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martedì 9 ottobre 2012

Ad ottobre, la Calabria profuma d'olio.

Ecco, ci siamo!
Con l'autunno arriva, anche in Calabria, l'atteso momento della "vendemmia" delle olive.
Un rituale che si ripete, quasi immutato, da secoli, con l'unica differenza che oggi vi è spazio per le moderne tecniche d'ausilio alla produzione.
Nulla è lasciato al caso in campagna, con certosina perizia ci si adopera per far si che si possa ottenere, anche quest'anno, un prodotto di eccellenza.
Si comincia col raccogliere le olive, per specie e per territorio. Prima quelle dalla maturazione anticipata e nelle zone costiere, rese - quest'anno - ancora più precoci dal particolare andamento climatico primaverile-estivo e di questo primo scorcio d'autunno.
Poi si penserà anche alle altre varietà, cercando di sbrigarsi in fretta, per evitare di lasciare incustodito, ed esposto al degrado, il bene prezioso che le olive prima, e l'olio poi, rappresentano.
E dopo le olive, l'olio.
L'olio "vecchio", prodotto con cura l'anno precedente, lascerà così spazio all'olio nuovo, messaggero importante, che ci spingerà nell'immaginifico mondo delle identità sensoriali, che ogni singola goccia dell'olio nuovo evoca, svela. Un olio che incanta e seduce tutti noi appassionati.
Grande è l'attesa per il primo assaggio, quello che ci dirà tutto sull'olio nuovo; ci illustrerà i suoi pregi, ci parlerà della sua composizione, ci darà molte informazioni per il consumo e su quale sarà il suo prossimo futuro.
L'olio nuovo è così quasi giunto. Presto "inonderà", ne son certo, d'intensi profumi e fragranze, ogni singola contrada di questa magnifica terra di Calabria!
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 21 settembre 2012

Dedicato ai miei amici in campagna.

The Olive Grove - John Singer Sargent c. 1910 - Indianapolis Museum of Art.
Sentori d'autunno.
Si è lavorato un anno intero, dopo la raccolta dell'autunno scorso, prima potando gli ulivi, poi concedendo alle piante il giusto ed equilibrato ristoro, perché tutto finalmente sia pronto, consapevoli che al resto, ci penserà la natura.
Dimentichi di tutto, di stenti e fatiche, sopportate l'anno prima, non vi è più tempo per pensare.
Adesso la stagione è alle porte, fervono i lavori in campo, si prepara il terreno, l'alacrità del contadino è contagiosa, si tolgono le ultime sterpaglie, si controlla, si chiede in giro, si aspetta il grande giorno!
Quante speranze riposte in quell'appezzamento di ulivi.
Stesso fermento in frantoio, si finisce di assemblare le macchine, le ultime calibrazioni, si provano le attrezzature, conscie di una lunga e dura stagione di lavoro che le attende. Non c'è più tempo, tutto dev'essere in ordine prima del fatidico giorno, giorno in cui riecheggeranno, tra i locali intrisi dei dolci profumi dell'olio, le voci dei primi, e più accorti, contadini.
L'inizio è imminente, mancano giorni, ore.
Un unico desiderio, nel cuore di tutti gli attori, che sia olio nuovo! Speranzosi che questo olio nuovo, atteso per dodici mesi, curato, coccolato, possa ripagare dei sacrifici affrontati. O almeno, ancora una volta, si spera.
Buon olio nuovo, cari amici, e buon lavoro.
Antonio G. Lauro