Translate

Visualizzazione post con etichetta gabriele giusti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta gabriele giusti. Mostra tutti i post

venerdì 10 luglio 2015

L'EVO argentino attraverso i miei sensi.

Articolo pubblicato originariamente su: L'olio di Antonio G. Lauro

Agronomo, docente, assaggiatore, Direttore del Comitato di assaggio dell'associazione Prim'Olio, funzionario ARSAC della Regione Calabria, autore di libri sull'olio da olive ma soprattutto Panel Leader e direttore del comitato di assaggio per la valutazione degli oli nei concorsi più famosi al mondo come Domina-IOOC, TerraOlivo, Olivinus e NYIOOC.
di Gabriele Giusti

Antonio Giuseppe Lauro da una quindicina di anni dedica tempo e cuore all'olio di oliva, quello vero, di qualità; un bagaglio di conoscenze ed esperienze che lo porta ad essere riconosciuto, oggi, come uno degli assaggiatori numeri uno del mondo.
Il Dott. Lauro, sara’ in Argentina alla fine di Agosto al concorso Olivinus che dirige insieme all’Ing. Raul Castellani, in vista di questa occasione e alla luce dei successi che gli oli Sudamericani stanno ottenendo in tutto il mondo ,abbiamo rivolto alcune domande per conoscere il suo punto di vista sulla produzione più australe del mondo.

Dott. Lauro, quanto si conosce l´evo argentino in Italia?
L’olivicoltura argentina, e di conseguenza l’olio extravergine di oliva argentino, non hanno un alto livello di conoscenza in Italia. E’ recente, infatti, l’attenzione verso un altro prodotto dell’industria agroalimentare: il vino. Conosciamo (in Italia ed in Europa) il Malbec argentino ma, disconosciamo, che nella terra definita dal nostro (e vostro) Papa Francesco “La fine del mondo”, si produca olio. Di certo, la vasta eco conseguente all’affermazione dei vostri oli ai concorsi internazionali (ricordo, tra l’altro, le recenti 21 medaglie al concorso oleario TerraOlivo Jerusalem), pongono all’attenzione del vasto pubblico europeo anche gli oli da olive argentini, ma a tutt’oggi poco si conosce sul vostro “oro verde” e credo, senza tema di smentita, che è impossibile trovarlo in vendita qui in Italia.

Quali sono le differenze in sapore e aromi tra gli oli del Sud America e d'Europa?
Se ci volessimo spingere a parlare di aromi e profumi dell’olio, in Europa o in Sud America, questa nostra chiacchierata assumerebbe i connotati di un libro di molte pagine. Difficile definire, in poche parole, le espressioni sensoriali di un olio extravergine di oliva di alta qualità. Fermandoci alle cultivar europee più diffuse, posso dire che negli oli argentini spesso i profili coincidono. E’ il caso delle varietà spagnole Arbequina, Picual e Changlot Real, che mantengono le caratteristiche della cultivar, arricchendosi di profumi di frutti (Guayava e Avocado su tutti) e vegetali spontanei. Anche gli oli italiani (Coratina, Frantoio, Leccino) continuano a mostrare le proprie caratteristiche peculiari. Solo la Coratina, conosciuta universalmente per il profilo sensoriale “aggressivo”, risulta più “mild”, più delicata in Sud America.
Nel futuro secondo lei, quale sarà il ruolo nel panorama mondiale dell'olivicoltura del Sud America?
L’olio da olive nella sua categoria merceologica più pregiata, l’extravergine, è un bene “scarso” nel mondo. Se ne produce tanto, ma non abbastanza per rifornire tutti i mercati mondiali che, lo ricordiamo al lettore, sono in espansione. Quindi ben vengano oli extravergine dal “Sud” del mondo. Auspico che sempre più paesi (Argentina, Uruguay, Perù, Cile, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica) concorrano alla produzione di oli di qualità. Ce n’è estremo bisogno, visto l’aumento costante dei consumi in Europa e nei paesi emergenti che stanno iniziando a “scoprire” l’olio extravergine di oliva; su tutti il Giappone, il Brasile, l’India, la Cina.

In questi ultimi tempi c'è molto interesse sull'EVO, però come è cambiato il consumatore?
Secondo il mio parere, a cambiare non è stato solo il consumatore, ma anche l’EVOO. Mi spiego meglio. Oggi abbiamo due tipologie di consumatore: il “salutista”, attento all’origine di ciò che compra e consuma, molto informato, che segue i consigli di guide, si aggiorna sui premi vinti da un’azienda ed è disposto, in quanto tale, anche a spendere qualche euro in più per portare in tavola la qualità. Il “distratto”, detto anche “risparmiatore”, che cerca l’offerta a tutti i costi, senza badare troppo alla qualità o agli aspetti nutrizionali di quanto acquista. Per entrambi c’è l’olio giusto. Ma attenzione: salvo sparuti casi, paghi sempre quanto acquisti; cioè, ad un extravergine dal prezzo basso, corrisponde sempre un olio meno performante e con caratteristiche salutistiche certamente meno elevate.

Ed infine, qual è il suo abbinamento olio-cibo preferito?
Sono italiano, ho l’imbarazzo della scelta nel descrivere il piatto preferito e l’olio da abbinare. Ma senza dubbi incorono a piatto del cuore una preparazione tipica della mia area: lo “Stocco alla ghiotta”, con olio extravergine di oliva fruttato medio di varietà “Ottobratica”. Lo “Stocco” o stoccafisso, non è altro che il merluzzo de mari del nord essiccato e poi reidratato con l’acqua che sgorga dall’Aspromonte, cucinato in casseruola, con erbe aromatiche, cipolla rossa di Tropea, capperi, olive verdi Carolea e patate della Sila, mentre l’Ottobratica è una varietà di olivi autoctoni calabresi, che “invadono pacificamente” tutta l’area sud della Calabria, regalandoci un extravergine da sempre al top delle classifiche mondiali.

martedì 28 ottobre 2014

Argoliva, il punto sull'olivicoltura Argentina.

Dal nostro inviato in Argentina Gabriele Giusti*.
Appena concluso a San Juan (Argentina), la IV edizione dell’incontro olivicolo internazionale Argoliva.
Il tema di questa edizione 2014 è stato “provare-capire-degustare”, con l’obiettivo di diffondere i valori dell’olio da olive ma soprattutto di dare protagonismo all’olivicoltura sanjuanina e di tutta l’Argentina nel mondo.
Il ricco programma del festival si è articolato in 4 giornate, comprendente un concorso oleario internazionale, un concorso di cucina dal tema ”Gli inediti dell’olio di oliva”, classi di degustazioni e abbinamenti con i cibi, cioccolateria a base di olio di oliva e un convegno tecnico sulle ultime innovazioni tecnologiche in olivicoltura.
Grande attenzione dell’eccellente iniziativa è stata rivolta alle scuole della zona, attraverso degustazioni guidate che hanno coinvolto ben 5000 alunni, con l’idea di base che bisogna educare al gusto sin da piccoli.
Grazie all’impegno della Regione di San Juan, fortemente motivata nel dare risalto alla produzione olivícola locale, si è tenuta anche una importante giornata di incontri internazionali riunendo importatori stranieri con produttori argentini, dando così la possibilità a piccole e medie imprese di creare nuovi contatti commerciali internazionali.
Per ciò che riguarda il concorso oleario, sono stati 64 i campioni di olio extravergine di oliva pervenuti al premio Argoliva denominato “Domingo Faustino Sarmiento”, di cui 44 provenienti da Portogallo, Spagna, Cile, Uruguay, Grecia, Stati Uniti e Italia.
Il capo panel incaricato di dirigere la degustazione e’ stato Fernando Martinez, accompagnato da giurati internazionali di Spagna, Francia, Uruguay e Cile e rappresentanti delle regioni di Mendoza e Catamarca.
Bene l’Argentina con 8 premi totali, ma su tutti l’area olivicola argentina di San Juan che vince 6 medaglie, come pure l’Uruguay, rivelazione olivicola di eccellenza di questo 2014; subito a seguire la Spagna con 5 riconoscimenti ed 1 medaglia all’Italia.
Questi i vincitori del concorso:
CATEGORIA ARTIGIANALE
1 premio
Fruttato verde, amaro/picante intenso:
Founders Reserve Premium Select. Lucini Italia. Estados Unidos. Frantoio/Olivastra Seggianese.
1 premio
Fruttato verde, amaro/picante medio:
Oliovita. SolFrut SA. San Juan, Argentina. Monovarietale Coratina.
1 premio
Fruttato maturo/dolce:
Piuqué. Finca Cayé. Mendoza, Argentina. Monovarietale Manzanilla.

CATEGORIA INDUSTRIALE
1 premio
Fruttato verde, amaro/picante intenso:
Colinas de Garzón. Agroland S.A. Uruguay. Monovarietale Coratina.

1 premio
Fruttato verde, amaro/picante medio:
Colinas de Garzón. Agroland SA. Uruguay. Monovarietale Frantoio.

1 premio
Fruttato maturo/dolce:
Colinas de Garzón. Agroland SA. Uruguay. Arbequina-Coratina.

Il festival si è quindi concluso con una serie di spettacoli musicali con bande dal vivo presso la Estacion San Martin ed una esposizione curata dai produttori olivicoli che hanno offerto degustazioni e assaggi di oli da olive e prodotti locali.
Grazie a questi eventi, poco a poco si promuove e si ri-diffonde la cultura dell’olio da olive in Argentina e in Sudamerica, che attualmente ha un consumo medio di una tazza, ed è ancora ben lontana dai numeri medi dei consumi europei; però, come ha concluso il Governatore di San Juan, è bene ritornare a consumare olio da olive perchè “E’ buono per la salute, da più vitalità agli uomini e fa più belle le ragazze”!

*Gabriele Giusti, italiano di origini toscane, vive e lavora a Cosquin nella provincia di Cordoba. 
Lavora in un frantoio di italiani, e qui è stato "fulminato" dall'amore per l'olio da olive. 
Scriverà per noi alcuni report speciali sull'Argentina ed i suoi extravergine.