Più attenzione alle regole per i concorsi oleari internazionali.
Ormai si è arrivati all'uso indiscriminato della plastica anche nei concorsi internazionali. Forse perchè quelli ufficiali costano troppo? Forse perchè sono ingombranti e delicati? Forse perchè si agisce con troppo superficialità? Perchè?
A.A.A. 1000 Bicchieri assaggio per olio extravergine di oliva, colore blu cobalto e realizzati secondo norma COI offresi. Il tutto in comodato d'uso gratuito. Offerta riservata esclusivamente ai concorsi internazionali dell'olio da olive.
Astenersi perditempo!
Non ne posso proprio più! Sono sicuro, non ce la possiamo fare! Ma vedi tu quanto siamo caduti in basso!
Potrei continuare con altre 1000 frasi di questo tenore, proprio quanti sono i bicchieri che offro, ma mi astengo dal protrarre tali mie esternazioni.
Perché scrivo questo? La verità, in fondo, è che sono stanco di vedere l'uso indiscriminato della plastica all'interno dei concorsi oleari nazionali e (che è peggio) internazionali!
Non è la prima volta che "denuncio" questa situazione. Ma mi domando: un panel per essere probatorio (visto che spesso gli oli che partecipano ai concorsi sono i medesimi, quasi come i giudici) non necessita di regole certe e condivise? Non deve rispettare gli standard minimi autoimposti?
Senza citate tutte le norme che regolano il settore dell'analisi sensoriale (UNI EN ISO, IOC), dell'assaggio dell'olio ed in particolare dei bicchieri, mi chiedo: perché?
Costano troppo? Ma no, se pensiamo all'altissimo costo dovuto alla collettività per lo smaltimento delle migliaia di bicchierini di plastica che si utilizzano in ogni singolo concorso, si capisce bene che i costi per l'acquisto dei bicchieri a norma sono irrisori.
Sono ingombranti? Forse si! E, aggiungo io, sono anche molto pesanti ed estremamente delicati! Ma di contro c'è che mantengono bene la giusta temperatura, la forma è quella adatta a concentrare e convogliare i profumi nella giusta direzione, hanno una presa sicura e... non sanno di plastica!
Non fanno tendenza? Non saprei che dire! Ma se proprio non vi piace il colore blu cobalto, provate con l'ambra! Magari si intona meglio con i vostri vestiti.
#menefotto? (Cit. Cetto Laqualunque) Credo proprio di si, credo sia questa la vera motivazione!
#menefotto delle regole, #menefotto delle aziende #menefotto dei giudici, #menefotto di chi #nonsenefotte! Ma in fin dei conti, se è vero che il menefottismo regna sovrano in larga parte dell'universo mondo, perché il settore dei concorsi oleari dovrebbe esserne scevro?
Sarò malato? Credo di si! Scusatemi amici e colleghi, lo so che la fissazione è una malattia perniciosa dalla quale è difficile guarire. Ma cosa posso fare, ahimè meschino, se la fissazione per il rispetto delle regole fa parte del background di quanti le regole le rispettano? Devo chiudere gli occhi? Far finta di non vedere? Fottersene? Quante domande mi faccio, lo so, e quante risposte dovrei darmi... Ma sto zitto, meglio così, cari amici, #tiriamoacampari (l'alcol non c'entra!).
di Antonio G. Lauro
Ormai si è arrivati all'uso indiscriminato della plastica anche nei concorsi internazionali. Forse perchè quelli ufficiali costano troppo? Forse perchè sono ingombranti e delicati? Forse perchè si agisce con troppo superficialità? Perchè?
Articolo apparso originariamente su Teatro Naturale
Astenersi perditempo!
Non ne posso proprio più! Sono sicuro, non ce la possiamo fare! Ma vedi tu quanto siamo caduti in basso!
Potrei continuare con altre 1000 frasi di questo tenore, proprio quanti sono i bicchieri che offro, ma mi astengo dal protrarre tali mie esternazioni.
Perché scrivo questo? La verità, in fondo, è che sono stanco di vedere l'uso indiscriminato della plastica all'interno dei concorsi oleari nazionali e (che è peggio) internazionali!
Non è la prima volta che "denuncio" questa situazione. Ma mi domando: un panel per essere probatorio (visto che spesso gli oli che partecipano ai concorsi sono i medesimi, quasi come i giudici) non necessita di regole certe e condivise? Non deve rispettare gli standard minimi autoimposti?
Senza citate tutte le norme che regolano il settore dell'analisi sensoriale (UNI EN ISO, IOC), dell'assaggio dell'olio ed in particolare dei bicchieri, mi chiedo: perché?
Costano troppo? Ma no, se pensiamo all'altissimo costo dovuto alla collettività per lo smaltimento delle migliaia di bicchierini di plastica che si utilizzano in ogni singolo concorso, si capisce bene che i costi per l'acquisto dei bicchieri a norma sono irrisori.
Sono ingombranti? Forse si! E, aggiungo io, sono anche molto pesanti ed estremamente delicati! Ma di contro c'è che mantengono bene la giusta temperatura, la forma è quella adatta a concentrare e convogliare i profumi nella giusta direzione, hanno una presa sicura e... non sanno di plastica!
Non fanno tendenza? Non saprei che dire! Ma se proprio non vi piace il colore blu cobalto, provate con l'ambra! Magari si intona meglio con i vostri vestiti.
#menefotto? (Cit. Cetto Laqualunque) Credo proprio di si, credo sia questa la vera motivazione!
#menefotto delle regole, #menefotto delle aziende #menefotto dei giudici, #menefotto di chi #nonsenefotte! Ma in fin dei conti, se è vero che il menefottismo regna sovrano in larga parte dell'universo mondo, perché il settore dei concorsi oleari dovrebbe esserne scevro?
Sarò malato? Credo di si! Scusatemi amici e colleghi, lo so che la fissazione è una malattia perniciosa dalla quale è difficile guarire. Ma cosa posso fare, ahimè meschino, se la fissazione per il rispetto delle regole fa parte del background di quanti le regole le rispettano? Devo chiudere gli occhi? Far finta di non vedere? Fottersene? Quante domande mi faccio, lo so, e quante risposte dovrei darmi... Ma sto zitto, meglio così, cari amici, #tiriamoacampari (l'alcol non c'entra!).
di Antonio G. Lauro
pubblicato il 13 aprile 2017 in Teatro Naturale > Tracce > Mondo
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