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lunedì 3 gennaio 2011

Alta formazione in Calabria: quattro nuovi corsi per diventare "assaggiatore" di olio vergine di oliva.

La figura del "giudice" di analisi sensoriale di olio vergine di oliva (assaggiatore) è fondamentale per l’effettuazione di una corretta ed oggettiva analisi, volta alla reale valutazione qualitativa degli oli vergini di oliva.
La professionalità di tale figura deve essere quindi tutelata e ben definita, nonché opportunamente formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi conformi a quanto stabilito dal Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), dal Codex alimentarius e dalla normativa dell'Unione Europea e dalle norme nazionali.
La tutela e la qualifica degli assaggiatori di olio vergine d’oliva avviene mediante l’iscrizione, da effettuare presso la Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato della provincia di residenza, all’elenco nazionale dei tecnici e degli esperti, già istituito dall’articolo 3 della L. 313/98, tenuto presso il Ministero per le Politiche Agricole e presso le singole Regioni (Ministero per le Politiche Agricole - Circolare n. 5 del 18 giugno 1999).
Per l’iscrizione a tale elenco l’assaggiatore oltre l’idoneità morale deve possedere i seguenti requisiti:
- possesso dell’attestato di idoneità fisiologica conseguito al termine di un corso per assaggiatori;
- possesso di attestati che comprovino la partecipazione ad almeno 20 sedute di assaggio, da tre campioni per seduta, nel triennio precedente la data di presentazione della domanda.
L’obiettivo dei corsi, è iniziare un percorso di formazione di una nuova figura professionale: l’esperto di analisi sensoriale di olio d’oliva vergine e vergine extra, fondamentale per una corretta, oggettiva e completa analisi, volta alla reale valutazione qualitativa degli oli.
La professionalità di tali figure sarà formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi didattici stabiliti ai sensi dell’All. XII Reg. Ce N. 2568/91 e Reg. Ce. N. 796/02 e succ. modif..
I quattro corsi, prevedono il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
- apprendere la reale consistenza e l’utilizzo del sistema percettivo umano;
- utilizzare il medesimo sistema per caratterizzare e descrivere le sensazioni degli oli vergini di oliva;
- riconoscere le principali caratteristiche sensoriali degli oli vergini di oliva;
- utilizzare il metodo di valutazione degli oli vergini di oliva dell'Unione Europea e del Consiglio Oleicolo Internazionale;
- apprendere il sistema normativo per la tutela e la valorizzazione degli oli di oliva a denominazione di origine (DOP) e ad indicazione geografica protetta (IGP);
- partecipare all’attività dei panel di analisi sensoriale dell’olio di oliva.
I corsi, quindi, hanno quale obiettivo specifico, la verifica dell’idoneità fisiologica degli allievi, con conseguente rilascio di un attestato di idoneità fisiologica a coloro che avranno seguito lezioni sulle materie di base del comparto oleicolo ed avranno superato le prove selettive, come richiesto dalla Circolare MIPAF n. 5 del 1999, precedentemente citata.
La frequenza ai corsi è aperta a tutte le persone che vogliono diventare assaggiatori di olio di oliva vergine, purché motivate ed interessate.
Le date dei prossimi corsi:

13, 15, 27 e 29 GENNAIO 2011; 10 e 12 FEBBRAIO 2011
Ente organizzatore: ASPROL via Piave, 3 - 87100 COSENZA. TEL./FAX 0984.27835.
Collaborazione: UNAPROL
Sede del corso: Agriturismo Paglialonga, C.da Macchiatavola, 1 - 87043 Bisignano (CS).
Informazioni e costi: info@asprolcosenza.it

14, 15, 20, 21 e 22 GENNAIO 2011
Ente organizzatore: Gruppo Imprese Olivicole Italiane GRIMOLI a.R.L. Via Nazionale, 294 88070 Botricello (CZ). Tel./fax 0961/963535.
Collaborazione: UNAPROL - PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria.
Sede del corso: Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas, via Bivio Rocca fraz. Pratora 88056 Tiriolo (CZ). Tel/fax 0961/998480, 0961/991698.
Informazioni e costi: GRIMOLI

24 - 28 GENNAIO 2011
Ente organizzatore: CONASCO Scarl - Via Due Settembre, 33 89125 Reggio Calabria. Tel. 0965.331957, Fax 0965.330230.
Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Istituto di Istruzione Superiore "G. Ferraris" di Palmi.
Sede del corso: Istituto Tecnico Agrario di Palmi (RC)
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it

7 - 11 FEBBRAIO 2011
Ente organizzatore: CONASCO Scarl - Via Due Settembre, 33 89125 Reggio Calabria. Tel. 0965.331957, Fax 0965.330230.
Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Sede del corso: Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it

Dr Antonio G. Lauro

domenica 2 gennaio 2011

Mangiar sano per vivere più a lungo.

Mangiare sano significa vivere più a lungo.
Questo è in sintesi il risultato del nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Dietetic Association, alla luce del fatto che entro il 2030, si stima che 973 milioni di adulti in tutto il mondo avrà 65 anni o più e che le principali cause di morte si sposteranno dalle malattie infettive a quelle croniche, come ad esempio le malattie cardiovascolari ed il cancro.
Nella ricerca, pubblicata nel numero di gennaio 2011 del Journal of the American Dietetic Association, i ricercatori hanno analizzato i dati empirici per quanto riguarda le associazioni tra modelli alimentarie e la mortalità, attraverso l'analisi – per un periodo di dieci anni - dei modelli alimentari di oltre 2500 adulti di età compresa tra 70 e 79 anni.
Determinando la frequenza di consumo di 108 cibi diversi, i ricercatori sono stati in grado di raggruppare i partecipanti in sei gruppi diversi in base alle scelte alimentari predominanti:
alimenti sani; prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi; carne, cibi fritti ed alcool; cereali da prima colazione; cereali raffinati; dolci e cibi zuccherati.
Lo studio ha rilevato come i soggetti della categoria “prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi” avevano un rischio di mortalità superiore del 40% rispetto al gruppo “alimenti sani”. I partecipanti al gruppo “dolci e cibi zuccherati” avevano un rischio del 37% più alto rispetto sempre ad “alimenti sani”, mentre non c’erano differenze tra chi consumava “alimenti sani” e chi consumava cereali (da prima colazione o raffinati).
Secondo uno degli autori dello studio - Amy L. Anderson del Dipartimento di Scienze della Nutrizione all’Università del Maryland – “i risultati suggeriscono che gli anziani che seguono un regime alimentare coerente con le attuali linee guida e consumano quantità relativamente elevate di verdure, frutta, cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi, pollame, pesce ed olio di oliva, presentano un minor rischio di mortalità. Mangiare sano, permette quindi di vivere più a lungo”.
L'articolo “Dietary patterns and survival of older adults” di A. L. Anderson, T. B. Harris, F. A. Tylavsky, S. E. Perry, D. K. Houston, T. F. Hue, E. S. Strotmeyer e N. R. Sahyoun, sarà pubblicato nel Journal of American Dietetic Association, Volume 111, (gennaio 2011) ed edito da Elsevier.
Dr Antonio G. Lauro

mercoledì 29 dicembre 2010

Contro la 'ndrangheta nasce in Calabria il consorzio GOEL BIO.

Parte dalla Locride e dalla Piana di Gioia Tauro la proposta commerciale di Arance Bio e Olio Extravergine di Oliva Bio.
È la piccola ma concreta risposta del Gruppo GOEL ai fatti di Rosarno (RC) e ad un mercato locale degli agrumi che schiaccia la dignità dei piccoli agricoltori, dove i prezzi sono bassissimi e non consentono - spesso - di coprire le spese vive di produzione o il costo sindacale del lavoro. 
È un mercato spesso condizionato dalla prepotenza della 'ndrangheta che, come al solito, vive da parassita sulle fatiche e sui sacrifici dei Calabresi.
In una nota del Consorzio Sociale GOEL, si legge una breve biografia del Consorzio, nato nel 2003 come frutto di un percorso decennale di impegno della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace, promosso e accompagnato da Mons. Bregantini, contro la disoccupazione e per il cambiamento, con l'intenzione di creare un sistema che si contrapponga al sistema che ostacola uno sviluppo del territorio fondato sulla giustizia sociale ed economica.
La GOEL, continua il loro sito web, sceglie di stare al fianco degli agricoltori onesti, spesso vessati dalla 'ndrangheta con uno “stalking” prepotente e spietato che mira a sottometterli e condizionarli, se non addirittura ad espropriarli. I prodotti di GOEL BIO non provengono dai terreni confiscati alle mafie (il cui utilizzo è senz'altro meritorio e auspicabile) ma dai terreni di normali e “ordinari” agricoltori onesti, che resistono giorno per giorno alle pressioni mafiose, che si sono impegnati rispettare l'ambiente con produzioni biologiche, che si sforzano di promuovere la dignità del lavoro e del territorio!
“GOEL BIO” è il consorzio agroalimentare sociale e biologico che nasce e fa parte del Gruppo Cooperativo GOEL, con lo scopo di valorizzare le produzioni tipiche locali. Ne fanno parte i soci di GOEL e alcuni produttori agricoli del territorio che soddisfano requisiti ben definiti di eticità e qualità del prodotto.
Ecco l'offerta dei prodotti GOEL:
Arance Biologiche delle varietà Navel, Tarocco, Biondo di Caulonia; le arance vengono proposte direttamente al consumatore finale in tutta Italia, ad un prezzo equivalente ad una normale arancia non biologica;
Clementine Biologiche;
Olio Extravergine Biologico di alta qualità, prodotto nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro tramite spremitura a freddo, utilizzando unicamente procedimenti meccanici; vengono distribuiti 4 tipi di olio monocultivar, selezionati tra le migliori specie autoctone: Geracese, Carolea, Ottobratica, Sinopolese.
GOEL BIO si rivolge principalmente ai circuiti commerciali diretti, senza intermediari tra produttore e consumatore finale, onde garantire un'equa retribuzione del prodotto che garantisca, a sua volta, un equo salario ai lavoratori. Oltre ad offrire occupazione sana nel territorio, ciò mira a prevenire fin dalla radice fenomeni di sfruttamento dell'immigrazione.
I soci produttori di GOEL BIO garantiscono infatti:
il rispetto dei diritti dei lavoratori;
la scrupolosa osservanza dei disciplinari di produzione biologica;
l'estraneità con ogni malaffare o collusione con la 'ndrangheta;
l'alta qualità e la tipicità delle produzioni.
Gli Agrumi con il bollino “GOEL BIO” e l'Olio Extra-vergine di Oliva Biologico, saranno messaggeri della legalità e dei valori di cambiamento di GOEL.
Per maggiori informazioni o contatti diretti: www.goel.coop/bio
Dr Antonio G. Lauro

martedì 28 dicembre 2010

Diffondere la cultura dell'olio extra vergine di oliva in Cina e Russia, ci prova il Consorzio di Garanzia.

"Diffondere la cultura dell'olio extra vergine di oliva, tutelarne e garantirne la qualità, supportando iniziative e programmi a favore della ricerca, del miglioramento della qualità e della corretta informazione".
Questa, in sintesi la <<mission>> del Consorzio di Garanzia dell'Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità, organismo senza scopo di lucro, aperto a tutti gli operatori olivicoli, produttori, confezionatori e distributori.
Il Consorzio presieduto da Elia Fiorillo, promuove una <<qualità di filiera>>, che nasce dall'integrazione delle professionalità di tutti coloro che operano nelle diverse fasi del processo produttivo, poiché la qualità va garantita dalla stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera stessa.
E proprio per adempiere agli <<obblighi>> statutari il Consorzio, dopo le recenti attività di promozione in India col progetto OliveItUp (www.oliveitup.in) si prepara, grazie al co-finanziamento previsto dal Reg. Ce 501/2008 della Commissione delle Comunità Europee relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli, ad attivare azioni di promozione in Cina e Russia.
"E' una grande soddisfazione per noi essere riusciti ad aggiudicarci questo programma - esordisce Elia Fiorillo. La Cina e la Russia rappresentano due mercati che, sebbene molto diversi l'uno dall'altro, offrono potenzialità commerciali importanti per i nostri prodotti e, in particolare, per l'olio d'oliva. Tuttavia all'entusiasmo dobbiamo associare la cautela. Così come per l'India non mancheranno barriere culturali da superare, nel nome non dell'imposizione e del dominio alimentare ma di un'informazione scientifica accurata e completa, adeguando la strategia di comunicazione alle sensibilità dei potenziali consumatori locali, come stiamo già facendo nel mercato indiano". Obiettivi comuni ma strategie differenziate è la strategia su cui punta il Consorzio per aprire la strada alla penetrazione dell'olio europeo soprattutto presso i giovani russi e cinesi.
"Valuteremo con i nostri esperti - precisa Fiorillo - se il taglio nutrizionale e salutista utilizzato nella campagna indiana, andrà mantenuto o piuttosto rafforzato richiamando altri valori connessi al consumo di olio di oliva, che potrebbero avere molto appeal tra le nuove generazioni dei due paesi. Penso al gusto e alla moda, così come alla bellezza e alla forma fisica". 
L'investimento del programma, precisano fonti ministeriali, è di complessivi 3,5 milioni di euro, sostenuti per il 50% dall'Unione Europea, per il 20% dal Ministero delle Politiche Agricole e per il restante 30% dal Consorzio stesso. "L'olio di oliva non è ancora un prodotto globale e c'è molto da lavorare per rimuovere le perplessità e la diffidenza dei nuovi consumatori, ma si tratta in molti casi di un <<amore a prima vista>> o meglio <<al primo assaggio>> - conclude il presidente Fiorillo. Dinnanzi alla seduzione sensoriale di un olio extra vergine di qualità, non c'è palato che tenga: le fragranze hanno sempre un effetto sorpresa per i consumatori e per questo abbiamo scelto la degustazione comparata come leva di comunicazione in tutte le azioni promozionali che effettueremo".
Dr Antonio G. Lauro

lunedì 27 dicembre 2010

Una ricerca rivela come i composti presenti sulla buccia delle olive possono combattere il cancro al seno.

Lo studio è stato pubblicato nella Gazzetta of Agricultural and Food Chemistry, pubblicato dalla American Chemical Society, che detiene il maggior numero di citazioni scientifiche internazionali nel campo della Scienza e della Tecnologia Alimentare. 
La ricerca, condotta presso l'Università di Jaén, rivela che nell’epicarpo (buccia) dell’oliva sono presenti composti che potenzialmente possono fornire una difesa naturale contro il cancro al seno.
Joseph J. Gaforio, uno di ricercatori che ha partecipato alla ricerca, ha dichiarato: "Abbiamo studiato l'effetto di quattro composti presenti nell’epicarpo dell’oliva – l’acido maslinico, l’eritrodiolo, l’uvaolo e l’acido oleanolico - sulle cellule del cancro al seno. I risultati ottenuti mostrano come questi composti abbiano il potenziale per fornire una difesa naturale contro il tumore al seno. In particolar modo, sottolinea Gaforio, l’eritrodiolo è significativamente tossico contro le cellule tumorali (citotossico) e presenta una spiccata azione di inibizione della crescita di queste cellule. I risultati, completano quelli pubblicati in precedenza dal nostro gruppo, in cui si è dimostrato che sia nell’olivo e sia nell'olio d'oliva, ci sono dei composti con proprietà antitumorali”.
Questi dati forniscono nuove prove scientifiche atte a sostenere i vari studi epidemiologici che evidenziano come nei paesi che consumano abitualmente olio vergine di oliva, l'incidenza e la prevalenza di alcuni tumori, tra cui il cancro al seno, è più bassa che in altri paesi.
In definitiva la ricerca, svolta dalla Divisione di Immunologia dell’Università di Jaén ed alla quale hanno partecipato anche Y. Allouche, F. Warleta, M. Campos, C. Sánchez-Quesada, M. Uceda, G. Beltran e J. J. Gaforio, suggerisce che i composti esaminati (acido oleanolico, eritrodiolo, uvaolo, acido maslinico) possono potenzialmente fornire una significativa difesa naturale contro il cancro al seno umano.
L’abstract dello studio può essere scaricato sul web all’indirizzo: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21142067
Dr Antonio G. Lauro

Bibliografia:
Antioxidant, Antiproliferative, and Pro-apoptotic Capacities of Pentacyclic Triterpenes Found in the Skin of Olives on MCF-7 Human Breast Cancer Cells and Their Effects on DNA Damage.
Yosra Allouche, Fernando Warleta, Mara Campos, Cristina Sanchez-Quesada, Marino Uceda, Gabriel Beltarn, and Jos Juan Gaforio.
J. Agric. Food Chem., Article ASAP - DOI: 10.1021/jf102319y

Pentacyclic triterpenoids from olive fruit and leaf.
Guinda A, Rada M, Delgado T, Gutiérrez-Adánez P, Castellano JM.
Instituto de la Grasa-CSIC, Av. Padre Garcia Tejero, 4, 41012 Seville, Spain.
J. Agric. Food Chem.. 2010 Sep 8; 58 (17): 9685-91.

domenica 26 dicembre 2010

Nuova pubblicazione sulla storia dell'olio extravergine di oliva.

L’olivo e l’olio: tra leggenda e realtà” è questo il titolo scelto dal Coordinamento regionale CopagriDap - Associazione Regionale per i servizi allo sviluppo agricolo, per presentare il libro dedicato alla lunga storia dell’olivicoltura nel Mediterraneo.
La pubblicazione, inserita nella Collana “Quaderni di informazione e documentazione in agricoltura”, vede tra gli autori Antonio G. Lauro, Carmelo Orlando e Rosario Franco (Divulgatori agricoli - Analisti sensoriali e panel leader) dell’Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi in Agricoltura (ARSSA) che hanno curato il testo ed i contenuti del volume, con la collaborazione scientifica la Dr.ssa Giuseppina Managò.
Chiediamo al Presidente CopagriDap, Gaetano Rizzo, di presentarci l’ultima fatica editoriale della CopagriDap.
Il volumetto che qui si presenta – esordisce Rizzo - risponde a uno dei più importanti aspetti delle attività di divulgazione in agricoltura.
Infatti, l’attività divulgativa — sebbene abbia il suo primo interlocutore nell’agricoltore, al quale deve fornire supporto e accompagnamento nelle sue attività produttive — , deve, in parallelo, interagire con quanti si relazionano, come consumatori o comunque utilizzatori, con le produzioni dell’azienda agricola.
Il consumatore individuale così come l’utilizzatore industriale e commerciale costituiscono il naturale complemento dell’attività produttiva dell’azienda: quindi, anche nei loro confronti va svolta una azione di informazione e di approfondimento rispetto alla natura, alle caratteristiche, alla utilizzabilità, delle produzioni agricole.
Questo secondo versante dell’attività di divulgazione, quello diretto al momento post-agricolo — che soprattutto in una fase come quella attuale di crescente orientamento delle aziende agricole al mercato e, perciò, di attenzione ai vari tipi di domanda da parte dei consumatori, deve essere proporzionalmente avviato e sviluppato — , acquista ancora più valenza allorché si rivolge a quella platea di interlocutori non ‘professionali’.
Anzitutto i ragazzi e i giovani.
Accade infatti spesso che la generazioni più giovani, in materia di alimentazione, non conoscano, conoscano poco, conoscano in modo erroneo, le caratteristiche nutrizionali, di gusto, salutistiche, etc. di molti beni alimentari, specie tradizionali, specie del proprio territorio: l’attività divulgativa rivolta a essi è perciò di indubbia rilevanza — sociale e salutistica, ma di riflesso anche economica — e a essa va attribuito un posto di primo piano nelle politiche di diffusione dell’informazione e delle conoscenze, così da contribuire ad avere dei consumatori avvertiti e consapevoli e quindi meglio orientati e tutelati nei loro stili di consumo.
Ma non esclusivamente.
Tutti siamo consumatori, e questo vale senz’altro per i beni alimentari. Quindi, una conoscenza, snella ma largamente documentata come quella qui proposta, di uno dei principali prodotti della dieta mediterranea può essere interessante e utile per chiunque — dalla massaia, al cuoco, al semplice consumatore che desidera sapere qualcosa di più sull’“oro verde” di cui la Calabria è tra le prime regioni produttrici a livello nazionale.
L’olivo e l’olio: tra leggenda e realtà, che arricchisce la collana “Informazione e documentazione in agricoltura”, costituisce –
conclude il Presidente Rizzo - a nostro avviso un contributo particolarmente efficace in questa direzione, in quanto realizza un equilibrio ben integrato tra presentazione accattivante delle informazioni sull’olio di oliva e rigorosa documentazione, storica e scientifica, dei relativi contenuti. In questo senso si presta in particolare a supportare i programmi di educazione alimentare che, opportunamente, sembra stiano prendendo sempre più piede nelle istituzioni scolastiche di base — che si rivolgono cioè a un pubblico di soggetti che, in base alla informazione di cui dispongono, possono essere incentivati a introdurre nei loro consumi alimentari specifici prodotti, sia freschi che lavorati”.
La pubblicazione, fuori commercio, è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione.
Dr Antonio G. Lauro

martedì 21 dicembre 2010

Tipicità nell'Unione Europea: adesso siamo a quota 994

UE: registrati due nuovi prodotti.
Sono stati inseriti nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea due nuovi prodotti tipici, si tratta della Carota Novella di Ispica IGP (Italia) e dell'olio Montoro-Adamuz DOP (Spagna).
Con queste nuove registrazioni, il totale dei prodotti a marchio DOP IGP STG europei sale a quota 994. Ad oggi dunque il totale dei prodotti Dop riconosciuti dall'Ue tocca quota 501, mentre le specialità agroalimentari Igp sono 463.
La Carota Novella di Ispica IGP è di forma cilindrica – conica ed è caratterizzata da una superficie lucida, da polpa tenera e dal cuore (parte più interna) poco fibroso. Il prodotto è raccolto da fine Febbraio fino a metà Giugno ed è coltivato in alcuni comuni delle province di Ragusa, Siracusa, Catania e Caltanissetta in Sicilia.
L'Olio Montoro – Adamuz DOP è l’olio di oliva extravergine che si caratterizza per il suo gusto piccante ed amaro e per la sua tipica capacità di conservazione.
E’ prodotto nella comarca agraria della Sierra, nella provincia di Cordoba in Spagna. Ogni confezione di Montoro – Adamuz DOP deve riportare, al momento dell’immissione in commercio lo specifico logo.
Dr Antonio G. Lauro

lunedì 20 dicembre 2010

“Coroneiki”: dall’olivo del passato all’olio del futuro. Un eccezionale prodotto di nicchia che ha origini magnogreche.

Laureana di B. (RC). L’olio di qualità sta gradualmente assumendo un ruolo crescente ed importante nell’economia agricola ed agroalimentare. La percezione da parte del consumatore dell’olio extravergine di oliva quale prodotto da apprezzare nelle sue infinite varietà e caratteristiche, fa si da rendere sempre più accentuata la voglia di conoscere l’olio non solo dal punto di vista nutrizionale e gastronomico ma anche sotto il profilo del suo legame col territorio e la tradizione che gli conferisce un valore culturale, parimenti a come accade già da anni con il vino E gli oli nicchia in particolare posseggono un valore aggiunto dovuto sia alla garanzia della loro origine e genuinità sia alla loro peculiarità in quanto intrinsecamente contengono frammenti di storia il cui fascino è irresistibile. E’ il caso della varietà di oliva greca Coroneiki che presenta diversi sinonimi simili in diversi paesi ed aree tra le quali la Turchia, il Peloponneso, in Spagna dove è giunta così come giunse in Calabria in epoche remote. Una pianta leggendaria, visto che si racconta essere l’albero da cui Ulisse trasse il giavellotto artigianale con il quale trafisse l’occhio di Polifemo. Una pianta che è ricomparsa in Calabria e che è stata coraggiosamente recuperata e coltivata dai fratelli Carbone, olivicoltori da generazioni in Laureana di Borrello (RC) nella Piana di Gioia Tauro. Una sfida vera e propria per provare una sorta di “ritorno al futuro”: con una varietà del passato si vuole ottiene un olio extravergine di alta gamma che porterà con se, nel futuro, quelle origini magnogreche che ci contraddistinguono ed al contempo elementi di modernità. Infatti Coroneiki è una varietà molto produttiva, con olive piccole e dalla maturazione tardiva rispetto alle varietà nostrane. E’ resistente ad alcune malattie comuni e dà il massimo in area collinare con clima temperato; la pianta di Coroneiki si presenta di medie-piccole dimensioni con portamento compatto, facilmente irrigabile e coltivabile in impianti intensivi e, soprattutto, altamente meccanizzabili sia nella fase di potatura ma soprattutto nella fase di raccolta: l’unico modo per abbattere i costi e modernizzare il comparto così come richiesto da decenni dal mondo olivicolo. L’olio di qualità che ne deriva è leggero e presenta note eleganti; il suo profilo sensoriale viene così delineato da Antonio G. Lauro, capo panel esperto, analizzando il monocultivar dell’azienda Carbone: “Il colore di quest’olio è il giusto mix tra tenue tonalità di verde e di giallo. All’olfatto si dischiudono sentori di media intensità di fruttato di olive al giusto grado di maturazione, resi maggiormente gradevoli dalle percezioni nette di frutta matura (banana), verdure (lattuga) e foglia di olivo. Armonico al gusto, l’olio rivela note “dolci”, seguite da quelle di “piccante” ed “amaro” persistenti ed in equilibrio tra loro. Evidenti, infine, le complesse sensazioni di frutta secca (pinolo e mandorla dolce)”. La coltivazione di Coroneiki apre nuove interessanti prospettive ma soprattutto è un esempio mirabile di “archeo-olivicoltura” che valorizza un'antichissima varietà di olivo rinnovando in Calabria il mito della Magna Grecia.
ROSARIO PREVITERA

domenica 19 dicembre 2010

La "Dieta Mediterranea" a Ruralia, la rubrica di 2015 su Telespazio Calabria.

Nella terza puntata di "RURALIA - La Calabria rurale si racconta", la rubrica mensile della trasmissione "2015" condotta da Piero Muscari su Telespazio Calabria, che andrà in onda Lunedì 20 Dicembre, si parlerà di un tema molto attuale e da pochissimi giorni "Patrimonio immateriale dell'Umanità" dell'UNESCO: LA DIETA MEDITERRANEA.
Tra gli ospiti in studio il dr Antonio G. Lauro - assaggiatore professionista di olio dell'ARSSA - , esperti, tecnici e nutrizionisti.
Previsto l'intervento di Marisa Laurito e del duo Battaglia e Miseferi in collegamento telefonico.
Appuntamento quindi Lunedì 20 Dicembre alle 21,30 su Telespazio TV e dalle 22,30 su Telespazio Studio 3.
BUONA VISIONE a tutti voi!

sabato 18 dicembre 2010

Vilnius (Lituania): tutta la verità sull'olio italiano.

Cosa determina la qualità dell'olio di oliva? Perché si degusta l'olio d'oliva? Perché in materia di etichettatura dell'olio di oliva italiano si legge "100% italiano" oltre alla dicitura Extravergine? Che cosa sono aroma e gusto di un olio appena raccolto?
Queste e molte altre cose, giornalisti, chef e titolari della ristorazione, interessati all'extravergine italiano, hanno chiesto ai rappresentanti del Consorzio Nazionale Olivicoltori (CNO), presenti alla conferenza stampa/degustazione a Vilnus - Lituania, dove si è parlato della nuova cultura e delle tendenze del consumo dell'olio d'oliva.
L'interesse verso questo prodotto è in crescita in tutto il mondo, in particolare la tendenza è così evidente che l'UNESCO ha dichiarato il modello alimentare mediterraneo, patrimonio culturale immateriale.
"L'olio d'oliva, come il vino, fa parte integrante della cosiddetta dieta mediterranea", ha spiegato il presidente del consorzio Claudio di Rollo. Occorre innanzitutto sfatare il mito che la qualità dell'olio extravergine di oliva si misuri esclusivamente con l'acidità. L'olio extravergine di oliva, oltre alla bassa acidità, deve possedere aroma, profumi e gusto caratteristici delle olive che lo hanno prodotto e sicuramente anche dei prezzi più alti.
Questo è il motivo per cui il CNO ha sviluppato un programma speciale, che coinvolge una grande quantità di aziende leader nella produzione di olio extravergine di oliva. Per tali prodotti, il consorzio rilascia l'etichetta di "Alta Qualità", ad indicare solamente gli oli prodotti in conformità con gli standard di qualità eccezionale che il CNO richiede.
Si tratta quindi di prodotti di qualità più alta, controllati grazie alla moderna tecnologia. Ad esempio, grazie agli smartphone e ad internet, basta riprendere l'etichetta ed ottenere informazioni precise su tutta la filiera dell'olio.
Questo programma di verifica e "rintracciabilità" della qualità è stata accolta favorevolmente dai consumatori degli Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Russia e Italia, dove il consorzio CNO ha presentato il suo programma di "Alta Qualità".
A spiegare le caratteristiche sensoriali degli oli assaggiati è stato l'italiano Rosario Franco - assaggiatore professionista di olio e panel leader. Il Dr Franco, ha illustrato agli intervenuti quali devono essere i più importanti indicatori della qualità dell'olio extravergine di oliva: la materia prima (le olive) e il tempo che intercorre tra la raccolta e spremitura, che non deve mai superare le 24 ore, in modo che il prodotto mantenga il sapore e gusto.
Altro fattore è quello legato all'indicazione, in etichetta, dell'origine delle olive. Fin'ora, i distributori di "olio di oliva indifferenziato", ha acquistato le olive o l'olio in Turchia, Tunisia, Spagna, Grecia, ha imbottigliato attaccandoci un'etichetta colorata, vendendo il prodotto come un prodotto tradizionale italiano.
Oggi, invece, occorre specificare l'origine delle olive, e "100% italiano" conferma che il paese che ha prodotto olive e olio sia sicuramente l'Italia. Questa opzione di certificazione è molto importante per le piccole aziende che, storicamente, producono alcuni capolavori del gusto.
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 17 dicembre 2010

Silvano Ferri (FEDERD.O.P.) sugli oli a denominazione di origine: esaltata la tipicità con l'identità geografica in etichetta.

Etichettatura dell'Olio DOP Bruzio.
Origine facilmente
identificabile con l'indicazione
del territorio di provenienza
in etichetta
L’indicazione del territorio attraverso la pubblicazione in etichetta della mappa o della cartina geografica del luogo di produzione quale leva straordinaria di differenziazione e competizione degli oli a denominazione di origine protetta.
La richiesta è di FederDOP Olio, la federazione dei consorzi di tutela dell’olio extravergine di oliva che, su suggerimento dei vertici dell'Unione Europea, ha chiesto al Mipaaf di rispondere in merito alla nota FEDERDOP che chiedeva di poter indicare, attraverso la pubblicazione in etichetta della mappa o della cartina geografica del luogo di produzione, la zona di origine dell'olio a denominazione di origine protetta.
L'implementazione dell'area geografica in etichetta scaturisce dall’esigenza di agevolare gli acquisti del consumatore che così potrebbe individuare meglio il territorio di produzione dell’olio extra vergine di oliva Dop”, afferma il presidente di Federdop Silvano Ferri che aggiunge “spesso la denominazione delle Dop scaturisce dalla riproposizione di nomi legati alla storia o alla toponomastica di un determinato territorio che risultano poco conosciuti agli abitanti della stessa regione e non c’è da meravigliarsi se certe denominazioni risultino estranee anche ad altri consumatori in Italia, in Europa e al di fuori del territorio europeo”.
L’identificazione geografica sull’etichetta con la rappresentazione della zona o della regione dove si produce quel determinato olio extravergine di oliva viene sempre più richiesta da importatori e catene di distribuzione come elemento di rintracciabilità del luogo di origine. Questo accade soprattutto nel Nord America dove, per la carenza di questi riferimenti geografici, non sono andate a buon fine alcune transazioni commerciali.
La risposta del Ministero delle Politiche Agricole, che ha accolto le richiese della Federazione DOP Olio, è una piena vittoria della FederDOP, dei produttori d'eccellenza delle Dop italiane dell'extravergine, ma soprattutto dei consumatori che, grazie ai chiarimenti inclusi nella nota ministeriale, avranno un modo in più per individuare "inequivocabilmente" l'esatta provenienza dell'olio DOP acquistato e così legare "indissolubilmente" l'olio al territorio che lo ha prodotto.
Dr Antonio G. Lauro

giovedì 16 dicembre 2010

Gioiosa Ionica: tavola rotonda "Cinquant'anni dell'olio extravergine. Olivicoltura e territorio: la sfida del futuro".

La Giunta della Regione Calabria da l"OK" al Piano agricolo della Piana di Gioia Tauro.

Giunta Regione Calabria
Calabria, Approvato il Piano di sviluppo agricolo innovativo per la Piana di Gioia Tauro.
La Giunta regionale, su proposta del presidente Giuseppe Scopelliti e dell’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra, ha approvato un importante provvedimento per avviare, in forma organizzata e compartecipata, la strutturazione di un Piano di sviluppo agricolo innovativo per la Piana di Gioia Tauro, con particolare riferimento all’agrumicoltura ed all’olivicoltura, attraverso la costituzione di un Tavolo tecnico compartecipato.
Il Tavolo – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale -, costituito da tecnici e da esperti della materia in rappresentanza di tutti gli attori che a vario titolo operano sul territorio e che sarà coordinato dal dirigente generale del dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, avrà il compito di predisporre, in tempi strettissimi, uno strumento di programmazione indispensabile per consentire investimenti oculati e mirati alla reale risoluzione delle molteplici problematiche esistenti.
Il Governatore Scopelliti, l’assessore Trematerra e l’intera Giunta sono del parere che sussistono motivate ragioni che consentano, malgrado tutto, di ritenere ancora economicamente e socialmente valida l’agricoltura della Piana di Gioia Tauro per la quale, certamente, è necessario programmare una serie di interventi che mirino a migliorare radicalmente l’intero assetto produttivo ed organizzativo.
“Le problematiche agricole di tale importantissimo territorio – ha affermato Trematerra – vanno una volta per tutte affrontate con determinazione, mediante una programmazione scientifica attuale ed attenta, in quanto al comparto agricolo è legata la sopravvivenza di intere famiglie che trovano nella coltivazione della terra l’unico mezzo di sostentamento economico.
Molteplici sono, inoltre, i risvolti di carattere ambientale e paesaggistico connessi con le attività agricole che meritano altrettanta considerazione. La produzione agrumicola della Piana di Gioia Tauro – ha proseguito l’assessore regionale all’Agricoltura – è ormai commercialmente obsoleta ed il sistema agroindustriale, vanto fino ad alcuni anni fa della zona, non riesce più ad essere competitivo ed a remunerare dignitosamente i fattori di produzione. Pertanto, la problematica si ascrive ad aspetti prevalentemente strutturali, ormai cronicizzati, il cui recupero non è più rinviabile, anche in virtù della grande vocazione agricola dell’area. Anche per il settore olivicolo la situazione complessiva negli ultimi anni ha subito un progressivo peggioramento per molteplici cause (impianti obsoleti, condizioni climatiche e fitosanitarie non ottimali, livello tecnologico spesso inadeguato ecc.) che, associate ad una crisi congiunturale mondiale dell’olio di oliva, deprimono ulteriormente l’intero comparto. Si impone pertanto – ha evidenziato infine l’assessore Trematerra – una disamina più attenta della situazione agricola della Piana ed una valutazione più concreta delle minacce reali a cui questa potrebbe essere soggetta”.
La redazione.

martedì 14 dicembre 2010

L'olivicoltura protagonista alla ''Seconda Festa provinciale dell'agricoltura reggina''.

Uno sguardo particolare al legame col territorio, all’olivo Geracese ed al suo olio.
''Cinquant'anni e non li dimostra'' verrebbe da dire pensando ed assaggiando l'olio extravergine di oliva di qualita', la cui definizione legislativa nazionale compie mezzo secolo. In occasione di tale ricorrenza celebrata in questi mesi in tutta Italia, anche la provincia reggina vuole esserne testimone in un'area particolarmente vocata quale quella della locride.
Venerdì 17 Dicembre 2010 alle ore 16,30, presso il settecentesco Palazzo Amaduri di Gioiosa Ionica, sede tra l'altro della biblioteca, dell’archivio storico comunale e dell’Ufficio Europa della Locride, l'Amministrazione comunale con il patrocinio dell'Assessorato all'agricoltura ed attività produttive della provincia di Reggio Calabria, organizza la tavola rotonda dedicata ai "primi" cinquant'anni dell'olio extravergine dal titolo "Olivicoltura e territorio: la sfida del futuro". Dopo i saluti del sindaco Mario Mazza, introdurrà i lavori l’assessore al ramo Domenico Calvi. “E’ importante – sostiene Calvi – riuscire a proporre al mondo olivicolo soluzioni innovative per il rilancio dell’olivicoltura in un contesto globalizzato e fitto di concorrenza spinta. Ciò è possibile non solo grazie alla qualità dell’olio ma anche alla capacità di stare al passo coi tempi ed agire in termini di produzioni rispettose dell’ambiente e legate al territorio ma soprattutto in termini di marketing integrato e mirato”. A dirimere la questione ed a parlare dello stato dell'arte e delle prospettive per l'olivicoltura comprensoriale sono stati chiamati due esperti del settore, Rosario Previtera ed Antonio G. Lauro, coordinati durante i lavori dal giornalista Ercole Macrì. Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo rurale, tratterà il tema dedicato alle denominazioni di origine e marketing integrato per lo sviluppo della filiera olivicolo/olearia alla luce della nuova definizione della politica agricola comunitaria. “E’ fondamentale – asserisce Previtera – riuscire a trovare spazi di mercato ancora esistenti tramite le denominazioni o laddove non sia possibile tramite le certificazioni quali quelle inerenti alla rintracciabilità o alla biodiversità e tramite contestuali azioni di marketing che esaltino il legame tra olio e territorio”. Antonio G. Lauro, analista sensoriale ed agronomo del Servizio Marketing dell'ARSSA illustrerà invece le peculiarità varietali dell'ecotipo di olivo locale "Geracese" e traccerà i profili sensoriali dell'olio monocultivar; a seguire infatti ampio spazio sarà dedicato alla degustazione guidata di olio monocultivar “Geracese” per il pubblico presente. “Un modo originale – sostiene Lauro - per accostare sia i consumatori che gli stessi produttori agli aspetti sensoriali ed organolettici, oltre che tecnici e scientifici, verso un approccio consapevole verso una varietà di olivo molto interessante e dalle buone prospettive”. A conclusione della tavola rotonda, sono previsti gli interventi programmati dei rappresentanti di categoria, cui seguirà il dibattito e le attese conclusioni tracciate dal Dr Antonio Scali - Assessore Provinciale Agricoltura.

lunedì 13 dicembre 2010

ELIA FIORILLO (AGCI-AGRITAL) NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO "MANGIARE ITALIANO".

Elia Fiorillo, vice presidente dell'AGCI-AGRITAL e presidente dell'UNASCO - informa un comunicato - è stato nominato presidente del consorzio "Mangiare Italiano", un'iniziativa voluta dalla centrale cooperativa "per promuovere all'estero le eccellenze del cibo italiano. Al consorzio aderiscono importanti strutture cooperative e consorzi dei vari settori agricoli, alimentari e della pesca del nostro paese". "E' per me un grande onore – ha dichiarato Fiorillo – presiedere un cosi' importante e rappresentativo consorzio del "Mangiare Italiano". "Lasciatemi dire subito – ha proseguito il presidente Fiorillo – che sono fortemente rammaricato e contrariato per come il nostro paese affronta nel mondo la tutela della sua straordinaria cucina, che non è seconda a nessuno". Elia Fiorillo - prosegue il comunicato - ha ricordato con quanta enfasi demagogica è stato accolto in italia il riconoscimento, da parte dell'UNESCO, che la dieta mediterranea venisse annoverata tra i "Patrimoni Immateriali dell'Umanita'". "Certo che lo è – continua il presidente di Mangiare Italiano -, ma noi avremmo preferito, com'è avvenuto per la cucina francese e quella messicana, che anche la cucina italiana, che non riteniamo seconda a nessun altro paese al mondo, si fregiasse di tale appellativo. Non è stato così - afferma Fiorillo -, sembra proprio, ma ci auguriamo di sbagliare, che hanno accontentato l'Italia con il riconoscimento della dieta mediterranea, che è bene precisarlo è condiviso con la Spagna, la Grecia, il Marocco, per dare il via libera appunto alla Francia e al Messico. La cosa che più ci spaventa - conclude Fiorillo - è che i tanti polemisti di professione, nonchè le diverse trasmissioni televisive tutte incentrate sul buon "Mangiare Italiano" non hanno minimamente affrontato la questione".
Fonte: Elia Fiorillo (da Agra Press).

domenica 12 dicembre 2010

Gioiosa Ionica (RC): 2^ Festa provinciale dell'agricoltura.

Venerdì 17 Dicembre 2010 alle ore 16,30, presso il settecentesco Palazzo Amaduri, sede tra l'altro della biblioteca, dell’archivio storico comunale e dell’Ufficio Europa della Locride, l'Amministrazione comunale di Gioiosa I., col patrocinio dell'Assessorato all'Agricoltura della provincia di Reggio C., organizza la tavola rotonda dedicata ai "primi" cinquant'anni dell'olio extravergine da titolo "Olivicoltura e territorio: la sfida del futuro".
A dirimere la questione ed a parlare dello stato dell'arte e delle prospettive per l'olivicoltura comprensoriale sono stati chiamati due esperti del settore, il Dr Rosario Previtera ed il Dr Antonio G. Lauro, coordinati dal moderatore Ercole Macrì.
Il dr Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo rurale, tratterà il tema dedicato alle denominazioni di origine e marketing integrato per lo sviluppo della filiera olivicolo/olearia alla luce della nuova definizione della politica agricola comunitaria, mentre al dr Antonio G. Lauro - Servizio Marketing dell'ARSSA (Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi in Agricoltura) e analista sensoriale - è stato assegnato il compito di illustrare le peculiarità varietali e tracciare i profili sensoriali dell'olio monocultivar dell'ecotipo locale "Geracese".
A seguire, ampio spazio sarà dedicato alla degustazione guidata di olio monocultivar Geracese. 
A conclusione della tavola rotonda, previsti gli interventi programmati dei rappresentanti di categoria, cui seguirà il dibattito e le attese conclusioni tracciate dal Dr Antonio Scali - Assessore Provinciale Agricoltura.
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 10 dicembre 2010

A Palmi (RC): Conoscere l’olio di oliva: peculiarità salutistiche e caratteristiche organolettiche degli extravergine.

Nell'ambito delle manifestazioni di PrimOlio, a Palmi (sabato 11 dicembre 2010 con inizio alle 9,30), Convegno dal titolo "Conoscere l'olio di oliva: peculiarità salutistiche e caratteristiche organolettiche degli extravergine".
Palmi (RC). Come è ormai consuetudine da 11 anni, ecco che in concomitanza con la stagione della raccolta delle olive, prende il via la sessione di "PrimOlio Studi", che coglie l'occasione per festeggiare degnamente i "primi cinquant'anni" del prim'attore della dieta mediterranea e re indiscusso della tavola: l'Olio Extravergine di Oliva.
Al convegno di sabato prossimo, accanto alle interessanti relazioni per le quali sono stati chiamati esperti del calibro di Marco Oreggia e Lorenzo Cerretani, sarà dato ampio spazio alla premiazione delle migliori aziende olivicole/olearie calabresi che si sono distinte nei maggiori concorsi nazionali ed internazionali.
L'evento 2010, fortemente voluto da APOR-OP, Ass. AURA LOCI e PrimOlio, prevede infine una sessione tutta dedicata al "primo approccio all'analisi sensoriale dell'olio da olive", curata dai Panel leader Rosario Franco, Antonio G. Lauro e Carmelo Orlando.
Atteso, in chiusura, anche l'intervento dell'Assessore Regionale Agricoltura e Foreste On. Michele Trematerra.
Dr. Antonio G. Lauro 


Raccolta in continuo delle olive: 5° giornata dimostrativa a Valenzano (BA).

A Valenzano (Ba), il 10 dicembre 2010, 5° giornata in campo per illustrare i risultati della ricerca sul modello di meccanizzazione dell'olivicoltura superintensiva; in prova la vendemmiatrice scavallatrice Pellenc Mod. 4560.
La giornata dimostrativa di raccolta in continuo delle olive si terrà presso il centro didattico-sperimentale "P. Martucci" della Facoltà di Agraria dell'Università di Bari a Valenzano (Ba), Strada provinciale per Casamassima, km 3.
La giornata si propone di illustrare i risultati di ricerche sul modello di olivicoltura superintensiva, condotte da ricercatori dei Dipartimenti di Scienze delle produzioni vegetali e del Dipartimento di progettazione e gestione dei sistemi agro-zootecnici e forestali della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Bari, con finanziamento della Provincia di Bari(fino al 2009) e da quest'anno del Miur.
Fondamento di questo 'nuovo' modello di olivicoltura è quello di affiancare l'olivicoltura tradizionale grazie al drastico abbattimento del fabbisogno della sempre più rara manodopera e, quindi, dei costi di produzione dell'olio extravergine.
Si potranno osservare e valutare sviluppo, portamento, produttività e risposta alla raccolta meccanica in continuo delle varietà Arbequina, Arbosana, Carolea, Cima di Bitonto, Coratina, Don Carlo®, Frantoio, Fs-17®, I/77®, Koroneiki, Leccino, Maurino, Nociara, Peranzana e Urano®. 

L'oliveto sperimentale è stato realizzato tra giugno e luglio del 2006 con piante da talea e/o da micropropagazione. 
Il programma completo dell'evento e maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'Università di Bari (www.uniba.it)
Dr Antonio G. Lauro