In base alle prime stime di Eurostat tra il 2005 e il 2010, nell’Europa a 27, il reddito reale degli agricoltori è aumentato in media del 10,0%, mentre in Italia si registra un arretramento del 3,3%.
Secondo le stime presentate da Eurostat - Ufficio di statistica dell'Unione europea, il reddito reale degli agricoltori dell’Europa a 27 è aumentato del 12,3% nel 2010, dopo un calo del 10,7% registrato nel 2009. Questo è dovuto ad un aumento reale del reddito agricolo (+ 9,9%), insieme ad una riduzione della manodopera agricola (-2,2%). Queste informazioni si basano su dati forniti dalle autorità nazionali degli Stati membri.
Si calcola che tra il 2005 e il 2010 il reddito agricolo reale sia aumentato del 10,0%, mentre la riduzione della manodopera agricola è diminuita del 12,7%. Questo aumento è per lo più il risultato di un aumento del valore della produzione agricola ai prezzi di produzione in termini reali (+ 4,3%), mentre i costi di input in termini reali è cresciuto (+ 0,8%). La caduta del valore reale delle sovvenzioni al netto delle imposte (- 1,2%) e il lieve aumento degli ammortamenti in termini reali (+ 0,4%) hanno invece avuto un impatto marginale. Secondo i dati presentati, il reddito agricolo nel 2010 è aumentato in 21 Stati membri ed è calato in sei.
L’aumento più alto si registra in Danimarca (+ 54,8%), Estonia (+ 48,8%), Irlanda (+ 39,1%), Paesi Bassi (+ 32,0%), Francia (+ 31,4%), Lettonia (+ 25,5%), Belgio (+ 24,1%), Bulgaria (+ 23,0%) e Germania (+ 22,8%), mentre le maggiori diminuzioni si sono registrate in Romania e Regno Unito (entrambi - 8,2%), Grecia (- 4,3%) ed Italia (- 3,3%).
Nel 2010, il valore della produzione agricola dell'UE-27 ai prezzi alla produzione è stimato in aumento del 4,3.
I prezzi sono in aumento per molte colture, ad eccezione dell’olio d'oliva (- 0,4%) tendenzialmente stabile.
Il maggiore aumento si riscontra per i semi oleosi (+ 27,1%), seguito da cereali (+ 22,5%), patate (+ 13,1%) e verdure fresche (+ 9,0%).
I volumi produttivi della maggior parte dei beni agricoli sono in declino, in particolare la barbabietola da zucchero (- 6,8%), le patate (- 6,7%) e la frutta (- 4,0%). Un aumento di produzione è stimato solo per l'olio d'oliva (+ 17,0%), per le colture proteiche (+ 27,0%) ed il riso (+ 1,9%).
Dr Antonio G. Lauro
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martedì 4 gennaio 2011
lunedì 3 gennaio 2011
Alta formazione in Calabria: quattro nuovi corsi per diventare "assaggiatore" di olio vergine di oliva.
La figura del "giudice" di analisi sensoriale di olio vergine di oliva (assaggiatore) è fondamentale per l’effettuazione di una corretta ed oggettiva analisi, volta alla reale valutazione qualitativa degli oli vergini di oliva.
La professionalità di tale figura deve essere quindi tutelata e ben definita, nonché opportunamente formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi conformi a quanto stabilito dal Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), dal Codex alimentarius e dalla normativa dell'Unione Europea e dalle norme nazionali.
La tutela e la qualifica degli assaggiatori di olio vergine d’oliva avviene mediante l’iscrizione, da effettuare presso la Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato della provincia di residenza, all’elenco nazionale dei tecnici e degli esperti, già istituito dall’articolo 3 della L. 313/98, tenuto presso il Ministero per le Politiche Agricole e presso le singole Regioni (Ministero per le Politiche Agricole - Circolare n. 5 del 18 giugno 1999).
Per l’iscrizione a tale elenco l’assaggiatore oltre l’idoneità morale deve possedere i seguenti requisiti:
- possesso dell’attestato di idoneità fisiologica conseguito al termine di un corso per assaggiatori;
- possesso di attestati che comprovino la partecipazione ad almeno 20 sedute di assaggio, da tre campioni per seduta, nel triennio precedente la data di presentazione della domanda.
L’obiettivo dei corsi, è iniziare un percorso di formazione di una nuova figura professionale: l’esperto di analisi sensoriale di olio d’oliva vergine e vergine extra, fondamentale per una corretta, oggettiva e completa analisi, volta alla reale valutazione qualitativa degli oli.
La professionalità di tali figure sarà formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi didattici stabiliti ai sensi dell’All. XII Reg. Ce N. 2568/91 e Reg. Ce. N. 796/02 e succ. modif..
I quattro corsi, prevedono il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
- apprendere la reale consistenza e l’utilizzo del sistema percettivo umano;
- utilizzare il medesimo sistema per caratterizzare e descrivere le sensazioni degli oli vergini di oliva;
- riconoscere le principali caratteristiche sensoriali degli oli vergini di oliva;
- utilizzare il metodo di valutazione degli oli vergini di oliva dell'Unione Europea e del Consiglio Oleicolo Internazionale;
- apprendere il sistema normativo per la tutela e la valorizzazione degli oli di oliva a denominazione di origine (DOP) e ad indicazione geografica protetta (IGP);
- partecipare all’attività dei panel di analisi sensoriale dell’olio di oliva.
I corsi, quindi, hanno quale obiettivo specifico, la verifica dell’idoneità fisiologica degli allievi, con conseguente rilascio di un attestato di idoneità fisiologica a coloro che avranno seguito lezioni sulle materie di base del comparto oleicolo ed avranno superato le prove selettive, come richiesto dalla Circolare MIPAF n. 5 del 1999, precedentemente citata.
La frequenza ai corsi è aperta a tutte le persone che vogliono diventare assaggiatori di olio di oliva vergine, purché motivate ed interessate.
Le date dei prossimi corsi:
Collaborazione: UNAPROL - PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria.
Sede del corso: Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas, via Bivio Rocca fraz. Pratora 88056 Tiriolo (CZ). Tel/fax 0961/998480, 0961/991698.
Informazioni e costi: GRIMOLI
Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Istituto di Istruzione Superiore "G. Ferraris" di Palmi.
Sede del corso: Istituto Tecnico Agrario di Palmi (RC)
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
La professionalità di tale figura deve essere quindi tutelata e ben definita, nonché opportunamente formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi conformi a quanto stabilito dal Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), dal Codex alimentarius e dalla normativa dell'Unione Europea e dalle norme nazionali.
La tutela e la qualifica degli assaggiatori di olio vergine d’oliva avviene mediante l’iscrizione, da effettuare presso la Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato della provincia di residenza, all’elenco nazionale dei tecnici e degli esperti, già istituito dall’articolo 3 della L. 313/98, tenuto presso il Ministero per le Politiche Agricole e presso le singole Regioni (Ministero per le Politiche Agricole - Circolare n. 5 del 18 giugno 1999).
Per l’iscrizione a tale elenco l’assaggiatore oltre l’idoneità morale deve possedere i seguenti requisiti:
- possesso dell’attestato di idoneità fisiologica conseguito al termine di un corso per assaggiatori;
- possesso di attestati che comprovino la partecipazione ad almeno 20 sedute di assaggio, da tre campioni per seduta, nel triennio precedente la data di presentazione della domanda.
L’obiettivo dei corsi, è iniziare un percorso di formazione di una nuova figura professionale: l’esperto di analisi sensoriale di olio d’oliva vergine e vergine extra, fondamentale per una corretta, oggettiva e completa analisi, volta alla reale valutazione qualitativa degli oli.
La professionalità di tali figure sarà formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi didattici stabiliti ai sensi dell’All. XII Reg. Ce N. 2568/91 e Reg. Ce. N. 796/02 e succ. modif..
I quattro corsi, prevedono il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
- apprendere la reale consistenza e l’utilizzo del sistema percettivo umano;
- utilizzare il medesimo sistema per caratterizzare e descrivere le sensazioni degli oli vergini di oliva;
- riconoscere le principali caratteristiche sensoriali degli oli vergini di oliva;
- utilizzare il metodo di valutazione degli oli vergini di oliva dell'Unione Europea e del Consiglio Oleicolo Internazionale;
- apprendere il sistema normativo per la tutela e la valorizzazione degli oli di oliva a denominazione di origine (DOP) e ad indicazione geografica protetta (IGP);
- partecipare all’attività dei panel di analisi sensoriale dell’olio di oliva.
I corsi, quindi, hanno quale obiettivo specifico, la verifica dell’idoneità fisiologica degli allievi, con conseguente rilascio di un attestato di idoneità fisiologica a coloro che avranno seguito lezioni sulle materie di base del comparto oleicolo ed avranno superato le prove selettive, come richiesto dalla Circolare MIPAF n. 5 del 1999, precedentemente citata.
La frequenza ai corsi è aperta a tutte le persone che vogliono diventare assaggiatori di olio di oliva vergine, purché motivate ed interessate.
Le date dei prossimi corsi:
13, 15, 27 e 29 GENNAIO 2011; 10 e 12 FEBBRAIO 2011
Ente organizzatore: ASPROL via Piave, 3 - 87100 COSENZA. TEL./FAX 0984.27835.
Collaborazione: UNAPROL
Sede del corso: Agriturismo Paglialonga, C.da Macchiatavola, 1 - 87043 Bisignano (CS).
Informazioni e costi: info@asprolcosenza.it
Collaborazione: UNAPROL
Sede del corso: Agriturismo Paglialonga, C.da Macchiatavola, 1 - 87043 Bisignano (CS).
Informazioni e costi: info@asprolcosenza.it
14, 15, 20, 21 e 22 GENNAIO 2011
Ente organizzatore: Gruppo Imprese Olivicole Italiane GRIMOLI a.R.L. Via Nazionale, 294 88070 Botricello (CZ). Tel./fax 0961/963535.Collaborazione: UNAPROL - PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria.
Sede del corso: Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas, via Bivio Rocca fraz. Pratora 88056 Tiriolo (CZ). Tel/fax 0961/998480, 0961/991698.
Informazioni e costi: GRIMOLI
24 - 28 GENNAIO 2011
Ente organizzatore: CONASCO Scarl - Via Due Settembre, 33 89125 Reggio Calabria. Tel. 0965.331957, Fax 0965.330230.Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Istituto di Istruzione Superiore "G. Ferraris" di Palmi.
Sede del corso: Istituto Tecnico Agrario di Palmi (RC)
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
7 - 11 FEBBRAIO 2011
Ente organizzatore: CONASCO Scarl - Via Due Settembre, 33 89125 Reggio Calabria. Tel. 0965.331957, Fax 0965.330230.
Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Sede del corso: Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Sede del corso: Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
Dr Antonio G. Lauro
domenica 2 gennaio 2011
Mangiar sano per vivere più a lungo.
Mangiare sano significa vivere più a lungo.
Questo è in sintesi il risultato del nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Dietetic Association, alla luce del fatto che entro il 2030, si stima che 973 milioni di adulti in tutto il mondo avrà 65 anni o più e che le principali cause di morte si sposteranno dalle malattie infettive a quelle croniche, come ad esempio le malattie cardiovascolari ed il cancro.
Nella ricerca, pubblicata nel numero di gennaio 2011 del Journal of the American Dietetic Association, i ricercatori hanno analizzato i dati empirici per quanto riguarda le associazioni tra modelli alimentarie e la mortalità, attraverso l'analisi – per un periodo di dieci anni - dei modelli alimentari di oltre 2500 adulti di età compresa tra 70 e 79 anni.
Determinando la frequenza di consumo di 108 cibi diversi, i ricercatori sono stati in grado di raggruppare i partecipanti in sei gruppi diversi in base alle scelte alimentari predominanti:
alimenti sani; prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi; carne, cibi fritti ed alcool; cereali da prima colazione; cereali raffinati; dolci e cibi zuccherati.
Lo studio ha rilevato come i soggetti della categoria “prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi” avevano un rischio di mortalità superiore del 40% rispetto al gruppo “alimenti sani”. I partecipanti al gruppo “dolci e cibi zuccherati” avevano un rischio del 37% più alto rispetto sempre ad “alimenti sani”, mentre non c’erano differenze tra chi consumava “alimenti sani” e chi consumava cereali (da prima colazione o raffinati).
Secondo uno degli autori dello studio - Amy L. Anderson del Dipartimento di Scienze della Nutrizione all’Università del Maryland – “i risultati suggeriscono che gli anziani che seguono un regime alimentare coerente con le attuali linee guida e consumano quantità relativamente elevate di verdure, frutta, cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi, pollame, pesce ed olio di oliva, presentano un minor rischio di mortalità. Mangiare sano, permette quindi di vivere più a lungo”.
L'articolo “Dietary patterns and survival of older adults” di A. L. Anderson, T. B. Harris, F. A. Tylavsky, S. E. Perry, D. K. Houston, T. F. Hue, E. S. Strotmeyer e N. R. Sahyoun, sarà pubblicato nel Journal of American Dietetic Association, Volume 111, (gennaio 2011) ed edito da Elsevier.
Questo è in sintesi il risultato del nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Dietetic Association, alla luce del fatto che entro il 2030, si stima che 973 milioni di adulti in tutto il mondo avrà 65 anni o più e che le principali cause di morte si sposteranno dalle malattie infettive a quelle croniche, come ad esempio le malattie cardiovascolari ed il cancro.
Nella ricerca, pubblicata nel numero di gennaio 2011 del Journal of the American Dietetic Association, i ricercatori hanno analizzato i dati empirici per quanto riguarda le associazioni tra modelli alimentarie e la mortalità, attraverso l'analisi – per un periodo di dieci anni - dei modelli alimentari di oltre 2500 adulti di età compresa tra 70 e 79 anni.
Determinando la frequenza di consumo di 108 cibi diversi, i ricercatori sono stati in grado di raggruppare i partecipanti in sei gruppi diversi in base alle scelte alimentari predominanti:
alimenti sani; prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi; carne, cibi fritti ed alcool; cereali da prima colazione; cereali raffinati; dolci e cibi zuccherati.
Lo studio ha rilevato come i soggetti della categoria “prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi” avevano un rischio di mortalità superiore del 40% rispetto al gruppo “alimenti sani”. I partecipanti al gruppo “dolci e cibi zuccherati” avevano un rischio del 37% più alto rispetto sempre ad “alimenti sani”, mentre non c’erano differenze tra chi consumava “alimenti sani” e chi consumava cereali (da prima colazione o raffinati).
Secondo uno degli autori dello studio - Amy L. Anderson del Dipartimento di Scienze della Nutrizione all’Università del Maryland – “i risultati suggeriscono che gli anziani che seguono un regime alimentare coerente con le attuali linee guida e consumano quantità relativamente elevate di verdure, frutta, cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi, pollame, pesce ed olio di oliva, presentano un minor rischio di mortalità. Mangiare sano, permette quindi di vivere più a lungo”.
L'articolo “Dietary patterns and survival of older adults” di A. L. Anderson, T. B. Harris, F. A. Tylavsky, S. E. Perry, D. K. Houston, T. F. Hue, E. S. Strotmeyer e N. R. Sahyoun, sarà pubblicato nel Journal of American Dietetic Association, Volume 111, (gennaio 2011) ed edito da Elsevier.
Dr Antonio G. Lauro
venerdì 31 dicembre 2010
mercoledì 29 dicembre 2010
Contro la 'ndrangheta nasce in Calabria il consorzio GOEL BIO.
Parte dalla Locride e dalla Piana di Gioia Tauro la proposta commerciale di Arance Bio e Olio Extravergine di Oliva Bio.
È la piccola ma concreta risposta del Gruppo GOEL ai fatti di Rosarno (RC) e ad un mercato locale degli agrumi che schiaccia la dignità dei piccoli agricoltori, dove i prezzi sono bassissimi e non consentono - spesso - di coprire le spese vive di produzione o il costo sindacale del lavoro.
È un mercato spesso condizionato dalla prepotenza della 'ndrangheta che, come al solito, vive da parassita sulle fatiche e sui sacrifici dei Calabresi.
In una nota del Consorzio Sociale GOEL, si legge una breve biografia del Consorzio, nato nel 2003 come frutto di un percorso decennale di impegno della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace, promosso e accompagnato da Mons. Bregantini, contro la disoccupazione e per il cambiamento, con l'intenzione di creare un sistema che si contrapponga al sistema che ostacola uno sviluppo del territorio fondato sulla giustizia sociale ed economica.
In una nota del Consorzio Sociale GOEL, si legge una breve biografia del Consorzio, nato nel 2003 come frutto di un percorso decennale di impegno della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace, promosso e accompagnato da Mons. Bregantini, contro la disoccupazione e per il cambiamento, con l'intenzione di creare un sistema che si contrapponga al sistema che ostacola uno sviluppo del territorio fondato sulla giustizia sociale ed economica.
La GOEL, continua il loro sito web, sceglie di stare al fianco degli agricoltori onesti, spesso vessati dalla 'ndrangheta con uno “stalking” prepotente e spietato che mira a sottometterli e condizionarli, se non addirittura ad espropriarli. I prodotti di GOEL BIO non provengono dai terreni confiscati alle mafie (il cui utilizzo è senz'altro meritorio e auspicabile) ma dai terreni di normali e “ordinari” agricoltori onesti, che resistono giorno per giorno alle pressioni mafiose, che si sono impegnati rispettare l'ambiente con produzioni biologiche, che si sforzano di promuovere la dignità del lavoro e del territorio!
“GOEL BIO” è il consorzio agroalimentare sociale e biologico che nasce e fa parte del Gruppo Cooperativo GOEL, con lo scopo di valorizzare le produzioni tipiche locali. Ne fanno parte i soci di GOEL e alcuni produttori agricoli del territorio che soddisfano requisiti ben definiti di eticità e qualità del prodotto.
Ecco l'offerta dei prodotti GOEL:
Arance Biologiche delle varietà Navel, Tarocco, Biondo di Caulonia; le arance vengono proposte direttamente al consumatore finale in tutta Italia, ad un prezzo equivalente ad una normale arancia non biologica;
Clementine Biologiche;
Olio Extravergine Biologico di alta qualità, prodotto nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro tramite spremitura a freddo, utilizzando unicamente procedimenti meccanici; vengono distribuiti 4 tipi di olio monocultivar, selezionati tra le migliori specie autoctone: Geracese, Carolea, Ottobratica, Sinopolese.
GOEL BIO si rivolge principalmente ai circuiti commerciali diretti, senza intermediari tra produttore e consumatore finale, onde garantire un'equa retribuzione del prodotto che garantisca, a sua volta, un equo salario ai lavoratori. Oltre ad offrire occupazione sana nel territorio, ciò mira a prevenire fin dalla radice fenomeni di sfruttamento dell'immigrazione.
I soci produttori di GOEL BIO garantiscono infatti:
il rispetto dei diritti dei lavoratori;
la scrupolosa osservanza dei disciplinari di produzione biologica;
l'estraneità con ogni malaffare o collusione con la 'ndrangheta;
l'alta qualità e la tipicità delle produzioni.
Gli Agrumi con il bollino “GOEL BIO” e l'Olio Extra-vergine di Oliva Biologico, saranno messaggeri della legalità e dei valori di cambiamento di GOEL.
Per maggiori informazioni o contatti diretti: www.goel.coop/bio
Dr Antonio G. Lauro
Ecco l'offerta dei prodotti GOEL:
Arance Biologiche delle varietà Navel, Tarocco, Biondo di Caulonia; le arance vengono proposte direttamente al consumatore finale in tutta Italia, ad un prezzo equivalente ad una normale arancia non biologica;
Clementine Biologiche;
Olio Extravergine Biologico di alta qualità, prodotto nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro tramite spremitura a freddo, utilizzando unicamente procedimenti meccanici; vengono distribuiti 4 tipi di olio monocultivar, selezionati tra le migliori specie autoctone: Geracese, Carolea, Ottobratica, Sinopolese.
GOEL BIO si rivolge principalmente ai circuiti commerciali diretti, senza intermediari tra produttore e consumatore finale, onde garantire un'equa retribuzione del prodotto che garantisca, a sua volta, un equo salario ai lavoratori. Oltre ad offrire occupazione sana nel territorio, ciò mira a prevenire fin dalla radice fenomeni di sfruttamento dell'immigrazione.
I soci produttori di GOEL BIO garantiscono infatti:
il rispetto dei diritti dei lavoratori;
la scrupolosa osservanza dei disciplinari di produzione biologica;
l'estraneità con ogni malaffare o collusione con la 'ndrangheta;
l'alta qualità e la tipicità delle produzioni.
Gli Agrumi con il bollino “GOEL BIO” e l'Olio Extra-vergine di Oliva Biologico, saranno messaggeri della legalità e dei valori di cambiamento di GOEL.
Per maggiori informazioni o contatti diretti: www.goel.coop/bio
Dr Antonio G. Lauro
martedì 28 dicembre 2010
Diffondere la cultura dell'olio extra vergine di oliva in Cina e Russia, ci prova il Consorzio di Garanzia.
"Diffondere la cultura dell'olio extra vergine di oliva, tutelarne e garantirne la qualità, supportando iniziative e programmi a favore della ricerca, del miglioramento della qualità e della corretta informazione".
Questa, in sintesi la <<mission>> del Consorzio di Garanzia dell'Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità, organismo senza scopo di lucro, aperto a tutti gli operatori olivicoli, produttori, confezionatori e distributori.
Il Consorzio presieduto da Elia Fiorillo, promuove una <<qualità di filiera>>, che nasce dall'integrazione delle professionalità di tutti coloro che operano nelle diverse fasi del processo produttivo, poiché la qualità va garantita dalla stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera stessa.
Questa, in sintesi la <<mission>> del Consorzio di Garanzia dell'Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità, organismo senza scopo di lucro, aperto a tutti gli operatori olivicoli, produttori, confezionatori e distributori.
Il Consorzio presieduto da Elia Fiorillo, promuove una <<qualità di filiera>>, che nasce dall'integrazione delle professionalità di tutti coloro che operano nelle diverse fasi del processo produttivo, poiché la qualità va garantita dalla stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera stessa.
E proprio per adempiere agli <<obblighi>> statutari il Consorzio, dopo le recenti attività di promozione in India col progetto OliveItUp (www.oliveitup.in) si prepara, grazie al co-finanziamento previsto dal Reg. Ce 501/2008 della Commissione delle Comunità Europee relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli, ad attivare azioni di promozione in Cina e Russia.
"E' una grande soddisfazione per noi essere riusciti ad aggiudicarci questo programma - esordisce Elia Fiorillo. La Cina e la Russia rappresentano due mercati che, sebbene molto diversi l'uno dall'altro, offrono potenzialità commerciali importanti per i nostri prodotti e, in particolare, per l'olio d'oliva. Tuttavia all'entusiasmo dobbiamo associare la cautela. Così come per l'India non mancheranno barriere culturali da superare, nel nome non dell'imposizione e del dominio alimentare ma di un'informazione scientifica accurata e completa, adeguando la strategia di comunicazione alle sensibilità dei potenziali consumatori locali, come stiamo già facendo nel mercato indiano". Obiettivi comuni ma strategie differenziate è la strategia su cui punta il Consorzio per aprire la strada alla penetrazione dell'olio europeo soprattutto presso i giovani russi e cinesi.
"E' una grande soddisfazione per noi essere riusciti ad aggiudicarci questo programma - esordisce Elia Fiorillo. La Cina e la Russia rappresentano due mercati che, sebbene molto diversi l'uno dall'altro, offrono potenzialità commerciali importanti per i nostri prodotti e, in particolare, per l'olio d'oliva. Tuttavia all'entusiasmo dobbiamo associare la cautela. Così come per l'India non mancheranno barriere culturali da superare, nel nome non dell'imposizione e del dominio alimentare ma di un'informazione scientifica accurata e completa, adeguando la strategia di comunicazione alle sensibilità dei potenziali consumatori locali, come stiamo già facendo nel mercato indiano". Obiettivi comuni ma strategie differenziate è la strategia su cui punta il Consorzio per aprire la strada alla penetrazione dell'olio europeo soprattutto presso i giovani russi e cinesi.
"Valuteremo con i nostri esperti - precisa Fiorillo - se il taglio nutrizionale e salutista utilizzato nella campagna indiana, andrà mantenuto o piuttosto rafforzato richiamando altri valori connessi al consumo di olio di oliva, che potrebbero avere molto appeal tra le nuove generazioni dei due paesi. Penso al gusto e alla moda, così come alla bellezza e alla forma fisica".
L'investimento del programma, precisano fonti ministeriali, è di complessivi 3,5 milioni di euro, sostenuti per il 50% dall'Unione Europea, per il 20% dal Ministero delle Politiche Agricole e per il restante 30% dal Consorzio stesso. "L'olio di oliva non è ancora un prodotto globale e c'è molto da lavorare per rimuovere le perplessità e la diffidenza dei nuovi consumatori, ma si tratta in molti casi di un <<amore a prima vista>> o meglio <<al primo assaggio>> - conclude il presidente Fiorillo. Dinnanzi alla seduzione sensoriale di un olio extra vergine di qualità, non c'è palato che tenga: le fragranze hanno sempre un effetto sorpresa per i consumatori e per questo abbiamo scelto la degustazione comparata come leva di comunicazione in tutte le azioni promozionali che effettueremo".
Dr Antonio G. Lauro
Dr Antonio G. Lauro
lunedì 27 dicembre 2010
Una ricerca rivela come i composti presenti sulla buccia delle olive possono combattere il cancro al seno.
Lo studio è stato pubblicato nella Gazzetta of Agricultural and Food Chemistry, pubblicato dalla American Chemical Society, che detiene il maggior numero di citazioni scientifiche internazionali nel campo della Scienza e della Tecnologia Alimentare.
La ricerca, condotta presso l'Università di Jaén, rivela che nell’epicarpo (buccia) dell’oliva sono presenti composti che potenzialmente possono fornire una difesa naturale contro il cancro al seno.Joseph J. Gaforio, uno di ricercatori che ha partecipato alla ricerca, ha dichiarato: "Abbiamo studiato l'effetto di quattro composti presenti nell’epicarpo dell’oliva – l’acido maslinico, l’eritrodiolo, l’uvaolo e l’acido oleanolico - sulle cellule del cancro al seno. I risultati ottenuti mostrano come questi composti abbiano il potenziale per fornire una difesa naturale contro il tumore al seno. In particolar modo, sottolinea Gaforio, l’eritrodiolo è significativamente tossico contro le cellule tumorali (citotossico) e presenta una spiccata azione di inibizione della crescita di queste cellule. I risultati, completano quelli pubblicati in precedenza dal nostro gruppo, in cui si è dimostrato che sia nell’olivo e sia nell'olio d'oliva, ci sono dei composti con proprietà antitumorali”.
Questi dati forniscono nuove prove scientifiche atte a sostenere i vari studi epidemiologici che evidenziano come nei paesi che consumano abitualmente olio vergine di oliva, l'incidenza e la prevalenza di alcuni tumori, tra cui il cancro al seno, è più bassa che in altri paesi.
In definitiva la ricerca, svolta dalla Divisione di Immunologia dell’Università di Jaén ed alla quale hanno partecipato anche Y. Allouche, F. Warleta, M. Campos, C. Sánchez-Quesada, M. Uceda, G. Beltran e J. J. Gaforio, suggerisce che i composti esaminati (acido oleanolico, eritrodiolo, uvaolo, acido maslinico) possono potenzialmente fornire una significativa difesa naturale contro il cancro al seno umano.
L’abstract dello studio può essere scaricato sul web all’indirizzo: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21142067
Dr Antonio G. Lauro
Bibliografia:
Antioxidant, Antiproliferative, and Pro-apoptotic Capacities of Pentacyclic Triterpenes Found in the Skin of Olives on MCF-7 Human Breast Cancer Cells and Their Effects on DNA Damage.
Yosra Allouche, Fernando Warleta, Mara Campos, Cristina Sanchez-Quesada, Marino Uceda, Gabriel Beltarn, and Jos Juan Gaforio.
J. Agric. Food Chem., Article ASAP - DOI: 10.1021/jf102319y
Pentacyclic triterpenoids from olive fruit and leaf.
Guinda A, Rada M, Delgado T, Gutiérrez-Adánez P, Castellano JM.
Instituto de la Grasa-CSIC, Av. Padre Garcia Tejero, 4, 41012 Seville, Spain.
J. Agric. Food Chem.. 2010 Sep 8; 58 (17): 9685-91.
domenica 26 dicembre 2010
Nuova pubblicazione sulla storia dell'olio extravergine di oliva.
“L’olivo e l’olio: tra leggenda e realtà” è questo il titolo scelto dal Coordinamento regionale CopagriDap - Associazione Regionale per i servizi allo sviluppo agricolo, per presentare il libro dedicato alla lunga storia dell’olivicoltura nel Mediterraneo.
La pubblicazione, inserita nella Collana “Quaderni di informazione e documentazione in agricoltura”, vede tra gli autori Antonio G. Lauro, Carmelo Orlando e Rosario Franco (Divulgatori agricoli - Analisti sensoriali e panel leader) dell’Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi in Agricoltura (ARSSA) che hanno curato il testo ed i contenuti del volume, con la collaborazione scientifica la Dr.ssa Giuseppina Managò.
Chiediamo al Presidente CopagriDap, Gaetano Rizzo, di presentarci l’ultima fatica editoriale della CopagriDap.
“Il volumetto che qui si presenta – esordisce Rizzo - risponde a uno dei più importanti aspetti delle attività di divulgazione in agricoltura.
Infatti, l’attività divulgativa — sebbene abbia il suo primo interlocutore nell’agricoltore, al quale deve fornire supporto e accompagnamento nelle sue attività produttive — , deve, in parallelo, interagire con quanti si relazionano, come consumatori o comunque utilizzatori, con le produzioni dell’azienda agricola.
Il consumatore individuale così come l’utilizzatore industriale e commerciale costituiscono il naturale complemento dell’attività produttiva dell’azienda: quindi, anche nei loro confronti va svolta una azione di informazione e di approfondimento rispetto alla natura, alle caratteristiche, alla utilizzabilità, delle produzioni agricole.
Questo secondo versante dell’attività di divulgazione, quello diretto al momento post-agricolo — che soprattutto in una fase come quella attuale di crescente orientamento delle aziende agricole al mercato e, perciò, di attenzione ai vari tipi di domanda da parte dei consumatori, deve essere proporzionalmente avviato e sviluppato — , acquista ancora più valenza allorché si rivolge a quella platea di interlocutori non ‘professionali’.
Anzitutto i ragazzi e i giovani.
Accade infatti spesso che la generazioni più giovani, in materia di alimentazione, non conoscano, conoscano poco, conoscano in modo erroneo, le caratteristiche nutrizionali, di gusto, salutistiche, etc. di molti beni alimentari, specie tradizionali, specie del proprio territorio: l’attività divulgativa rivolta a essi è perciò di indubbia rilevanza — sociale e salutistica, ma di riflesso anche economica — e a essa va attribuito un posto di primo piano nelle politiche di diffusione dell’informazione e delle conoscenze, così da contribuire ad avere dei consumatori avvertiti e consapevoli e quindi meglio orientati e tutelati nei loro stili di consumo.
Ma non esclusivamente.
Tutti siamo consumatori, e questo vale senz’altro per i beni alimentari. Quindi, una conoscenza, snella ma largamente documentata come quella qui proposta, di uno dei principali prodotti della dieta mediterranea può essere interessante e utile per chiunque — dalla massaia, al cuoco, al semplice consumatore che desidera sapere qualcosa di più sull’“oro verde” di cui la Calabria è tra le prime regioni produttrici a livello nazionale.
L’olivo e l’olio: tra leggenda e realtà, che arricchisce la collana “Informazione e documentazione in agricoltura”, costituisce – conclude il Presidente Rizzo - a nostro avviso un contributo particolarmente efficace in questa direzione, in quanto realizza un equilibrio ben integrato tra presentazione accattivante delle informazioni sull’olio di oliva e rigorosa documentazione, storica e scientifica, dei relativi contenuti. In questo senso si presta in particolare a supportare i programmi di educazione alimentare che, opportunamente, sembra stiano prendendo sempre più piede nelle istituzioni scolastiche di base — che si rivolgono cioè a un pubblico di soggetti che, in base alla informazione di cui dispongono, possono essere incentivati a introdurre nei loro consumi alimentari specifici prodotti, sia freschi che lavorati”.
La pubblicazione, fuori commercio, è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione.
Dr Antonio G. Lauro
La pubblicazione, inserita nella Collana “Quaderni di informazione e documentazione in agricoltura”, vede tra gli autori Antonio G. Lauro, Carmelo Orlando e Rosario Franco (Divulgatori agricoli - Analisti sensoriali e panel leader) dell’Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi in Agricoltura (ARSSA) che hanno curato il testo ed i contenuti del volume, con la collaborazione scientifica la Dr.ssa Giuseppina Managò.
Chiediamo al Presidente CopagriDap, Gaetano Rizzo, di presentarci l’ultima fatica editoriale della CopagriDap.
“Il volumetto che qui si presenta – esordisce Rizzo - risponde a uno dei più importanti aspetti delle attività di divulgazione in agricoltura.
Infatti, l’attività divulgativa — sebbene abbia il suo primo interlocutore nell’agricoltore, al quale deve fornire supporto e accompagnamento nelle sue attività produttive — , deve, in parallelo, interagire con quanti si relazionano, come consumatori o comunque utilizzatori, con le produzioni dell’azienda agricola.
Il consumatore individuale così come l’utilizzatore industriale e commerciale costituiscono il naturale complemento dell’attività produttiva dell’azienda: quindi, anche nei loro confronti va svolta una azione di informazione e di approfondimento rispetto alla natura, alle caratteristiche, alla utilizzabilità, delle produzioni agricole.
Questo secondo versante dell’attività di divulgazione, quello diretto al momento post-agricolo — che soprattutto in una fase come quella attuale di crescente orientamento delle aziende agricole al mercato e, perciò, di attenzione ai vari tipi di domanda da parte dei consumatori, deve essere proporzionalmente avviato e sviluppato — , acquista ancora più valenza allorché si rivolge a quella platea di interlocutori non ‘professionali’.
Anzitutto i ragazzi e i giovani.
Accade infatti spesso che la generazioni più giovani, in materia di alimentazione, non conoscano, conoscano poco, conoscano in modo erroneo, le caratteristiche nutrizionali, di gusto, salutistiche, etc. di molti beni alimentari, specie tradizionali, specie del proprio territorio: l’attività divulgativa rivolta a essi è perciò di indubbia rilevanza — sociale e salutistica, ma di riflesso anche economica — e a essa va attribuito un posto di primo piano nelle politiche di diffusione dell’informazione e delle conoscenze, così da contribuire ad avere dei consumatori avvertiti e consapevoli e quindi meglio orientati e tutelati nei loro stili di consumo.
Ma non esclusivamente.
Tutti siamo consumatori, e questo vale senz’altro per i beni alimentari. Quindi, una conoscenza, snella ma largamente documentata come quella qui proposta, di uno dei principali prodotti della dieta mediterranea può essere interessante e utile per chiunque — dalla massaia, al cuoco, al semplice consumatore che desidera sapere qualcosa di più sull’“oro verde” di cui la Calabria è tra le prime regioni produttrici a livello nazionale.
L’olivo e l’olio: tra leggenda e realtà, che arricchisce la collana “Informazione e documentazione in agricoltura”, costituisce – conclude il Presidente Rizzo - a nostro avviso un contributo particolarmente efficace in questa direzione, in quanto realizza un equilibrio ben integrato tra presentazione accattivante delle informazioni sull’olio di oliva e rigorosa documentazione, storica e scientifica, dei relativi contenuti. In questo senso si presta in particolare a supportare i programmi di educazione alimentare che, opportunamente, sembra stiano prendendo sempre più piede nelle istituzioni scolastiche di base — che si rivolgono cioè a un pubblico di soggetti che, in base alla informazione di cui dispongono, possono essere incentivati a introdurre nei loro consumi alimentari specifici prodotti, sia freschi che lavorati”.
La pubblicazione, fuori commercio, è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione.
Dr Antonio G. Lauro
giovedì 23 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
Tipicità nell'Unione Europea: adesso siamo a quota 994
UE: registrati due nuovi prodotti.
Sono stati inseriti nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea due nuovi prodotti tipici, si tratta della Carota Novella di Ispica IGP (Italia) e dell'olio Montoro-Adamuz DOP (Spagna).
Con queste nuove registrazioni, il totale dei prodotti a marchio DOP IGP STG europei sale a quota 994. Ad oggi dunque il totale dei prodotti Dop riconosciuti dall'Ue tocca quota 501, mentre le specialità agroalimentari Igp sono 463.
La Carota Novella di Ispica IGP è di forma cilindrica – conica ed è caratterizzata da una superficie lucida, da polpa tenera e dal cuore (parte più interna) poco fibroso. Il prodotto è raccolto da fine Febbraio fino a metà Giugno ed è coltivato in alcuni comuni delle province di Ragusa, Siracusa, Catania e Caltanissetta in Sicilia.
L'Olio Montoro – Adamuz DOP è l’olio di oliva extravergine che si caratterizza per il suo gusto piccante ed amaro e per la sua tipica capacità di conservazione.
E’ prodotto nella comarca agraria della Sierra, nella provincia di Cordoba in Spagna. Ogni confezione di Montoro – Adamuz DOP deve riportare, al momento dell’immissione in commercio lo specifico logo.
Sono stati inseriti nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea due nuovi prodotti tipici, si tratta della Carota Novella di Ispica IGP (Italia) e dell'olio Montoro-Adamuz DOP (Spagna).
Con queste nuove registrazioni, il totale dei prodotti a marchio DOP IGP STG europei sale a quota 994. Ad oggi dunque il totale dei prodotti Dop riconosciuti dall'Ue tocca quota 501, mentre le specialità agroalimentari Igp sono 463.
La Carota Novella di Ispica IGP è di forma cilindrica – conica ed è caratterizzata da una superficie lucida, da polpa tenera e dal cuore (parte più interna) poco fibroso. Il prodotto è raccolto da fine Febbraio fino a metà Giugno ed è coltivato in alcuni comuni delle province di Ragusa, Siracusa, Catania e Caltanissetta in Sicilia.
L'Olio Montoro – Adamuz DOP è l’olio di oliva extravergine che si caratterizza per il suo gusto piccante ed amaro e per la sua tipica capacità di conservazione.
E’ prodotto nella comarca agraria della Sierra, nella provincia di Cordoba in Spagna. Ogni confezione di Montoro – Adamuz DOP deve riportare, al momento dell’immissione in commercio lo specifico logo.
Dr Antonio G. Lauro
lunedì 20 dicembre 2010
“Coroneiki”: dall’olivo del passato all’olio del futuro. Un eccezionale prodotto di nicchia che ha origini magnogreche.
Laureana di B. (RC). L’olio di qualità sta gradualmente assumendo un ruolo crescente ed importante nell’economia agricola ed agroalimentare. La percezione da parte del consumatore dell’olio extravergine di oliva quale prodotto da apprezzare nelle sue infinite varietà e caratteristiche, fa si da rendere sempre più accentuata la voglia di conoscere l’olio non solo dal punto di vista nutrizionale e gastronomico ma anche sotto il profilo del suo legame col territorio e la tradizione che gli conferisce un valore culturale, parimenti a come accade già da anni con il vino E gli oli nicchia in particolare posseggono un valore aggiunto dovuto sia alla garanzia della loro origine e genuinità sia alla loro peculiarità in quanto intrinsecamente contengono frammenti di storia il cui fascino è irresistibile. E’ il caso della varietà di oliva greca Coroneiki che presenta diversi sinonimi simili in diversi paesi ed aree tra le quali la Turchia, il Peloponneso, in Spagna dove è giunta così come giunse in Calabria in epoche remote. Una pianta leggendaria, visto che si racconta essere l’albero da cui Ulisse trasse il giavellotto artigianale con il quale trafisse l’occhio di Polifemo. Una pianta che è ricomparsa in Calabria e che è stata coraggiosamente recuperata e coltivata dai fratelli Carbone, olivicoltori da generazioni in Laureana di Borrello (RC) nella Piana di Gioia Tauro. Una sfida vera e propria per provare una sorta di “ritorno al futuro”: con una varietà del passato si vuole ottiene un olio extravergine di alta gamma che porterà con se, nel futuro, quelle origini magnogreche che ci contraddistinguono ed al contempo elementi di modernità. Infatti Coroneiki è una varietà molto produttiva, con olive piccole e dalla maturazione tardiva rispetto alle varietà nostrane. E’ resistente ad alcune malattie comuni e dà il massimo in area collinare con clima temperato; la pianta di Coroneiki si presenta di medie-piccole dimensioni con portamento compatto, facilmente irrigabile e coltivabile in impianti intensivi e, soprattutto, altamente meccanizzabili sia nella fase di potatura ma soprattutto nella fase di raccolta: l’unico modo per abbattere i costi e modernizzare il comparto così come richiesto da decenni dal mondo olivicolo. L’olio di qualità che ne deriva è leggero e presenta note eleganti; il suo profilo sensoriale viene così delineato da Antonio G. Lauro, capo panel esperto, analizzando il monocultivar dell’azienda Carbone: “Il colore di quest’olio è il giusto mix tra tenue tonalità di verde e di giallo. All’olfatto si dischiudono sentori di media intensità di fruttato di olive al giusto grado di maturazione, resi maggiormente gradevoli dalle percezioni nette di frutta matura (banana), verdure (lattuga) e foglia di olivo. Armonico al gusto, l’olio rivela note “dolci”, seguite da quelle di “piccante” ed “amaro” persistenti ed in equilibrio tra loro. Evidenti, infine, le complesse sensazioni di frutta secca (pinolo e mandorla dolce)”. La coltivazione di Coroneiki apre nuove interessanti prospettive ma soprattutto è un esempio mirabile di “archeo-olivicoltura” che valorizza un'antichissima varietà di olivo rinnovando in Calabria il mito della Magna Grecia.
ROSARIO PREVITERA
ROSARIO PREVITERA
domenica 19 dicembre 2010
La "Dieta Mediterranea" a Ruralia, la rubrica di 2015 su Telespazio Calabria.
Nella terza puntata di "RURALIA - La Calabria rurale si racconta", la rubrica mensile della trasmissione "2015" condotta da Piero Muscari su Telespazio Calabria, che andrà in onda Lunedì 20 Dicembre, si parlerà di un tema molto attuale e da pochissimi giorni "Patrimonio immateriale dell'Umanità" dell'UNESCO: LA DIETA MEDITERRANEA.
Tra gli ospiti in studio il dr Antonio G. Lauro - assaggiatore professionista di olio dell'ARSSA - , esperti, tecnici e nutrizionisti.
Previsto l'intervento di Marisa Laurito e del duo Battaglia e Miseferi in collegamento telefonico.
Appuntamento quindi Lunedì 20 Dicembre alle 21,30 su Telespazio TV e dalle 22,30 su Telespazio Studio 3.
BUONA VISIONE a tutti voi!
Tra gli ospiti in studio il dr Antonio G. Lauro - assaggiatore professionista di olio dell'ARSSA - , esperti, tecnici e nutrizionisti.
Previsto l'intervento di Marisa Laurito e del duo Battaglia e Miseferi in collegamento telefonico.
Appuntamento quindi Lunedì 20 Dicembre alle 21,30 su Telespazio TV e dalle 22,30 su Telespazio Studio 3.
BUONA VISIONE a tutti voi!
sabato 18 dicembre 2010
Vilnius (Lituania): tutta la verità sull'olio italiano.
Cosa determina la qualità dell'olio di oliva? Perché si degusta l'olio d'oliva? Perché in materia di etichettatura dell'olio di oliva italiano si legge "100% italiano" oltre alla dicitura Extravergine? Che cosa sono aroma e gusto di un olio appena raccolto?
Queste e molte altre cose, giornalisti, chef e titolari della ristorazione, interessati all'extravergine italiano, hanno chiesto ai rappresentanti del Consorzio Nazionale Olivicoltori (CNO), presenti alla conferenza stampa/degustazione a Vilnus - Lituania, dove si è parlato della nuova cultura e delle tendenze del consumo dell'olio d'oliva.
L'interesse verso questo prodotto è in crescita in tutto il mondo, in particolare la tendenza è così evidente che l'UNESCO ha dichiarato il modello alimentare mediterraneo, patrimonio culturale immateriale.
"L'olio d'oliva, come il vino, fa parte integrante della cosiddetta dieta mediterranea", ha spiegato il presidente del consorzio Claudio di Rollo. Occorre innanzitutto sfatare il mito che la qualità dell'olio extravergine di oliva si misuri esclusivamente con l'acidità. L'olio extravergine di oliva, oltre alla bassa acidità, deve possedere aroma, profumi e gusto caratteristici delle olive che lo hanno prodotto e sicuramente anche dei prezzi più alti.
Questo è il motivo per cui il CNO ha sviluppato un programma speciale, che coinvolge una grande quantità di aziende leader nella produzione di olio extravergine di oliva. Per tali prodotti, il consorzio rilascia l'etichetta di "Alta Qualità", ad indicare solamente gli oli prodotti in conformità con gli standard di qualità eccezionale che il CNO richiede.
Si tratta quindi di prodotti di qualità più alta, controllati grazie alla moderna tecnologia. Ad esempio, grazie agli smartphone e ad internet, basta riprendere l'etichetta ed ottenere informazioni precise su tutta la filiera dell'olio.
Questo programma di verifica e "rintracciabilità" della qualità è stata accolta favorevolmente dai consumatori degli Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Russia e Italia, dove il consorzio CNO ha presentato il suo programma di "Alta Qualità".
A spiegare le caratteristiche sensoriali degli oli assaggiati è stato l'italiano Rosario Franco - assaggiatore professionista di olio e panel leader. Il Dr Franco, ha illustrato agli intervenuti quali devono essere i più importanti indicatori della qualità dell'olio extravergine di oliva: la materia prima (le olive) e il tempo che intercorre tra la raccolta e spremitura, che non deve mai superare le 24 ore, in modo che il prodotto mantenga il sapore e gusto.
Altro fattore è quello legato all'indicazione, in etichetta, dell'origine delle olive. Fin'ora, i distributori di "olio di oliva indifferenziato", ha acquistato le olive o l'olio in Turchia, Tunisia, Spagna, Grecia, ha imbottigliato attaccandoci un'etichetta colorata, vendendo il prodotto come un prodotto tradizionale italiano.
Oggi, invece, occorre specificare l'origine delle olive, e "100% italiano" conferma che il paese che ha prodotto olive e olio sia sicuramente l'Italia. Questa opzione di certificazione è molto importante per le piccole aziende che, storicamente, producono alcuni capolavori del gusto.
Dr Antonio G. Lauro
Queste e molte altre cose, giornalisti, chef e titolari della ristorazione, interessati all'extravergine italiano, hanno chiesto ai rappresentanti del Consorzio Nazionale Olivicoltori (CNO), presenti alla conferenza stampa/degustazione a Vilnus - Lituania, dove si è parlato della nuova cultura e delle tendenze del consumo dell'olio d'oliva.
L'interesse verso questo prodotto è in crescita in tutto il mondo, in particolare la tendenza è così evidente che l'UNESCO ha dichiarato il modello alimentare mediterraneo, patrimonio culturale immateriale.
"L'olio d'oliva, come il vino, fa parte integrante della cosiddetta dieta mediterranea", ha spiegato il presidente del consorzio Claudio di Rollo. Occorre innanzitutto sfatare il mito che la qualità dell'olio extravergine di oliva si misuri esclusivamente con l'acidità. L'olio extravergine di oliva, oltre alla bassa acidità, deve possedere aroma, profumi e gusto caratteristici delle olive che lo hanno prodotto e sicuramente anche dei prezzi più alti.
Questo è il motivo per cui il CNO ha sviluppato un programma speciale, che coinvolge una grande quantità di aziende leader nella produzione di olio extravergine di oliva. Per tali prodotti, il consorzio rilascia l'etichetta di "Alta Qualità", ad indicare solamente gli oli prodotti in conformità con gli standard di qualità eccezionale che il CNO richiede.
Si tratta quindi di prodotti di qualità più alta, controllati grazie alla moderna tecnologia. Ad esempio, grazie agli smartphone e ad internet, basta riprendere l'etichetta ed ottenere informazioni precise su tutta la filiera dell'olio.
Questo programma di verifica e "rintracciabilità" della qualità è stata accolta favorevolmente dai consumatori degli Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Russia e Italia, dove il consorzio CNO ha presentato il suo programma di "Alta Qualità".
A spiegare le caratteristiche sensoriali degli oli assaggiati è stato l'italiano Rosario Franco - assaggiatore professionista di olio e panel leader. Il Dr Franco, ha illustrato agli intervenuti quali devono essere i più importanti indicatori della qualità dell'olio extravergine di oliva: la materia prima (le olive) e il tempo che intercorre tra la raccolta e spremitura, che non deve mai superare le 24 ore, in modo che il prodotto mantenga il sapore e gusto.
Altro fattore è quello legato all'indicazione, in etichetta, dell'origine delle olive. Fin'ora, i distributori di "olio di oliva indifferenziato", ha acquistato le olive o l'olio in Turchia, Tunisia, Spagna, Grecia, ha imbottigliato attaccandoci un'etichetta colorata, vendendo il prodotto come un prodotto tradizionale italiano.
Oggi, invece, occorre specificare l'origine delle olive, e "100% italiano" conferma che il paese che ha prodotto olive e olio sia sicuramente l'Italia. Questa opzione di certificazione è molto importante per le piccole aziende che, storicamente, producono alcuni capolavori del gusto.
Dr Antonio G. Lauro
venerdì 17 dicembre 2010
Silvano Ferri (FEDERD.O.P.) sugli oli a denominazione di origine: esaltata la tipicità con l'identità geografica in etichetta.
Etichettatura dell'Olio DOP Bruzio. Origine facilmente identificabile con l'indicazione del territorio di provenienza in etichetta |
L’indicazione del territorio attraverso la pubblicazione in etichetta della mappa o della cartina geografica del luogo di produzione quale leva straordinaria di differenziazione e competizione degli oli a denominazione di origine protetta.
La richiesta è di FederDOP Olio, la federazione dei consorzi di tutela dell’olio extravergine di oliva che, su suggerimento dei vertici dell'Unione Europea, ha chiesto al Mipaaf di rispondere in merito alla nota FEDERDOP che chiedeva di poter indicare, attraverso la pubblicazione in etichetta della mappa o della cartina geografica del luogo di produzione, la zona di origine dell'olio a denominazione di origine protetta.
La richiesta è di FederDOP Olio, la federazione dei consorzi di tutela dell’olio extravergine di oliva che, su suggerimento dei vertici dell'Unione Europea, ha chiesto al Mipaaf di rispondere in merito alla nota FEDERDOP che chiedeva di poter indicare, attraverso la pubblicazione in etichetta della mappa o della cartina geografica del luogo di produzione, la zona di origine dell'olio a denominazione di origine protetta.
“L'implementazione dell'area geografica in etichetta scaturisce dall’esigenza di agevolare gli acquisti del consumatore che così potrebbe individuare meglio il territorio di produzione dell’olio extra vergine di oliva Dop”, afferma il presidente di Federdop Silvano Ferri che aggiunge “spesso la denominazione delle Dop scaturisce dalla riproposizione di nomi legati alla storia o alla toponomastica di un determinato territorio che risultano poco conosciuti agli abitanti della stessa regione e non c’è da meravigliarsi se certe denominazioni risultino estranee anche ad altri consumatori in Italia, in Europa e al di fuori del territorio europeo”.
L’identificazione geografica sull’etichetta con la rappresentazione della zona o della regione dove si produce quel determinato olio extravergine di oliva viene sempre più richiesta da importatori e catene di distribuzione come elemento di rintracciabilità del luogo di origine. Questo accade soprattutto nel Nord America dove, per la carenza di questi riferimenti geografici, non sono andate a buon fine alcune transazioni commerciali.
L’identificazione geografica sull’etichetta con la rappresentazione della zona o della regione dove si produce quel determinato olio extravergine di oliva viene sempre più richiesta da importatori e catene di distribuzione come elemento di rintracciabilità del luogo di origine. Questo accade soprattutto nel Nord America dove, per la carenza di questi riferimenti geografici, non sono andate a buon fine alcune transazioni commerciali.
La risposta del Ministero delle Politiche Agricole, che ha accolto le richiese della Federazione DOP Olio, è una piena vittoria della FederDOP, dei produttori d'eccellenza delle Dop italiane dell'extravergine, ma soprattutto dei consumatori che, grazie ai chiarimenti inclusi nella nota ministeriale, avranno un modo in più per individuare "inequivocabilmente" l'esatta provenienza dell'olio DOP acquistato e così legare "indissolubilmente" l'olio al territorio che lo ha prodotto.
Dr Antonio G. Lauro
giovedì 16 dicembre 2010
La Giunta della Regione Calabria da l"OK" al Piano agricolo della Piana di Gioia Tauro.
Giunta Regione Calabria |
La Giunta regionale, su proposta del presidente Giuseppe Scopelliti e dell’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra, ha approvato un importante provvedimento per avviare, in forma organizzata e compartecipata, la strutturazione di un Piano di sviluppo agricolo innovativo per la Piana di Gioia Tauro, con particolare riferimento all’agrumicoltura ed all’olivicoltura, attraverso la costituzione di un Tavolo tecnico compartecipato.
Il Tavolo – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale -, costituito da tecnici e da esperti della materia in rappresentanza di tutti gli attori che a vario titolo operano sul territorio e che sarà coordinato dal dirigente generale del dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, avrà il compito di predisporre, in tempi strettissimi, uno strumento di programmazione indispensabile per consentire investimenti oculati e mirati alla reale risoluzione delle molteplici problematiche esistenti.
Il Governatore Scopelliti, l’assessore Trematerra e l’intera Giunta sono del parere che sussistono motivate ragioni che consentano, malgrado tutto, di ritenere ancora economicamente e socialmente valida l’agricoltura della Piana di Gioia Tauro per la quale, certamente, è necessario programmare una serie di interventi che mirino a migliorare radicalmente l’intero assetto produttivo ed organizzativo.
“Le problematiche agricole di tale importantissimo territorio – ha affermato Trematerra – vanno una volta per tutte affrontate con determinazione, mediante una programmazione scientifica attuale ed attenta, in quanto al comparto agricolo è legata la sopravvivenza di intere famiglie che trovano nella coltivazione della terra l’unico mezzo di sostentamento economico.
Molteplici sono, inoltre, i risvolti di carattere ambientale e paesaggistico connessi con le attività agricole che meritano altrettanta considerazione. La produzione agrumicola della Piana di Gioia Tauro – ha proseguito l’assessore regionale all’Agricoltura – è ormai commercialmente obsoleta ed il sistema agroindustriale, vanto fino ad alcuni anni fa della zona, non riesce più ad essere competitivo ed a remunerare dignitosamente i fattori di produzione. Pertanto, la problematica si ascrive ad aspetti prevalentemente strutturali, ormai cronicizzati, il cui recupero non è più rinviabile, anche in virtù della grande vocazione agricola dell’area. Anche per il settore olivicolo la situazione complessiva negli ultimi anni ha subito un progressivo peggioramento per molteplici cause (impianti obsoleti, condizioni climatiche e fitosanitarie non ottimali, livello tecnologico spesso inadeguato ecc.) che, associate ad una crisi congiunturale mondiale dell’olio di oliva, deprimono ulteriormente l’intero comparto. Si impone pertanto – ha evidenziato infine l’assessore Trematerra – una disamina più attenta della situazione agricola della Piana ed una valutazione più concreta delle minacce reali a cui questa potrebbe essere soggetta”.
La redazione.
martedì 14 dicembre 2010
L'olivicoltura protagonista alla ''Seconda Festa provinciale dell'agricoltura reggina''.
Uno sguardo particolare al legame col territorio, all’olivo Geracese ed al suo olio.
''Cinquant'anni e non li dimostra'' verrebbe da dire pensando ed assaggiando l'olio extravergine di oliva di qualita', la cui definizione legislativa nazionale compie mezzo secolo. In occasione di tale ricorrenza celebrata in questi mesi in tutta Italia, anche la provincia reggina vuole esserne testimone in un'area particolarmente vocata quale quella della locride. Venerdì 17 Dicembre 2010 alle ore 16,30, presso il settecentesco Palazzo Amaduri di Gioiosa Ionica, sede tra l'altro della biblioteca, dell’archivio storico comunale e dell’Ufficio Europa della Locride, l'Amministrazione comunale con il patrocinio dell'Assessorato all'agricoltura ed attività produttive della provincia di Reggio Calabria, organizza la tavola rotonda dedicata ai "primi" cinquant'anni dell'olio extravergine dal titolo "Olivicoltura e territorio: la sfida del futuro". Dopo i saluti del sindaco Mario Mazza, introdurrà i lavori l’assessore al ramo Domenico Calvi. “E’ importante – sostiene Calvi – riuscire a proporre al mondo olivicolo soluzioni innovative per il rilancio dell’olivicoltura in un contesto globalizzato e fitto di concorrenza spinta. Ciò è possibile non solo grazie alla qualità dell’olio ma anche alla capacità di stare al passo coi tempi ed agire in termini di produzioni rispettose dell’ambiente e legate al territorio ma soprattutto in termini di marketing integrato e mirato”. A dirimere la questione ed a parlare dello stato dell'arte e delle prospettive per l'olivicoltura comprensoriale sono stati chiamati due esperti del settore, Rosario Previtera ed Antonio G. Lauro, coordinati durante i lavori dal giornalista Ercole Macrì. Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo rurale, tratterà il tema dedicato alle denominazioni di origine e marketing integrato per lo sviluppo della filiera olivicolo/olearia alla luce della nuova definizione della politica agricola comunitaria. “E’ fondamentale – asserisce Previtera – riuscire a trovare spazi di mercato ancora esistenti tramite le denominazioni o laddove non sia possibile tramite le certificazioni quali quelle inerenti alla rintracciabilità o alla biodiversità e tramite contestuali azioni di marketing che esaltino il legame tra olio e territorio”. Antonio G. Lauro, analista sensoriale ed agronomo del Servizio Marketing dell'ARSSA illustrerà invece le peculiarità varietali dell'ecotipo di olivo locale "Geracese" e traccerà i profili sensoriali dell'olio monocultivar; a seguire infatti ampio spazio sarà dedicato alla degustazione guidata di olio monocultivar “Geracese” per il pubblico presente. “Un modo originale – sostiene Lauro - per accostare sia i consumatori che gli stessi produttori agli aspetti sensoriali ed organolettici, oltre che tecnici e scientifici, verso un approccio consapevole verso una varietà di olivo molto interessante e dalle buone prospettive”. A conclusione della tavola rotonda, sono previsti gli interventi programmati dei rappresentanti di categoria, cui seguirà il dibattito e le attese conclusioni tracciate dal Dr Antonio Scali - Assessore Provinciale Agricoltura.
''Cinquant'anni e non li dimostra'' verrebbe da dire pensando ed assaggiando l'olio extravergine di oliva di qualita', la cui definizione legislativa nazionale compie mezzo secolo. In occasione di tale ricorrenza celebrata in questi mesi in tutta Italia, anche la provincia reggina vuole esserne testimone in un'area particolarmente vocata quale quella della locride. Venerdì 17 Dicembre 2010 alle ore 16,30, presso il settecentesco Palazzo Amaduri di Gioiosa Ionica, sede tra l'altro della biblioteca, dell’archivio storico comunale e dell’Ufficio Europa della Locride, l'Amministrazione comunale con il patrocinio dell'Assessorato all'agricoltura ed attività produttive della provincia di Reggio Calabria, organizza la tavola rotonda dedicata ai "primi" cinquant'anni dell'olio extravergine dal titolo "Olivicoltura e territorio: la sfida del futuro". Dopo i saluti del sindaco Mario Mazza, introdurrà i lavori l’assessore al ramo Domenico Calvi. “E’ importante – sostiene Calvi – riuscire a proporre al mondo olivicolo soluzioni innovative per il rilancio dell’olivicoltura in un contesto globalizzato e fitto di concorrenza spinta. Ciò è possibile non solo grazie alla qualità dell’olio ma anche alla capacità di stare al passo coi tempi ed agire in termini di produzioni rispettose dell’ambiente e legate al territorio ma soprattutto in termini di marketing integrato e mirato”. A dirimere la questione ed a parlare dello stato dell'arte e delle prospettive per l'olivicoltura comprensoriale sono stati chiamati due esperti del settore, Rosario Previtera ed Antonio G. Lauro, coordinati durante i lavori dal giornalista Ercole Macrì. Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo rurale, tratterà il tema dedicato alle denominazioni di origine e marketing integrato per lo sviluppo della filiera olivicolo/olearia alla luce della nuova definizione della politica agricola comunitaria. “E’ fondamentale – asserisce Previtera – riuscire a trovare spazi di mercato ancora esistenti tramite le denominazioni o laddove non sia possibile tramite le certificazioni quali quelle inerenti alla rintracciabilità o alla biodiversità e tramite contestuali azioni di marketing che esaltino il legame tra olio e territorio”. Antonio G. Lauro, analista sensoriale ed agronomo del Servizio Marketing dell'ARSSA illustrerà invece le peculiarità varietali dell'ecotipo di olivo locale "Geracese" e traccerà i profili sensoriali dell'olio monocultivar; a seguire infatti ampio spazio sarà dedicato alla degustazione guidata di olio monocultivar “Geracese” per il pubblico presente. “Un modo originale – sostiene Lauro - per accostare sia i consumatori che gli stessi produttori agli aspetti sensoriali ed organolettici, oltre che tecnici e scientifici, verso un approccio consapevole verso una varietà di olivo molto interessante e dalle buone prospettive”. A conclusione della tavola rotonda, sono previsti gli interventi programmati dei rappresentanti di categoria, cui seguirà il dibattito e le attese conclusioni tracciate dal Dr Antonio Scali - Assessore Provinciale Agricoltura.
lunedì 13 dicembre 2010
ELIA FIORILLO (AGCI-AGRITAL) NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO "MANGIARE ITALIANO".
Elia Fiorillo, vice presidente dell'AGCI-AGRITAL e presidente dell'UNASCO - informa un comunicato - è stato nominato presidente del consorzio "Mangiare Italiano", un'iniziativa voluta dalla centrale cooperativa "per promuovere all'estero le eccellenze del cibo italiano. Al consorzio aderiscono importanti strutture cooperative e consorzi dei vari settori agricoli, alimentari e della pesca del nostro paese". "E' per me un grande onore – ha dichiarato Fiorillo – presiedere un cosi' importante e rappresentativo consorzio del "Mangiare Italiano". "Lasciatemi dire subito – ha proseguito il presidente Fiorillo – che sono fortemente rammaricato e contrariato per come il nostro paese affronta nel mondo la tutela della sua straordinaria cucina, che non è seconda a nessuno". Elia Fiorillo - prosegue il comunicato - ha ricordato con quanta enfasi demagogica è stato accolto in italia il riconoscimento, da parte dell'UNESCO, che la dieta mediterranea venisse annoverata tra i "Patrimoni Immateriali dell'Umanita'". "Certo che lo è – continua il presidente di Mangiare Italiano -, ma noi avremmo preferito, com'è avvenuto per la cucina francese e quella messicana, che anche la cucina italiana, che non riteniamo seconda a nessun altro paese al mondo, si fregiasse di tale appellativo. Non è stato così - afferma Fiorillo -, sembra proprio, ma ci auguriamo di sbagliare, che hanno accontentato l'Italia con il riconoscimento della dieta mediterranea, che è bene precisarlo è condiviso con la Spagna, la Grecia, il Marocco, per dare il via libera appunto alla Francia e al Messico. La cosa che più ci spaventa - conclude Fiorillo - è che i tanti polemisti di professione, nonchè le diverse trasmissioni televisive tutte incentrate sul buon "Mangiare Italiano" non hanno minimamente affrontato la questione".
Fonte: Elia Fiorillo (da Agra Press).
domenica 12 dicembre 2010
Gioiosa Ionica (RC): 2^ Festa provinciale dell'agricoltura.
Venerdì 17 Dicembre 2010 alle ore 16,30, presso il settecentesco Palazzo Amaduri, sede tra l'altro della biblioteca, dell’archivio storico comunale e dell’Ufficio Europa della Locride, l'Amministrazione comunale di Gioiosa I., col patrocinio dell'Assessorato all'Agricoltura della provincia di Reggio C., organizza la tavola rotonda dedicata ai "primi" cinquant'anni dell'olio extravergine da titolo "Olivicoltura e territorio: la sfida del futuro".
A dirimere la questione ed a parlare dello stato dell'arte e delle prospettive per l'olivicoltura comprensoriale sono stati chiamati due esperti del settore, il Dr Rosario Previtera ed il Dr Antonio G. Lauro, coordinati dal moderatore Ercole Macrì.
Il dr Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo rurale, tratterà il tema dedicato alle denominazioni di origine e marketing integrato per lo sviluppo della filiera olivicolo/olearia alla luce della nuova definizione della politica agricola comunitaria, mentre al dr Antonio G. Lauro - Servizio Marketing dell'ARSSA (Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi in Agricoltura) e analista sensoriale - è stato assegnato il compito di illustrare le peculiarità varietali e tracciare i profili sensoriali dell'olio monocultivar dell'ecotipo locale "Geracese".
A seguire, ampio spazio sarà dedicato alla degustazione guidata di olio monocultivar Geracese.
A conclusione della tavola rotonda, previsti gli interventi programmati dei rappresentanti di categoria, cui seguirà il dibattito e le attese conclusioni tracciate dal Dr Antonio Scali - Assessore Provinciale Agricoltura.
Dr Antonio G. Lauro
venerdì 10 dicembre 2010
A Palmi (RC): Conoscere l’olio di oliva: peculiarità salutistiche e caratteristiche organolettiche degli extravergine.
Nell'ambito delle manifestazioni di PrimOlio, a Palmi (sabato 11 dicembre 2010 con inizio alle 9,30), Convegno dal titolo "Conoscere l'olio di oliva: peculiarità salutistiche e caratteristiche organolettiche degli extravergine".
Palmi (RC). Come è ormai consuetudine da 11 anni, ecco che in concomitanza con la stagione della raccolta delle olive, prende il via la sessione di "PrimOlio Studi", che coglie l'occasione per festeggiare degnamente i "primi cinquant'anni" del prim'attore della dieta mediterranea e re indiscusso della tavola: l'Olio Extravergine di Oliva.
Al convegno di sabato prossimo, accanto alle interessanti relazioni per le quali sono stati chiamati esperti del calibro di Marco Oreggia e Lorenzo Cerretani, sarà dato ampio spazio alla premiazione delle migliori aziende olivicole/olearie calabresi che si sono distinte nei maggiori concorsi nazionali ed internazionali.
L'evento 2010, fortemente voluto da APOR-OP, Ass. AURA LOCI e PrimOlio, prevede infine una sessione tutta dedicata al "primo approccio all'analisi sensoriale dell'olio da olive", curata dai Panel leader Rosario Franco, Antonio G. Lauro e Carmelo Orlando.
Atteso, in chiusura, anche l'intervento dell'Assessore Regionale Agricoltura e Foreste On. Michele Trematerra.
Dr. Antonio G. Lauro
Raccolta in continuo delle olive: 5° giornata dimostrativa a Valenzano (BA).
A Valenzano (Ba), il 10 dicembre 2010, 5° giornata in campo per illustrare i risultati della ricerca sul modello di meccanizzazione dell'olivicoltura superintensiva; in prova la vendemmiatrice scavallatrice Pellenc Mod. 4560.
La giornata dimostrativa di raccolta in continuo delle olive si terrà presso il centro didattico-sperimentale "P. Martucci" della Facoltà di Agraria dell'Università di Bari a Valenzano (Ba), Strada provinciale per Casamassima, km 3.
La giornata si propone di illustrare i risultati di ricerche sul modello di olivicoltura superintensiva, condotte da ricercatori dei Dipartimenti di Scienze delle produzioni vegetali e del Dipartimento di progettazione e gestione dei sistemi agro-zootecnici e forestali della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Bari, con finanziamento della Provincia di Bari(fino al 2009) e da quest'anno del Miur.
Fondamento di questo 'nuovo' modello di olivicoltura è quello di affiancare l'olivicoltura tradizionale grazie al drastico abbattimento del fabbisogno della sempre più rara manodopera e, quindi, dei costi di produzione dell'olio extravergine.
Si potranno osservare e valutare sviluppo, portamento, produttività e risposta alla raccolta meccanica in continuo delle varietà Arbequina, Arbosana, Carolea, Cima di Bitonto, Coratina, Don Carlo®, Frantoio, Fs-17®, I/77®, Koroneiki, Leccino, Maurino, Nociara, Peranzana e Urano®.
La giornata dimostrativa di raccolta in continuo delle olive si terrà presso il centro didattico-sperimentale "P. Martucci" della Facoltà di Agraria dell'Università di Bari a Valenzano (Ba), Strada provinciale per Casamassima, km 3.
La giornata si propone di illustrare i risultati di ricerche sul modello di olivicoltura superintensiva, condotte da ricercatori dei Dipartimenti di Scienze delle produzioni vegetali e del Dipartimento di progettazione e gestione dei sistemi agro-zootecnici e forestali della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Bari, con finanziamento della Provincia di Bari(fino al 2009) e da quest'anno del Miur.
Fondamento di questo 'nuovo' modello di olivicoltura è quello di affiancare l'olivicoltura tradizionale grazie al drastico abbattimento del fabbisogno della sempre più rara manodopera e, quindi, dei costi di produzione dell'olio extravergine.
Si potranno osservare e valutare sviluppo, portamento, produttività e risposta alla raccolta meccanica in continuo delle varietà Arbequina, Arbosana, Carolea, Cima di Bitonto, Coratina, Don Carlo®, Frantoio, Fs-17®, I/77®, Koroneiki, Leccino, Maurino, Nociara, Peranzana e Urano®.
L'oliveto sperimentale è stato realizzato tra giugno e luglio del 2006 con piante da talea e/o da micropropagazione.
Il programma completo dell'evento e maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'Università di Bari (www.uniba.it)
Dr Antonio G. Lauro
martedì 7 dicembre 2010
Tappa in Calabria di "Girolio d'Italia".
Domani a Cerchiara di Calabria (CS), unica tappa in Calabria del tour "Girolio d'Italia 2010".
Intenso il programma del giorno tradizionalmente dedicato alla Immacolata Concezione che vedrà, domani a partire dalle ore 10,00 con l'apertura degli stand del mercatino di Natale, tutta una serie di manifestazioni incentrate sull'olio extravergine di oliva.
Alle 11,30, curata da Maria Grazia Barone, seguirà la tavola rotonda dedicata alla cultivar di olivo "Spezzanese": recupero e valorizzazione di un'antica varietà locale.
Giochi sull'olio da olive alle 15,00, ed un concorso fotografico alle 16,00, faranno da apripista all'incontro delle ore 18,00, incentrato sulla promozione dell'olivicoltura di qualità, cui parteciperanno politici - tra cui l'On. Trematerra Assessore Regionale Agricoltura, Consiglieri Regionali, Esponenti Nazionali, Amministratori Locali - e tecnici del settore.
Dr Antonio G. Lauro
giovedì 2 dicembre 2010
Calabria: le date del prossimo corso per aspiranti assaggiatori di olio vergine di oliva.
L'avviso pubblico è riservato ai soci della OP, operatori del settore oleario.
Il corso, che prevede lo svolgimento di 20 moduli, impegnerà full-time i partecipanti nel periodo 6-11 dicembre 2010.
Il corso, che prevede lo svolgimento di 20 moduli, impegnerà full-time i partecipanti nel periodo 6-11 dicembre 2010.
Sede del corso è Gioia Tauro, presso strutture comunali.
Le iscrizioni per partecipare al corso possono essere effettuate tutti i giorni feriali escluso il sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso la sede dell’Associazione utilizzando l’apposito modulo. Riepilogo del corso:
Ente organizzatore: APOR-OP (RC)
Date: 6 - 11 DICEMBRE 2010
Sede del corso: Comune di Gioia Tauro.
Informazioni: segreteria@coop-apor.com
Dr Antonio G. Lauro
Le iscrizioni per partecipare al corso possono essere effettuate tutti i giorni feriali escluso il sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso la sede dell’Associazione utilizzando l’apposito modulo. Riepilogo del corso:
Ente organizzatore: APOR-OP (RC)
Date: 6 - 11 DICEMBRE 2010
Sede del corso: Comune di Gioia Tauro.
Informazioni: segreteria@coop-apor.com
Dr Antonio G. Lauro
A Sant'Onofrio (VV) convegno sul biologico.
L'Associazione Agricoltura Biologica Calabria (ABC) di Lamezia Terme organizza, per il prossimo 4 dicembre (sabato) alle ore 10,30 presso il Centro Documentazione IGEA di Sant'Onofrio (VV), il convegno: "Agricoltura biologica e consumi locali. La filiera corta in Calabria".
All'incontro, parteciperanno Maurizio Agostino dell'ICEA e Mariano Serratore dell'ABC.
Attesi gli interventi programmati dei rappresentanti degli organismi di produttori e rappresentanti dei consumatori.
All'incontro, parteciperanno Maurizio Agostino dell'ICEA e Mariano Serratore dell'ABC.
Attesi gli interventi programmati dei rappresentanti degli organismi di produttori e rappresentanti dei consumatori.
Maggiori informazioni su: www.filieracortabio.it
Dr Antonio G. Lauro
martedì 30 novembre 2010
Extravergine a prezzi bassi. Un "miracolo" tutto italiano?
Comincia oggi una collaborazione con Silvia Lazzari - direttore marketing della BLÄUEL GREEK ORGANIC PRODUCTS - della quale ospitiamo una serie di articoli sul variegato mondo dell'extravergine.
Nel dare il benvenuto a Silvia, presentiamo il suo primo articolo:
Extravergine a prezzi bassi. Un "miracolo" tutto italiano?
I risultati di 3 test su olio extra vergine di oliva, in 3 diversi Paesi, arrivano alla stessa conclusione: la maggior parte degli oli extra vergine di oliva di grandi marche in vendita a prezzi ridicoli non sono un miracolo, ma solo .... non veri extra vergine! Il primo test è stato effettuato nel mese di giugno, pubblicato sulla rivista svizzera Ktipp (numero 12): dopo le analisi eseguite su 14 oli di marca prelevati dagli scaffali dei supermercati, la conclusione è stata:
"6 dei 14 oli testati non meritano il nome di extra vergine, tra cui due costosi prodotti biologici: “Hanno sapore di morchia, muffa, stantio o addirittura rancido.” http://www.ktipp.ch/tests/1046569/Olivenoel
Poi, a luglio, i test effettuati dalla Davis Olive Center dell’Università di California.
Secondo i risultati della UC Davis, 30 dei 52 campioni non corrispondono agli standard di qualità dell’ olio extra vergine di oliva, e avrebbero dovuto essere classificati come "vergine".
Ci sono state forti reazioni alla relazione UC Davis, accusata di aver eseguito il test con il solo scopo di sostenere gli extra vergini prodotti negli Stati Uniti mettendo in cattiva luce gli oli europei importati. (L'intero rapporto UC Davis può essere scaricato all'indirizzo: http://olivecenter.ucdavis.edu)
Ma un'altra serie di analisi è stata effettuata di recente in Italia, pubblicata dalla rivista "Il Salvagente", ed i risultati non sono molto diversi da quelli UC Davis. Ecco un estratto dell'articolo:
"Miscele di oli comunitari di dubbia qualità e prodotti sospettati di essere stati deodorati. Ancora una volta si addensano nubi intorno all’extravergine venduto soprattutto nei supermercati.
Stavolta l’allarme non arriva dalla California, dove a luglio un discusso studio dell’Olive Center dell’Università di Davis aveva declassato a semplici vergini diversi big dell’extravergine “italiano”.
A far discutere ora, ci sono nuove analisi anticipate dal settimanale il Salvagente.
L’Arpam di Ascoli Piceno - ha recentemente analizzato 35 [campioni] acquistati presso esercizi commerciali, in gran parte etichettati come “miscele di oli comunitari”, e li ha sottoposti all’esame degli esteri metilici ed etilici di acidi grassi, noti come alchil esteri.
Il verdetto finale è sorprendente: circa un terzo del campione degli extravergini acquistati nei supermercati sarebbe fuori norma.
L’elevata presenza di queste sostanze è un indicatore di scarsa qualità dell’extravergine in quanto si producono con la degradazione delle olive.
In pratica, gli alchil esteri testimoniano una non corretta conservazione dovuta a un cattivo stoccaggio della materia prima, accatastata per giorni in enormi cumuli (come spesso succede nei sistemi industriali spagnoli), oppure franta dopo che è già in atto un processo di fermentazione.
A una forte concentrazione di alchil esteri, dunque, dovrebbe corrispondere un difetto organolettico dell’olio: un’alta acidità oppure un odore troppo forte.
Condizioni che non consentirebbero di definire il prodotto extravergine.
A meno che non venga corretto, magari deodorato, per poi ritrovare “l’extraverginità” dopo essere miscelato con una buona dose di extravergine ben fruttato.
Il tenore medio riscontrato nei campioni reperiti sul mercato è stato di 150 milligrammi [di alchili esteri] per chilo”. Un dato molto elevato considerato che, probabilmente da febbraio, entreranno in vigore i nuovi parametri comunitari in base ai quali se un extravergine supera i 150 milligrammi per chilo di alchil esteri non potrà essere denominato e quindi venduto come tale. In tre casi abbiamo riscontrato tenori prossimi a 1.000 milligrammi.
Questi oli, alla luce dei nuovi limiti europei, sarebbero fuori norma e dunque non etichettabili come extravergine.
L’altro aspetto allarmante dello studio condotto dall’Arpam di Ascoli Piceno e pubblicato dal Salvagente è la presenza di pesticidi non consentiti nel trattamento delle olive, riscontrati nel 35% dei campioni acquistati nei supermercati.
Tra le sostanze rilevate ma non ammesse troviamo il Fenitrotion, l’Endosulfan (alfa, beta e solfato) e il Dicofol,insetticidi che appartengono alla categoria degli organofosfati. Sono persistenti e bio-accumulabili con un’azione neurotossica per l’uomo.
Fonte: www.ilsalvagente.it
Quindi, i nostri consigli per scegliere un extra vergine degno di questo nome sono i seguenti:
1 - guardare le etichette. Dal 1° luglio 2009 un nuovo regolamento comunitario ha reso obbligatorio per i produttori di indicare in etichetta la provenienza delle olive, seppure in modo generico:
"miscela di oli comunitari e non comunitari", significa oli diversi provenienti da vari paesi del Mediterraneo (Nord Africa e Medio Oriente compresi).
"miscela di oli comunitari", indica oli provenienti da diversi paesi dell'UE (Spagna, Italia, Grecia, Portogallo, ecc.)
Naturalmente, queste indicazioni non dicono nulla sulla esatta provenienza degli oli importati e sulle quantità presenti nella bottiglia, ma almeno il consumatore sa che sicuramente sono miscele di oli a basso costo ed altri di maggiore qualità.
L'unica garanzia è scegliere oli sulla cui etichetta un solo paese d’origine è chiaramente indicato (es: "prodotto 100% ITALIANO"), o, meglio ancora oli DOP (Denominazione di Origine Protetta, il che significa che l'olio è estratto da una specifica varietà di olive e proviene esclusivamente da una zona specifica ).
2 - guardare il prezzo: si ottiene quello che si paga!
Extra vergini troppo a buon mercato nascondono qualcosa! Secondo il nostro amico Celletti, un extra vergine di alta qualità NON PUO 'essere venduto ad un prezzo inferiore a 15 €. Di più se è biologico, DOP, ecc
3 - piccolo è meglio: la produzione industriale (l'unico modo per coprire le esigenze delle grandi multinazionali dell’olio d'oliva) non potrà mai essere associata con la qualità e la trasparenza (per non parlare di rispetto per i consumatori). Ma questo lo sapevamo già ....
di Silvia Lazzari
BLÄUEL GREEK ORGANIC PRODUCTS
Pyrgos Lefktrou - 24024 Messinias (GREECE)
www.blauel.gr
domenica 28 novembre 2010
Olio di oliva e malattie dermatologiche il 28 novembre a Castelnuovo (AR).
Domenica 28 novembre, ore 15,00 a Castelnuovo di Subbiano si parlerà di <<OLIO DI OLIVA & MALATTIE DERMATOLOGICHE>>.
Un incontro da non perdere con Cinzia Chiarion e Vincenzo De Giorgi.
Nell'ambito della rassegna OLIOINTAVOLA, che si tiene ogni anno l’ultima domenica del mese di novembre a Castelnuovo di Subbiano, alle porte di Arezzo, Cinzia Chiarion discuterà su <<Olio extravergine di oliva & malattie dermatologiche>> con Vincenzo De Giorgi del Dipartimento Scienze Dermatologiche dell’Università di Firenze. L’ingresso è libero ed il pubblico potrà porre domande.
<<Quest’anno – ci preannuncia orgogliosa la dr.ssa Chiarion - ad OLIOINTAVOLA grazie alla disponibilità di un dermatologo di fama, il prof. De Giorgi, si parlerà delle qualità antinfiammatorie, antitumorali e cosmetiche dell’olio extravergine di oliva, e di come prevenire il danno ed i tumori cutanei indotti dalle radiazioni ultraviolette usando l’olio extravergine di oliva. Da non perdere.>>
La dr.ssa Chiarion, che ad OLIOINTAVOLA cura l’<<Angolo della Salute>>, da anni si occupa attivamente del rapporto olio/salute tanto che ha realizzato con un pool di medici e di veterinari un sito www.olioesalute.it, per divulgare le qualità benefiche dell’olio extravergine di oliva sui vari apparati dell’organismo dell’uomo e degli animali.
Nell'ambito della rassegna OLIOINTAVOLA, che si tiene ogni anno l’ultima domenica del mese di novembre a Castelnuovo di Subbiano, alle porte di Arezzo, Cinzia Chiarion discuterà su <<Olio extravergine di oliva & malattie dermatologiche>> con Vincenzo De Giorgi del Dipartimento Scienze Dermatologiche dell’Università di Firenze. L’ingresso è libero ed il pubblico potrà porre domande.
<<Quest’anno – ci preannuncia orgogliosa la dr.ssa Chiarion - ad OLIOINTAVOLA grazie alla disponibilità di un dermatologo di fama, il prof. De Giorgi, si parlerà delle qualità antinfiammatorie, antitumorali e cosmetiche dell’olio extravergine di oliva, e di come prevenire il danno ed i tumori cutanei indotti dalle radiazioni ultraviolette usando l’olio extravergine di oliva. Da non perdere.>>
La dr.ssa Chiarion, che ad OLIOINTAVOLA cura l’<<Angolo della Salute>>, da anni si occupa attivamente del rapporto olio/salute tanto che ha realizzato con un pool di medici e di veterinari un sito www.olioesalute.it, per divulgare le qualità benefiche dell’olio extravergine di oliva sui vari apparati dell’organismo dell’uomo e degli animali.
Dr Antonio G. Lauro
Wine Food Festival ultimo weekend di novembre: tra olio extravergine d'oliva e ciccioli della "bassa" parmense.
Nel fine settimana che chiude il mese di novembre (27-28 novembre), il cartellone enogastronomico regionale propone il 4° e ultimo appuntamento di "November Porc" a Roccabianca (Pr), e la 51a edizione della Sagra dell'Olio e dell'Olivo a Brisighella (Ra) - Proseguono domenica 28 gli appuntamenti con la Sagra del Formaggio di Fossa a Sogliano al Rubicone (Fc), "Fossa, Tartufo e Cerere", a Mondaino, e la Fiera dell'Oliva e dei Prodotti Autunnali a Coriano, entrambi nel riminese.
Ci sono l'"oro" della romagnola Brisighella, l'Olio Extravergine d'Oliva DOP e i "gioielli" della parmense Roccabianca, i ciccioli e la "cicciolata", ad attendere gli ospiti dell'ultimo fine settimana di novembre del Wine Food Festival.
Il weekend del 27-28 novembre del cartellone enogastronomico regionale si apre con la quarta ed ultima tappa del November Porc, la staffetta più golosa d'Italia dedicata agli insaccati parmensi, a Roccabianca, dove domenica 28 novembre si potranno assaporare ciccioli e assaggi di una gigantesca "cicciolata" (realizzato con ciccioli di maiale cotti) accompagnati da una bella fetta di polenta calda.
A Brisighella, nel ravennate, appuntamento con la 51a edizione della Sagra dell'Olio e dell'Olivo, con esposizione e vendita dell'olio appena uscito dal frantoio della C.A.B. (Cooperativa Agricola Brisighellese), come il ricercato olio extravergine di Brisighella, il "Brisighello" e il raffinato "Nobil Drupa", e dei prodotti tipici del C.o.p.a.f (Consorzio Per La Valorizzazione dei Prodotti Tipici dell'appennino Faentino) e menù a tema nello stand gastronomico e nei ristoranti brisighellesi.
Proseguono anche nel weekend del 27-28 novembre gli appuntamenti nel riminese con la Fiera dell'Oliva e dei Prodotti Autunnali a Coriano e con "Fossa, Tartufo e Cerere" a Mondaino, mentre a Sogliano al Rubicone (FC) secondo appuntamento domenicale con la Sagra del Formaggio di Fossa.
Ci sono l'"oro" della romagnola Brisighella, l'Olio Extravergine d'Oliva DOP e i "gioielli" della parmense Roccabianca, i ciccioli e la "cicciolata", ad attendere gli ospiti dell'ultimo fine settimana di novembre del Wine Food Festival.
Il weekend del 27-28 novembre del cartellone enogastronomico regionale si apre con la quarta ed ultima tappa del November Porc, la staffetta più golosa d'Italia dedicata agli insaccati parmensi, a Roccabianca, dove domenica 28 novembre si potranno assaporare ciccioli e assaggi di una gigantesca "cicciolata" (realizzato con ciccioli di maiale cotti) accompagnati da una bella fetta di polenta calda.
A Brisighella, nel ravennate, appuntamento con la 51a edizione della Sagra dell'Olio e dell'Olivo, con esposizione e vendita dell'olio appena uscito dal frantoio della C.A.B. (Cooperativa Agricola Brisighellese), come il ricercato olio extravergine di Brisighella, il "Brisighello" e il raffinato "Nobil Drupa", e dei prodotti tipici del C.o.p.a.f (Consorzio Per La Valorizzazione dei Prodotti Tipici dell'appennino Faentino) e menù a tema nello stand gastronomico e nei ristoranti brisighellesi.
Proseguono anche nel weekend del 27-28 novembre gli appuntamenti nel riminese con la Fiera dell'Oliva e dei Prodotti Autunnali a Coriano e con "Fossa, Tartufo e Cerere" a Mondaino, mentre a Sogliano al Rubicone (FC) secondo appuntamento domenicale con la Sagra del Formaggio di Fossa.
Continua su: www.informacibo.it
sabato 27 novembre 2010
venerdì 26 novembre 2010
A DELIANUOVA (RC) LA SECONDA EDIZIONE DELLA FESTA DELL’OLIO NUOVO.
E’ tempo di olio nuovo: territori, comunità e imprese prendono vigore, poiché vedono in questa produzione che rappresenta quasi il 40% dell’economia agricola calabrese, la chiave di svolta per uno sviluppo equilibrato e sostenibile della Calabria.
In questi anni, la Calabria in tema di valorizzazione dlla qualità dell’olio ha compiuto passi prodigiosi.
A Delianuova (RC) sabato 27 novembre p.v. con il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria, dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e dell’Amministrazione Comunale di Delianuova, e con la collaborazione della Coldiretti di Reggio Calabria, l’oleificio Perrone ha organizzato la “festa dell’olio nuovo”.
Due sono i momenti che caratterizzeranno la giornata: alle ore 9,30 nel teatro comunale di Delianuova si terrà un convegno che ha come tema: “Olivicoltura delle colline reggine. Quale futuro?”. Alle 13,30 nello stabilimento dell’oleificio Perrone ci sarà la degustazione dell’olio nuovo tracciato di alta qualità e di prodotti tipici con un momento di festa allietata da suoni e balli della tradizione calabrese.
Il Convegno moderato dal direttore della Coldiretti Calabria Benedetto De Serio prevede la presentazione di Pino Perrone titolare dell’oleificio.
I saluti del sindaco di Delianuova Rocco Corigliano, di Francesco Saccà presidente della Coldiretti di Reggio Calabria, di Antonio Scali Assessore Provinciale Agricoltura, Domenico Fedele consigliere provinciale, di Arcangelo Carbone presidente della Pro-loco di Delianuova.
I relatori del convegno saranno: Giovanni Cipolla responsabile regionale economico Coldiretti che interverrà sulle “sfide della nuova PAC”, Nunzio Scaramozzino coordinatore nazionale tracciabilità UNAPROL su : Tracciablità- I.O.O.% alta qualità italiana; il direttore Generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria Giuseppe Zimbalatti che relazionerà su: Impatto delle azioni di miglioramento della qualità e della nuova PAC sul futuro dell’olivicoltura pedeaspromontana”.
Stefano Pasquazzi direttore dell’Associazione Italiana Frantoi Oleari.
Le conclusioni sono affidate a Pietro Molinaro presidente della Coldiretti Calabria.
Fonte: Coldiretti Reggio Calabria
giovedì 25 novembre 2010
Corigliano Calabro (CS): festa dell'olio e della clementina.
Corigliano Calabro (CS). Dal 20 novembre festa dedicata ai prodotti più "tradizionali" dell'area: la clementina e l'extravergine. Non mancate.
domenica 21 novembre 2010
Calabria: 3 nuovi corsi per aspiranti assaggiatori di olio vergine di oliva.
Sempre più spesso ricevo richieste relative a corsi per aspiranti assaggiatori di olio vergine di oliva. Al fine di soddisfare questa "abbondante" richiesta di formazione, pubblico informazioni sui corsi per l'ottenimento dell'attestato di idoneità fisiologica all'assaggio dell'olio vergine di oliva (Corsi per aspiranti assaggiatori).
In attesa di pubblicare le sedi della formazione anche in altre regioni italiane, ecco i prossimi eventi che si svolgeranno in Calabria.
Ente organizzatore: AIPO - Roma
Date: 29 e 30 NOVEMBRE; 1 - 3 DICEMBRE 2010
Sede del corso: Hotel S. Francesco Terme - Spezzano Albanese Terme (CS)
Informazioni: info@aipo.it
Ente organizzatore: APOR-OP (RC)
Date: 6 - 11 DICEMBRE 2010
Sede del corso: Camera di Commercio I.A.A. sede di Gioia Tauro (Via Cilea).
Informazioni: segreteria@coop-apor.com
Ente organizzatore: ASPROL (CS)
Date: 13, 15, 27 e 29 GENNAIO 2011; 10 e 12 FEBBRAIO 2011
Sede del corso: Agriturismo Paglialonga - Bisignano (CS)
Informazioni: info@asprolcosenza.it
Date: 29 e 30 NOVEMBRE; 1 - 3 DICEMBRE 2010
Sede del corso: Hotel S. Francesco Terme - Spezzano Albanese Terme (CS)
Informazioni: info@aipo.it
Ente organizzatore: APOR-OP (RC)
Date: 6 - 11 DICEMBRE 2010
Sede del corso: Camera di Commercio I.A.A. sede di Gioia Tauro (Via Cilea).
Informazioni: segreteria@coop-apor.com
Ente organizzatore: ASPROL (CS)
Date: 13, 15, 27 e 29 GENNAIO 2011; 10 e 12 FEBBRAIO 2011
Sede del corso: Agriturismo Paglialonga - Bisignano (CS)
Informazioni: info@asprolcosenza.it
Dr. Antonio G. Lauro
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