antonio G. Lauro
pubblicato il 24 maggio 2016 in Teatro Naturale > Strettamente Tecnico > L'arca olearia
Strumento preferito per i contadini, che tramandavano oralmente – quasi fossero storie, leggende, fantasticherie – le descrizioni delle “piaghe” che affliggevano i loro campi. Ne narravano i nomi e le più disparate tecniche per difendersi da questi; nomi che assumevano significati, a volte pittoreschi, altre volte terrificanti, anche se riferiti a semplici microscopici insetti.
Era il caso di un inerme Artropodo, la falena Acherontia atropos, che veniva chiamata “Testa di Morto”, esclusivamente per la caratteristica lugubre livrea e nulla aveva a che fare con possibili danni nei campi.
Ma si dava loro anche nomi rassicuranti, quale ad esempio “Maggiolino” (Melolontha melolontha, L.), che indicava l’epoca di apparizione nelle campagne, ma anche un modello di autovettura in voga negli anni ottanta oppure, per altri insetti, era l’enorme inconsueta mole a dargli nome, come il caso dello “Scarabeo elefante” (Orichtes nasicornis).
Oggi, ai tempi del web 2.0, dove la tradizione orale ha perso ogni senso, per reperire le informazioni si fa sempre più ricorso ad internet ed alle specifiche applicazioni.
Non è esente da questi cambiamenti nemmeno il settore entomo-patologico dell’agro-ecosistema olivo.
Ad aiutare nell’identificazione, con buona approssimazione, dei parassiti dell’olivo, ci ha pensato l’Università di Jaén (Spagna), creando un sito web, scarno ed essenziale, per identificare e differenziare i parassiti che colpiscono l’olivo e le olive.
Il lancio del sito web dell'Università di Jaén è avvenuto da poco ed i ricercatori puntano tutto sull'identificazione e la differenziazione degli agenti fitofagi dell’olivo, che colpisco parti diverse della pianta, causandone sintomi differenti.
Il portale, non mero strumento di consultazione, ha anche la funzione di piattaforma di studio, consentendo agli agro-internauti di acquisire conoscenze specifiche su questi parassiti, in materia di biologia, distribuzione geografica, nemici naturali, controllo del danno e cenni di difesa.
L’applicazione, semplice ed intuitiva, è organizzata semplicemente. Già dalla home page si può passare ai vari menu dove troviamo una serie di finestre di azione riguardanti ciascuna delle parti del olivo (radici, parte bassa zona del tronco, tronco e rami principali, rami secondari, rami terminali e gemme, foglie, fiori e frutti). Una volta dentro una delle aree, i meccanismi sono simili: da un lato, gli utenti hanno accesso alla parte riguardante gli eventuali danni causati dai parassiti dell’olivo e, dall’altro, una classificazione dei parassiti in base al loro livello di importanza e di impatto economico.
Molto utile la sezione link della Home page, che rimanda a fonti esterne di informazione molto accurate.
Il sito internet è visitabile agli indirizzi www.plagasolivar.esy.es e www.ujaen.es/investiga/plagasolivo
Il progetto didattico innovativo è frutto della linea di ricerca in Entomologia dell’olivo e controllo biologico, realizzato dai professori dell’Università di Jaén Ramón González Ruiz (Zoologia), Roberto Garcia Ruiz (Biologia), Antonio Garcia Fuentes (Botanica), Manuel Ruiz (dottorando di ricerca) e da András Bozsik del Dipartimento protezione piante dell’Università di Debrecen (Ungheria). Il tutto supportato dagli sviluppatori informatici Diego Rodriguez Copas e Marcial Sanchez Santiago.
E’ un prodotto di pregio, che forse mancava nel settore di difesa fitosanitaria in olivicoltura.
Un difetto? E’ in lingua spagnola!
Ma nel web 2.0, come si diceva in apertura, nulla è impossibile!
Che ne pensate di visitare il sito internet http://translate.google.it? vi sarà molto utile!
di Antonio G. Lauro
pubblicato il 24 maggio 2016 in Teatro Naturale > Strettamente Tecnico > L'arca olearia