Un gruppo di ricercatori dell’University of Monastir (Tunisia) e della King Saud University di Riyadh (Arabia Saudita) guidati Mohamed Hammami, ha individuato come l’olio d’oliva, elemento base della dieta mediterranea, fosse in grado di ridurre anche i danni al fegato.
Dallo studio, pubblicato su Nutrition and Metabolism, si legge che gli studiosi sono giunti ai risultati dopo aver osservato l’effetto dell’olio d’oliva sul fegato di 80 topolini a cui era stata indotta epatotossicità tramite la somministrazione di alcuni erbicidi moderatamente tossici: “L’olio di oliva è un ingrediente fondamentale nella dieta mediterranea, e abbiamo sempre più che può avere grandi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattia coronarica, la prevenzione di alcune forme di cancro e la modifica delle risposte immunitarie e infiammatorie – spiega il Prof. Hammami responsabile di una linea di ricerca -. Grazie a questo studio si è dimostrato che tra tutti gli estratti dell'olio di oliva, la frazione idrofila sembra essere quella più efficace nel ridurre lo stress ossidativo indotto, il che indica che l'estratto idrofilo può esercitare un effetto diretto antiossidante sulle cellule epatiche".
Dallo studio, pubblicato su Nutrition and Metabolism, si legge che gli studiosi sono giunti ai risultati dopo aver osservato l’effetto dell’olio d’oliva sul fegato di 80 topolini a cui era stata indotta epatotossicità tramite la somministrazione di alcuni erbicidi moderatamente tossici: “L’olio di oliva è un ingrediente fondamentale nella dieta mediterranea, e abbiamo sempre più che può avere grandi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattia coronarica, la prevenzione di alcune forme di cancro e la modifica delle risposte immunitarie e infiammatorie – spiega il Prof. Hammami responsabile di una linea di ricerca -. Grazie a questo studio si è dimostrato che tra tutti gli estratti dell'olio di oliva, la frazione idrofila sembra essere quella più efficace nel ridurre lo stress ossidativo indotto, il che indica che l'estratto idrofilo può esercitare un effetto diretto antiossidante sulle cellule epatiche".
I ricercatori hanno diviso le cavie in 8 gruppi e le hanno esposte all'acido 2,4 D, diffuso erbicida tossico per il fegato, provocando danni epatici significativi in tutti gli esemplari.
Gli studiosi hanno poi somministrato agli animaletti diversi estratti dell’olio d’oliva, gruppo per gruppo: ed è emerso che in tutti i gruppi si registravano segni di miglioramento nella salute del fegato, ma che in particolare l’estratto idrofilo dell’olio si è dimostrata la sostanza più in grado di attivare gli enzimi antiossidanti e di diminuire i marker del danno epatico.
Gli studiosi hanno poi somministrato agli animaletti diversi estratti dell’olio d’oliva, gruppo per gruppo: ed è emerso che in tutti i gruppi si registravano segni di miglioramento nella salute del fegato, ma che in particolare l’estratto idrofilo dell’olio si è dimostrata la sostanza più in grado di attivare gli enzimi antiossidanti e di diminuire i marker del danno epatico.
Dr Antonio G. Lauro
Bibliografia.
A. Nakbi, W. Tayeb, A. Grissa, M. Issaoui, S. Dabbou, I. Chargui,M. Ellouz, A. Miled, M. Hammami. Effects of olive oil and its fractions on oxidative stress and the liver's fatty acid composition in 2,4-Dichlorophenoxyacetic acid- treated rats. Provisional abstract. Nutrition & Metabolism 2010, 7:80 doi:10.1186/1743-7075-7-80
Bibliografia.
A. Nakbi, W. Tayeb, A. Grissa, M. Issaoui, S. Dabbou, I. Chargui,M. Ellouz, A. Miled, M. Hammami. Effects of olive oil and its fractions on oxidative stress and the liver's fatty acid composition in 2,4-Dichlorophenoxyacetic acid- treated rats. Provisional abstract. Nutrition & Metabolism 2010, 7:80 doi:10.1186/1743-7075-7-80