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giovedì 7 luglio 2011

Calabria sott’Olio: a Bucarest un workshop dedicato all'oro verde calabrese.

Si è svolto il 5 luglio 2011 a Bucarest, presso l’Hotel JW Marriott Bucharest Grand Hotel, il workshop dal tema: “L’Olio calabrese di alta qualità incontra l’Europa”, organizzato dalla O.P. Associazione Olivicola Cosentina, nell’ambito del programma Calabria sott’olio.
Leggiamo in un comunicato dell'Olivicola Cosentina che la manifestazione, ha previsto interventi e testimonianze di operatori, imprenditori e autorità istituzionali che nel corso dei lavori hanno illustrato ai partecipanti il modello agroalimentare italiano e l’eccellenza dell’olio extravergine di oliva calabrese. Si è dibattuto sugli strumenti e i progetti per favorire la diffusione del prodotto oleario italiano di qualità sul mercato romeno, scelto quale tappa del progetto, come paese di nuovo ingresso nella UE e tradizionalmente non consumatore del prodotto olio.
Alla manifestazione hanno partecipato numerosi operatori del settore locali, dalla distribuzione specializzata, ai ristoratori, passando per istituzioni italo-romene quali la Camera di Commercio e l’ICE, oltre alla stampa.
A guidare la delegazione calabrese il presidente della O.P. Olivicola Cosentina Massimino Magliocchi, promotore del progetto di valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva “Calabria sott’Olio” e con lui, in rappresentanza della Regione Calabria, il dott. Giacomo Giovinazzo, dirigente del settore valorizzazione e promozione risorse agricole e produttive del Dipartimento Agricoltura, il dott. agr. Stefano Morabito, componente della Segreteria del Dipartimento Agricoltura ed il dott. Rosario Franco Panel Leader - Analista Sensoriale, il quale ha illustrato le proprietà organolettiche dell’olio calabrese proponendo ai presenti degli assaggi guidati.
L’Olivicola Cosentina, con Calabria sott’Olio, ha ritenuto opportuno organizzare questo workshop a Bucarest per meglio sensibilizzare i Responsabili delle istituzioni Rumene e la filiera distributiva sull’importanza di questo prodotto fondamentale nella dieta mediterranea, condimento migliore e più salutare che esista. “Vogliamo dare – commenta Massimo Magliocchi – una percezione al consumatore rumeno, di un prodotto qualitativamente superiore rispetto ad altri oli presenti su questo mercato, per favorire una crescita nel mercato rumeno, tradizionalmente non consumatore e di nuovo ingresso nell’Europa dei 25; da questo – prosegue Magliocchi – è nata l’idea di organizzare una giornata sulla promozione dell’olio extra-vergine di oliva Made in Calabria, illustrando le peculiarità dei nostri marchi di qualità quali le DOP, il BIO e la nascente IGP”.
Il worshop svoltosi a Bucarest è inserito in un più vasto progetto per la valorizzazione del territorio calabrese: Calabria sott’Olio”, che attraverso l’olio D.O.P. Bruzio, vuole farsi sostenitore di una vera e propria “riscoperta geografica del gusto”. Si tratta, nello specifico, di un programma di informazione e promozione dell’olio extra vergine di oliva di qualità, legato alla unicità della produzione Bruzia e del suo territorio di origine, ponendosi come obiettivo principale l’accessibilità e la fruibilità dell’olio ad un vasto pubblico di consumatori.
Insieme, in un momento di confronto tra le diverse esperienze di due nazioni europee da sempre vicine, si è posto l’accento sulla sensibilizzazione dei produttori e dei consumatori alla ricerca di sistemi di qualità e di tracciabilità della filiera che garantiscano soddisfazione ai primi e garanzia del prodotto ai secondi.
Dr Antonio G. Lauro

mercoledì 6 luglio 2011

Consegna dei premi TerraOlivo 2011 alle aziende calabresi vincitrici.

Sellia Marina (CZ). L'Organizzazione TerraOlivo Italia, presieduta da Antonio G. Lauro, conferirà nel corso del convegno sull'olio extravergine di oliva dal titolo: L'olio d'oliva nella dieta mediterranea gli ambiti riconoscimenti 2011.
L'occasione è quella dell'interessante convegno di sabato 9 luglio, con inizio alle ore 17,30, organizzato dall'Amministrazione Comunale e la Pro-Loco di Sellia Marina.
"Il premio internazionale TerraOlivo Gerusalemme - dichiara Lauro - solamente alla sua seconda edizione, è ormai destinato ad essere il premio di "riferimento" internazionale per l'olio extravergine di oliva di qualità. Questo per il consistente numero di nazioni coinvolte (19), l'elevato numero di campioni in gara (oltre 302) e, non ultimo, per la spettacolare location dove si svolge il premio: la città Santa di Gerusalemme, culla dell'olivicoltura. Le otto aziende calabresi premiate in Israele - conclude Lauro - testimoniano, se ce ne fosse ancora bisogno, come l'olivicoltura di qualità nella nostra regione non è più una questione riservata "a pochi intimi" ma è una accertata verità che coinvolge un numero sempre crescente di aziende olearie."
Ma ecco, nel dettaglio, le aziende calabresi premiate.
Con le ambitissime medaglie “Prestige Gold”: 
Olearia San Giorgio dei F.lli Fazari (S. Giorgio M. – RC);
Oleificio Torchia dei F.lli Torchia (Tiriolo – CZ);
Azienda Agricola Elvira de Leo - Kouvala (Bagnara C. – RC);
Frantoio Figoli di Tommaso Figoli (Corigliano C. – CS);
Azienda Agricola Carbone (Delianuova – RC).
La menzione “Gold 2011” è andata a:
Fattoria San Sebastiano di Piero Romano (Strongoli – KR);
Azienda Agricola Romano di Ferruccio Romano (Acri – CS);
Oleificio Perrone di Pino Perrone (Delianuova – RC);
Azienda Agricola Elvira de Leo - Kouvala (Bagnara C. – RC).
Questo il programma del convegno "L'olio d'oliva nella dieta mediterranea":
Sala consiliare del Municipio di Sellia Marina, 09/07/2011 ore 17.30
Relazioni.
Francesco Santopolo (Esperto in biodiversità): Mercato dell'olio di oliva e strategie di marketing;
Marco Poiana (Direttore BIOMAA - Università Agraria di Reggio C.): Analisi chimico-fisiche dell'olio e frodi più frequenti;
Antonio G. Lauro (Analista sensoriale - ARSSA Servizio Marketing): Analisi sensoriale dell'olio di oliva;
Rosaria Leuzzi (Biologa nutrizionista): L'olio nella dieta mediterranea.
Seguirà una degustazione guidata di olio extravergine di oliva curata dagli esperti della Regione Calabria - ARSSA Servizio Marketing:
Rosario Franco, Antonio G. Lauro e Carmelo Orlando.
A conclusione, cerimonia di premiazione delle aziende vincitrici del concorso TerraOlivo Gerusalemme 2011.
Per maggiori informazioni: Pro loco Sellia Marina; e-mail: info@prolocoselliamarina.it Referente Raffaele Mussari
Dr Antonio G. Lauro

martedì 5 luglio 2011

OLIO: Nasce Filiera Olivicola Italiana. Portaerei del made in Italy nel mondo.

Roma – Costituita a Roma la società Filiera Olivicola Italiana. Ne fanno parte Unaprol, Unapol, CAI, Consorzi Agrari Italiani e 15 realtà imprenditoriali singole e associate rappresentative della produzione del made in Italy.
Scopo della società è quello di valorizzare le produzioni nazionali del settore olivicolo attraverso la predisposizione, partecipazione e realizzazione di iniziative industriali, commerciali e di servizio nell’ambito della filiera agro-alimentare, finalizzate all’attuazione della filiera agricola italiana.
Nella sua mission non solo l’extra vergine, ma anche l’olio di oliva e le olive da tavola, inclusi i relativi derivati e sottoprodotti, anche per finalità di produzione energetica.
Si tratta di una cabina di regia costituita tra il mondo della produzione rappresentato da Unaprol e Unapol, e la nuova rete dei consorzi agrari d’Italia che fa capo a Coldiretti. L’obiettivo è quello di condividere un unico e grande progetto: la tutela, la promozione e la vendita in tutto il mondo del vero olio extra vergine di oliva I.O.O.% qualità italiana, all’interno di una più ampia ed articolata strategia commerciale della filiera agricola, tutta italiana.
La nuova società potrà realizzare, acquistare, gestire impianti e stabilimenti per il raggiungimento dei propri scopi statutari. Svolgerà attività e presterà servizi di marketing, gestione dati, formazione, promozione e pubblicità, proiezione internazionale, indagini di mercato e studi di fattibilità. Promuoverà, organizzerà e parteciperà a programmi di ricerca, formazione, studi e sperimentazione.
“Vogliamo un mercato che si segmenti verso l’alto”. Ha affermato Massimo Gargano, presidente di Unaprol, che aggiunge – “in un rapporto di fiducia stabile all’interno della Filiera Olivicola Italiana la qualità del prodotto e la trasparenza nei rapporti sono due elementi fondamentali per offrire al sistema delle imprese un reddito maggiore basato sul valore dell’origine e al consumatore un prodotto di alta qualità italiana”.

Ad Isola Capo Rizzuto i suoli di "Libera terra" danno i primi frutti.

Nel crotonese, sui terreni confiscati ai clan di Isola Capo Rizzuto e gestiti dall’Associazione "Libera Terra" trebbiatura del primo raccolto di grano.
Si celebrerà domani 6 luglio, alle ore 19,00 presso la Villa Comunale di Isola di Capo Rizzuto la "festa del raccolto" di libera. Il nome della manifestazione "Il g(i)usto del raccolto" racconta delle difficoltà di una cooperativa sociale di operare su terreni confiscato alle mafie.
Questo il programma:
- conferenza stampa di presentazione del ‘caffè d'orzo libera terra’, frutto del raccolto realizzato lo scorso anno, sempre sui terreni confiscati ai clan di Isola Capo Rizzuto;
- convegno con interventi di Carolina Girasole, Lucio Cavazzoni, Maurizio Agostino, Teresa Muraca, Fabio di Spirito, Vincenzo Panico e don Luigi Ciotti, moderato da Antonio Tata.
- degustazioni di prodotti dell'arte panaria a cura della Cooperativa panificatori di Isola, che proporrà in degustazione tutta una serie di prodotti ottenuti dalla farina ricavata dalla raccolta del grano;
- concerto di chiusura.
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 1 luglio 2011

La Filiera Agricola, se ne discuterà a Sinopoli (RC).

La Coldiretti Reggio Calabria, in collaborazione con l'Azienda Agricola Bivone Maria, organizza per il giorno 8 luglio alle 17,30 un incontro sulla filiera agricola in Italia.
La manifestazione, che si terrà a Sinopoli (Corso Umberto I°, n. 30), vedrà ad un unico tavolo la presenza del mondo politico, sindacale e produttivo della provincia di Reggio Calabria.
Ecco il dettaglio dell'incontro:
Ore 17,30: Saluti
- Francesco Saccà (Presidente Coldiretti Reggio Calabria);
- Rappresentante Azienda Agricola Bivone Maria;
- Autorità presenti.
Relazioni
Ore 18,00: Una Filiera Agricola tutta italiana - Antonio Maesano (V. Direttore Coldiretti Reggio C.).
Ore 18,30: La Filiera Olivicola - Gianluigi Hyerace (Consigliere UNAPROL).
Seguirà il Dibattito (ore 19,00) e l'inaugurazione del Punto Campagna Amica dell'Azienda Agricola Bivone Maria (ore 19,30).
Campagna Amica, lo ricordiamo, è il progetto Coldiretti per un’agricoltura impegnata a sviluppare un dialogo aperto e intenso con il cittadino consumatore e si propone di favorire lo sviluppo locale, valorizzando le risorse territoriali disponibili per tutelare l’ambiente, curare il paesaggio e migliorare la qualità della vita in campagna.
"Aprire le aziende ai consumatori e avvicinare la città alla campagna - dichiara Francesco Saccà Presidente Coldiretti Reggio C. - anche attraverso iniziative che coinvolgano le scuole, gli istituti di formazione, il mondo della cultura è uno degli scopi del nostro progetto. Altri obiettivi, conclude Saccà, sono quelli di tutelare la qualità dei prodotti, favorendo tutte le iniziative che garantiscono il consumatore e facilitano la sua libertà di scelta alimentare"
Ed è proprio con questa ottica che verrà inaugurata a Sinopoli (RC) il Punto Campagna Amica Azienda Bivone, al fine di promuovere i prodotti tipici e l’alimentazione made in Italy, come risorsa economica, ma anche come fondamentale espressione di identità.
Dr Antonio G. Lauro

giovedì 30 giugno 2011

Il governatore Vendola inaugura mostra sugli ulivi secolari a Bruxelles.

Bruxelles - “Il tema dell’acqua incrocia il tema dell’agricoltura che rappresenta il principale presidio ecologico per il nostro terreno, per la difesa dei suoli per la lotta contro il depauperamento delle falde. Il tema dell’acqua oggi interroga l’Europa intera ed è per questo che ho il piacere di offrire a Paolo De Castro, questo mio lavoro sui modelli di governance del servizio idrico che presenterò all’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni”. Queste è quanto si legge nel comunicato stampa dell'intervento di ieri del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presso il Parlamento europeo.
L'occasione è stata l'inaugurazione della mostra “L’oro degli oliveti secolari della Puglia” nel corso della quale Vendola ha auspicato che presto posso nascere una normativa europea per sottrarre gli ulivi secolari a forme di commercializzazione speculativa. "Questi alberi, conclude Vendola, sono un pezzo di storia e di memoria, di cultura e di tradizione. Qui a Bruxelles stasera ci sono produttori pugliesi che hanno investito negli ulivi secolari, noi li chiamiamo olivicoltori custodi perché hanno deciso di mettere insieme professionalità e passione per tutelare il paesaggio agrario”. 
Dr Antonio G. Lauro

Eventi sul mondo dell'olio di oliva, da oggi sul nostro blog.

Sempre più spesso arrivano alla mail del blog richieste relative ai vari eventi dedicati all'olio di oliva che si svolgono in Italia e nel mondo.
Al fine di colmare questa lacuna da oggi, ed a cadenza mensile, il blog di PrimOlio offrirà ai propri lettori l'elenco aggiornato e le scadenze di tutti gli eventi mondiali dedicati all'olio di oliva.
Per far questo, ci avvarremo delle preziose informazioni reperite sul sito web "The Olive Oil Source", testata riconosciuta internazionalmente come una delle risorse internet più complete che offre informazioni su tutto ciò che riguarda l'olio extravergine di oliva (web: www.oliveoilsource.com mail: info@oliveoilsource.com).
Per conoscere le date degli eventi che coinvolgeranno il complesso ed affascinante mondo dell'olio di oliva nel mese di LUGLIO 2011 visitate il link (in lingua inglese): www.oliveoilsource.com
Dr Antonio G. Lauro

mercoledì 29 giugno 2011

Oggi a Rosarno (RC) incontro tecnico sulla mosca dell'olivo.

Organizzato dal Dr Francesco Antonio Iannizzi, responsabile NUFARM, oggi a Rosarno presso l'Hotel Vittoria, si svolgerà un incontro tecnico-informativo sui nuovi ritrovati contro la mosca dell'olivo (Bactrocera oleae) e sulla linea olivo dell'azienda.
All'incontro, parteciperanno tecnici ed esperti del settore, imprenditori e produttori del settore olivicolo.
Questo il programma:

Ore 18:00: Arrivo e registrazione dei partecipanti
Ore 19:00: Apertura dell’incontro e presentazione della società
Dott. Samuele Alessandrini (Sales Manager)
Ore 19:15: Attuali problematiche della mosca dell’olivo - Nuprid Supreme
Dott. Antonio Minafra (Development Coordinator South Italy)
Ore 19:45: Presentazione della linea Olivo Nufarm
Dott. Antonio Minafra (Development Coordinator South Italy)
Ore 20:00
Discussioni

Dr Antonio G. Lauro

Souvenir delle vacanze? Perché non un prodotto tipico.

Per il 60% degli italiani in vacanza, il cibo è il souvenir preferito da portare a casa in ricordo del proprio viaggio: è il dato che emerge da un sondaggio della Coldiretti in vista dell’estate.
Il sondaggio della Coldiretti evidenzia come quasi 6 italiani su 10 preferiscono acquistare prodotti alimentari caratteristici del territorio (olio extravergine di oliva, vino, formaggi, salumi), ma il 26% apprezza anche i prodotti dell’artigianato locale (ceramica, tessuti e oggetti in legno), mentre sembrano decisamente tramontati souvenir più commerciali come cartoline, gadget e magliette, scelti solo dal 12% dei turisti. Nonostante la crisi, solo il 5% ha dichiarato di rinunciare ad acquistare alcun ricordo della propria vacanza.
Il souvenir preferito? Il cibo
"L'acquisto di prodotti tipici è una tendenza in rapido sviluppo favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verificata nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, feste e sagre di ogni tipo", spiega la Coldiretti, sottolineando la leadership italiana nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con migliaia di specialità tradizionali regionali e centinaia di prodotti a denominazione di origine (DOC, DOCG, IGT, IGP, DOP, STG).
Le specialità regionali.
Dalla mozzarella di bufala campana al formaggio Asiago tipico del Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele delle montagne del Friuli, dal piemontese Barolo alla Fontina valdostana, dall'Extravergine Toscano al Caciocavallo Silano, si tratta di un patrimonio che “rappresenta il motore del turismo enogastronomico” che in Italia vale 5 miliardi di euro.
Dr Antonio G. Lauro

martedì 28 giugno 2011

La Ue inserisce nei registri delle DOP e IGP un nuovo prodotto calabrese.

E' stato inserito nei registri europei delle DOP, IGP e STG un nuovo prodotto. Si tratta dell'ortofrutticolo "Fichi di Cosenza" DOP (Italia).
Con questa nuova registrazione, i prodotti a marchio DOP, IGP, STG riconosciuti dall'Ue toccano quota 1031. 
I Fichi di Cosenza DOP sono i frutti essiccati della varietà di fico "Ficus carica sativa" appartenenti alla varietà Dottato. Dal sapore dolce e mielato, i Fichi di Cosenza DOP, presentano, all'atto dell'emissione al consumo una buccia di colore dorato che può avvicinarsi al giallo paglierino carico ad al beige chiaro ed una forma a goccia allungata, talvolta leggermente appiattita all'apice. 
La zona di produzione ricade nell'intera Valle del fiume Crati e del fiume Savuto che interessano le province di Cosenza e Catanzaro. 
I Fichi di Cosenza DOP vengono confezionati in vassoi di legno o materiale per uso alimentare in cui è stampato un apposito logo (vedi).
Il regolamento di iscrizione nel registro comunitario è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea - Serie L 162 del 22 giugno 2011.
Per l’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra “Si tratta di un’ulteriore affermazione del paniere agroalimentare calabrese, di quella Calabria fruttuosa, affabile e conviviale, quella dalle tinte verdi e dai profumi intensi che oggi, in modo naturale, intendiamo proporre ai consumatori, con i frutti della terra fatti di sapori particolari che attestano la forte integrazione fra le attività agricole, la natura e i residui storici della civiltà del passato, che magistralmente vengono sintetizzate in questi prelibatezze agro-alimentari di assoluta qualità come i fichi di Cosenza”.
Dr Antonio G. Lauro

L'olio d'oliva nella dieta mediterranea: se ne discuterà a Sellia Marina.

Sellia Marina (CZ).  Organizzato dalla locale Pro-loco e dall'Amministrazione Comunale un interessante convegno sull'olio extravergine di oliva dal titolo: L'olio d'oliva nella dieta mediterranea.
A dibattere, sullo stato dell'arte del settore olivicolo/elaiotecnico, sono stati chiamati alcuni esperti calabresi. 
Aprirà i lavori l'interessante relazione di Francesco Santopolo, seguita da quella di Marco Poiana, Antonio G. Lauro e Rosaria Leuzzi.
"Il convegno, fortemente voluto dall'amministrazione comunale, vuole trattare a tutto tondo i problemi del settore olivicolo calabrese ed a farlo, esordisce Walter Placida vice sindaco di Sellia Marina, abbiamo chiamato i massimi esperti regionali. Questo, continua Placida, vuole essere un momento di riflessione sullo stato dell'arte del settore, in attesa della prossima campagna olivicola che - assicurano gli esperti - presenta tutti gli aspetti di un'annata di alta qualità. Inoltre, il convegno vuole essere anche il viatico per la presentazione del concorso oleario "Calabria Sott'Olio", giunto alla terza edizione, che si svolgerà sempre a Sellia Marina in Agosto".
Ma ecco nel dettaglio il programma del convegno "L'olio d'oliva nella dieta mediterranea":
Sala consiliare del Municipio di Sellia Marina, 09/07/2011 ore 17.30
Relazioni.
Francesco Santopolo (Esperto in biodiversità): Mercato dell'olio di oliva e strategie di marketing;
Marco Poiana (Direttore BIOMAA - Università Agraria di Reggio C.): Analisi chimico-fisiche dell'olio e frodi più frequenti;
Antonio G. Lauro (Analista sensoriale - ARSSA Servizio Marketing): Analisi sensoriale dell'olio di oliva;
Rosaria Leuzzi (Biologa nutrizionista): L'olio nella dieta mediterranea.
Seguirà una degustazione guidata di olio extravergine di oliva curata dagli esperti della Regione Calabria - ARSSA Servizio Marketing:
Rosario Franco, Antonio G. Lauro e Carmelo Orlando.
Per maggiori informazioni: Pro loco Sellia Marina; e-mail: info@prolocoselliamarina.it Referente Raffaele Mussari
Dr Antonio G. Lauro

lunedì 27 giugno 2011

Lo stato dell'arte dell'olivicoltura. Secondo il CNO, l'Italia cresce più degli altri.

Roma. L'olivicoltura italiana cresce cresce più della Spagna, queste le ultime elaborazioni del Consorzio Olivicolo Nazionale (CNO). In Italia, comunicano dal CNO, ci sono 350.000 olivicoltori specializzati che gestiscono l'84% dell'intera superficie olivicola italiana e dispongono di una estensione media di 2,5 ettari, meno della metà rispetto all'azienda olivicola spagnola; ma i nostri olivicoltori stanno registrando da alcuni anni un tasso di crescita dimensionale superiore. La dimensione media dell'azienda olivicola e' aumentata del 17% in Italia, contro il 14% in Spagna e, tra gli anni novanta ed il decennio successivo, il numero di piante e' cresciuto del 23% nel nostro Paese, a fronte di un incremento del 12% a livello europeo e del 20% in Spagna. Oggi, in Italia cui sono oltre 200 milioni di alberi di olivi (sono 682 milioni nella UE). Nell'intera Europa a 27 Paesi membri, i produttori di olio di oliva specializzati sono 882.000 e danno occupazione ad 1.642.600 unità, tra famigliari e lavoratori esterni; l'industria di trasformazione europea di oli e grassi assorbe 65.000 occupati e, nel complesso, genera un volume di affari di 50 miliardi di euro (dati EUROSTAT). "Il nostro Centro studi, ha dichiarato il presidente del CNO Gennaro Sicolo, durante la tavola rotonda sulla tracciabilita', sulla sicurezza alimentare e sulla situazione economica del settore dell'olio di oliva in Italia, ha elaborato le ultime statistiche disponibili, dalle quali emerge che il settore si sta trasformando, con un chiaro ed inarrestabile orientamento al mercato, una piu' spinta concentrazione produttiva e una ancora soddisfacente propensione degli imprenditori olivicoli professionali ad investire. Tutto ciò, nonostante le difficoltà economiche manifestatesi degli ultimi anni". "Il sistema delle organizzazioni di prodotto e l'intera filiera perderebbero una straordinaria occasione ove non cogliessero tali segnali inequivocabili, ha detto Sicolo. Devono assecondare la voglia delle imprese di misurarsi sempre piu' con la concorrenza e soddisfare una domanda in profonda evoluzione, con preferenze ed orientamenti di consumo eterogenei ed alla continua ricerca della qualità, della innovazione e del servizio"."Gli olivicoltori possono diventare protagonisti sul mercato, ma hanno bisogno di contare su forme societarie di aggregazione innovative, in grado di impiegare moderne politiche commerciali e adeguate strategie di marketing. Il CNO sta andando in questa direzione, ha concluso il presidente Sicolo, con i progetti della tracciabilità, con il disciplinare dell'alta qualità e con una chiara disponibilità a attuare iniziative comuni con altri protagonisti della catena alimentare".
Dr Antonio G. Lauro

domenica 26 giugno 2011

La Calabria dell’olio: i premi non finiscono mai.

I premi del SIAL Canada Tradeshow.
Catanzaro. La Calabria dell’olio non meraviglia più nessuno: sempre ai primi posti nel ranking internazionale dei premi oleari.
Da poco archiviata la seconda edizione del premio internazionale TerraOlivo di Gerusalemme, che ha visto tutte e otto le aziende partecipanti al premio conseguire un risultato di prestigio (Medal Prestige Gold e Gold), ecco che dal Canada (SIAL Tradeshow di Toronto) giunge la notizia dell’ottima affermazione “in assoluto” di un’azienda calabrese di eccellenza: l’Olearia San Giorgio dei Fratelli Fazari.
L’azienda reggina, ormai avvezza alla frequenza dei primi posti delle classifiche internazionali dei concorsi sugli oli, ha portato a casa dal Canada ben due riconoscimenti assoluti: la “Gold Medal Olive d’Or 2011” nella categoria fruttato leggero con l’olio “L’Ottobratico Monocultivar” e la “Silver Medal Olive d’Or 2011” sempre nella categoria fruttato leggero con l’olio “Terre di San Mauro Organic”.
“Il nuovo premio, esordisce l’ammistratore dell’Olearia San Giorgio Domenico Fazari, oltre che inorgoglire – giustamente – tutta la nostra azienda, è un legittimo orgoglio per tutta la beneamata terra di Calabria ormai, senza tema di smentita, ai vertici “dell’arte del far l’olio” internazionali”.
Riconoscimenti per la nuova affermazione anche dai vertici della Regione Calabria, riassunti nelle parole del suo massimo rappresentante: l’Assessore Michele Trematerra il quale, ribadendo la giusta soddisfazione del proprio dipartimento per la nuova affermazione internazionale di un olio calabrese, si auspica che tali riconoscimenti possano servire da traino, congiuntamente all’attività del Dipartimento Agricoltura, a tutto il settore olivicolo/elaiotecnico calabrese.
Dr Antonio G. Lauro
I due oli premiati dell'Olearia San Giorgio.

venerdì 24 giugno 2011

Olio: a che punto e' la Dop

di Luciana Squadrilli dal sito: troppobuono2.blogspot.com

A quasi 20 anni dalla nascita delle DOP – istituite insieme alle IGP nel 1992 grazie al Regolamento CEE 2081/92 della Comunità Europea – Unaprol – ConsorzioOlivicolo Italiano e Federdop - Olio (la Federazione dei Consorzi di Tutela dell'olio extravergine di origine protetta che riunisce 23 consorzi sui 27 esistenti, dunque l’81% dell’olio Dop italiano) provano a fare il punto sulla situazione delle Denominazioni nel mondo dell’olio (in cui le prime Dop effettive risalgono al 1996) ponendosi delle domande scomode ma necessarie, del tipo: che cosa dà di più al produttore la certificazione? Come viene percepita dal consumatore? Quanto conta nella GDO, e nell’export?
E soprattutto, cosa è successo in questi 20 (15) anni?
Poco, a prima vista. La risposta emersa in occasione del convegno La filiera olivicola degli oli Dop (Roma, 23 giugno 2011), con la presentazione dei dati dell’analisi, è desolante, se si tiene in considerazione il dato numerico riportato da diversi relatori - tra cui Massimo Gargano, presidente di Unaprol – che l’olio Dop in Italia rappresenta solo l’1% del mercato.
Poco, anche se stiamo comunque parlando dell’eccellenza della produzione italiana.
Proprio per questo, è più utile che mai fare un po’ di conti, e sono diversi i dati interessanti emersi dal monitoraggio effettuato su un campione di 205 aziende dei consorzi aderenti a Federdop(il più numeroso mai censito) presentato da Miriam Mastromauro, analista dell’Unaprol, e dalla relazione del prof. Giovanni Belletti, della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze.

Il contesto
39 Dop e 1 Igp, dunque, contro i 27 riconoscimenti per l’olio greco e i 23 della Spagna, a cui pero’ non corrisponde un’elevata quantità di produzione certificata, che si limita a circa 10.000 tonnellate. Di queste, il 42% è olio certificato Igp Toscano, il 21% Dop Terra di Bari, il 6% Dop Umbria (con le diverse sottozone), il 4% Riviera Ligure e il restante 27% da dividere per tutte le altre 36 Dop italiane, che sono quindi piuttosto residuali.

L’identikit
Per la maggior parte, le aziende prese in esame dal monitoraggio sono ditte individuali (soprattutto nelle isole e nel Nord Ovest, dove invece al di fuori delle Dop prevale la forma societaria). Il conduttore-tipo di queste aziende (spesso coltivatore diretto, tranne nel Centro Italia dove prevale l’Imprenditore Agricolo Professionale) ha un’età media di 53 anni ed è maschio nel 73% dei casi, con l’eccezione dell’Italia insulare dove le donne conduttrici rappresentano il 58%.
Il 45% dei conduttori possiede il titolo di scuola media superiore, ma il 29% è laureato, percentuale che sale al 35% nell’Italia centrale e al 34% al Sud.
Nel 42% dei casi sono aziende situate in pianura o collina, anche se al Nord prevalgono i terrazzamenti. Le proporzioni di quantitativi certificati per aree geografiche rispecchiano la ripartizione strutturale dell’olivicoltura generale, con Sud e Isole in pole position (ripeto, si tratta di quantità e non valore).
Si tratta di aziende abbastanza strutturate, con strutture di stoccaggio (54%) e in maggior parte imbottigliatori (56%, ma saliamo all’80% nel centro Italia). Pochi pero’ hanno un punto vendita interno: il 47,4% (che sale all’89% in Centro Italia). Il formato più diffuso è la bottiglia da 0,50 lt, seguita da quella da 0,750. Curioso notare come le lattine, piuttosto diffuse al Sud, sono inesistenti al Nord.

Distribuzione e prezzi
Il 47% (ma saliamo al 72% al Sud) dell’olio sfuso è conferito a cooperative; il 19% viene venduto a grossisti e intermediari (mentre nel Centro Italia il 64% viene venduto all’industria). Il 30% dell’olio confezionato viene venduto direttamente al consumatore, mentre il 28% passa attraverso al Grande Distribuzione. Interessante sottolineare che il 17% viene venduto alla ristorazione, e il 12% a negozi tradizionali, specializzati e agriturismi, mentre il restante 13% viene ceduto all’ingrosso.
Ma il bollino della Dop serve realmente a garantire una maggiore remunerazione al produttore, olte che a garantire al consumatore la provenienza e qualità dell’extravergine?
Questo dipende da Dop a Dop. Il prezzo medio dell’olio certificato si attesta sui 10 euro al chilo, ma disaggregando i dati emergono differenze notevoli: soprattutto al Nord, il bollino “regge” prezzi più alti, che arrivano a oltre 18 euro nel caso della Dop Brisighella, e si attesta intorno (o in alcuni casi supera) i 10 per le Dop Laghi Lombardi, Garda, Veneto, Riviera dei Fiori, Riviera Ligure. Ma l’altra faccia della medaglia sono gli oli Dop che spuntano meno di 4 euro/kg: Terra di Bari, Sardegna, Dauno e Bruzio.

Mercato, criticità e leve di marketing
Nonostante cio’, i produttori dimostrano di continuare ad avere fiducia nella scelta della certificazione: il 52% ha scelto di aumentare i volumi di prodotto da marchiare col bollino. Per il 64% delle aziende infatti la certificazione aumenta il valore del prodotto, il 25% lo fa per soddisfare una domanda sempre più esigente mentre l’11% lo fa per rispondere alle richieste della ditribuzione. Le criticità della certificazione sono invece rappresentate principalmente dall’aumento dei costi di produzione e dal mancato aumento del volume di vendita.
Eppure, ben il 99% del campione è deciso a proseguire nella scelta della certificazione. Molto diversa è pero’ la percezione del mercato degli oli Dop in base alla posizione territoriale: se al Nord Est il 100% delle aziende intervistate ritiene il mercato in espansione, la percentuale scende al 35% al Sud, dove il 56% vede invece una situazione di stallo. Minoritari i “pessimisti” che considerano il mercato in regressione, il 7% del totale.

L’extravergine sullo scaffale
Infine, i dati di vendita all’interno della GDO (dati Iri Infoscan 2010), che sinceramente mi hanno lasciato in alcuni casi un po’ spiazzata. Il 72% dell’olio venduto nella GDO è extravergine (l’1% è Dop o Igp come abbiamo visto, l’% è Bio e il 12% è 100% Italiano). L’olio Dop venduto nella GDO arriva principalmente dalla Lombardia (34%), poi da Emilia Romagna (13%), Piemonte e Val d’Aosta (12% qui mi sa che c’è un errore, che Dop ci sarebbero poi in Piemonte e Val d’Aosta?), Veneto (11%) e Toscana (8%). I dati in valore rispecchiano quelli in volume.
Il prezzo più alto nella GDO lo spuntano gli oli Dop trentini (13 euro/lt) seguiti da quelli veneti, liguri e toscani (11 euro/lt). Interessante notare anche che alcuni marchi noti della GDO hanno inserito nella propria gamma dei prodotti Dop come parte di una strategia di differenziazione dell’insegna, mentre il 40% degli oli Dop venduti è confezionato come private label.
Conclusioni
Insomma, ha detto Belletti, la Dop è uno strumento flessibile che dà risultati diversi in base ai casi diversi, e non solo in base al valore economico. Non è una panacea per tutti i mali e non puo’ risolvere le debolezze del comparto olivicolo, ma puo’ essere un elemento importante solo in presenza di una intelligente e più ampia politica di comparto.
“Il bollino blu non risolve i problemi – ha ribadito Silvano Ferri, presidente di Federdop – ma è un punto di partenza per creare un sistema di valori – territorio, tradizione, cultura, cose che in Italia non mancano – fondamentale in questo momento di cambiamento di stili di consumo, in cui le donne diventano le principali responsabili di acquisto”. Pare infatti che noi femminucce siamo più orentate alla qualità mentre i maschietti sarebbero più sensibili all’origine del prodotto… non resta che sperare in un acquisto di coppia (e senza litigi).Non è mancato l’appello agli chef “che invadono la tv dal mattino alla sera”.
Una parola buona per l’olio: basta poco, e checcevo’!?

giovedì 23 giugno 2011

Corso idoneità fisiologica all'assaggio di olio vergine di oliva.

Qui di seguito le informazioni relative ai prossimi corsi per assaggiatore di olio "Anno 2011".
Regione: LAZIO
Ente organizzatore: APOL - Roma.
Date: dal 30 Giugno al 21 Luglio 2011 con cadenza bisettimanale.
Sede del corso: Unaprol - Via Rocca di Papa, 12 - ROMA.
Numero massimo partecipanti: N.D.
Informazioni: APOL Soc.Coop. Agr. - Via Raffaele Piria, 8 00156 Roma (Tel. 06 40801459 – Fax 06 40801675) - e-mail: info@apol.lazio.it
Costo: n.d..
Dr Antonio G. Lauro

mercoledì 22 giugno 2011

Il CNO per la valorizzazione e promozione delle eccellenze dell'olio extravergine di oliva italiano.

Il 24 giugno a Giovinazzo (Ba) una tavola rotonda su tracciabilità, sicurezza alimentare e autenticità della produzione
Il Consorzio nazionale olivicoltori (CNO) è impegnato da sempre nella valorizzazione e promozione delle eccellenze dell'olio extravergine di oliva italiano ed a garantire al consumatore trasparenza, salubrità e sicurezza alimentare.
Negli ultimi anni lo sta facendo attraverso l'attuazione di programmi di attività finanziati dalla Comunità Europea che si completano con la certificazione di un sistema di tracciabilità del prodotto.
A queste procedure il CNO ha affiancato una certificazione volontaria racchiusa in un disciplinare che raccoglie 120 indicazioni e prassi operative, necessarie per poter definire un olio extra vergine di oliva di 'Alta qualità', dando indicazioni per ottimizzare tutte le fasi della produzione dell'olio, dalla preparazione del terreno, alla raccolta delle olive, alla spremitura, fino alla distribuzione ed alla conservazione dell'olio.
Si tratta di un progetto di filiera che coinvolgerà tutti gli attori economici, a partire dagli olivicoltori, fino ad arrivare alla grande distribuzione. Tutti uniti per valorizzare l'olio extra vergine di oliva italiano e mettere sul mercato un prodotto speciale, con un sistema di tracciabilità integrale, commercializzato ad un prezzo equilibrato.
In tal modo il Consorzio certifica non solo la provenienza dei propri prodotti seguendone tutta la filiera produttiva dal terreno fino alla distribuzione commerciale, ma in ogni fase garantisce il rispetto delle migliori prassi, confermando così il proprio impegno a garanzia dei consumatori.
"Il CNO è stato sempre in prima linea per favorire la fuori uscita dall'anonimato della migliore produzione nazionale di olio extra vergine di oliva e per promuovere un dialogo diretto tra il produttore agricolo ed il consumatore - dichiara il presidente dell'organizzazione, Gennaro Sicolo - Parleremo di tracciabilità, sicurezza alimentare e autenticità della produzione italiana di olio di oliva extra vergine in una tavola rotonda che si terrà a Giovinazzo (in provincia di Bari), il prossimo 24 giugno".
L'evento, a cui prenderanno parte operatori, rappresentanti politici europei, nazionali e regionali, sarà l'occasione in cui il CNO presenterà due progetti: "Il primo - spiega Sicolo - è orientato verso il marketing e la promozione. Si tratta del disciplinare per la certificazione volontaria".
Il secondo progetto è il invece il sistema di tracciabilità CNO, "uno strumento dalle notevoli potenzialità" come sottolinea Sicolo. "Lo abbiamo concepito per conferire la necessaria coesione alla filiera olivicola italiana e spingere sulle leve della identità, della qualità e della unicità dei nostri prodotti olivicoli, tutto questo a garanzia dei consumatori che, ancora una volta, in questo particolare momento sono l'anello più debole della filiera ".
La tavola rotonda 'Sistema di tracciabilità: sicurezza alimentare e opportunità di sviluppo economico' si terrà presso il Grand Hotel Riva del Sole di Giovinazzo, venerdì 24 giugno, con inizio dei lavori alle 10,30.
Dr Antonio G. Lauro

Fonte: CNO

martedì 21 giugno 2011

Spagna. SOS presenta il suo nuovo marchio aziendale.

Presentato alla stampa il nuovo marchio commerciale del Gruppo spagnolo SOS Corporación Alimentaria: Deoleo.
Deoleo SA, una nuova denominazione sociale e commerciale del Gruppo SOS, che lancia ufficialmente una nuova immagine aziendale.
La società SOS col nuovo marchio Deoleo, aspira ad consolidare la propria posizione di leader mondiale nell'olio d'oliva, attualmente attatestata con una quota globale del 22 per cento.
Il nuovo nome, dicono dall'azienda, è eufonico e facile da pronunciare in diverse lingue, con il suono che ricorda la parola latina "oleum" e che permette rapidamente associare questo prodotto all'olio di oliva.
Così, SOS, attraverso Deoleo, punta a diventare il nuovo standard per il mondo dell'olio di oliva attraverso i suoi marchi principali, leader nei mercati in cui opera, Carbonell, Bertolli, Sasso e Carapelli.
Dr Antonio G. Lauro

Fonte: Deoleo SA

lunedì 20 giugno 2011

L’olio di oliva: medicina “naturale” contro l’ictus

Consumare abbondanti quantità di olio di oliva può ridurre drasticamente il rischio di ictus per gli anziani, questi i risultati di uno studio realizzato da una equipe guidata da Cécilia Samieri dell’Universita di Bordeaux in tre differenti città della Francia e pubblicato sulla rivista Neurology di giugno.
Lo studio, chiamato “studio delle 3 città”, ha interessato 7.625 volontari, uomini e donne dell’età media di 65 anni, nessun caso di ictus pregresso e provenienti dale città di Bordeaux, Dijon e Montpellier. Durante l'osservazione, durata 5 anni, i ricercatori hanno creato tre categorie di consumo: nullo, moderato, intenso. La prima categoria comprendeva chi non faceva alcun uso di olio di oliva, la seconda coloro che usavano l'olio d'oliva solo come condimento e la terza chi lo usava regolarmente, sia per cucinare che crudo.
Si è così riscontrato che all’uso continuo e frequente in cucina di olio di oliva (seconda e terza categoria) è stato associato ad una riduzione del 41% dell’incidenza di ictus rispetto a chi non utilizzava mai l'olio d'oliva (prima categoria).
Al fine di prevenire l'ictus nella popolazione anziana, Samieri e colleghi hanno suggerito come l’uso intensivo di olio d'oliva dovrebbe trovare posto nella dieta accanto ad un maggiore consumo di frutta e verdura ed una riduzione nell’uso del sale. Tuttavia, avvertono i ricercatori, l’uso di olio d'oliva non può essere completamente indipendente dagli altri alimenti che usualmente lo accompagna. Infatti, l'olio d'oliva è di solito aggiunto ad altri alimenti (ad esempio, frutta e verdura, legumi, cereali e pesce) che possono contribuire ai benefici indiretti, aumentando l'appetibilità e il consumo di alimenti che possono avere effetti potenziali sulla salvaguardia della salute.
Una siffatta dieta, i cui grassi provengono quasi esclusivamente dall’olio extravergine di oliva, porta ad indubbi benefici anche in relazione al diabete, ipertensione, coronaropatia e obesità.
Una precisazione: lo studio francese non ha indicato il tipo di olio d'oliva consumato dai volontari sottoposti ad indagine, riportando una “generica” definizione di "olio di oliva". Ma è importante notare che quasi tutto l'olio d'oliva venduto in Francia è della categoria merceologica più pregiata quella di “olio extravergine di oliva” ed quindi a questa categoria di olio a cui occorre fare riferimento.
E' grazie anche a questi risultati che sempre più l'olio d'oliva può essere considerato "uno dei principali componenti di protezione" della dieta mediterranea.
Dr Antonio G. Lauro

Bibliografia: C. Samieri, C. Féart, C. Proust-Lima, E. Peuchant, C. Tzourio, C. Stapf, C. Berr and P. Barberger-Gateau, "Olive oil consumption, plasma oleic acid, and stroke incidence: The Three-City Study", Neurology, June 15, 2011, © AAN Enterprises, Inc.

domenica 19 giugno 2011

La filiera olivicola degli oli DOP, se ne discute in un convegno a Roma.

A Roma, organizzato da FEDERDOP e UNAPROL, il convegno "La filiera olivicola degli oli DOP - Analisi strutturale e monitoraggio di un campione di aziende".
L’Italia vanta al suo attivo 40 riconoscimenti (39 Dop e 1 Igp), ed ha il primato europeo nel settore dell’olio di oliva rispetto a ad Paesi vocati come la Grecia (27) e la Spagna(25). Il comparto degli oli Dop e Igp presenta un numero di riconoscimenti piuttosto elevato, ma il livello di produzione certificata resta ancora basso.
Unaprol presenterà il monitoraggio della filiera olivicola degli oli DOP attraverso una analisi strutturale e monitoraggio di un campione di aziende. Sarà un’occasione per discutere delle opportunità a disposizione del settore e per individuare strategie comuni per il sostegno ed il rilancio dell’intero comparto delle Dop.
Quando: Roma, 23 giugno 2011 - ore 11:00. Dove: Piazza della Pilotta, 4


sabato 18 giugno 2011

Ma quanti riconoscimenti per gli scienziati italiani.

Come già riportato sul blog di PrimOlio (LINK) nel gennaio del 2010, a Hayward (California - USA) opera la società CreAgri cui amministratore è il mio compaesano (origini di Palmi - RC) dr Roberto Crea.
Ho avuto modo di provare il prodotto durante una conferenza in San Francisco (USA) alla quale ho partecipato nelle vesti di "esperto" di analisi sensoriale dell'olio di oliva (LINK).
Nasce così un prodotto ricco di polifenoli (compreso l'idrossitirosolo [HIDROX™]) che contribuisce a promuovere il benessere generale della persona, grazie all'azione diretta sui danni creati dai radicali liberi.
Oggi, scopro che la ditta italo-americana, la Creagri Inc., si è assicurata il premio come miglior integratore biologico per la difesa della salute al concorso internazionale degli NBT Awards, a Ginevra.
Si tratta di un riconoscimento molto prestigioso dal momento che gli NBT premiano i progressi scientifici e tecnologici realizzati dalle aziende che si muovono in quella vasta area commerciale che sta emergendo all'intersezione tra cibo, farmaceutica, biotecnologie e sostenibilità.
Oggi Hidrox, l'integratore biologico che la Creagri estrae per sublimazione dal succo delle sue olive organiche, viene utilizzato dalla Russia al Messico, dal Canada alla Malesia in prodotti che spaziano da cibi e bevande funzionali, alla cosmetica e i supplementi dietari.
Dr Antonio G. Lauro