Il gruppo alimentare spagnolo "Sos", che controlla i due colossi italiani dell'olio Carapelli e Bertolli, da due anni in gravi difficoltà finanziarie, è alla vigilia di un nuovo assetto societario. Proprio in questa fase di ristrutturazione sono stati messi in vendita i due marchi. Su questa difficoltà potrebbe entrare in gioco una cordata di imprenditori del basso Ionio soveratese facenti capo alla cooperativa "Verde Oro", presieduta da Francescantonio Matozzo, che tra l'altro è anche vice-presidente del "Cioc" (Consorzio interprovinciale olivicolo calabrese).
«Siamo interessati all'acquisto del prestigioso marchio Carapelli – dice Matozzo – non di tutto il pacchetto. Tale operazione ci aiuterebbe a penetrare sui mercati nazionali ed internazionali, portando alla crescita della vendita dell'olio prodotto nel comprensorio soveratese imbottigliato dal 5% attuale a circa il 40%. Lo stesso gruppo di imprenditori, anni addietro, insieme alla Federazione Calabrese delle Banche di Credito Cooperativo, guidata dal presidente Flavio Talarico, e alla Regione Calabria, aveva pensato di costituire un fondo mobiliare chiamato "Antares", dedicato al sud Italia, in particolare a Calabria e Campania. Questa iniziativa era finalizzata a promuovere e sostenere lo sviluppo dell'economia locale del sud Italia, promuovendo il passaggio da forme di finanziamento residuali a forme di finanziamento maggiormente personalizzate ed adeguate alla fase del ciclo di vita dell'impresa. "Antares" doveva gestire un capitale di 25 milioni di euro, suddiviso in 500 quote da 50 mila euro cadauna. I settori ritenuti più interessanti, all'interno dell'economia calabrese, erano l'agroalimentare, con acque minerali e olio d'oliva, e le infrastrutture, il turismo e le energie rinnovabili».
Matozzo ha quindi ricordato che «la provincia di Catanzaro e quindi il soveratese è la seconda provincia d'Italia produttrice di olio d'oliva, con una produzione media di tonnellate 5.000 annue di olio extra vergine d'alta qualità. Negli ultimi anni, nella zona, sono state investite somme ingenti di denaro per investimenti attraverso le filiere di comparto, allo scopo di migliorare la qualità dell'olio. Abbiamo ottenuto ottimi risultati ma per poter completare la filiera abbiamo bisogno di un marchio di caratura internazionale, come quello di Carapelli. Da un'indagine abbiamo notato che l'olio di qualità viene acquistato da gruppi di acquisto pugliesi che, a loro volta, lo cedono a gruppi toscani in modo da immetterlo sul mercato con un prezzo più alto, doppio rispetto a quello d'origine, addirittura triplo. Negli ultimi anni gruppi toscani come la società Montalbano e il Consorzio nazionale degli olivicoltori, che commercializzano marchio "Coop", hanno stretto accordi commerciali, realizzando un grosso centro di stoccaggio in Puglia, con fondi finanziati da enti come "Coopfond" (finanziaria di Legacoop), lasciando il nostro territorio fuori dalle trattative. È impensabile pensare che la Legacoop ed il "Cno", (Consorzio controllato dalla Cia) pensino di impegnarsi a realizzare un progetto di valorizzazione e commercializzazione dell'olio italiano escludendo da tutto ciò le cooperative calabresi».
Di conseguenza «da questa situazione – conclude Matozzo - si evince che l'Italia viaggia a due velocità oppure che chi siede ai tavoli decisionali intende estromettere i grandi produttori d'olio di qualità per commercializzare prodotti acquistati a basso costo, magari dall'estero. Per tale motivo, per il momento, non intendiamo coinvolgere le organizzazioni di categoria nelle trattative».
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mercoledì 26 gennaio 2011
lunedì 24 gennaio 2011
Olio: al via a Cosenza un nuovo corso per assaggiatori di olio.
Olio Extravergine di oliva. Al via il corso di primo livello per assaggiatori professionisti che impegnerà, per 5 settimane, gli allievi selezionati dall'ASSOPROLI.
Il corso, si svolgerà presso la Sede della Coldiretti, a Cosenza e darà l'occasione di acquisire le conoscenze per imparare a scegliere ed individuare l’extra-vergine di qualità. Al corso, che vedrà il coinvolgimento di docenti ed esperti del settore, sono stati ammessi a frequentare più di 25 iscritti provenienti da ogni parte della provincia di Cosenza. Tra questi, anche quattro ispettori repressione frodi.
“Il 2011 – dichiara FIGOLI – dovrà vederci tutti impegnati in un’azione forte e determinata a tutela dell’extravergine di qualità. Il nostro obiettivo è quello di elevare il livello di attenzione quotidiana, dalle istituzioni alle scuole ai supermercati, rispetto ai numerosi tentativi di abbassare la percezione del consumatore nella scelta di prodotti di qualità. O ci tuteliamo a denti stretti – continua il Presidente di ASSOPROLI – facendo campagne di divulgazione, promozione e formazione, oppure siamo destinati a perdere quella qualità della vita, custodita nel patrimonio enogastronomico dei nostri territori, che è la ricchezza non barattabile della Calabria. Anche questo corso per assaggiatori promosso dalla nostra associazione sposa questa mission rispetto alla quale – garantisce FIGOLI – non lesineremo sforzi.”
La serie di sedute d’assaggio vuole fornire ulteriori strumenti e competenze a quanti già operano nell’ambito della tutela del prodotto oleario italiano.
Formazione, promozione, conoscenza, uso e consumo dell’olio extravergine 100% italiano erano e restano gli obiettivi dell’Associazione guidata dal Presidente Tommaso FIGOLI.
Missione, questa, mai persa di vista dalla Assoproli Cosenza il cui impegno è rivolto non solo alle aziende e ai produttori, ma anche alle famiglie ed ai consumatori.
La serie di sedute d’assaggio vuole fornire ulteriori strumenti e competenze a quanti già operano nell’ambito della tutela del prodotto oleario italiano.
Formazione, promozione, conoscenza, uso e consumo dell’olio extravergine 100% italiano erano e restano gli obiettivi dell’Associazione guidata dal Presidente Tommaso FIGOLI.
Missione, questa, mai persa di vista dalla Assoproli Cosenza il cui impegno è rivolto non solo alle aziende e ai produttori, ma anche alle famiglie ed ai consumatori.
Dr Antonio G. Lauro
Gli oli d'oliva sulle applicazioni Mac per iphone/ipad.
Gli oli d’oliva è un applicazione per iPod Touch ediPhone sviluppata dall’italiano Emilio Vacca. Come il titolo lascia intendere si tratta di un’applicazione che raccoglie tantissime informazioni relative ad uno dei tanti prodotti che l’Italia vanta a livello internazionale.
Più in dettaglio, l’applicazione contiene una ricca sezione dedicata alla storia dell’olio nelle diverse epoche storiche e nelle diverse zone del pianeta oltre che un dettagliato elenco di tutti gli oli più costosi assieme a quelli qualitativamente migliori. Ricca è anche la sezione inerente i diversi tipi di olive esistenti e i possibili accostamenti culinari. A completare l’opera sono stati inserite due sezioni rispettivamente riguardanti i corsi e i libri consigliati.
Gli oli d’oliva è disponibile tramite App Store al prezzo di € 0,79 in lingua italiana ed inglese.
Più in dettaglio, l’applicazione contiene una ricca sezione dedicata alla storia dell’olio nelle diverse epoche storiche e nelle diverse zone del pianeta oltre che un dettagliato elenco di tutti gli oli più costosi assieme a quelli qualitativamente migliori. Ricca è anche la sezione inerente i diversi tipi di olive esistenti e i possibili accostamenti culinari. A completare l’opera sono stati inserite due sezioni rispettivamente riguardanti i corsi e i libri consigliati.
Gli oli d’oliva è disponibile tramite App Store al prezzo di € 0,79 in lingua italiana ed inglese.
Ecco l’intervista ad Emilio Vacca, sviluppatore di Gli oli d’oliva.
Ciao Emilio, come mai hai deciso di sviluppare applicazioni per piattaforma iOS?
E’ stata una fortunata sequenza di eventi: inizia tutto con l’acquisto di un iMac per sviluppare con OpenFrameworks, un toolkit open source per XCode per realizzare applicativi di interactive design. Questo mi ha permesso di avvicinarmi all’ambiente Apple e all’Objective-C, dopo anni di sviluppo in ambiente Windows. Utilizzando openFrameworks ho scoperto un porting per iPhone, molto utilizzato per creative apps, e ho iniziato a studiare l’ambiente specifico di iOS, trovandolo fantastico. Dopo esser diventato un felice possessore di iPhone ho compreso appieno le potenzialità del device e soprattutto il paradigma completamente diverso che rappresenta e che oggi, come possiamo vedere anche dal recente CES di Las Vegas, è diventato assolutamente dominante nel mercato.
L’idea di un’applicazione che avesse come tema gli oli d’oliva mi ha molto incuriosito. Come è nata esattamente?
Anche qui un buon aiuto dal caso: un caro amico, Francesco Liello, fondatore di un’associazione no-profit che aiuta i ragazzi di strada, Chefs Sans Frontieres, mi ha chiesto di aiutarlo con il sito internet dell’associazione. Francesco è sommelier dell’olio e la cosa mi ha incuriosito, dal momento che conoscevo solo i sommelier del vino; ho verificato se sull’App Store per caso fosse disponibile un’applicazione per approfondire la conoscenza dell’olio d’oliva. Con grande sorpresa ho scoperto che non esisteva nulla che raccontasse come si produce, come si assaggia o semplicemente permettesse di conoscere le varietà di olio d’oliva prodotte in Italia e nel mondo e ho perciò deciso di colmare questa lacuna.
Continua su: www.melablog.it
Ciao Emilio, come mai hai deciso di sviluppare applicazioni per piattaforma iOS?
E’ stata una fortunata sequenza di eventi: inizia tutto con l’acquisto di un iMac per sviluppare con OpenFrameworks, un toolkit open source per XCode per realizzare applicativi di interactive design. Questo mi ha permesso di avvicinarmi all’ambiente Apple e all’Objective-C, dopo anni di sviluppo in ambiente Windows. Utilizzando openFrameworks ho scoperto un porting per iPhone, molto utilizzato per creative apps, e ho iniziato a studiare l’ambiente specifico di iOS, trovandolo fantastico. Dopo esser diventato un felice possessore di iPhone ho compreso appieno le potenzialità del device e soprattutto il paradigma completamente diverso che rappresenta e che oggi, come possiamo vedere anche dal recente CES di Las Vegas, è diventato assolutamente dominante nel mercato.
L’idea di un’applicazione che avesse come tema gli oli d’oliva mi ha molto incuriosito. Come è nata esattamente?
Anche qui un buon aiuto dal caso: un caro amico, Francesco Liello, fondatore di un’associazione no-profit che aiuta i ragazzi di strada, Chefs Sans Frontieres, mi ha chiesto di aiutarlo con il sito internet dell’associazione. Francesco è sommelier dell’olio e la cosa mi ha incuriosito, dal momento che conoscevo solo i sommelier del vino; ho verificato se sull’App Store per caso fosse disponibile un’applicazione per approfondire la conoscenza dell’olio d’oliva. Con grande sorpresa ho scoperto che non esisteva nulla che raccontasse come si produce, come si assaggia o semplicemente permettesse di conoscere le varietà di olio d’oliva prodotte in Italia e nel mondo e ho perciò deciso di colmare questa lacuna.
Continua su: www.melablog.it
Dr Antonio G. Lauro
martedì 18 gennaio 2011
Il CONASCO-OP riparte con la formazione: a Palmi corso per aspiranti assaggiatori di olio.
Il Conasco-op di Reggio Calabria, in collaborazione con l'associazione PrimOlio, organizza a Palmi (RC), presso l'aula di Chimica Agraria del locale "Istituto Tecnico Agrario Statale - I.I.S. G. Ferraris", un corso per aspiranti assaggiatori di olio vergine di oliva.
Collaborazione: PrimOlio - Istituto di Istruzione Superiore "G. Ferraris" di Palmi.
Date: 24 - 28 GENNAIO 2011
Sede del corso: Istituto Tecnico Agrario di Palmi (RC)
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
Il corso, prevede il coinvolgimento di docenti provenienti da alcune Università italiane, dall’associazione PrimOlio, oltre che di esperti che si alterneranno nelle previste cinque giornate formative.
Si parlerà di coltivazione, raccolta e trasformazione delle olive, dei metodi e della normativa per definire le caratteristiche chimico-fisiche degli oli extravergini, senza tralasciare le novità in materia di etichettatura, di origine del prodotto e di claim nutrizionali. Saranno presentati elementi di psico-fisiologia del gusto e dell’olfatto anche attraverso alcune esemplificazioni ed esercitazioni pratiche, si discuterà di comunicazione e divulgazione nel settore oleario.
Il percorso didattico e sensoriale prevede numerose degustazioni guidate e le analisi sensoriali per la valutazione degli attributi di rancido, avvinato o morchia, riscaldo ed amaro. Ci sarà la possibilità di esercitarsi nell’assaggio utilizzando campioni di oli extravergini di oliva nazionali ed esteri, DOP o monovarietali. L’allenamento comprenderà l’assaggio, la compilazione delle schede ed una discussione collettiva.
Il corso, della durata di 40 ore, si svolgerà da lunedì 24 a venerdì 28 gennaio 2011, con sessioni di lavoro mattutine (8,30-13,00) e pomeridiane (13,30-17,00)
Al termine del corso, a quanti avranno superato le quattro prove selettive, verrà rilasciato da una commissione costituita dal capo panel e da esperti assaggiatori, un attestato di idoneità fisiologica all'assaggio dell'olio di oliva; l'attestato costituisce il requisito fondamentale per l'iscrizione all'Elenco Nazionale dei Tecnici ed Esperti degli Oli d'oliva Extravergini e Vergini (circolare del Ministero per le Politiche Agricole n. 5 del 18/06/99), insieme ad una attività documentata di allenamento successiva, costituita da almeno venti sedute di assaggio.
Maggiori informazioni possono essere richieste all'indirizzo e-mail: aglauro@tiscali.it conasco@conasco.it, telefonando al numero 0965.331957 o recandosi, tutti i giorni feriali escluso il sabato, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso la sede della Conasco a Reggio Calabria (Via Due Settembre, 33).
Ente organizzatore: CONASCO ScarlCollaborazione: PrimOlio - Istituto di Istruzione Superiore "G. Ferraris" di Palmi.
Date: 24 - 28 GENNAIO 2011
Sede del corso: Istituto Tecnico Agrario di Palmi (RC)
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
Dr Antonio G. Lauro
domenica 16 gennaio 2011
Sapone di Marsiglia? Più buono con l'olio extravergine di oliva.
Continuo a ricevere, quasi quotidianamente, richieste di informazioni su come ottenere un sapone naturale partendo dall'olio di oliva. Spero di accontentare tutti ripubblicando un mio post del giugno del 2010 relativo ad una ricetta "semplice" per il sapone di Marsiglia all'extravergine.
Sono sempre di più i consumatori che ricorrono, per la loro igiene personale o per il bucato di casa, ai saponi cosiddetti "naturali", riscoprendo, piacevolmente, i profumi di un sapone antico: il sapone di Marsiglia.
La storia.
Risalgono al 1300 i primi tentativi, poi perfezionati, di produzione di un sapone tutto vegetale, da utilizzare largamente per la pulizia personale e della casa, il cosiddetto "Sapone di Marsiglia".
Due i segreti del successo: la disponibili di olio d'oliva nella zona di Marsiglia e la larga diffusione della Salicornia (Arthrochnemum spp), pianta dalle cui ceneri veniva ricavata la soda.
Si trattava allora di un sapone di colore verde che si vendeva soprattutto in barre di 5 kg o in pani da 20 kg.
Una prima regolamentazione sul procedimento di produzione del sapone risale al 1688, con l'editto di Colbert, Ministro di Luigi XIV. L'editto recitava, all'articolo 3: non si potrà utilizzare nella fabbricazione di sapone, con barilla, soda o cenere, nessun grasso, burro né altro materiale; ma soltanto puro olio di oliva, e senza mescolanza di grasso, a pena di confisca delle merci.
Oggi il sapone di Marsiglia viene ancora prodotto, in modo del tutto artigianale, nelle campagne del sud dell'Italia. Ed è questa, spesso, la formulazione più usata per rimuovere le macchie più ostinate dalla biancheria o per l'igiene personale.
Risalgono al 1300 i primi tentativi, poi perfezionati, di produzione di un sapone tutto vegetale, da utilizzare largamente per la pulizia personale e della casa, il cosiddetto "Sapone di Marsiglia".
Due i segreti del successo: la disponibili di olio d'oliva nella zona di Marsiglia e la larga diffusione della Salicornia (Arthrochnemum spp), pianta dalle cui ceneri veniva ricavata la soda.
Si trattava allora di un sapone di colore verde che si vendeva soprattutto in barre di 5 kg o in pani da 20 kg.
Una prima regolamentazione sul procedimento di produzione del sapone risale al 1688, con l'editto di Colbert, Ministro di Luigi XIV. L'editto recitava, all'articolo 3: non si potrà utilizzare nella fabbricazione di sapone, con barilla, soda o cenere, nessun grasso, burro né altro materiale; ma soltanto puro olio di oliva, e senza mescolanza di grasso, a pena di confisca delle merci.
Oggi il sapone di Marsiglia viene ancora prodotto, in modo del tutto artigianale, nelle campagne del sud dell'Italia. Ed è questa, spesso, la formulazione più usata per rimuovere le macchie più ostinate dalla biancheria o per l'igiene personale.
Il metodo.
Non tutto il sapone di Marsiglia, oggi in commercio, è ancora prodotto col metodo originale, che bandiva dalla ricetta i grassi animali e gli oli diversi da quello di olive.
Per essere sicuri di utilizzare il vero sapone di Marsiglia ed essere certi della qualità delle materie prime impiegate, risulta sicuramente conveniente provare a "far da soli".
Tra tutti i metodi di produzione, forse il più semplice è quello cosiddetto "a freddo", realizzabile facilmente in piccola scala, anche a casa.
Questo metodo sfrutta il calore naturale prodotto dalla reazione tra la soda caustica e l'olio di oliva per portare a termine la saponificazione. Questo calore va dunque controllato e soprattutto mantenuto il più lungo possibile perchè possa svolgere il suo compito.
Non tutto il sapone di Marsiglia, oggi in commercio, è ancora prodotto col metodo originale, che bandiva dalla ricetta i grassi animali e gli oli diversi da quello di olive.
Per essere sicuri di utilizzare il vero sapone di Marsiglia ed essere certi della qualità delle materie prime impiegate, risulta sicuramente conveniente provare a "far da soli".
Tra tutti i metodi di produzione, forse il più semplice è quello cosiddetto "a freddo", realizzabile facilmente in piccola scala, anche a casa.
Questo metodo sfrutta il calore naturale prodotto dalla reazione tra la soda caustica e l'olio di oliva per portare a termine la saponificazione. Questo calore va dunque controllato e soprattutto mantenuto il più lungo possibile perchè possa svolgere il suo compito.
Gli ingredienti.
Per ottenere un buon sapone a freddo è necessario:
Pesare con assoluta precisione gli ingredienti;
Miscelare l'olio di oliva e soluzione caustica alla temperatura ottimale;
Isolare gli stampi nelle prime 24 ore per far si che il calore della reazione chimica non si disperda.
Ingredienti fondamentali:
- 1 chilogrammo di olio vergine di oliva;
- 128 grammi di soda caustica (NaOH);
- 300 grammi di acqua.
Materiale occorrente:
- bilancia elettronica (per pesare con precisione anche i grammi)
- termometro da cucina (fino a +110°)
- pentola in acciaio inox; caraffa in vetro o ceramica resistenti alle alte temperature
- cucchiaio di acciaio legno
- coperte vecchie
- stampi per sapone o contenitori in tetrapack (tagliate la parte superiore)
- mascherina; occhialini; guanti di gomma resistenti; foulard per i capelli; grembiule
Fase 1: preparare l'area di lavoro
Il posto ideale per fare il sapone è la cucina perché c'è a portata di mano tutto quello che serve. Sgombrate il piano di lavoro, copritelo con vecchi giornali o con strofinacci. Indossate i guanti e tenete a portata di mano la mascherina e gli occhialini.
Fase 2: preparare la soluzione caustica
Indossate guanti, mascherina e occhialini; in una tazza larga pesate con assoluta precisione la soda caustica. Avvertenze: non toccate mai la soda con le mani perché è corrosiva e attenzione a non inalare i gas che si producono durante la reazione chimica. Nella caraffa di pirex pesate l'acqua. Mettete la caraffa sul fondo del lavello. Versate poco a poco la soda nell'acqua, mescolando in modo che si sciolga bene. Attenzione perché la temperatura della soluzione caustica salirà rapidamente sino ad 70/80 gradi. Riponete il contenitore coperto in un luogo sicuro
Fase 3: preparare l'olio di oliva
Pesate l'olio e mettetelo in una pentola di acciaio sulla bilancia; successivamente mettete la pentola sul fornello, a fuoco bassissimo, mescolando di tanto in tanto. L'olio non deve scaldarsi troppo (occorre poco tempo per portare l'olio a 45°)
Fase 4: versare la soluzione caustica nell'olio scaldato (mai viceversa!!!!!)
Indossate guanti, mascherina e occhialini, con il termometro controllate la temperatura dell'olio e della soluzione caustica. Quando entrambe sono a 45 gradi, versate dolcemente la soluzione caustica nell'olio, mescolando bene ed a lungo col cucchiaio di legno.
Fase 5: il nastro
Questo è un punto cruciale per tutti i saponai! Mentre mescolate, il sapone cambierà colore e consistenza, diventando sempre più cremoso. Ad un tratto, togliendo il cucchiaio e facendo colare un po' di miscela nella pentola, vedrete che resterà in superficie per qualche secondo prima di affondare. Questa "traccia" è il nastro.
Fase 6: il gel
Dopo aver aggiunto velocemente gli ingredienti facoltativi, versate il sapone fresco nello stampo (eventualmente foderato con carta forno). Isolate bene con coperte perchè stia caldo.
Fase 7: stagionatura
Lasciate il sapone coperto nello stampo per 48 ore. Dopo sformatelo e lasciatelo maturare all'aria in un ambiente asciutto e fresco. La saponificazione si completa nel giro di un paio di settimane ma la stagionatura ottimale di un sapone di olio di oliva è di 6-8 settimane.
A questo punto non resta che utilizzare il 'nostro' sapone di Marsiglia. A proposito, fatemi sapere!
Dr Antonio G. Lauro
Pesare con assoluta precisione gli ingredienti;
Miscelare l'olio di oliva e soluzione caustica alla temperatura ottimale;
Isolare gli stampi nelle prime 24 ore per far si che il calore della reazione chimica non si disperda.
Ingredienti fondamentali:
- 1 chilogrammo di olio vergine di oliva;
- 128 grammi di soda caustica (NaOH);
- 300 grammi di acqua.
Materiale occorrente:
- bilancia elettronica (per pesare con precisione anche i grammi)
- termometro da cucina (fino a +110°)
- pentola in acciaio inox; caraffa in vetro o ceramica resistenti alle alte temperature
- cucchiaio di acciaio legno
- coperte vecchie
- stampi per sapone o contenitori in tetrapack (tagliate la parte superiore)
- mascherina; occhialini; guanti di gomma resistenti; foulard per i capelli; grembiule
Fase 1: preparare l'area di lavoro
Il posto ideale per fare il sapone è la cucina perché c'è a portata di mano tutto quello che serve. Sgombrate il piano di lavoro, copritelo con vecchi giornali o con strofinacci. Indossate i guanti e tenete a portata di mano la mascherina e gli occhialini.
Fase 2: preparare la soluzione caustica
Indossate guanti, mascherina e occhialini; in una tazza larga pesate con assoluta precisione la soda caustica. Avvertenze: non toccate mai la soda con le mani perché è corrosiva e attenzione a non inalare i gas che si producono durante la reazione chimica. Nella caraffa di pirex pesate l'acqua. Mettete la caraffa sul fondo del lavello. Versate poco a poco la soda nell'acqua, mescolando in modo che si sciolga bene. Attenzione perché la temperatura della soluzione caustica salirà rapidamente sino ad 70/80 gradi. Riponete il contenitore coperto in un luogo sicuro
Fase 3: preparare l'olio di oliva
Pesate l'olio e mettetelo in una pentola di acciaio sulla bilancia; successivamente mettete la pentola sul fornello, a fuoco bassissimo, mescolando di tanto in tanto. L'olio non deve scaldarsi troppo (occorre poco tempo per portare l'olio a 45°)
Fase 4: versare la soluzione caustica nell'olio scaldato (mai viceversa!!!!!)
Indossate guanti, mascherina e occhialini, con il termometro controllate la temperatura dell'olio e della soluzione caustica. Quando entrambe sono a 45 gradi, versate dolcemente la soluzione caustica nell'olio, mescolando bene ed a lungo col cucchiaio di legno.
Fase 5: il nastro
Questo è un punto cruciale per tutti i saponai! Mentre mescolate, il sapone cambierà colore e consistenza, diventando sempre più cremoso. Ad un tratto, togliendo il cucchiaio e facendo colare un po' di miscela nella pentola, vedrete che resterà in superficie per qualche secondo prima di affondare. Questa "traccia" è il nastro.
Fase 6: il gel
Dopo aver aggiunto velocemente gli ingredienti facoltativi, versate il sapone fresco nello stampo (eventualmente foderato con carta forno). Isolate bene con coperte perchè stia caldo.
Fase 7: stagionatura
Lasciate il sapone coperto nello stampo per 48 ore. Dopo sformatelo e lasciatelo maturare all'aria in un ambiente asciutto e fresco. La saponificazione si completa nel giro di un paio di settimane ma la stagionatura ottimale di un sapone di olio di oliva è di 6-8 settimane.
A questo punto non resta che utilizzare il 'nostro' sapone di Marsiglia. A proposito, fatemi sapere!
Dr Antonio G. Lauro
sabato 15 gennaio 2011
Nuovi corsi per assaggiatori di olio nel "Chianti Classsico" e ad Andria.
San Casciano (FI). Al via il corso di formazione per aspiranti assaggiatori di olio di oliva organizzato dal Consorzio Vino Chianti Classico. Quaranta ore per diventare esperti di olio certificati dal Ministero delle Politiche Agricole.
Conoscere la storia, la terminologia, le procedure di lavorazione e i trucchi per riconoscere un olio buono ed equilibrato. Quaranta ore per conoscere dall’A alla Z il mondo dell’oro verde e le sue tante sfaccettature. Il Consorzio Vino Chianti Classico da il via a un corso a 360 gradi sull’olio d’olivache si propone di fornire un quadro generale della situazione dell’olivicoltura italiana e di far acquisire le nozioni di base sulle caratteristiche fisiologiche dell’olio di oliva.
I corsisti saranno preparati a riconoscere le caratteristiche di tipicità, i pregi e i difetti degli oli di oliva.
Il corso è aperto a quanti desidereranno appropriarsi di una conoscenza specialistica sull’argomento. Al termine del corso, infatti, agli iscritti che abbiamo frequentato almeno il 75% delle ore di lezione e che abbiano superato con esito positivo le prove selettive previste, viene rilasciato l’attestato di idoneità fisiologica all’assaggio dell’olio di oliva secondo la circolare del Ministero per le Politiche Agricole n. 5 del 18/06/99. Il possesso dell’attestato di idoneità è uno dei requisiti per l’iscrizione nell’elenco nazionale dei tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini. Ai corsisti che no avranno superato la prova sarà rilasciato un attestato di frequenza.
E’ prevista la frequenza di un numero massimo di 30 partecipanti.
Le lezioni:
24 gennaio ore 9:00-13:00 - L’Olivo e l’Olio – L’origine, la storia e la diffusione. Lo scenario dell’olivicoltura e dell’olio da olive nel panorama mondiale. Il frutto: costituenti chimici e influenza sulle caratteristiche qualitative e organolettiche. L’analisi sensoriale. Elementi di psico-fisiologia del gusto e dell’olfatto. Vocabolario specifico per l’Olio d’Oliva Doc. COI/T.20 No. 15/Rev. 2. Descrizione del fruttato, pregi e difetti degli oli da olive. Riconoscimento del fruttato e dei difetti. Prova per la verifica della soglia. Caratteristiche chimico-fisiche degli oli extravergini d’oliva. Evoluzione delle tecniche analitiche nella normativa dell’olio extravergine.
27 gennaio ore 9:00-13:00 - Classificazione merceologica degli oli d’oliva vergini. Reg. CEE 2568/91, Reg. CE 796/02 e Reg. CE 640/08. Qualità e purezza degli oli d’oliva tra necessità di standardizzazione, nuove esigenze di certificazione, informazione dei consumatori e progressi analitico strumentali. Informazioni circa la procedura di svolgimento delle prove e sul riallineamento delle serie per la valutazione fisiologica degli attributi di rancido, avvinato, riscaldo e amaro. Prima prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Rancido, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie.
1 febbraio ore 9:00-13:00 - Prima prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Rancido, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie. Tecniche estrattive, influenza sulle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche degli oli. Componenti aromatici degli oli extravergini d’oliva. Componenti fenolici degli oli extravergini di oliva ed attività antiossidante. Metodo ufficiale di selezione dei candidati per la costituzione del panel. Criteri generali da seguire in una degustazione. Illustrazione dei fogli di profilo Reg. CEE 2568/91 – all. XII e Doc. COI/T.20 No. 15/Rev. 2 in uso dell’assaggiatore, per la valutazione e classificazione del panel ed il suo riconoscimento.
4 febbraio ore 9:00-13:00 - Prove pratiche di valutazione organolettica di alcuni oli e corretta compilazione dei fogli di profilo. Verifica delle schede. Seconda prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 4 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Amaro, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie.
8 febbraio ore 9:00-13:00 - Il patrimonio varietale dell’olivo: una risorsa per il territorio mediterraneo e per la nostra olivicoltura. La selezione clonale dell’ulivo in Toscana. Sapori e aromi degli oli: la chiave per la valorizzazione del patrimonio varietale. Terza prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Riscaldo, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie.
11 febbraio ore 9:00-13:00 - Terza prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Riscaldo, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie. Varietà autoctone d’Italia. Caratterizzazione chimico-fisica degli oli monovarietali. Degustazioni guidate di Oli monovarietali italiani rappresentativi con utilizzo delle schede di profilo.
15 febbraio ore 9:00-13:00 - Degustazione guidata di oli con utilizzo delle schede di profilo. Elaborazione statistica delle schede sensoriali e prove pratiche. Le novità sull’etichettatura degli oli. Quarta prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Avvinato, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie.
18 febbraio ore 9:00-13:00 - Quarta prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Avvinato, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie. Olio extravergine d’oliva e salute. I trattamenti dei reflui oleari: aspetti normativi, problemi e opportunità.
22 febbraio 09:00-13:00 - Prima selezione per verificare le soglie di sensibilità sugli attributi di una specifica denominazione. Seconda selezione per verificare le soglie di sensibilità sugli attributi di una specifica denominazione.
25 febbraio 09:00-13:00 - Come può il consumatore riconoscere la qualità di un olio extra vergine? Prova finale d’assaggio: Test triangolare su 3 campioni. Individuazione dei campioni difettati, nonché del tipo e dell’intensità dei difetti. Conclusione del corso, verifica dei risultati e consegna degli attestati.
SPECIFICHE CORSO
Sede di svolgimento: Consorzio Vino Chianti Classico, via Scopeti, 155 – Sant’Andrea in Percussina – San Casciano – Firenze
Data di svolgimento: 24 gennaio 2011 – 25 febbraio 2011
Per info e iscrizioni: caneto@chianticlassico.com – 055 8228517
Considerando l’impegno che comportano le prove giornaliere previste, si consiglia ai partecipanti di attenersi ai seguenti principi:
a) Astenersi dal consumare caffè, superalcolici, quantità eccessive di vino, cibi piccanti o eccessivamente saporiti, nei limiti del possibile;
b) Evitare di fumare almeno un’ora prima delle prove;
c) Per evitare disturbi olfattivi, è consigliabile non usare profumi, dopobarba e cosmetici profumati in genere;
d) Si consiglia di comunicare sempre al Responsabile del Corso, eventuali difficoltà olfatto-gustative, derivanti da cause molteplici (raffreddori, ecc.).
Andra (BA). CORSO TECNICO PER ASPIRANTI ASSAGGIATORI OLIO DI OLIVA VERGINE.
Località: ANDRIA (BA) c/o OLIVETI D’ITALIA S.C.P.A. - Via Murge, 57
Date del corso: GENNAIO 2011 - giorni 17-18-19-20-21-22
Totale ore = 36
Obiettivi: Il corso è tenuto ai sensi dell’Allegato XII Reg. CE n. 2568/91 e Reg. CE n. 796/02
Segreteria Organizzativa: Assolavoro Soc. Coop. – Via M. Signorile, 38 – 70121 Bari
PROGRAMMA
1° Giorno 17-01-2011
Introduzione al Corso – Presentazione del Corso e degli intenti. Finalità del corso e illustrazione. L'analisi sensoriale e l'assaggio - Psicofisiologia al gusto ed all'olfatto. Nozioni di base. Scopi, e definizioni del flavour e dell’aroma. Le caratteristiche sensoriali dell’Olio d’Oliva Vergine: pregi e difetti. Prova pratica di assaggio: caratteristiche positive e negative degli oli vergini. Prove di Assaggio.
2° Giorno 18-01-2011
Panel Test – Metodo CEE All. XII – Metodo COI Doc. T.20. Descrizione del metodo di analisi ufficiale.
Selezione dei candidati. Costituzione di un Panel. Prova pratica di compilazione delle schede. – valutazione organolettica con i due metodi. L’uso dei fogli di profilo per la determinazione della classificazione degli oli di oliva vergini. Prova selettiva e pratica per la verifica della soglia di sensibilità su attributi di oli. Prova pratica di assaggio. Prove selettive di base: per la scelta degli assaggiatori con il metodo di classificazione d’intensità. Quattro prove per attributo (Avvinato). Prova pratica di assaggio.
3° Giorno 19-01-2011
Vocabolario specifico dell’olio vergine di oliva. Le caratteristiche sensoriali dell’olio di oliva: pregi e difetti
Prova pratica di assaggio con descrizione delle caratteristiche positive e negative degli oli vergini. Influenza dei parametri Agronomici e Tecnologici sulla qualità. Coltivazione, trattamenti a pianta e terreno. Normative comunitarie ambientali il ruolo delle istituzioni. Prove selettive di base: per la scelta degli assaggiatori con il metodo di classificazione d’intensità. Quattro prove per attributo (Riscaldo). Prova pratica di assaggio.
4° Giorno 20-01-2011
Influenza della tecnologia sulle caratteristiche qualitative ed organolettiche dell'olio d’oliva. Effetto dei sistemi di raccolta, conservazione, trasformazione e separazione sulle caratteristiche organolettiche degli oli vergini di oliva. Metodo del panel Test. Le variabilità dell’assaggio da parte del candidato. L’uso corretto della scheda di profilo e loro determinazione. Prove selettive di base: per la scelta degli assaggiatori con il metodo di classificazione d’intensità. Quattro prove per attributo (Rancido).
5° Giorno 21-01-2011
Normativa Comunitaria per gli oli a Denominazione di Origine Protetta. Il ruolo dei consorzi e delle istituzioni. Prova selettiva per la verifica della soglia di sensibilità su attributi di oli a D.O.P.. Prove selettive di base: per la scelta degli assaggiatori con il metodo di classificazione d’intensità. Quattro prove per attributo (Morchia). Prova pratica di assaggio.
6° Giorno 22-01-2011
Etichettatura e normativa comunitaria per gli oli di oliva vergini. Controllo della qualità. – Differenti categorie commerciali. Norme obbligatorie e facoltative in etichetta. Le differenti categorie commerciali. Indici chimici, caratteristiche sensoriali e applicazione delle norme COI. Sugli oli di oliva. Norme internazionali applicate per gli oli.
Le lezioni di assaggio sono tenute da assaggiatori dell’Associazione Meridionale Estimatori e Degustatori Oli di Oliva (AMEDOO) della Camera di Commercio di Bari secondo il metodo e i criteri stabiliti nell’allegato XII del Regolamento CEE 2568/91 della Commissione del 11/07/1991 e successive
modifiche.
L’attestato di idoneità fisiologica all’assaggio sara’ riconosciuto dall’Assoproli Bari soc. coop. Agricola
Segreteria organizzativa: Sig.ra Claudia Pinto (ASSOLAVORO Bari) TEL. 080.5534688
Coordinamento: Nicola Perrucci (OLIVETI – Andria) : tel. 0883.566651
Dr Antonio G. Lauro
Conoscere la storia, la terminologia, le procedure di lavorazione e i trucchi per riconoscere un olio buono ed equilibrato. Quaranta ore per conoscere dall’A alla Z il mondo dell’oro verde e le sue tante sfaccettature. Il Consorzio Vino Chianti Classico da il via a un corso a 360 gradi sull’olio d’olivache si propone di fornire un quadro generale della situazione dell’olivicoltura italiana e di far acquisire le nozioni di base sulle caratteristiche fisiologiche dell’olio di oliva.
I corsisti saranno preparati a riconoscere le caratteristiche di tipicità, i pregi e i difetti degli oli di oliva.
Il corso è aperto a quanti desidereranno appropriarsi di una conoscenza specialistica sull’argomento. Al termine del corso, infatti, agli iscritti che abbiamo frequentato almeno il 75% delle ore di lezione e che abbiano superato con esito positivo le prove selettive previste, viene rilasciato l’attestato di idoneità fisiologica all’assaggio dell’olio di oliva secondo la circolare del Ministero per le Politiche Agricole n. 5 del 18/06/99. Il possesso dell’attestato di idoneità è uno dei requisiti per l’iscrizione nell’elenco nazionale dei tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini. Ai corsisti che no avranno superato la prova sarà rilasciato un attestato di frequenza.
E’ prevista la frequenza di un numero massimo di 30 partecipanti.
Le lezioni:
24 gennaio ore 9:00-13:00 - L’Olivo e l’Olio – L’origine, la storia e la diffusione. Lo scenario dell’olivicoltura e dell’olio da olive nel panorama mondiale. Il frutto: costituenti chimici e influenza sulle caratteristiche qualitative e organolettiche. L’analisi sensoriale. Elementi di psico-fisiologia del gusto e dell’olfatto. Vocabolario specifico per l’Olio d’Oliva Doc. COI/T.20 No. 15/Rev. 2. Descrizione del fruttato, pregi e difetti degli oli da olive. Riconoscimento del fruttato e dei difetti. Prova per la verifica della soglia. Caratteristiche chimico-fisiche degli oli extravergini d’oliva. Evoluzione delle tecniche analitiche nella normativa dell’olio extravergine.
27 gennaio ore 9:00-13:00 - Classificazione merceologica degli oli d’oliva vergini. Reg. CEE 2568/91, Reg. CE 796/02 e Reg. CE 640/08. Qualità e purezza degli oli d’oliva tra necessità di standardizzazione, nuove esigenze di certificazione, informazione dei consumatori e progressi analitico strumentali. Informazioni circa la procedura di svolgimento delle prove e sul riallineamento delle serie per la valutazione fisiologica degli attributi di rancido, avvinato, riscaldo e amaro. Prima prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Rancido, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie.
1 febbraio ore 9:00-13:00 - Prima prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Rancido, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie. Tecniche estrattive, influenza sulle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche degli oli. Componenti aromatici degli oli extravergini d’oliva. Componenti fenolici degli oli extravergini di oliva ed attività antiossidante. Metodo ufficiale di selezione dei candidati per la costituzione del panel. Criteri generali da seguire in una degustazione. Illustrazione dei fogli di profilo Reg. CEE 2568/91 – all. XII e Doc. COI/T.20 No. 15/Rev. 2 in uso dell’assaggiatore, per la valutazione e classificazione del panel ed il suo riconoscimento.
4 febbraio ore 9:00-13:00 - Prove pratiche di valutazione organolettica di alcuni oli e corretta compilazione dei fogli di profilo. Verifica delle schede. Seconda prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 4 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Amaro, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie.
8 febbraio ore 9:00-13:00 - Il patrimonio varietale dell’olivo: una risorsa per il territorio mediterraneo e per la nostra olivicoltura. La selezione clonale dell’ulivo in Toscana. Sapori e aromi degli oli: la chiave per la valorizzazione del patrimonio varietale. Terza prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Riscaldo, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie.
11 febbraio ore 9:00-13:00 - Terza prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Riscaldo, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie. Varietà autoctone d’Italia. Caratterizzazione chimico-fisica degli oli monovarietali. Degustazioni guidate di Oli monovarietali italiani rappresentativi con utilizzo delle schede di profilo.
15 febbraio ore 9:00-13:00 - Degustazione guidata di oli con utilizzo delle schede di profilo. Elaborazione statistica delle schede sensoriali e prove pratiche. Le novità sull’etichettatura degli oli. Quarta prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Avvinato, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie.
18 febbraio ore 9:00-13:00 - Quarta prova di selezione sensoriale per la formazione del panel, serie di 2 prove selettive di riallineamento dell’attributo di Avvinato, come previsto dall’allegato XII del Reg. CEE n. 2568/91, mediante la preparazione di 12 bicchieri da 15 ml, a concentrazione scalare, alla temperatura di 20-22°C. Verifica della serie. Olio extravergine d’oliva e salute. I trattamenti dei reflui oleari: aspetti normativi, problemi e opportunità.
22 febbraio 09:00-13:00 - Prima selezione per verificare le soglie di sensibilità sugli attributi di una specifica denominazione. Seconda selezione per verificare le soglie di sensibilità sugli attributi di una specifica denominazione.
25 febbraio 09:00-13:00 - Come può il consumatore riconoscere la qualità di un olio extra vergine? Prova finale d’assaggio: Test triangolare su 3 campioni. Individuazione dei campioni difettati, nonché del tipo e dell’intensità dei difetti. Conclusione del corso, verifica dei risultati e consegna degli attestati.
SPECIFICHE CORSO
Sede di svolgimento: Consorzio Vino Chianti Classico, via Scopeti, 155 – Sant’Andrea in Percussina – San Casciano – Firenze
Data di svolgimento: 24 gennaio 2011 – 25 febbraio 2011
Per info e iscrizioni: caneto@chianticlassico.com – 055 8228517
Considerando l’impegno che comportano le prove giornaliere previste, si consiglia ai partecipanti di attenersi ai seguenti principi:
a) Astenersi dal consumare caffè, superalcolici, quantità eccessive di vino, cibi piccanti o eccessivamente saporiti, nei limiti del possibile;
b) Evitare di fumare almeno un’ora prima delle prove;
c) Per evitare disturbi olfattivi, è consigliabile non usare profumi, dopobarba e cosmetici profumati in genere;
d) Si consiglia di comunicare sempre al Responsabile del Corso, eventuali difficoltà olfatto-gustative, derivanti da cause molteplici (raffreddori, ecc.).
Andra (BA). CORSO TECNICO PER ASPIRANTI ASSAGGIATORI OLIO DI OLIVA VERGINE.
Località: ANDRIA (BA) c/o OLIVETI D’ITALIA S.C.P.A. - Via Murge, 57
Date del corso: GENNAIO 2011 - giorni 17-18-19-20-21-22
Totale ore = 36
Obiettivi: Il corso è tenuto ai sensi dell’Allegato XII Reg. CE n. 2568/91 e Reg. CE n. 796/02
Segreteria Organizzativa: Assolavoro Soc. Coop. – Via M. Signorile, 38 – 70121 Bari
PROGRAMMA
1° Giorno 17-01-2011
Introduzione al Corso – Presentazione del Corso e degli intenti. Finalità del corso e illustrazione. L'analisi sensoriale e l'assaggio - Psicofisiologia al gusto ed all'olfatto. Nozioni di base. Scopi, e definizioni del flavour e dell’aroma. Le caratteristiche sensoriali dell’Olio d’Oliva Vergine: pregi e difetti. Prova pratica di assaggio: caratteristiche positive e negative degli oli vergini. Prove di Assaggio.
2° Giorno 18-01-2011
Panel Test – Metodo CEE All. XII – Metodo COI Doc. T.20. Descrizione del metodo di analisi ufficiale.
Selezione dei candidati. Costituzione di un Panel. Prova pratica di compilazione delle schede. – valutazione organolettica con i due metodi. L’uso dei fogli di profilo per la determinazione della classificazione degli oli di oliva vergini. Prova selettiva e pratica per la verifica della soglia di sensibilità su attributi di oli. Prova pratica di assaggio. Prove selettive di base: per la scelta degli assaggiatori con il metodo di classificazione d’intensità. Quattro prove per attributo (Avvinato). Prova pratica di assaggio.
3° Giorno 19-01-2011
Vocabolario specifico dell’olio vergine di oliva. Le caratteristiche sensoriali dell’olio di oliva: pregi e difetti
Prova pratica di assaggio con descrizione delle caratteristiche positive e negative degli oli vergini. Influenza dei parametri Agronomici e Tecnologici sulla qualità. Coltivazione, trattamenti a pianta e terreno. Normative comunitarie ambientali il ruolo delle istituzioni. Prove selettive di base: per la scelta degli assaggiatori con il metodo di classificazione d’intensità. Quattro prove per attributo (Riscaldo). Prova pratica di assaggio.
4° Giorno 20-01-2011
Influenza della tecnologia sulle caratteristiche qualitative ed organolettiche dell'olio d’oliva. Effetto dei sistemi di raccolta, conservazione, trasformazione e separazione sulle caratteristiche organolettiche degli oli vergini di oliva. Metodo del panel Test. Le variabilità dell’assaggio da parte del candidato. L’uso corretto della scheda di profilo e loro determinazione. Prove selettive di base: per la scelta degli assaggiatori con il metodo di classificazione d’intensità. Quattro prove per attributo (Rancido).
5° Giorno 21-01-2011
Normativa Comunitaria per gli oli a Denominazione di Origine Protetta. Il ruolo dei consorzi e delle istituzioni. Prova selettiva per la verifica della soglia di sensibilità su attributi di oli a D.O.P.. Prove selettive di base: per la scelta degli assaggiatori con il metodo di classificazione d’intensità. Quattro prove per attributo (Morchia). Prova pratica di assaggio.
6° Giorno 22-01-2011
Etichettatura e normativa comunitaria per gli oli di oliva vergini. Controllo della qualità. – Differenti categorie commerciali. Norme obbligatorie e facoltative in etichetta. Le differenti categorie commerciali. Indici chimici, caratteristiche sensoriali e applicazione delle norme COI. Sugli oli di oliva. Norme internazionali applicate per gli oli.
Le lezioni di assaggio sono tenute da assaggiatori dell’Associazione Meridionale Estimatori e Degustatori Oli di Oliva (AMEDOO) della Camera di Commercio di Bari secondo il metodo e i criteri stabiliti nell’allegato XII del Regolamento CEE 2568/91 della Commissione del 11/07/1991 e successive
modifiche.
L’attestato di idoneità fisiologica all’assaggio sara’ riconosciuto dall’Assoproli Bari soc. coop. Agricola
Segreteria organizzativa: Sig.ra Claudia Pinto (ASSOLAVORO Bari) TEL. 080.5534688
Coordinamento: Nicola Perrucci (OLIVETI – Andria) : tel. 0883.566651
Dr Antonio G. Lauro
martedì 11 gennaio 2011
A Tiriolo (CZ), Corso Assaggiatori d'olio.
Il "Gruppo Imprese Olivicole Italiane GRIMOLI a. R. L." di Botricello (CZ), nell'ambito dei progetti dell'Unione Europea sul miglioramento della qualità dell'olio di oliva, organizza un corso per la formazione di 25 assaggiatori di olio vergine di oliva.
Il corso, autorizzato dalla Regione Calabria in conformità alla Circolare MIPA n. 5/99 e della durata di 40 ore, è rivolto a operatori di settore, produttori, trasformatori, ristoratori, studenti e consumatori interessati alle tematiche oggetto del corso e conferirà il Diploma di partecipazione ed Idoneità fisiologica all’assaggio (a seguito superamento prove).
La sede scelta per l'attività formativa, che prenderà avvio il 14 gennaio 2011, è quella dell'Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas (via Bivio Rocca fraz. Pratora) di Tiriolo (CZ).
Saranno così cinque intense giornate, con sessioni mattutine e pomeridiane, che impegneranno duramente gli allievi che dovranno superare le 4 prove pratiche di selezione prima di diventare ufficialmente "assaggiatori". Prevista, dal calendario del corso, oltre a prove pratiche di assaggio, anche una parte con lezioni frontali che tratterà aspetti agronomici e produttivi, caratteristiche chimiche e normativa degli oli, metodo del Panel Test e metodo di analisi ufficiale, sistemi per l’estrazione e la conservazione dell’olio e caratteristiche qualitative, metodi di controllo della qualità e genuinità, vocabolario dell’analisi sensoriale dell’olio di oliva, caratteristiche positive e negative e note aromatiche degli oli, qualità, percezione sensoriale e fisiologia dell’olfatto e del gusto, tecnica dell’analisi sensoriale e introduzione all’assaggio, qualità degli oli (aspetti nutrizionali e salutistici).
Per chi volesse poi finalizzare con l'iscrizione all'apposito Albo l'iter di formazione, in seguito si svolgeranno, con date e luoghi da determinare, le venti sedute di assaggio del corso di secondo livello valide per l’iscrizione all’Elenco Nazionale Tecnici ed Esperti Assaggiatori olio vergine di oliva.
Dettagli del corso:
Ente organizzatore: Gruppo Imprese Olivicole Italiane GRIMOLI a.R.L. Via Nazionale, 294 88070 Botricello (CZ). Tel./fax 0961/963535.
Collaborazione: UNAPROL - PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria.
Date: 14, 15, 20, 21 e 22 GENNAIO 2011
Sede del corso: Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas, via Bivio Rocca fraz. Pratora 88056 Tiriolo (CZ). Tel/fax 0961/998480, 0961/991698.
Informazioni e costi: GRIMOLI
Dr Antonio G. Lauro
Il corso, autorizzato dalla Regione Calabria in conformità alla Circolare MIPA n. 5/99 e della durata di 40 ore, è rivolto a operatori di settore, produttori, trasformatori, ristoratori, studenti e consumatori interessati alle tematiche oggetto del corso e conferirà il Diploma di partecipazione ed Idoneità fisiologica all’assaggio (a seguito superamento prove).
La sede scelta per l'attività formativa, che prenderà avvio il 14 gennaio 2011, è quella dell'Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas (via Bivio Rocca fraz. Pratora) di Tiriolo (CZ).
Saranno così cinque intense giornate, con sessioni mattutine e pomeridiane, che impegneranno duramente gli allievi che dovranno superare le 4 prove pratiche di selezione prima di diventare ufficialmente "assaggiatori". Prevista, dal calendario del corso, oltre a prove pratiche di assaggio, anche una parte con lezioni frontali che tratterà aspetti agronomici e produttivi, caratteristiche chimiche e normativa degli oli, metodo del Panel Test e metodo di analisi ufficiale, sistemi per l’estrazione e la conservazione dell’olio e caratteristiche qualitative, metodi di controllo della qualità e genuinità, vocabolario dell’analisi sensoriale dell’olio di oliva, caratteristiche positive e negative e note aromatiche degli oli, qualità, percezione sensoriale e fisiologia dell’olfatto e del gusto, tecnica dell’analisi sensoriale e introduzione all’assaggio, qualità degli oli (aspetti nutrizionali e salutistici).
Per chi volesse poi finalizzare con l'iscrizione all'apposito Albo l'iter di formazione, in seguito si svolgeranno, con date e luoghi da determinare, le venti sedute di assaggio del corso di secondo livello valide per l’iscrizione all’Elenco Nazionale Tecnici ed Esperti Assaggiatori olio vergine di oliva.
Dettagli del corso:
Ente organizzatore: Gruppo Imprese Olivicole Italiane GRIMOLI a.R.L. Via Nazionale, 294 88070 Botricello (CZ). Tel./fax 0961/963535.
Collaborazione: UNAPROL - PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria.
Date: 14, 15, 20, 21 e 22 GENNAIO 2011
Sede del corso: Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas, via Bivio Rocca fraz. Pratora 88056 Tiriolo (CZ). Tel/fax 0961/998480, 0961/991698.
Informazioni e costi: GRIMOLI
Dr Antonio G. Lauro
lunedì 10 gennaio 2011
Catanzaro. Nuova vita alla filiera olearia. L'operazione porterebbe all'aumento del 40% della produzione locale
Il gruppo alimentare spagnolo "Sos", che controlla i due colossi italiani dell'olio Carapelli e Bertolli, da due anni in gravi difficoltà finanziarie, è alla vigilia di un nuovo assetto societario. Proprio in questa fase di ristrutturazione sono stati messi in vendita i due marchi. Su questa difficoltà potrebbe entrare in gioco una cordata di imprenditori del basso Ionio soveratese facenti capo alla cooperativa "Verde Oro", presieduta da Francescantonio Matozzo, che tra l'altro è anche vice-presidente del "Cioc" (Consorzio interprovinciale olivicolo calabrese).
«Siamo interessati all'acquisto del prestigioso marchio Carapelli – dice Matozzo – non di tutto il pacchetto. Tale operazione ci aiuterebbe a penetrare sui mercati nazionali ed internazionali, portando alla crescita della vendita dell'olio prodotto nel comprensorio soveratese imbottigliato dal 5% attuale a circa il 40%. Lo stesso gruppo di imprenditori, anni addietro, insieme alla Federazione Calabrese delle Banche di Credito Cooperativo, guidata dal presidente Flavio Talarico, e alla Regione Calabria, aveva pensato di costituire un fondo mobiliare chiamato "Antares", dedicato al sud Italia, in particolare a Calabria e Campania. Questa iniziativa era finalizzata a promuovere e sostenere lo sviluppo dell'economia locale del sud Italia, promuovendo il passaggio da forme di finanziamento residuali a forme di finanziamento maggiormente personalizzate ed adeguate alla fase del ciclo di vita dell'impresa. "Antares" doveva gestire un capitale di 25 milioni di euro, suddiviso in 500 quote da 50 mila euro cadauna. I settori ritenuti più interessanti, all'interno dell'economia calabrese, erano l'agroalimentare, con acque minerali e olio d'oliva, e le infrastrutture, il turismo e le energie rinnovabili».
Matozzo ha quindi ricordato che «la provincia di Catanzaro e quindi il soveratese è la seconda provincia d'Italia produttrice di olio d'oliva, con una produzione media di tonnellate 5.000 annue di olio extra vergine d'alta qualità. Negli ultimi anni, nella zona, sono state investite somme ingenti di denaro per investimenti attraverso le filiere di comparto, allo scopo di migliorare la qualità dell'olio. Abbiamo ottenuto ottimi risultati ma per poter completare la filiera abbiamo bisogno di un marchio di caratura internazionale, come quello di Carapelli. Da un'indagine abbiamo notato che l'olio di qualità viene acquistato da gruppi di acquisto pugliesi che, a loro volta, lo cedono a gruppi toscani in modo da immetterlo sul mercato con un prezzo più alto, doppio rispetto a quello d'origine, addirittura triplo. Negli ultimi anni gruppi toscani come la società Montalbano e il Consorzio nazionale degli olivicoltori, che commercializzano marchio "Coop", hanno stretto accordi commerciali, realizzando un grosso centro di stoccaggio in Puglia, con fondi finanziati da enti come "Coopfond" (finanziaria di Legacoop), lasciando il nostro territorio fuori dalle trattative. È impensabile pensare che la Legacoop ed il "Cno", (Consorzio controllato dalla Cia) pensino di impegnarsi a realizzare un progetto di valorizzazione e commercializzazione dell'olio italiano escludendo da tutto ciò le cooperative calabresi».
Di conseguenza «da questa situazione – conclude Matozzo - si evince che l'Italia viaggia a due velocità oppure che chi siede ai tavoli decisionali intende estromettere i grandi produttori d'olio di qualità per commercializzare prodotti acquistati a basso costo, magari dall'estero. Per tale motivo, per il momento, non intendiamo coinvolgere le organizzazioni di categoria nelle trattative».
«Siamo interessati all'acquisto del prestigioso marchio Carapelli – dice Matozzo – non di tutto il pacchetto. Tale operazione ci aiuterebbe a penetrare sui mercati nazionali ed internazionali, portando alla crescita della vendita dell'olio prodotto nel comprensorio soveratese imbottigliato dal 5% attuale a circa il 40%. Lo stesso gruppo di imprenditori, anni addietro, insieme alla Federazione Calabrese delle Banche di Credito Cooperativo, guidata dal presidente Flavio Talarico, e alla Regione Calabria, aveva pensato di costituire un fondo mobiliare chiamato "Antares", dedicato al sud Italia, in particolare a Calabria e Campania. Questa iniziativa era finalizzata a promuovere e sostenere lo sviluppo dell'economia locale del sud Italia, promuovendo il passaggio da forme di finanziamento residuali a forme di finanziamento maggiormente personalizzate ed adeguate alla fase del ciclo di vita dell'impresa. "Antares" doveva gestire un capitale di 25 milioni di euro, suddiviso in 500 quote da 50 mila euro cadauna. I settori ritenuti più interessanti, all'interno dell'economia calabrese, erano l'agroalimentare, con acque minerali e olio d'oliva, e le infrastrutture, il turismo e le energie rinnovabili».
Matozzo ha quindi ricordato che «la provincia di Catanzaro e quindi il soveratese è la seconda provincia d'Italia produttrice di olio d'oliva, con una produzione media di tonnellate 5.000 annue di olio extra vergine d'alta qualità. Negli ultimi anni, nella zona, sono state investite somme ingenti di denaro per investimenti attraverso le filiere di comparto, allo scopo di migliorare la qualità dell'olio. Abbiamo ottenuto ottimi risultati ma per poter completare la filiera abbiamo bisogno di un marchio di caratura internazionale, come quello di Carapelli. Da un'indagine abbiamo notato che l'olio di qualità viene acquistato da gruppi di acquisto pugliesi che, a loro volta, lo cedono a gruppi toscani in modo da immetterlo sul mercato con un prezzo più alto, doppio rispetto a quello d'origine, addirittura triplo. Negli ultimi anni gruppi toscani come la società Montalbano e il Consorzio nazionale degli olivicoltori, che commercializzano marchio "Coop", hanno stretto accordi commerciali, realizzando un grosso centro di stoccaggio in Puglia, con fondi finanziati da enti come "Coopfond" (finanziaria di Legacoop), lasciando il nostro territorio fuori dalle trattative. È impensabile pensare che la Legacoop ed il "Cno", (Consorzio controllato dalla Cia) pensino di impegnarsi a realizzare un progetto di valorizzazione e commercializzazione dell'olio italiano escludendo da tutto ciò le cooperative calabresi».
Di conseguenza «da questa situazione – conclude Matozzo - si evince che l'Italia viaggia a due velocità oppure che chi siede ai tavoli decisionali intende estromettere i grandi produttori d'olio di qualità per commercializzare prodotti acquistati a basso costo, magari dall'estero. Per tale motivo, per il momento, non intendiamo coinvolgere le organizzazioni di categoria nelle trattative».
Cesare Barone
fonte: www.gazzettadelsud.it
domenica 9 gennaio 2011
Olio Extravergine di Oliva: a Termoli (CB) corso per assaggiatori di olio.
A Termoli parte un corso per aspiranti assaggiatori di oli vergini ed extravergini.
L’associazione MILLE SENSI, in collaborazione con l’associazione produttori olivicoli A.Pro.pr.ol., l’associazione TURISMOL e il punto vendita DE GUSTIBUS a Termoli, organizza il corso per aspiranti assaggiatori di oli vergini e extravergini di oliva della durata di 40 ore che si terrà a Termoli.
Il corso inizierà nella prima decade di GENNAIO 2011 ed è aperto a chiunque mostrasse un vero interesse nei confronti dell’olio extravergine d’oliva.
Il corso è riconosciuto dalla Regione Molise secondo il reg.CEE 2568/91, con rilascio di attestato valido per l’iscrizione all’elenco nazionale assaggiatori professionisti.
Per maggiori informazioni rivolgersi alla sig.ra Annamaria Di Palma (349-3048932) e al sig. Matteo Gentile (0875-708349) o visitate il sito www.millesensi.it.
L’associazione MILLE SENSI, in collaborazione con l’associazione produttori olivicoli A.Pro.pr.ol., l’associazione TURISMOL e il punto vendita DE GUSTIBUS a Termoli, organizza il corso per aspiranti assaggiatori di oli vergini e extravergini di oliva della durata di 40 ore che si terrà a Termoli.
Il corso inizierà nella prima decade di GENNAIO 2011 ed è aperto a chiunque mostrasse un vero interesse nei confronti dell’olio extravergine d’oliva.
Il corso è riconosciuto dalla Regione Molise secondo il reg.CEE 2568/91, con rilascio di attestato valido per l’iscrizione all’elenco nazionale assaggiatori professionisti.
Per maggiori informazioni rivolgersi alla sig.ra Annamaria Di Palma (349-3048932) e al sig. Matteo Gentile (0875-708349) o visitate il sito www.millesensi.it.
Dr Antonio G. Lauro
giovedì 6 gennaio 2011
A Roma, tredici incontri per diventare "Sommelier dell'Olio".
A Roma, da venerdì 14 gennaio 2011 (dalle 20,00 alle 22,30) presso il prestigioso Hotel Rome Cavalieri, l'ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER DELL’OLIO - WORLDWIDE SOMMELIER ASSOCIATION, organizza l'8° Corso "L’olio extravergine di oliva dalle origini alle cultivar".
Il corso ha come obiettivo quello di spiegare come il nostro impareggiabile patrimonio di cultivar peculiari del territorio sia una ricchezza da salvaguardare e comprenderne la qualità attraverso l’analisi sensoriale: un metodo unico per capire l’Olio.
Nel corso dei 13 incontri con l'olio, che parte da oltre 700 cultivar di olivo e termina nel vostro piatto, si parlerà di teoria e di tecnica, spaziando dalla storia dell’olio al ciclo vegetativo, alle cultivar, alla potatura, alle malattie, al raccolto. La parte pratica riguarderà la tecnica d’assaggio con la prova-degustazione di oltre 100 etichette differenti.
Prevista la visita guidata ad un frantoio, ed una cena didattica per capire al meglio l’abbinamento olio e cibo. In breve:
• lezioni con cadenza settimanale nell’unico turno serale dalle 20,00 alle 22,30;
• tutte le lezioni prevedono degustazioni guidate di Oli in relazione ai temi trattati;
• una lezione si svolge presso una Azienda Olivicola con assaggi e visita al frantoio;
• una lezione sarà grande incontro enogastronomico: cena didattica con un’ampia carta degli oli e vini appropriati a disposizione.
Il programma 2011:
14/01: L’olio nel tempo; La Degustazione; Introduzione all’analisi sensoriale; Scheda di degustazione dell’AISO.
19/01: Ciclo vegetativo della pianta/Clima e terreno; Allevamento e sesti d’impianto del recente raccolto; Tecnica di coltivazione/Potatura; Malattie/Raccolta.
26/01: Sistemi di produzione dell’olio I - Tradizionale / Continuo / Affiorato; Conservazione.
02/02: Sistemi di produzione dell’olio II - Olio denocciolato da monocultivar.
10/02: Composizione e analisi chimica; Classificazione; Legislazione: Dop, Igp, Biologico.
12/02: Visita ad una Azienda che produce olio con il metodo tradizionale e quello continuo.
17/02: Degustazione; Scheda a Punteggio; Prova d’assaggio.
24/02: Le cultivar del Nord e del Centro Italia;
03/03: Le cultivar del Sud e delle isole;
14/03: L’olio in cucina; Tecniche di cottura; L’olio giusto per ogni piatto.
17/03: L’olio nella salute; La dieta mediterranea; I consigli del medico.
31/03: L’olio nel ristorante; Carta degli oli; Carrello degli oli; Servizio.
14/04: Cena didattica di abbinamento cibo-olio con test di apprendimento.
La presenza al Corso è obbligatoria. Gli allievi presenti a tutte le lezioni del Corso, con un massimo di due assenze e che avranno superato il test di apprendimento, riceveranno il Diploma, il Distintivo e il Grembiule di Sommelier dell’Olio.
Il Corso costa € 800,00 oltre quota di iscrizione AISO di € 50.
Dr Antonio G. Lauro
Il corso ha come obiettivo quello di spiegare come il nostro impareggiabile patrimonio di cultivar peculiari del territorio sia una ricchezza da salvaguardare e comprenderne la qualità attraverso l’analisi sensoriale: un metodo unico per capire l’Olio.
Nel corso dei 13 incontri con l'olio, che parte da oltre 700 cultivar di olivo e termina nel vostro piatto, si parlerà di teoria e di tecnica, spaziando dalla storia dell’olio al ciclo vegetativo, alle cultivar, alla potatura, alle malattie, al raccolto. La parte pratica riguarderà la tecnica d’assaggio con la prova-degustazione di oltre 100 etichette differenti.
Prevista la visita guidata ad un frantoio, ed una cena didattica per capire al meglio l’abbinamento olio e cibo. In breve:
• lezioni con cadenza settimanale nell’unico turno serale dalle 20,00 alle 22,30;
• tutte le lezioni prevedono degustazioni guidate di Oli in relazione ai temi trattati;
• una lezione si svolge presso una Azienda Olivicola con assaggi e visita al frantoio;
• una lezione sarà grande incontro enogastronomico: cena didattica con un’ampia carta degli oli e vini appropriati a disposizione.
Il programma 2011:
14/01: L’olio nel tempo; La Degustazione; Introduzione all’analisi sensoriale; Scheda di degustazione dell’AISO.
19/01: Ciclo vegetativo della pianta/Clima e terreno; Allevamento e sesti d’impianto del recente raccolto; Tecnica di coltivazione/Potatura; Malattie/Raccolta.
26/01: Sistemi di produzione dell’olio I - Tradizionale / Continuo / Affiorato; Conservazione.
02/02: Sistemi di produzione dell’olio II - Olio denocciolato da monocultivar.
10/02: Composizione e analisi chimica; Classificazione; Legislazione: Dop, Igp, Biologico.
12/02: Visita ad una Azienda che produce olio con il metodo tradizionale e quello continuo.
17/02: Degustazione; Scheda a Punteggio; Prova d’assaggio.
24/02: Le cultivar del Nord e del Centro Italia;
03/03: Le cultivar del Sud e delle isole;
14/03: L’olio in cucina; Tecniche di cottura; L’olio giusto per ogni piatto.
17/03: L’olio nella salute; La dieta mediterranea; I consigli del medico.
31/03: L’olio nel ristorante; Carta degli oli; Carrello degli oli; Servizio.
14/04: Cena didattica di abbinamento cibo-olio con test di apprendimento.
La presenza al Corso è obbligatoria. Gli allievi presenti a tutte le lezioni del Corso, con un massimo di due assenze e che avranno superato il test di apprendimento, riceveranno il Diploma, il Distintivo e il Grembiule di Sommelier dell’Olio.
Il Corso costa € 800,00 oltre quota di iscrizione AISO di € 50.
Dr Antonio G. Lauro
martedì 4 gennaio 2011
In Europa cresce il reddito degli agricoltori, in Italia invece diminuisce.
In base alle prime stime di Eurostat tra il 2005 e il 2010, nell’Europa a 27, il reddito reale degli agricoltori è aumentato in media del 10,0%, mentre in Italia si registra un arretramento del 3,3%.
Secondo le stime presentate da Eurostat - Ufficio di statistica dell'Unione europea, il reddito reale degli agricoltori dell’Europa a 27 è aumentato del 12,3% nel 2010, dopo un calo del 10,7% registrato nel 2009. Questo è dovuto ad un aumento reale del reddito agricolo (+ 9,9%), insieme ad una riduzione della manodopera agricola (-2,2%). Queste informazioni si basano su dati forniti dalle autorità nazionali degli Stati membri.
Si calcola che tra il 2005 e il 2010 il reddito agricolo reale sia aumentato del 10,0%, mentre la riduzione della manodopera agricola è diminuita del 12,7%. Questo aumento è per lo più il risultato di un aumento del valore della produzione agricola ai prezzi di produzione in termini reali (+ 4,3%), mentre i costi di input in termini reali è cresciuto (+ 0,8%). La caduta del valore reale delle sovvenzioni al netto delle imposte (- 1,2%) e il lieve aumento degli ammortamenti in termini reali (+ 0,4%) hanno invece avuto un impatto marginale. Secondo i dati presentati, il reddito agricolo nel 2010 è aumentato in 21 Stati membri ed è calato in sei.
L’aumento più alto si registra in Danimarca (+ 54,8%), Estonia (+ 48,8%), Irlanda (+ 39,1%), Paesi Bassi (+ 32,0%), Francia (+ 31,4%), Lettonia (+ 25,5%), Belgio (+ 24,1%), Bulgaria (+ 23,0%) e Germania (+ 22,8%), mentre le maggiori diminuzioni si sono registrate in Romania e Regno Unito (entrambi - 8,2%), Grecia (- 4,3%) ed Italia (- 3,3%).
Nel 2010, il valore della produzione agricola dell'UE-27 ai prezzi alla produzione è stimato in aumento del 4,3.
I prezzi sono in aumento per molte colture, ad eccezione dell’olio d'oliva (- 0,4%) tendenzialmente stabile.
Il maggiore aumento si riscontra per i semi oleosi (+ 27,1%), seguito da cereali (+ 22,5%), patate (+ 13,1%) e verdure fresche (+ 9,0%).
I volumi produttivi della maggior parte dei beni agricoli sono in declino, in particolare la barbabietola da zucchero (- 6,8%), le patate (- 6,7%) e la frutta (- 4,0%). Un aumento di produzione è stimato solo per l'olio d'oliva (+ 17,0%), per le colture proteiche (+ 27,0%) ed il riso (+ 1,9%).
Dr Antonio G. Lauro
Secondo le stime presentate da Eurostat - Ufficio di statistica dell'Unione europea, il reddito reale degli agricoltori dell’Europa a 27 è aumentato del 12,3% nel 2010, dopo un calo del 10,7% registrato nel 2009. Questo è dovuto ad un aumento reale del reddito agricolo (+ 9,9%), insieme ad una riduzione della manodopera agricola (-2,2%). Queste informazioni si basano su dati forniti dalle autorità nazionali degli Stati membri.
Si calcola che tra il 2005 e il 2010 il reddito agricolo reale sia aumentato del 10,0%, mentre la riduzione della manodopera agricola è diminuita del 12,7%. Questo aumento è per lo più il risultato di un aumento del valore della produzione agricola ai prezzi di produzione in termini reali (+ 4,3%), mentre i costi di input in termini reali è cresciuto (+ 0,8%). La caduta del valore reale delle sovvenzioni al netto delle imposte (- 1,2%) e il lieve aumento degli ammortamenti in termini reali (+ 0,4%) hanno invece avuto un impatto marginale. Secondo i dati presentati, il reddito agricolo nel 2010 è aumentato in 21 Stati membri ed è calato in sei.
L’aumento più alto si registra in Danimarca (+ 54,8%), Estonia (+ 48,8%), Irlanda (+ 39,1%), Paesi Bassi (+ 32,0%), Francia (+ 31,4%), Lettonia (+ 25,5%), Belgio (+ 24,1%), Bulgaria (+ 23,0%) e Germania (+ 22,8%), mentre le maggiori diminuzioni si sono registrate in Romania e Regno Unito (entrambi - 8,2%), Grecia (- 4,3%) ed Italia (- 3,3%).
Nel 2010, il valore della produzione agricola dell'UE-27 ai prezzi alla produzione è stimato in aumento del 4,3.
I prezzi sono in aumento per molte colture, ad eccezione dell’olio d'oliva (- 0,4%) tendenzialmente stabile.
Il maggiore aumento si riscontra per i semi oleosi (+ 27,1%), seguito da cereali (+ 22,5%), patate (+ 13,1%) e verdure fresche (+ 9,0%).
I volumi produttivi della maggior parte dei beni agricoli sono in declino, in particolare la barbabietola da zucchero (- 6,8%), le patate (- 6,7%) e la frutta (- 4,0%). Un aumento di produzione è stimato solo per l'olio d'oliva (+ 17,0%), per le colture proteiche (+ 27,0%) ed il riso (+ 1,9%).
Dr Antonio G. Lauro
lunedì 3 gennaio 2011
Alta formazione in Calabria: quattro nuovi corsi per diventare "assaggiatore" di olio vergine di oliva.
La figura del "giudice" di analisi sensoriale di olio vergine di oliva (assaggiatore) è fondamentale per l’effettuazione di una corretta ed oggettiva analisi, volta alla reale valutazione qualitativa degli oli vergini di oliva.
La professionalità di tale figura deve essere quindi tutelata e ben definita, nonché opportunamente formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi conformi a quanto stabilito dal Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), dal Codex alimentarius e dalla normativa dell'Unione Europea e dalle norme nazionali.
La tutela e la qualifica degli assaggiatori di olio vergine d’oliva avviene mediante l’iscrizione, da effettuare presso la Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato della provincia di residenza, all’elenco nazionale dei tecnici e degli esperti, già istituito dall’articolo 3 della L. 313/98, tenuto presso il Ministero per le Politiche Agricole e presso le singole Regioni (Ministero per le Politiche Agricole - Circolare n. 5 del 18 giugno 1999).
Per l’iscrizione a tale elenco l’assaggiatore oltre l’idoneità morale deve possedere i seguenti requisiti:
- possesso dell’attestato di idoneità fisiologica conseguito al termine di un corso per assaggiatori;
- possesso di attestati che comprovino la partecipazione ad almeno 20 sedute di assaggio, da tre campioni per seduta, nel triennio precedente la data di presentazione della domanda.
L’obiettivo dei corsi, è iniziare un percorso di formazione di una nuova figura professionale: l’esperto di analisi sensoriale di olio d’oliva vergine e vergine extra, fondamentale per una corretta, oggettiva e completa analisi, volta alla reale valutazione qualitativa degli oli.
La professionalità di tali figure sarà formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi didattici stabiliti ai sensi dell’All. XII Reg. Ce N. 2568/91 e Reg. Ce. N. 796/02 e succ. modif..
I quattro corsi, prevedono il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
- apprendere la reale consistenza e l’utilizzo del sistema percettivo umano;
- utilizzare il medesimo sistema per caratterizzare e descrivere le sensazioni degli oli vergini di oliva;
- riconoscere le principali caratteristiche sensoriali degli oli vergini di oliva;
- utilizzare il metodo di valutazione degli oli vergini di oliva dell'Unione Europea e del Consiglio Oleicolo Internazionale;
- apprendere il sistema normativo per la tutela e la valorizzazione degli oli di oliva a denominazione di origine (DOP) e ad indicazione geografica protetta (IGP);
- partecipare all’attività dei panel di analisi sensoriale dell’olio di oliva.
I corsi, quindi, hanno quale obiettivo specifico, la verifica dell’idoneità fisiologica degli allievi, con conseguente rilascio di un attestato di idoneità fisiologica a coloro che avranno seguito lezioni sulle materie di base del comparto oleicolo ed avranno superato le prove selettive, come richiesto dalla Circolare MIPAF n. 5 del 1999, precedentemente citata.
La frequenza ai corsi è aperta a tutte le persone che vogliono diventare assaggiatori di olio di oliva vergine, purché motivate ed interessate.
Le date dei prossimi corsi:
Collaborazione: UNAPROL - PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria.
Sede del corso: Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas, via Bivio Rocca fraz. Pratora 88056 Tiriolo (CZ). Tel/fax 0961/998480, 0961/991698.
Informazioni e costi: GRIMOLI
Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Istituto di Istruzione Superiore "G. Ferraris" di Palmi.
Sede del corso: Istituto Tecnico Agrario di Palmi (RC)
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
La professionalità di tale figura deve essere quindi tutelata e ben definita, nonché opportunamente formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi conformi a quanto stabilito dal Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), dal Codex alimentarius e dalla normativa dell'Unione Europea e dalle norme nazionali.
La tutela e la qualifica degli assaggiatori di olio vergine d’oliva avviene mediante l’iscrizione, da effettuare presso la Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato della provincia di residenza, all’elenco nazionale dei tecnici e degli esperti, già istituito dall’articolo 3 della L. 313/98, tenuto presso il Ministero per le Politiche Agricole e presso le singole Regioni (Ministero per le Politiche Agricole - Circolare n. 5 del 18 giugno 1999).
Per l’iscrizione a tale elenco l’assaggiatore oltre l’idoneità morale deve possedere i seguenti requisiti:
- possesso dell’attestato di idoneità fisiologica conseguito al termine di un corso per assaggiatori;
- possesso di attestati che comprovino la partecipazione ad almeno 20 sedute di assaggio, da tre campioni per seduta, nel triennio precedente la data di presentazione della domanda.
L’obiettivo dei corsi, è iniziare un percorso di formazione di una nuova figura professionale: l’esperto di analisi sensoriale di olio d’oliva vergine e vergine extra, fondamentale per una corretta, oggettiva e completa analisi, volta alla reale valutazione qualitativa degli oli.
La professionalità di tali figure sarà formata da personale docente altamente qualificato, secondo programmi didattici stabiliti ai sensi dell’All. XII Reg. Ce N. 2568/91 e Reg. Ce. N. 796/02 e succ. modif..
I quattro corsi, prevedono il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
- apprendere la reale consistenza e l’utilizzo del sistema percettivo umano;
- utilizzare il medesimo sistema per caratterizzare e descrivere le sensazioni degli oli vergini di oliva;
- riconoscere le principali caratteristiche sensoriali degli oli vergini di oliva;
- utilizzare il metodo di valutazione degli oli vergini di oliva dell'Unione Europea e del Consiglio Oleicolo Internazionale;
- apprendere il sistema normativo per la tutela e la valorizzazione degli oli di oliva a denominazione di origine (DOP) e ad indicazione geografica protetta (IGP);
- partecipare all’attività dei panel di analisi sensoriale dell’olio di oliva.
I corsi, quindi, hanno quale obiettivo specifico, la verifica dell’idoneità fisiologica degli allievi, con conseguente rilascio di un attestato di idoneità fisiologica a coloro che avranno seguito lezioni sulle materie di base del comparto oleicolo ed avranno superato le prove selettive, come richiesto dalla Circolare MIPAF n. 5 del 1999, precedentemente citata.
La frequenza ai corsi è aperta a tutte le persone che vogliono diventare assaggiatori di olio di oliva vergine, purché motivate ed interessate.
Le date dei prossimi corsi:
13, 15, 27 e 29 GENNAIO 2011; 10 e 12 FEBBRAIO 2011
Ente organizzatore: ASPROL via Piave, 3 - 87100 COSENZA. TEL./FAX 0984.27835.
Collaborazione: UNAPROL
Sede del corso: Agriturismo Paglialonga, C.da Macchiatavola, 1 - 87043 Bisignano (CS).
Informazioni e costi: info@asprolcosenza.it
Collaborazione: UNAPROL
Sede del corso: Agriturismo Paglialonga, C.da Macchiatavola, 1 - 87043 Bisignano (CS).
Informazioni e costi: info@asprolcosenza.it
14, 15, 20, 21 e 22 GENNAIO 2011
Ente organizzatore: Gruppo Imprese Olivicole Italiane GRIMOLI a.R.L. Via Nazionale, 294 88070 Botricello (CZ). Tel./fax 0961/963535.Collaborazione: UNAPROL - PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria.
Sede del corso: Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli Sas, via Bivio Rocca fraz. Pratora 88056 Tiriolo (CZ). Tel/fax 0961/998480, 0961/991698.
Informazioni e costi: GRIMOLI
24 - 28 GENNAIO 2011
Ente organizzatore: CONASCO Scarl - Via Due Settembre, 33 89125 Reggio Calabria. Tel. 0965.331957, Fax 0965.330230.Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Istituto di Istruzione Superiore "G. Ferraris" di Palmi.
Sede del corso: Istituto Tecnico Agrario di Palmi (RC)
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
7 - 11 FEBBRAIO 2011
Ente organizzatore: CONASCO Scarl - Via Due Settembre, 33 89125 Reggio Calabria. Tel. 0965.331957, Fax 0965.330230.
Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Sede del corso: Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
Collaborazione: PrimOlio Saperi e Sapori di Calabria - Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Sede del corso: Camera di Commercio Industria A.A. di Reggio Calabria.
Numero massimo partecipanti: 25
Informazioni e costi: conasco@conasco.it
Dr Antonio G. Lauro
domenica 2 gennaio 2011
Mangiar sano per vivere più a lungo.
Mangiare sano significa vivere più a lungo.
Questo è in sintesi il risultato del nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Dietetic Association, alla luce del fatto che entro il 2030, si stima che 973 milioni di adulti in tutto il mondo avrà 65 anni o più e che le principali cause di morte si sposteranno dalle malattie infettive a quelle croniche, come ad esempio le malattie cardiovascolari ed il cancro.
Nella ricerca, pubblicata nel numero di gennaio 2011 del Journal of the American Dietetic Association, i ricercatori hanno analizzato i dati empirici per quanto riguarda le associazioni tra modelli alimentarie e la mortalità, attraverso l'analisi – per un periodo di dieci anni - dei modelli alimentari di oltre 2500 adulti di età compresa tra 70 e 79 anni.
Determinando la frequenza di consumo di 108 cibi diversi, i ricercatori sono stati in grado di raggruppare i partecipanti in sei gruppi diversi in base alle scelte alimentari predominanti:
alimenti sani; prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi; carne, cibi fritti ed alcool; cereali da prima colazione; cereali raffinati; dolci e cibi zuccherati.
Lo studio ha rilevato come i soggetti della categoria “prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi” avevano un rischio di mortalità superiore del 40% rispetto al gruppo “alimenti sani”. I partecipanti al gruppo “dolci e cibi zuccherati” avevano un rischio del 37% più alto rispetto sempre ad “alimenti sani”, mentre non c’erano differenze tra chi consumava “alimenti sani” e chi consumava cereali (da prima colazione o raffinati).
Secondo uno degli autori dello studio - Amy L. Anderson del Dipartimento di Scienze della Nutrizione all’Università del Maryland – “i risultati suggeriscono che gli anziani che seguono un regime alimentare coerente con le attuali linee guida e consumano quantità relativamente elevate di verdure, frutta, cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi, pollame, pesce ed olio di oliva, presentano un minor rischio di mortalità. Mangiare sano, permette quindi di vivere più a lungo”.
L'articolo “Dietary patterns and survival of older adults” di A. L. Anderson, T. B. Harris, F. A. Tylavsky, S. E. Perry, D. K. Houston, T. F. Hue, E. S. Strotmeyer e N. R. Sahyoun, sarà pubblicato nel Journal of American Dietetic Association, Volume 111, (gennaio 2011) ed edito da Elsevier.
Questo è in sintesi il risultato del nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Dietetic Association, alla luce del fatto che entro il 2030, si stima che 973 milioni di adulti in tutto il mondo avrà 65 anni o più e che le principali cause di morte si sposteranno dalle malattie infettive a quelle croniche, come ad esempio le malattie cardiovascolari ed il cancro.
Nella ricerca, pubblicata nel numero di gennaio 2011 del Journal of the American Dietetic Association, i ricercatori hanno analizzato i dati empirici per quanto riguarda le associazioni tra modelli alimentarie e la mortalità, attraverso l'analisi – per un periodo di dieci anni - dei modelli alimentari di oltre 2500 adulti di età compresa tra 70 e 79 anni.
Determinando la frequenza di consumo di 108 cibi diversi, i ricercatori sono stati in grado di raggruppare i partecipanti in sei gruppi diversi in base alle scelte alimentari predominanti:
alimenti sani; prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi; carne, cibi fritti ed alcool; cereali da prima colazione; cereali raffinati; dolci e cibi zuccherati.
Lo studio ha rilevato come i soggetti della categoria “prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi” avevano un rischio di mortalità superiore del 40% rispetto al gruppo “alimenti sani”. I partecipanti al gruppo “dolci e cibi zuccherati” avevano un rischio del 37% più alto rispetto sempre ad “alimenti sani”, mentre non c’erano differenze tra chi consumava “alimenti sani” e chi consumava cereali (da prima colazione o raffinati).
Secondo uno degli autori dello studio - Amy L. Anderson del Dipartimento di Scienze della Nutrizione all’Università del Maryland – “i risultati suggeriscono che gli anziani che seguono un regime alimentare coerente con le attuali linee guida e consumano quantità relativamente elevate di verdure, frutta, cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi, pollame, pesce ed olio di oliva, presentano un minor rischio di mortalità. Mangiare sano, permette quindi di vivere più a lungo”.
L'articolo “Dietary patterns and survival of older adults” di A. L. Anderson, T. B. Harris, F. A. Tylavsky, S. E. Perry, D. K. Houston, T. F. Hue, E. S. Strotmeyer e N. R. Sahyoun, sarà pubblicato nel Journal of American Dietetic Association, Volume 111, (gennaio 2011) ed edito da Elsevier.
Dr Antonio G. Lauro
venerdì 31 dicembre 2010
mercoledì 29 dicembre 2010
Contro la 'ndrangheta nasce in Calabria il consorzio GOEL BIO.
Parte dalla Locride e dalla Piana di Gioia Tauro la proposta commerciale di Arance Bio e Olio Extravergine di Oliva Bio.
È la piccola ma concreta risposta del Gruppo GOEL ai fatti di Rosarno (RC) e ad un mercato locale degli agrumi che schiaccia la dignità dei piccoli agricoltori, dove i prezzi sono bassissimi e non consentono - spesso - di coprire le spese vive di produzione o il costo sindacale del lavoro.
È un mercato spesso condizionato dalla prepotenza della 'ndrangheta che, come al solito, vive da parassita sulle fatiche e sui sacrifici dei Calabresi.
In una nota del Consorzio Sociale GOEL, si legge una breve biografia del Consorzio, nato nel 2003 come frutto di un percorso decennale di impegno della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace, promosso e accompagnato da Mons. Bregantini, contro la disoccupazione e per il cambiamento, con l'intenzione di creare un sistema che si contrapponga al sistema che ostacola uno sviluppo del territorio fondato sulla giustizia sociale ed economica.
In una nota del Consorzio Sociale GOEL, si legge una breve biografia del Consorzio, nato nel 2003 come frutto di un percorso decennale di impegno della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace, promosso e accompagnato da Mons. Bregantini, contro la disoccupazione e per il cambiamento, con l'intenzione di creare un sistema che si contrapponga al sistema che ostacola uno sviluppo del territorio fondato sulla giustizia sociale ed economica.
La GOEL, continua il loro sito web, sceglie di stare al fianco degli agricoltori onesti, spesso vessati dalla 'ndrangheta con uno “stalking” prepotente e spietato che mira a sottometterli e condizionarli, se non addirittura ad espropriarli. I prodotti di GOEL BIO non provengono dai terreni confiscati alle mafie (il cui utilizzo è senz'altro meritorio e auspicabile) ma dai terreni di normali e “ordinari” agricoltori onesti, che resistono giorno per giorno alle pressioni mafiose, che si sono impegnati rispettare l'ambiente con produzioni biologiche, che si sforzano di promuovere la dignità del lavoro e del territorio!
“GOEL BIO” è il consorzio agroalimentare sociale e biologico che nasce e fa parte del Gruppo Cooperativo GOEL, con lo scopo di valorizzare le produzioni tipiche locali. Ne fanno parte i soci di GOEL e alcuni produttori agricoli del territorio che soddisfano requisiti ben definiti di eticità e qualità del prodotto.
Ecco l'offerta dei prodotti GOEL:
Arance Biologiche delle varietà Navel, Tarocco, Biondo di Caulonia; le arance vengono proposte direttamente al consumatore finale in tutta Italia, ad un prezzo equivalente ad una normale arancia non biologica;
Clementine Biologiche;
Olio Extravergine Biologico di alta qualità, prodotto nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro tramite spremitura a freddo, utilizzando unicamente procedimenti meccanici; vengono distribuiti 4 tipi di olio monocultivar, selezionati tra le migliori specie autoctone: Geracese, Carolea, Ottobratica, Sinopolese.
GOEL BIO si rivolge principalmente ai circuiti commerciali diretti, senza intermediari tra produttore e consumatore finale, onde garantire un'equa retribuzione del prodotto che garantisca, a sua volta, un equo salario ai lavoratori. Oltre ad offrire occupazione sana nel territorio, ciò mira a prevenire fin dalla radice fenomeni di sfruttamento dell'immigrazione.
I soci produttori di GOEL BIO garantiscono infatti:
il rispetto dei diritti dei lavoratori;
la scrupolosa osservanza dei disciplinari di produzione biologica;
l'estraneità con ogni malaffare o collusione con la 'ndrangheta;
l'alta qualità e la tipicità delle produzioni.
Gli Agrumi con il bollino “GOEL BIO” e l'Olio Extra-vergine di Oliva Biologico, saranno messaggeri della legalità e dei valori di cambiamento di GOEL.
Per maggiori informazioni o contatti diretti: www.goel.coop/bio
Dr Antonio G. Lauro
Ecco l'offerta dei prodotti GOEL:
Arance Biologiche delle varietà Navel, Tarocco, Biondo di Caulonia; le arance vengono proposte direttamente al consumatore finale in tutta Italia, ad un prezzo equivalente ad una normale arancia non biologica;
Clementine Biologiche;
Olio Extravergine Biologico di alta qualità, prodotto nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro tramite spremitura a freddo, utilizzando unicamente procedimenti meccanici; vengono distribuiti 4 tipi di olio monocultivar, selezionati tra le migliori specie autoctone: Geracese, Carolea, Ottobratica, Sinopolese.
GOEL BIO si rivolge principalmente ai circuiti commerciali diretti, senza intermediari tra produttore e consumatore finale, onde garantire un'equa retribuzione del prodotto che garantisca, a sua volta, un equo salario ai lavoratori. Oltre ad offrire occupazione sana nel territorio, ciò mira a prevenire fin dalla radice fenomeni di sfruttamento dell'immigrazione.
I soci produttori di GOEL BIO garantiscono infatti:
il rispetto dei diritti dei lavoratori;
la scrupolosa osservanza dei disciplinari di produzione biologica;
l'estraneità con ogni malaffare o collusione con la 'ndrangheta;
l'alta qualità e la tipicità delle produzioni.
Gli Agrumi con il bollino “GOEL BIO” e l'Olio Extra-vergine di Oliva Biologico, saranno messaggeri della legalità e dei valori di cambiamento di GOEL.
Per maggiori informazioni o contatti diretti: www.goel.coop/bio
Dr Antonio G. Lauro
martedì 28 dicembre 2010
Diffondere la cultura dell'olio extra vergine di oliva in Cina e Russia, ci prova il Consorzio di Garanzia.
"Diffondere la cultura dell'olio extra vergine di oliva, tutelarne e garantirne la qualità, supportando iniziative e programmi a favore della ricerca, del miglioramento della qualità e della corretta informazione".
Questa, in sintesi la <<mission>> del Consorzio di Garanzia dell'Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità, organismo senza scopo di lucro, aperto a tutti gli operatori olivicoli, produttori, confezionatori e distributori.
Il Consorzio presieduto da Elia Fiorillo, promuove una <<qualità di filiera>>, che nasce dall'integrazione delle professionalità di tutti coloro che operano nelle diverse fasi del processo produttivo, poiché la qualità va garantita dalla stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera stessa.
Questa, in sintesi la <<mission>> del Consorzio di Garanzia dell'Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità, organismo senza scopo di lucro, aperto a tutti gli operatori olivicoli, produttori, confezionatori e distributori.
Il Consorzio presieduto da Elia Fiorillo, promuove una <<qualità di filiera>>, che nasce dall'integrazione delle professionalità di tutti coloro che operano nelle diverse fasi del processo produttivo, poiché la qualità va garantita dalla stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera stessa.
E proprio per adempiere agli <<obblighi>> statutari il Consorzio, dopo le recenti attività di promozione in India col progetto OliveItUp (www.oliveitup.in) si prepara, grazie al co-finanziamento previsto dal Reg. Ce 501/2008 della Commissione delle Comunità Europee relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli, ad attivare azioni di promozione in Cina e Russia.
"E' una grande soddisfazione per noi essere riusciti ad aggiudicarci questo programma - esordisce Elia Fiorillo. La Cina e la Russia rappresentano due mercati che, sebbene molto diversi l'uno dall'altro, offrono potenzialità commerciali importanti per i nostri prodotti e, in particolare, per l'olio d'oliva. Tuttavia all'entusiasmo dobbiamo associare la cautela. Così come per l'India non mancheranno barriere culturali da superare, nel nome non dell'imposizione e del dominio alimentare ma di un'informazione scientifica accurata e completa, adeguando la strategia di comunicazione alle sensibilità dei potenziali consumatori locali, come stiamo già facendo nel mercato indiano". Obiettivi comuni ma strategie differenziate è la strategia su cui punta il Consorzio per aprire la strada alla penetrazione dell'olio europeo soprattutto presso i giovani russi e cinesi.
"E' una grande soddisfazione per noi essere riusciti ad aggiudicarci questo programma - esordisce Elia Fiorillo. La Cina e la Russia rappresentano due mercati che, sebbene molto diversi l'uno dall'altro, offrono potenzialità commerciali importanti per i nostri prodotti e, in particolare, per l'olio d'oliva. Tuttavia all'entusiasmo dobbiamo associare la cautela. Così come per l'India non mancheranno barriere culturali da superare, nel nome non dell'imposizione e del dominio alimentare ma di un'informazione scientifica accurata e completa, adeguando la strategia di comunicazione alle sensibilità dei potenziali consumatori locali, come stiamo già facendo nel mercato indiano". Obiettivi comuni ma strategie differenziate è la strategia su cui punta il Consorzio per aprire la strada alla penetrazione dell'olio europeo soprattutto presso i giovani russi e cinesi.
"Valuteremo con i nostri esperti - precisa Fiorillo - se il taglio nutrizionale e salutista utilizzato nella campagna indiana, andrà mantenuto o piuttosto rafforzato richiamando altri valori connessi al consumo di olio di oliva, che potrebbero avere molto appeal tra le nuove generazioni dei due paesi. Penso al gusto e alla moda, così come alla bellezza e alla forma fisica".
L'investimento del programma, precisano fonti ministeriali, è di complessivi 3,5 milioni di euro, sostenuti per il 50% dall'Unione Europea, per il 20% dal Ministero delle Politiche Agricole e per il restante 30% dal Consorzio stesso. "L'olio di oliva non è ancora un prodotto globale e c'è molto da lavorare per rimuovere le perplessità e la diffidenza dei nuovi consumatori, ma si tratta in molti casi di un <<amore a prima vista>> o meglio <<al primo assaggio>> - conclude il presidente Fiorillo. Dinnanzi alla seduzione sensoriale di un olio extra vergine di qualità, non c'è palato che tenga: le fragranze hanno sempre un effetto sorpresa per i consumatori e per questo abbiamo scelto la degustazione comparata come leva di comunicazione in tutte le azioni promozionali che effettueremo".
Dr Antonio G. Lauro
Dr Antonio G. Lauro
lunedì 27 dicembre 2010
Una ricerca rivela come i composti presenti sulla buccia delle olive possono combattere il cancro al seno.
Lo studio è stato pubblicato nella Gazzetta of Agricultural and Food Chemistry, pubblicato dalla American Chemical Society, che detiene il maggior numero di citazioni scientifiche internazionali nel campo della Scienza e della Tecnologia Alimentare.
La ricerca, condotta presso l'Università di Jaén, rivela che nell’epicarpo (buccia) dell’oliva sono presenti composti che potenzialmente possono fornire una difesa naturale contro il cancro al seno.Joseph J. Gaforio, uno di ricercatori che ha partecipato alla ricerca, ha dichiarato: "Abbiamo studiato l'effetto di quattro composti presenti nell’epicarpo dell’oliva – l’acido maslinico, l’eritrodiolo, l’uvaolo e l’acido oleanolico - sulle cellule del cancro al seno. I risultati ottenuti mostrano come questi composti abbiano il potenziale per fornire una difesa naturale contro il tumore al seno. In particolar modo, sottolinea Gaforio, l’eritrodiolo è significativamente tossico contro le cellule tumorali (citotossico) e presenta una spiccata azione di inibizione della crescita di queste cellule. I risultati, completano quelli pubblicati in precedenza dal nostro gruppo, in cui si è dimostrato che sia nell’olivo e sia nell'olio d'oliva, ci sono dei composti con proprietà antitumorali”.
Questi dati forniscono nuove prove scientifiche atte a sostenere i vari studi epidemiologici che evidenziano come nei paesi che consumano abitualmente olio vergine di oliva, l'incidenza e la prevalenza di alcuni tumori, tra cui il cancro al seno, è più bassa che in altri paesi.
In definitiva la ricerca, svolta dalla Divisione di Immunologia dell’Università di Jaén ed alla quale hanno partecipato anche Y. Allouche, F. Warleta, M. Campos, C. Sánchez-Quesada, M. Uceda, G. Beltran e J. J. Gaforio, suggerisce che i composti esaminati (acido oleanolico, eritrodiolo, uvaolo, acido maslinico) possono potenzialmente fornire una significativa difesa naturale contro il cancro al seno umano.
L’abstract dello studio può essere scaricato sul web all’indirizzo: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21142067
Dr Antonio G. Lauro
Bibliografia:
Antioxidant, Antiproliferative, and Pro-apoptotic Capacities of Pentacyclic Triterpenes Found in the Skin of Olives on MCF-7 Human Breast Cancer Cells and Their Effects on DNA Damage.
Yosra Allouche, Fernando Warleta, Mara Campos, Cristina Sanchez-Quesada, Marino Uceda, Gabriel Beltarn, and Jos Juan Gaforio.
J. Agric. Food Chem., Article ASAP - DOI: 10.1021/jf102319y
Pentacyclic triterpenoids from olive fruit and leaf.
Guinda A, Rada M, Delgado T, Gutiérrez-Adánez P, Castellano JM.
Instituto de la Grasa-CSIC, Av. Padre Garcia Tejero, 4, 41012 Seville, Spain.
J. Agric. Food Chem.. 2010 Sep 8; 58 (17): 9685-91.
domenica 26 dicembre 2010
Nuova pubblicazione sulla storia dell'olio extravergine di oliva.
“L’olivo e l’olio: tra leggenda e realtà” è questo il titolo scelto dal Coordinamento regionale CopagriDap - Associazione Regionale per i servizi allo sviluppo agricolo, per presentare il libro dedicato alla lunga storia dell’olivicoltura nel Mediterraneo.
La pubblicazione, inserita nella Collana “Quaderni di informazione e documentazione in agricoltura”, vede tra gli autori Antonio G. Lauro, Carmelo Orlando e Rosario Franco (Divulgatori agricoli - Analisti sensoriali e panel leader) dell’Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi in Agricoltura (ARSSA) che hanno curato il testo ed i contenuti del volume, con la collaborazione scientifica la Dr.ssa Giuseppina Managò.
Chiediamo al Presidente CopagriDap, Gaetano Rizzo, di presentarci l’ultima fatica editoriale della CopagriDap.
“Il volumetto che qui si presenta – esordisce Rizzo - risponde a uno dei più importanti aspetti delle attività di divulgazione in agricoltura.
Infatti, l’attività divulgativa — sebbene abbia il suo primo interlocutore nell’agricoltore, al quale deve fornire supporto e accompagnamento nelle sue attività produttive — , deve, in parallelo, interagire con quanti si relazionano, come consumatori o comunque utilizzatori, con le produzioni dell’azienda agricola.
Il consumatore individuale così come l’utilizzatore industriale e commerciale costituiscono il naturale complemento dell’attività produttiva dell’azienda: quindi, anche nei loro confronti va svolta una azione di informazione e di approfondimento rispetto alla natura, alle caratteristiche, alla utilizzabilità, delle produzioni agricole.
Questo secondo versante dell’attività di divulgazione, quello diretto al momento post-agricolo — che soprattutto in una fase come quella attuale di crescente orientamento delle aziende agricole al mercato e, perciò, di attenzione ai vari tipi di domanda da parte dei consumatori, deve essere proporzionalmente avviato e sviluppato — , acquista ancora più valenza allorché si rivolge a quella platea di interlocutori non ‘professionali’.
Anzitutto i ragazzi e i giovani.
Accade infatti spesso che la generazioni più giovani, in materia di alimentazione, non conoscano, conoscano poco, conoscano in modo erroneo, le caratteristiche nutrizionali, di gusto, salutistiche, etc. di molti beni alimentari, specie tradizionali, specie del proprio territorio: l’attività divulgativa rivolta a essi è perciò di indubbia rilevanza — sociale e salutistica, ma di riflesso anche economica — e a essa va attribuito un posto di primo piano nelle politiche di diffusione dell’informazione e delle conoscenze, così da contribuire ad avere dei consumatori avvertiti e consapevoli e quindi meglio orientati e tutelati nei loro stili di consumo.
Ma non esclusivamente.
Tutti siamo consumatori, e questo vale senz’altro per i beni alimentari. Quindi, una conoscenza, snella ma largamente documentata come quella qui proposta, di uno dei principali prodotti della dieta mediterranea può essere interessante e utile per chiunque — dalla massaia, al cuoco, al semplice consumatore che desidera sapere qualcosa di più sull’“oro verde” di cui la Calabria è tra le prime regioni produttrici a livello nazionale.
L’olivo e l’olio: tra leggenda e realtà, che arricchisce la collana “Informazione e documentazione in agricoltura”, costituisce – conclude il Presidente Rizzo - a nostro avviso un contributo particolarmente efficace in questa direzione, in quanto realizza un equilibrio ben integrato tra presentazione accattivante delle informazioni sull’olio di oliva e rigorosa documentazione, storica e scientifica, dei relativi contenuti. In questo senso si presta in particolare a supportare i programmi di educazione alimentare che, opportunamente, sembra stiano prendendo sempre più piede nelle istituzioni scolastiche di base — che si rivolgono cioè a un pubblico di soggetti che, in base alla informazione di cui dispongono, possono essere incentivati a introdurre nei loro consumi alimentari specifici prodotti, sia freschi che lavorati”.
La pubblicazione, fuori commercio, è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione.
Dr Antonio G. Lauro
La pubblicazione, inserita nella Collana “Quaderni di informazione e documentazione in agricoltura”, vede tra gli autori Antonio G. Lauro, Carmelo Orlando e Rosario Franco (Divulgatori agricoli - Analisti sensoriali e panel leader) dell’Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi in Agricoltura (ARSSA) che hanno curato il testo ed i contenuti del volume, con la collaborazione scientifica la Dr.ssa Giuseppina Managò.
Chiediamo al Presidente CopagriDap, Gaetano Rizzo, di presentarci l’ultima fatica editoriale della CopagriDap.
“Il volumetto che qui si presenta – esordisce Rizzo - risponde a uno dei più importanti aspetti delle attività di divulgazione in agricoltura.
Infatti, l’attività divulgativa — sebbene abbia il suo primo interlocutore nell’agricoltore, al quale deve fornire supporto e accompagnamento nelle sue attività produttive — , deve, in parallelo, interagire con quanti si relazionano, come consumatori o comunque utilizzatori, con le produzioni dell’azienda agricola.
Il consumatore individuale così come l’utilizzatore industriale e commerciale costituiscono il naturale complemento dell’attività produttiva dell’azienda: quindi, anche nei loro confronti va svolta una azione di informazione e di approfondimento rispetto alla natura, alle caratteristiche, alla utilizzabilità, delle produzioni agricole.
Questo secondo versante dell’attività di divulgazione, quello diretto al momento post-agricolo — che soprattutto in una fase come quella attuale di crescente orientamento delle aziende agricole al mercato e, perciò, di attenzione ai vari tipi di domanda da parte dei consumatori, deve essere proporzionalmente avviato e sviluppato — , acquista ancora più valenza allorché si rivolge a quella platea di interlocutori non ‘professionali’.
Anzitutto i ragazzi e i giovani.
Accade infatti spesso che la generazioni più giovani, in materia di alimentazione, non conoscano, conoscano poco, conoscano in modo erroneo, le caratteristiche nutrizionali, di gusto, salutistiche, etc. di molti beni alimentari, specie tradizionali, specie del proprio territorio: l’attività divulgativa rivolta a essi è perciò di indubbia rilevanza — sociale e salutistica, ma di riflesso anche economica — e a essa va attribuito un posto di primo piano nelle politiche di diffusione dell’informazione e delle conoscenze, così da contribuire ad avere dei consumatori avvertiti e consapevoli e quindi meglio orientati e tutelati nei loro stili di consumo.
Ma non esclusivamente.
Tutti siamo consumatori, e questo vale senz’altro per i beni alimentari. Quindi, una conoscenza, snella ma largamente documentata come quella qui proposta, di uno dei principali prodotti della dieta mediterranea può essere interessante e utile per chiunque — dalla massaia, al cuoco, al semplice consumatore che desidera sapere qualcosa di più sull’“oro verde” di cui la Calabria è tra le prime regioni produttrici a livello nazionale.
L’olivo e l’olio: tra leggenda e realtà, che arricchisce la collana “Informazione e documentazione in agricoltura”, costituisce – conclude il Presidente Rizzo - a nostro avviso un contributo particolarmente efficace in questa direzione, in quanto realizza un equilibrio ben integrato tra presentazione accattivante delle informazioni sull’olio di oliva e rigorosa documentazione, storica e scientifica, dei relativi contenuti. In questo senso si presta in particolare a supportare i programmi di educazione alimentare che, opportunamente, sembra stiano prendendo sempre più piede nelle istituzioni scolastiche di base — che si rivolgono cioè a un pubblico di soggetti che, in base alla informazione di cui dispongono, possono essere incentivati a introdurre nei loro consumi alimentari specifici prodotti, sia freschi che lavorati”.
La pubblicazione, fuori commercio, è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione.
Dr Antonio G. Lauro
giovedì 23 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
Tipicità nell'Unione Europea: adesso siamo a quota 994
UE: registrati due nuovi prodotti.
Sono stati inseriti nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea due nuovi prodotti tipici, si tratta della Carota Novella di Ispica IGP (Italia) e dell'olio Montoro-Adamuz DOP (Spagna).
Con queste nuove registrazioni, il totale dei prodotti a marchio DOP IGP STG europei sale a quota 994. Ad oggi dunque il totale dei prodotti Dop riconosciuti dall'Ue tocca quota 501, mentre le specialità agroalimentari Igp sono 463.
La Carota Novella di Ispica IGP è di forma cilindrica – conica ed è caratterizzata da una superficie lucida, da polpa tenera e dal cuore (parte più interna) poco fibroso. Il prodotto è raccolto da fine Febbraio fino a metà Giugno ed è coltivato in alcuni comuni delle province di Ragusa, Siracusa, Catania e Caltanissetta in Sicilia.
L'Olio Montoro – Adamuz DOP è l’olio di oliva extravergine che si caratterizza per il suo gusto piccante ed amaro e per la sua tipica capacità di conservazione.
E’ prodotto nella comarca agraria della Sierra, nella provincia di Cordoba in Spagna. Ogni confezione di Montoro – Adamuz DOP deve riportare, al momento dell’immissione in commercio lo specifico logo.
Sono stati inseriti nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea due nuovi prodotti tipici, si tratta della Carota Novella di Ispica IGP (Italia) e dell'olio Montoro-Adamuz DOP (Spagna).
Con queste nuove registrazioni, il totale dei prodotti a marchio DOP IGP STG europei sale a quota 994. Ad oggi dunque il totale dei prodotti Dop riconosciuti dall'Ue tocca quota 501, mentre le specialità agroalimentari Igp sono 463.
La Carota Novella di Ispica IGP è di forma cilindrica – conica ed è caratterizzata da una superficie lucida, da polpa tenera e dal cuore (parte più interna) poco fibroso. Il prodotto è raccolto da fine Febbraio fino a metà Giugno ed è coltivato in alcuni comuni delle province di Ragusa, Siracusa, Catania e Caltanissetta in Sicilia.
L'Olio Montoro – Adamuz DOP è l’olio di oliva extravergine che si caratterizza per il suo gusto piccante ed amaro e per la sua tipica capacità di conservazione.
E’ prodotto nella comarca agraria della Sierra, nella provincia di Cordoba in Spagna. Ogni confezione di Montoro – Adamuz DOP deve riportare, al momento dell’immissione in commercio lo specifico logo.
Dr Antonio G. Lauro
lunedì 20 dicembre 2010
“Coroneiki”: dall’olivo del passato all’olio del futuro. Un eccezionale prodotto di nicchia che ha origini magnogreche.
Laureana di B. (RC). L’olio di qualità sta gradualmente assumendo un ruolo crescente ed importante nell’economia agricola ed agroalimentare. La percezione da parte del consumatore dell’olio extravergine di oliva quale prodotto da apprezzare nelle sue infinite varietà e caratteristiche, fa si da rendere sempre più accentuata la voglia di conoscere l’olio non solo dal punto di vista nutrizionale e gastronomico ma anche sotto il profilo del suo legame col territorio e la tradizione che gli conferisce un valore culturale, parimenti a come accade già da anni con il vino E gli oli nicchia in particolare posseggono un valore aggiunto dovuto sia alla garanzia della loro origine e genuinità sia alla loro peculiarità in quanto intrinsecamente contengono frammenti di storia il cui fascino è irresistibile. E’ il caso della varietà di oliva greca Coroneiki che presenta diversi sinonimi simili in diversi paesi ed aree tra le quali la Turchia, il Peloponneso, in Spagna dove è giunta così come giunse in Calabria in epoche remote. Una pianta leggendaria, visto che si racconta essere l’albero da cui Ulisse trasse il giavellotto artigianale con il quale trafisse l’occhio di Polifemo. Una pianta che è ricomparsa in Calabria e che è stata coraggiosamente recuperata e coltivata dai fratelli Carbone, olivicoltori da generazioni in Laureana di Borrello (RC) nella Piana di Gioia Tauro. Una sfida vera e propria per provare una sorta di “ritorno al futuro”: con una varietà del passato si vuole ottiene un olio extravergine di alta gamma che porterà con se, nel futuro, quelle origini magnogreche che ci contraddistinguono ed al contempo elementi di modernità. Infatti Coroneiki è una varietà molto produttiva, con olive piccole e dalla maturazione tardiva rispetto alle varietà nostrane. E’ resistente ad alcune malattie comuni e dà il massimo in area collinare con clima temperato; la pianta di Coroneiki si presenta di medie-piccole dimensioni con portamento compatto, facilmente irrigabile e coltivabile in impianti intensivi e, soprattutto, altamente meccanizzabili sia nella fase di potatura ma soprattutto nella fase di raccolta: l’unico modo per abbattere i costi e modernizzare il comparto così come richiesto da decenni dal mondo olivicolo. L’olio di qualità che ne deriva è leggero e presenta note eleganti; il suo profilo sensoriale viene così delineato da Antonio G. Lauro, capo panel esperto, analizzando il monocultivar dell’azienda Carbone: “Il colore di quest’olio è il giusto mix tra tenue tonalità di verde e di giallo. All’olfatto si dischiudono sentori di media intensità di fruttato di olive al giusto grado di maturazione, resi maggiormente gradevoli dalle percezioni nette di frutta matura (banana), verdure (lattuga) e foglia di olivo. Armonico al gusto, l’olio rivela note “dolci”, seguite da quelle di “piccante” ed “amaro” persistenti ed in equilibrio tra loro. Evidenti, infine, le complesse sensazioni di frutta secca (pinolo e mandorla dolce)”. La coltivazione di Coroneiki apre nuove interessanti prospettive ma soprattutto è un esempio mirabile di “archeo-olivicoltura” che valorizza un'antichissima varietà di olivo rinnovando in Calabria il mito della Magna Grecia.
ROSARIO PREVITERA
ROSARIO PREVITERA
domenica 19 dicembre 2010
La "Dieta Mediterranea" a Ruralia, la rubrica di 2015 su Telespazio Calabria.
Nella terza puntata di "RURALIA - La Calabria rurale si racconta", la rubrica mensile della trasmissione "2015" condotta da Piero Muscari su Telespazio Calabria, che andrà in onda Lunedì 20 Dicembre, si parlerà di un tema molto attuale e da pochissimi giorni "Patrimonio immateriale dell'Umanità" dell'UNESCO: LA DIETA MEDITERRANEA.
Tra gli ospiti in studio il dr Antonio G. Lauro - assaggiatore professionista di olio dell'ARSSA - , esperti, tecnici e nutrizionisti.
Previsto l'intervento di Marisa Laurito e del duo Battaglia e Miseferi in collegamento telefonico.
Appuntamento quindi Lunedì 20 Dicembre alle 21,30 su Telespazio TV e dalle 22,30 su Telespazio Studio 3.
BUONA VISIONE a tutti voi!
Tra gli ospiti in studio il dr Antonio G. Lauro - assaggiatore professionista di olio dell'ARSSA - , esperti, tecnici e nutrizionisti.
Previsto l'intervento di Marisa Laurito e del duo Battaglia e Miseferi in collegamento telefonico.
Appuntamento quindi Lunedì 20 Dicembre alle 21,30 su Telespazio TV e dalle 22,30 su Telespazio Studio 3.
BUONA VISIONE a tutti voi!
sabato 18 dicembre 2010
Vilnius (Lituania): tutta la verità sull'olio italiano.
Cosa determina la qualità dell'olio di oliva? Perché si degusta l'olio d'oliva? Perché in materia di etichettatura dell'olio di oliva italiano si legge "100% italiano" oltre alla dicitura Extravergine? Che cosa sono aroma e gusto di un olio appena raccolto?
Queste e molte altre cose, giornalisti, chef e titolari della ristorazione, interessati all'extravergine italiano, hanno chiesto ai rappresentanti del Consorzio Nazionale Olivicoltori (CNO), presenti alla conferenza stampa/degustazione a Vilnus - Lituania, dove si è parlato della nuova cultura e delle tendenze del consumo dell'olio d'oliva.
L'interesse verso questo prodotto è in crescita in tutto il mondo, in particolare la tendenza è così evidente che l'UNESCO ha dichiarato il modello alimentare mediterraneo, patrimonio culturale immateriale.
"L'olio d'oliva, come il vino, fa parte integrante della cosiddetta dieta mediterranea", ha spiegato il presidente del consorzio Claudio di Rollo. Occorre innanzitutto sfatare il mito che la qualità dell'olio extravergine di oliva si misuri esclusivamente con l'acidità. L'olio extravergine di oliva, oltre alla bassa acidità, deve possedere aroma, profumi e gusto caratteristici delle olive che lo hanno prodotto e sicuramente anche dei prezzi più alti.
Questo è il motivo per cui il CNO ha sviluppato un programma speciale, che coinvolge una grande quantità di aziende leader nella produzione di olio extravergine di oliva. Per tali prodotti, il consorzio rilascia l'etichetta di "Alta Qualità", ad indicare solamente gli oli prodotti in conformità con gli standard di qualità eccezionale che il CNO richiede.
Si tratta quindi di prodotti di qualità più alta, controllati grazie alla moderna tecnologia. Ad esempio, grazie agli smartphone e ad internet, basta riprendere l'etichetta ed ottenere informazioni precise su tutta la filiera dell'olio.
Questo programma di verifica e "rintracciabilità" della qualità è stata accolta favorevolmente dai consumatori degli Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Russia e Italia, dove il consorzio CNO ha presentato il suo programma di "Alta Qualità".
A spiegare le caratteristiche sensoriali degli oli assaggiati è stato l'italiano Rosario Franco - assaggiatore professionista di olio e panel leader. Il Dr Franco, ha illustrato agli intervenuti quali devono essere i più importanti indicatori della qualità dell'olio extravergine di oliva: la materia prima (le olive) e il tempo che intercorre tra la raccolta e spremitura, che non deve mai superare le 24 ore, in modo che il prodotto mantenga il sapore e gusto.
Altro fattore è quello legato all'indicazione, in etichetta, dell'origine delle olive. Fin'ora, i distributori di "olio di oliva indifferenziato", ha acquistato le olive o l'olio in Turchia, Tunisia, Spagna, Grecia, ha imbottigliato attaccandoci un'etichetta colorata, vendendo il prodotto come un prodotto tradizionale italiano.
Oggi, invece, occorre specificare l'origine delle olive, e "100% italiano" conferma che il paese che ha prodotto olive e olio sia sicuramente l'Italia. Questa opzione di certificazione è molto importante per le piccole aziende che, storicamente, producono alcuni capolavori del gusto.
Dr Antonio G. Lauro
Queste e molte altre cose, giornalisti, chef e titolari della ristorazione, interessati all'extravergine italiano, hanno chiesto ai rappresentanti del Consorzio Nazionale Olivicoltori (CNO), presenti alla conferenza stampa/degustazione a Vilnus - Lituania, dove si è parlato della nuova cultura e delle tendenze del consumo dell'olio d'oliva.
L'interesse verso questo prodotto è in crescita in tutto il mondo, in particolare la tendenza è così evidente che l'UNESCO ha dichiarato il modello alimentare mediterraneo, patrimonio culturale immateriale.
"L'olio d'oliva, come il vino, fa parte integrante della cosiddetta dieta mediterranea", ha spiegato il presidente del consorzio Claudio di Rollo. Occorre innanzitutto sfatare il mito che la qualità dell'olio extravergine di oliva si misuri esclusivamente con l'acidità. L'olio extravergine di oliva, oltre alla bassa acidità, deve possedere aroma, profumi e gusto caratteristici delle olive che lo hanno prodotto e sicuramente anche dei prezzi più alti.
Questo è il motivo per cui il CNO ha sviluppato un programma speciale, che coinvolge una grande quantità di aziende leader nella produzione di olio extravergine di oliva. Per tali prodotti, il consorzio rilascia l'etichetta di "Alta Qualità", ad indicare solamente gli oli prodotti in conformità con gli standard di qualità eccezionale che il CNO richiede.
Si tratta quindi di prodotti di qualità più alta, controllati grazie alla moderna tecnologia. Ad esempio, grazie agli smartphone e ad internet, basta riprendere l'etichetta ed ottenere informazioni precise su tutta la filiera dell'olio.
Questo programma di verifica e "rintracciabilità" della qualità è stata accolta favorevolmente dai consumatori degli Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Russia e Italia, dove il consorzio CNO ha presentato il suo programma di "Alta Qualità".
A spiegare le caratteristiche sensoriali degli oli assaggiati è stato l'italiano Rosario Franco - assaggiatore professionista di olio e panel leader. Il Dr Franco, ha illustrato agli intervenuti quali devono essere i più importanti indicatori della qualità dell'olio extravergine di oliva: la materia prima (le olive) e il tempo che intercorre tra la raccolta e spremitura, che non deve mai superare le 24 ore, in modo che il prodotto mantenga il sapore e gusto.
Altro fattore è quello legato all'indicazione, in etichetta, dell'origine delle olive. Fin'ora, i distributori di "olio di oliva indifferenziato", ha acquistato le olive o l'olio in Turchia, Tunisia, Spagna, Grecia, ha imbottigliato attaccandoci un'etichetta colorata, vendendo il prodotto come un prodotto tradizionale italiano.
Oggi, invece, occorre specificare l'origine delle olive, e "100% italiano" conferma che il paese che ha prodotto olive e olio sia sicuramente l'Italia. Questa opzione di certificazione è molto importante per le piccole aziende che, storicamente, producono alcuni capolavori del gusto.
Dr Antonio G. Lauro
venerdì 17 dicembre 2010
Silvano Ferri (FEDERD.O.P.) sugli oli a denominazione di origine: esaltata la tipicità con l'identità geografica in etichetta.
Etichettatura dell'Olio DOP Bruzio. Origine facilmente identificabile con l'indicazione del territorio di provenienza in etichetta |
L’indicazione del territorio attraverso la pubblicazione in etichetta della mappa o della cartina geografica del luogo di produzione quale leva straordinaria di differenziazione e competizione degli oli a denominazione di origine protetta.
La richiesta è di FederDOP Olio, la federazione dei consorzi di tutela dell’olio extravergine di oliva che, su suggerimento dei vertici dell'Unione Europea, ha chiesto al Mipaaf di rispondere in merito alla nota FEDERDOP che chiedeva di poter indicare, attraverso la pubblicazione in etichetta della mappa o della cartina geografica del luogo di produzione, la zona di origine dell'olio a denominazione di origine protetta.
La richiesta è di FederDOP Olio, la federazione dei consorzi di tutela dell’olio extravergine di oliva che, su suggerimento dei vertici dell'Unione Europea, ha chiesto al Mipaaf di rispondere in merito alla nota FEDERDOP che chiedeva di poter indicare, attraverso la pubblicazione in etichetta della mappa o della cartina geografica del luogo di produzione, la zona di origine dell'olio a denominazione di origine protetta.
“L'implementazione dell'area geografica in etichetta scaturisce dall’esigenza di agevolare gli acquisti del consumatore che così potrebbe individuare meglio il territorio di produzione dell’olio extra vergine di oliva Dop”, afferma il presidente di Federdop Silvano Ferri che aggiunge “spesso la denominazione delle Dop scaturisce dalla riproposizione di nomi legati alla storia o alla toponomastica di un determinato territorio che risultano poco conosciuti agli abitanti della stessa regione e non c’è da meravigliarsi se certe denominazioni risultino estranee anche ad altri consumatori in Italia, in Europa e al di fuori del territorio europeo”.
L’identificazione geografica sull’etichetta con la rappresentazione della zona o della regione dove si produce quel determinato olio extravergine di oliva viene sempre più richiesta da importatori e catene di distribuzione come elemento di rintracciabilità del luogo di origine. Questo accade soprattutto nel Nord America dove, per la carenza di questi riferimenti geografici, non sono andate a buon fine alcune transazioni commerciali.
L’identificazione geografica sull’etichetta con la rappresentazione della zona o della regione dove si produce quel determinato olio extravergine di oliva viene sempre più richiesta da importatori e catene di distribuzione come elemento di rintracciabilità del luogo di origine. Questo accade soprattutto nel Nord America dove, per la carenza di questi riferimenti geografici, non sono andate a buon fine alcune transazioni commerciali.
La risposta del Ministero delle Politiche Agricole, che ha accolto le richiese della Federazione DOP Olio, è una piena vittoria della FederDOP, dei produttori d'eccellenza delle Dop italiane dell'extravergine, ma soprattutto dei consumatori che, grazie ai chiarimenti inclusi nella nota ministeriale, avranno un modo in più per individuare "inequivocabilmente" l'esatta provenienza dell'olio DOP acquistato e così legare "indissolubilmente" l'olio al territorio che lo ha prodotto.
Dr Antonio G. Lauro
giovedì 16 dicembre 2010
La Giunta della Regione Calabria da l"OK" al Piano agricolo della Piana di Gioia Tauro.
Giunta Regione Calabria |
La Giunta regionale, su proposta del presidente Giuseppe Scopelliti e dell’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra, ha approvato un importante provvedimento per avviare, in forma organizzata e compartecipata, la strutturazione di un Piano di sviluppo agricolo innovativo per la Piana di Gioia Tauro, con particolare riferimento all’agrumicoltura ed all’olivicoltura, attraverso la costituzione di un Tavolo tecnico compartecipato.
Il Tavolo – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale -, costituito da tecnici e da esperti della materia in rappresentanza di tutti gli attori che a vario titolo operano sul territorio e che sarà coordinato dal dirigente generale del dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, avrà il compito di predisporre, in tempi strettissimi, uno strumento di programmazione indispensabile per consentire investimenti oculati e mirati alla reale risoluzione delle molteplici problematiche esistenti.
Il Governatore Scopelliti, l’assessore Trematerra e l’intera Giunta sono del parere che sussistono motivate ragioni che consentano, malgrado tutto, di ritenere ancora economicamente e socialmente valida l’agricoltura della Piana di Gioia Tauro per la quale, certamente, è necessario programmare una serie di interventi che mirino a migliorare radicalmente l’intero assetto produttivo ed organizzativo.
“Le problematiche agricole di tale importantissimo territorio – ha affermato Trematerra – vanno una volta per tutte affrontate con determinazione, mediante una programmazione scientifica attuale ed attenta, in quanto al comparto agricolo è legata la sopravvivenza di intere famiglie che trovano nella coltivazione della terra l’unico mezzo di sostentamento economico.
Molteplici sono, inoltre, i risvolti di carattere ambientale e paesaggistico connessi con le attività agricole che meritano altrettanta considerazione. La produzione agrumicola della Piana di Gioia Tauro – ha proseguito l’assessore regionale all’Agricoltura – è ormai commercialmente obsoleta ed il sistema agroindustriale, vanto fino ad alcuni anni fa della zona, non riesce più ad essere competitivo ed a remunerare dignitosamente i fattori di produzione. Pertanto, la problematica si ascrive ad aspetti prevalentemente strutturali, ormai cronicizzati, il cui recupero non è più rinviabile, anche in virtù della grande vocazione agricola dell’area. Anche per il settore olivicolo la situazione complessiva negli ultimi anni ha subito un progressivo peggioramento per molteplici cause (impianti obsoleti, condizioni climatiche e fitosanitarie non ottimali, livello tecnologico spesso inadeguato ecc.) che, associate ad una crisi congiunturale mondiale dell’olio di oliva, deprimono ulteriormente l’intero comparto. Si impone pertanto – ha evidenziato infine l’assessore Trematerra – una disamina più attenta della situazione agricola della Piana ed una valutazione più concreta delle minacce reali a cui questa potrebbe essere soggetta”.
La redazione.
martedì 14 dicembre 2010
L'olivicoltura protagonista alla ''Seconda Festa provinciale dell'agricoltura reggina''.
Uno sguardo particolare al legame col territorio, all’olivo Geracese ed al suo olio.
''Cinquant'anni e non li dimostra'' verrebbe da dire pensando ed assaggiando l'olio extravergine di oliva di qualita', la cui definizione legislativa nazionale compie mezzo secolo. In occasione di tale ricorrenza celebrata in questi mesi in tutta Italia, anche la provincia reggina vuole esserne testimone in un'area particolarmente vocata quale quella della locride. Venerdì 17 Dicembre 2010 alle ore 16,30, presso il settecentesco Palazzo Amaduri di Gioiosa Ionica, sede tra l'altro della biblioteca, dell’archivio storico comunale e dell’Ufficio Europa della Locride, l'Amministrazione comunale con il patrocinio dell'Assessorato all'agricoltura ed attività produttive della provincia di Reggio Calabria, organizza la tavola rotonda dedicata ai "primi" cinquant'anni dell'olio extravergine dal titolo "Olivicoltura e territorio: la sfida del futuro". Dopo i saluti del sindaco Mario Mazza, introdurrà i lavori l’assessore al ramo Domenico Calvi. “E’ importante – sostiene Calvi – riuscire a proporre al mondo olivicolo soluzioni innovative per il rilancio dell’olivicoltura in un contesto globalizzato e fitto di concorrenza spinta. Ciò è possibile non solo grazie alla qualità dell’olio ma anche alla capacità di stare al passo coi tempi ed agire in termini di produzioni rispettose dell’ambiente e legate al territorio ma soprattutto in termini di marketing integrato e mirato”. A dirimere la questione ed a parlare dello stato dell'arte e delle prospettive per l'olivicoltura comprensoriale sono stati chiamati due esperti del settore, Rosario Previtera ed Antonio G. Lauro, coordinati durante i lavori dal giornalista Ercole Macrì. Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo rurale, tratterà il tema dedicato alle denominazioni di origine e marketing integrato per lo sviluppo della filiera olivicolo/olearia alla luce della nuova definizione della politica agricola comunitaria. “E’ fondamentale – asserisce Previtera – riuscire a trovare spazi di mercato ancora esistenti tramite le denominazioni o laddove non sia possibile tramite le certificazioni quali quelle inerenti alla rintracciabilità o alla biodiversità e tramite contestuali azioni di marketing che esaltino il legame tra olio e territorio”. Antonio G. Lauro, analista sensoriale ed agronomo del Servizio Marketing dell'ARSSA illustrerà invece le peculiarità varietali dell'ecotipo di olivo locale "Geracese" e traccerà i profili sensoriali dell'olio monocultivar; a seguire infatti ampio spazio sarà dedicato alla degustazione guidata di olio monocultivar “Geracese” per il pubblico presente. “Un modo originale – sostiene Lauro - per accostare sia i consumatori che gli stessi produttori agli aspetti sensoriali ed organolettici, oltre che tecnici e scientifici, verso un approccio consapevole verso una varietà di olivo molto interessante e dalle buone prospettive”. A conclusione della tavola rotonda, sono previsti gli interventi programmati dei rappresentanti di categoria, cui seguirà il dibattito e le attese conclusioni tracciate dal Dr Antonio Scali - Assessore Provinciale Agricoltura.
''Cinquant'anni e non li dimostra'' verrebbe da dire pensando ed assaggiando l'olio extravergine di oliva di qualita', la cui definizione legislativa nazionale compie mezzo secolo. In occasione di tale ricorrenza celebrata in questi mesi in tutta Italia, anche la provincia reggina vuole esserne testimone in un'area particolarmente vocata quale quella della locride. Venerdì 17 Dicembre 2010 alle ore 16,30, presso il settecentesco Palazzo Amaduri di Gioiosa Ionica, sede tra l'altro della biblioteca, dell’archivio storico comunale e dell’Ufficio Europa della Locride, l'Amministrazione comunale con il patrocinio dell'Assessorato all'agricoltura ed attività produttive della provincia di Reggio Calabria, organizza la tavola rotonda dedicata ai "primi" cinquant'anni dell'olio extravergine dal titolo "Olivicoltura e territorio: la sfida del futuro". Dopo i saluti del sindaco Mario Mazza, introdurrà i lavori l’assessore al ramo Domenico Calvi. “E’ importante – sostiene Calvi – riuscire a proporre al mondo olivicolo soluzioni innovative per il rilancio dell’olivicoltura in un contesto globalizzato e fitto di concorrenza spinta. Ciò è possibile non solo grazie alla qualità dell’olio ma anche alla capacità di stare al passo coi tempi ed agire in termini di produzioni rispettose dell’ambiente e legate al territorio ma soprattutto in termini di marketing integrato e mirato”. A dirimere la questione ed a parlare dello stato dell'arte e delle prospettive per l'olivicoltura comprensoriale sono stati chiamati due esperti del settore, Rosario Previtera ed Antonio G. Lauro, coordinati durante i lavori dal giornalista Ercole Macrì. Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo rurale, tratterà il tema dedicato alle denominazioni di origine e marketing integrato per lo sviluppo della filiera olivicolo/olearia alla luce della nuova definizione della politica agricola comunitaria. “E’ fondamentale – asserisce Previtera – riuscire a trovare spazi di mercato ancora esistenti tramite le denominazioni o laddove non sia possibile tramite le certificazioni quali quelle inerenti alla rintracciabilità o alla biodiversità e tramite contestuali azioni di marketing che esaltino il legame tra olio e territorio”. Antonio G. Lauro, analista sensoriale ed agronomo del Servizio Marketing dell'ARSSA illustrerà invece le peculiarità varietali dell'ecotipo di olivo locale "Geracese" e traccerà i profili sensoriali dell'olio monocultivar; a seguire infatti ampio spazio sarà dedicato alla degustazione guidata di olio monocultivar “Geracese” per il pubblico presente. “Un modo originale – sostiene Lauro - per accostare sia i consumatori che gli stessi produttori agli aspetti sensoriali ed organolettici, oltre che tecnici e scientifici, verso un approccio consapevole verso una varietà di olivo molto interessante e dalle buone prospettive”. A conclusione della tavola rotonda, sono previsti gli interventi programmati dei rappresentanti di categoria, cui seguirà il dibattito e le attese conclusioni tracciate dal Dr Antonio Scali - Assessore Provinciale Agricoltura.
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