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venerdì 25 luglio 2014

Breaking news: scoperte 250.000 tonnellate di ottimo extravergine.

Ma chi me lo fa fare...
OK, il messaggio è stato chiaro: 400 tonnellate di olio contraffatto. Lo ha scritto l'ANSA, lo hanno rilanciato le testate nazionali, regionali, locali, di quartiere, di palazzo, facebook, twitter, instagram... E se l'ho capito io, notoriamente lento di comprendonio, immagino lo abbiano ben capito tutti gli altri.
Ma come mai, cari amici dell'informazione del palazzo, del quartiere, di facebook, ecc., non scrivete la VERA notizia.

BREAKING NEWS: Scoperto, tra Calabria e Puglia, un traffico di circa 250.000 tonnellate di ottimo olio extravergine di oliva di elevata qualità. A spacciarlo, in confezioni di piccolo taglio, seri ed onesti produttori, ignari di quanto stesse accadendo e, quindi, in perfetta buona fede. Si pensa, dicono i bene informati, che una parte consistente di questo losco traffico (bottiglie di varia foggia, più o meno decorate) sia stato addirittura visto sugli scaffali gourmet di mezzo mondo, molto altro citato sulle grandi guide di settore e che una parte di esso abbia avuto pure il coraggio di trovare affermazioni ai concorsi oleari internazionali. State collegati, o come si dice adesso "stay tuned", per nuovi aggiornamenti.

di Antonio G. Lauro

Olivarama sul NYIOOC

La rivista spagnola Olivarama, pubblica nell'ultimo numero, un interessante approfondimento sul concorso oleario New York International Olive Oil Competition (NYIOOC) e sulle manifestazioni collaterali.
Buona lettura (in inglese e spagnolo) a partire dalla pagina 12.

giovedì 24 luglio 2014

L'olio che si mangia.

Spulciando sui tanti post di Facebook, ho avuto l'opportunità di venire a conoscenza di un post che rimandava ad una guida "innovativa" sull'extravergine toscano.
Già il titolo "L'OLIO CHE SI MANGIA", lascia intendere l'originalità della pubblicazione.
Non mi resta che leggerla e, perché no, recensirla in un prossimo post del blog.
Antonio G. Lauro

Ecco il post su FB:
Ci è voluto quasi un anno,
ma finalmente siamo riusciti a comporre la prima guida che parla dell'olio extra vergine di oliva toscano.
18 produttori di extra vergine di alta qualità abbinati a 18 grandi ristoratori vi introdurranno in un mondo gastronomico paradossalmente nuovo.
La guida uscirà venerdì 25 luglio in abbinamento gratuito con il quotidiano QN - LA NAZIONE nelle edicole dei comuni di Incisa, Reggello, Rignano, Greve, Pontassieve, Pelago, S. Casciano.
Per chi non abita in quelle zone ma è interessato comunque alla pubblicazione potete contattarci tramite mail:
marco.provinciali@superioradv.it
andrea.leonardi@superioradv.it


Questo un incipit 

mercoledì 23 luglio 2014

The Illusion of Choice

Questo grafico "The Illusion of Choice", ovvero "L'illusione della scelta", mostra che la maggior parte dei prodotti che acquistiamo sono controllati da poche aziende. 
Scopri i tuoi prodotti!

martedì 22 luglio 2014

Nuove prove sui reali benefici dell'olio da olive.

Mentre i benefici per la salute di una dieta mediterranea sono ben noti, è solo di recente che uno studio su larga scala ha dimostrato che l'olio da olive (sia l'olio extravergine d'oliva, sia il comune olio di oliva) riduce effettivamente i fattori di rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità in una popolazione mediterranea ad alto rischio cardiovascolare.
L'ampio studio europeo, condotto in Spagna su un gruppo di persone di età compresa tra i 55 e gli 80 anni, ha visto significativi miglioramenti nei fattori di rischio per i partecipanti che consumano olio di oliva (meglio se olio extravergine) su base quotidiana.
La ricerca pubblicata sulla rivista BMC Medicine ha esaminato 7.216 pazienti, tra uomini e donne,  ad alto rischio di contrarre malattie cardiovascolari.
E' stato trovato che il gruppo di controllo, con diete integrate con olio extravergine di oliva e noci, ha avuto una riduzione del 30 per cento nelle malattie cardiovascolari dopo un periodo di cinque anni.
Lo studio è stato condotto da un team diretto dalla Dottoressa Marta Guasch-Ferre, ricercatore epidemiologo nutrizionale presso l'Unità di Nutrizione Umana della Rovira i Virgili University in Spagna.
"E' la prima volta che è stato dimostrato che l'olio da olive, nelle persone ad alto rischio di malattie cardiovascolari, potrebbe prevenirne le malattie. Esistono alcuni studi che hanno dimostrato che l'olio da olive è buono per le malattie cardiovascolari, ma questo è il primo studio che dimostra che è ottimo per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari".
Continua la Guasch-Ferre, affermando che "L'olio da olive contiene composti chiamati fitosteroli, che hanno mostrato di avere un effetto positivo anche in piccole porzioni. Questi composti, prima molto comuni nelle diete, sono oggi meno comuni nelle diete moderne occidentali. Abbiamo individuato che, per ogni aumento di 10 grammi al giorno nel consumo di olio extravergine di oliva, vi è stata una riduzione del 10 per cento del rischio di malattie cardiovascolari. Al contrario, il consumo di olio d'oliva "comune" non era significativamente associato alla malattia ed alla e mortalità cardiovascolare. In sintesi, abbiamo scoperto che un maggiore consumo di olio di oliva totale, soprattutto di olio extravergine di oliva, è associato ad una riduzione delle malattie cardiovascolari ed a un ridotto rischio di mortalità, in una popolazione anziana del Mediterraneo, ad alto rischio cardiovascolare. I nostri risultati sottolineano il consumo di olio d'oliva come uno dei componenti chiave della Dieta Mediterranea, per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Infatti, l'olio da olive, dovrebbe essere incluso in una dieta equilibrata che comprenda tutti i tipi di alimenti, tra cui frutta, verdura, vino, legumi e pesce".
Di Antonio G. Lauro

Bibliografia:
Guasch-Ferré et al.: Olive oil intake and risk of cardiovascular disease and mortality in the PREDIMED Study. BMC Medicine 2014, 12:78 doi:10.1186/1741-7015-12-78. Licensee BioMed Central Ltd.

venerdì 18 luglio 2014

La qualità dell'olio a Civitella C.

Il Ristorante "Il Ritrovo d'Abruzzo" in collaborazione con L’Associazione culturale Art Abruzzo FOOdies di Navelli organizzano un mini corso di degustazione dell’olio dal titolo: "IMPARIAMO A RICONOSCERE I VALORI E LA QUALITA’ DI UN BUON OLIO".
L'incontro, si terrà il 30 luglio 2014 ore 16:00 presso il Ristorante "Il Ritrovo d'Abruzzo" di Contrada Bosco, 16 - località Vestea, 65010 Civitella Casanova.
Nel corse della lezione, saranno trattati i seguenti temi:
- La Qualità dell’Olio;
- Analisi organolettica dell’Olio e parametri chimici;
- Influenza delle variabili agronomiche e tecnologiche sulle caratteristiche chimiche e organolettiche dell’olio;
- Cenni su processi di trasformazione.
Seguirà una cena didattica.
Iscrizione obbligatoria entro il 20/06/2014, costo del corso € 57,00
Per info e prenotazioni:
Associazione Art Abruzzo Foodies: 0862-959447
Isabella 373 5280457
Francesca 338 3997221

giovedì 17 luglio 2014

Come scivolare su di una buccia di banana.

Non cucinate con l'olio di oliva!
Ad affermarlo non è uno spot esplicito e diretto concepito da qualche copywriter a favore di produttori di burro o di olio da seme, quanto una ricerca scientifica condotta in Inghilterra e della durata di 15 anni.
Certo, in questo travagliato settore oleario si sentiva proprio la mancanza di una nuova provocazione, di un nuovo attacco verso il "Re dei Grassi".
A servirla su di un piatto d'argento, i tabloid inglesi "Daily Mail" e "The Telegraph".
Mangiare banane acerbe, non mangiare purè, non cucinare con olio d'oliva, per una dieta sana.
Questo, in sintesi, il titolo dell'articolo pubblicato sui giornali on-line britannici e che richiama quanto affermato dal professore di biochimica Rodney Bilton, che ha lavorato per 15 anni alla ricerca di una dieta sana, basata su prove scientifiche. Premesso che non ho nulla di personale contro le banane, frutta anche gradevole, ma la cui coltivazione porta con se inenarrabili atrocità (ma questa è un'altra storia), ne contro il puré di patate (che non amo particolarmente), ma che per una dieta sana occorra evitare la cottura con un generico "olio d'oliva", questo no, non posso farlo passare.
Senza scomodare fior fiori di ricercatori (il web ne è pieno, basta informarsi), o citare studi epidemiologici attendibili, a prima vista la ricerca inglese sembra fare il paio con l'etichetta a "semaforo" (opera emerita anche questa, dei "soliti" inglesi) da apporre sui prodotti alimentari e che assegna il colore rosso (pericolo) all'olio di oliva. Certo, è consolante (in parte), quanto dichiarato dal professor Bilton che consiglia di mangiare "olive e olio extravergine di oliva solo a crudo nelle insalate, piuttosto che nella cottura", ma è ben poca cosa paragonato al consiglio di "friggere come fanno i cinesi, con olio di oliva e acqua, per evitare il riscaldamento dell'olio e la conseguente produzione di sostanze chimiche tossiche".
Non entro in merito agli altri risultati della ricerca (non schiacciare le patate, bere acqua per ridurre il mal di schiena, diffidare dal tofu, nutrirsi come i Masai, il pericolo dei frullati), lascio volentieri ad altri questo compito, ma la mia perplessità è legittima: ho (abbiamo) forse sbagliato tutto? Io non credo, voi?
di Antonio G. Lauro

Don't cook with olive oil!
A suggest that comes from a British research, readily taken up by the tabloids. Extra virgin only for salads and for cooking? "Fry as do the Chinese, with olive oil and water"
The British research seemes a spot for butter or seed oil and a new attack on the "King of Fat": the extra virgin olive oil.
The British tabloid "Daily Mail" and "The Telegraph" published the results of this study: eating unripe bananas, mashed not eat, do not cook with olive oil, for a healthy diet.
This, in short, the title of the article published in the newspapers on-line that draws the British and what was said by biochemistry professor Rodney Bilton, who has worked for 15 years in search of a healthy diet, based on scientific evidence.
I don't hate bananas, fruit also nice, but the cultivation of which brings with it untold atrocities (but that's another story), I compared the mashed potatoes (which I do not particularly like), but that for a healthy diet should avoid cooking with a generic "olive oil", no, I can not get through.
Sure, it's comforting (in part), as stated by Professor Bilton that recommend eating "olives and extra virgin olive oil only raw in salads rather than in the kitchen," but it is a very small thing compared to the advice to "fry as they do the Chinese, with olive oil and water, to avoid the heating of the oil and the consequent production of toxic chemicals."
Not later than for the other search results (do not mash the potatoes, drink water to reduce back pain, be wary of tofu, eat like the Masai, the danger of smoothies), I willingly leave to others the task, but my concern is legitimate: I (we) probably got it all wrong? I do not believe, you?

by Antonio G. Lauro

venerdì 11 luglio 2014

Olivinus (Argentina) conclude la serie dei concorsi oleari internazionali.

L'anno dei concorsi oleari internazionali sta per concludersi, pieno zeppo di soddisfazioni per la nostra penisola olivicola.
A testimonianza di questo le molte affermazioni dei nostri extravergine nei concorsi sparsi per il mondo, che hanno consentito di riportare saldamente in casa Italia la supremazia qualitativa sull'extravergine mondiale.
Last but not least, ossia ultimo ma non meno importante tra questi, il concorso in America Latina OLIVINUS. La competizione, che si svolge da nove anni nella città olivicola per eccellenza dell'Argentina, Mendoza, impegnerà sul finire di agosto una giuria internazionale di assaggiatori guidati, anche quest'anno, dal capo panel internazionale Antonio G. Lauro dell'ARSAC della Regione Calabria.
A leggere il comunicato stampa del direttore Raul Castellani, ci si sorprende nell'apprendere che anche quest'anno la manifestazione presenti numeri da capogiro. Oltre 21 i paesi che hanno già inviato i propri campioni di extravergine e quasi 500 gli oli già giunti in terra argentina.
A questo punto non resta che attendere i giorni del concorso per conoscere le eccellenze mondiali dell'alta qualità olearia e, attraverso la speciale classifica mondiale degli oli vincitori ai concorsi, conoscere il Best EVOO 2014.

Per facilitare le iscrizioni al concorso, si allega la lettera di invito:
OLIVINUS 2014 - OLIVINUS NIÑOS
Il più importante concorso mondiale sull'olio extravergine di oliva
Inviate i vostri campioni il più presto possibile
Mendoza – Argentina WEB: www.olivinus.com.ar
Rif.: OLIVINUS 2014, il Vostro Olio Extra Vergine di Oliva non dovrebbe mancare all'evento. Il più importante concorso mondiale di olio extravergine di oliva.
Oggi, come negli ultimi 4 anni, OLIVINUS è il più importante concorso sull’Olio Extravergine di Oliva nel mondo. Sono già pervenuti alla nostra organizzazione campioni da 21 paesi e, grazie a questi invii, pensiamo che quest’anno il numero totale di campioni supererà quello di 505 ottenuto del 2013.
Allo stato attuale, dopo 9 anni di concorso raccontato dai media di tutto il mondo, la fama del concorso è ben nota a tutti, grazie alle esclusive procedure concorsuali ed alla qualità e l'esperienza dei suoi giudici assaggiatori che hanno trasformato Olivinus in uno dei più seri ed attendibili concorsi oleari internazionali. Non perdete l'opportunità di inviare i vostri campioni al concorso.
OLIVINUS:
- rilascia medaglie e diplomi a tutti gli oli premiati;
- rilascia i bollini ai vincitori “Gold Great Prestige” (più di 86 punti su 100);
- pubblica il libro "The Best Extra Olive Oil of the World" in inglese e spagnolo;
- invia il libro contente le informazioni sui vincitori agli importatori mondiali;
- pubblica in internet la fotografia degli oli extravergine di oliva vincitori;
- invia su richiesta le informazioni redatte dalla giuria;
- gli extravergine vincitori riceveranno punti importanti nella classifica mondiale.

Inoltre, OLIVINUS è l'unico concorso con una doppia giuria. Oltre a quella formata da adulti (OLIVINUS), presenta una sezione del concorso (OLIVINUS NIÑOS 7-14 anni), che premia in base a criteri propri dei bambini.

Come iscriversi:
Inviare le informazioni sulla quantità di prodotti che si desidera iscrivere al concorso a: info@olivinus.com.ar
La fattura sarà inviata via e-mail, con allegate le modalità di pagamento (www.olivinus.com.ar) e, inoltre, sarà consigliato il modo in cui i campioni possono essere spediti in modo sicuro dai diversi paesi.

Modulo d'iscrizione:
Disponibile sul sito www.olivinus.com.ar
I campioni devono essere inviati prima del 28 luglio 2014 (termine per l’Italia)
Chiusura della ricezione dei campioni in Mendoza: 20 agosto 2014

IL DIRETTORE GENERALE: Ing. Raúl C. Castellani
IL CAPO PANEL: Dr. Agronomo Antonio Giuseppe Lauro

di Andrea Lauman

giovedì 10 luglio 2014

Musei dell'olivo e dell'olio: a Sparta (Grecia) sorprende.

Molti in giro per il mondo olivicolo le sezioni museali dedicate all'olivo ed all'olio da olive (vedi link).
Tanti in Italia e Spagna, come facilmente prevedibile, tanti anche nell'altra regione olivicola internazionale, la Grecia. Tra questi, da raccomandare la visita al "Museo dell'Olivo e dell'Olio d'oliva greco" situato a Sparta, nel Peloponneso. Qui si viene trasportati direttamente all'interno della cultura, storia e tecnologia della produzione di olio da olive nel regno greco. Un tuffo nel passato, dalla preistoria agli inizi del 20° secolo. L'obiettivo del Museo è quello di evidenziare il rapporto tra l'olivicoltura e l'identità del paese e, più in generale, del bacino del Mediterraneo.
Qui, l'olivo e l'olio da olive, sono presentati da diverse angolazioni: economica, nutrizionale, religiosa, artistica e tecnologica.
Il Museo, inoltre, offre l'opportunità, ai visitatori, di osservare da vicino le prime testimonianze sulla presenza dell'olivo e la produzione dell'olio d'oliva in Grecia: rarissime foglie d'olivo fossilizzate (datate 50.000-60.000 anni), provenienti dall'isola di Santorini; repliche di tavole con scrittura micenea del tipo Lineare B del XIV/XII secolo a. C., con le prime testimonianze scritte sull'olivo e l'olio da olive.
Per ciascun periodo storico l'allestimento museale vi farà scoprire il contributo della olivo e dell'olio nell'economia e nella vita quotidiana: alimentazione, cura del corpo, ma anche ora impieghi oramai obsoleti, come l'illuminazione.
Si potrà osservare anche come l'olivo acquista una dimensione simbolica nella mitologia, la religione, gli usi e i costumi del popolo greco.

Fonte e foto: oliveoilmarket.eu

martedì 8 luglio 2014

Coriandolo, Coriander, Cilantro, Coriandre... Tanti modi di dire "disgusto".

Dal 2010, anno di avvio del concorso oleario internazionale TerraOlivo, frequento con assiduità il paese d'Israele.
Di questa regione amo tante cose, tra cui ovviamente la cucina. Ma questo "amore", non sempre è corrisposto, o meglio, lo stesso impeto che metto nell'esaltarne alcuni cibi (insalate, hummus, falafel, shawarma, mejadra), diventa odio vero e proprio quando a questi viene aggiunta una particolare erba aromatica: il coriandolo. 
Ebbene si, "I hate cilantro", cioè "Io odio il coriandolo", inteso come spezia, come recita un sito web dedicato.
Già citato nel Vecchio Testamento, il coriandolo (Coriandrum sativum L.), veniva impiegato soprattutto per le virtù aromatiche che le sue foglie conferivano alle diverse pietanze, ma anche in medicina è stato sempre considerato un buon rimedio naturale contro le coliche addominali, difficoltà digestive e gonfiore.
Ma per arrivare a riconoscere da cosa derivasse questo odio, documentato abbondantemente in letteratura e condiviso da una larga parte della popolazione mondiale, ho avuto bisogno di tanto, troppo, tempo.
Occupandomi di analisi sensoriale, ho provato ad "isolare" il problema.
Inizialmente credevo tutto dipendesse dalla clorazione eccessiva dell'acqua di lavaggio o da residui di sapone e sentori metallici nelle stoviglie, poi rilevavo muffe nelle insalate o nel cous cous, fino ad arrivare ad attribuire agli insetti (cimice) e quindi all'inquinamento del prodotto la sgradevolezza gustativa delle pietanze.
Di contro, gli amici, ne decantavano l'aroma pungente, l'amaro ed il fragrante sapore speziato ed agrumato che sapeva aggiungere ai cibi.
Individuata la pianta, simile al prezzemolo per la forma delle foglioline, con cui ne condivide la famiglia botanica, si passa alla fase due: la ricerca bibliografica.
Scopro così che sulla rivista Flavours, e su diversi articolo italiani che rilanciano la notizia, di essere in buona compagnia e che la sensazione di disgusto verso il coriandolo fresco varia a seconda dei diversi gruppi etnici. In effetti, ben il 17% degli Europei non lo sopporta, o meglio non sopportano quel sapore forte e pungente di "cimice" che anche l'etimo tradisce.
Infatti, Coriandrum è una parola latina che ha le sue radici nella parola greca corys o korios (cimice) seguita dal suffisso -ander (somigliante), in riferimento alla supposta somiglianza dell'odore emanato dalla pianta spremendo o sfregando le foglie.
Continuo la ricerca spostando l'attenzione verso la chimica e individuo, in letteratura, quali siano le molecole che caratterizzano il coriandolo fresco. Sono molecole che appartengono alla famiglia delle aldeidi insature come l’E-(2)-decenale, lo Z-(2)-decenale e l’E-(2)-dodecenale. In particolare l’E-(2)-decenale ha un odore particolarmente disgustoso, che viene emesso come sostanza repellente da alcuni insetti, da qui l'etimo.
Apprendo, inoltre, che questo "odio", che condivido col 17% della popolazione, ha anche possibili origini genetiche. Sia il gene OR6A2, sia alcuni recettori dell’olfatto e del gusto codificati dai geni TRPA1, GNAT3 e TAS2R50, sono responsabili della diversa sensibilità al coriandolo. 
Cosa fare adesso?
Scoperta questa "naturale" avversione non resta che di armarsi di buona volontà e di un aggiornato traduttore multilingue in modo da poter chiedere, prima di ogni pasto: senza coriandolo, please!
di Antonio G. Lauro

Bibliografia:
Dario Bressanini. Il Coriandolo che divide. www.lescienze.it
Lara Rossi. Coriandolo: genetica di un sapore insopportabile. www.zanichelli.it

lunedì 7 luglio 2014

TerraOlivo: i diplomi scaricabili in rete.

Terminato da poche settimane il TerraOlivo Gerusalemme - Mediterranean International Olive Oil Competition - 2014, ultimo atto del protocollo concorsuale è la presentazione della lista ufficiale dei vincitori del concorso.
Da pochi giorni sul sito ufficiale di TerraOlivo (www.terraolivo.org), è stata pubblicata la lista dei vincitori del premio oleario internazionale. In linea con quanto già accaduto l'anno scorso, nella sezione TerraOlivo Award (http://www.terraolivo.org/_EN/2014.php) sono pubblicati, distinti per categoria (Special Awards, Gran Prestige Gold, Prestige Gold e Gold), i diplomi rilasciati alle aziende vincitrici, realizzati in formato PDF, da scaricare e stampare direttamente dal computer.Per informazioni:
www.terraolivo.org
http://www.terraolivo.org/_EN/2014.php
primolio.blogspot.com

La Calabria dell'olio punta sull'IGP regionale.

In tanti, troppi, ci hanno scritto e ricamato sopra, a torto o ragione, e c'è chi ne ha preso spunto per comporre poemi, individuando dietrologie varie. C'è, infine, chi ha offeso l'operato - in buona fede - di chi, da 5 anni, ha lavorato a questo progetto, dimentico che si trattava di produttore tra produttori. Ma ci consola sapere che in tutto questo bailamme vi è un punto fermo, gli olivicoltori. La loro voce, quella dei produttori veri e seri, impegnati ogni giorno a dar vita alle eccellenze olearie calabresi, i VERI (ed unici) stakeholder, la sentiremo domani 9 luglio, direttamente e senza intermediazione mediatica alcuna (scusate il gioco di parole). Ci si vede li...

Articolo originario
La Calabria dell'olio extravergine di eccellenza punta tutto sul riconoscimento europeo dell'IGP regionale.
Dopo mesi di lavori incrociati, presentazioni, modifiche ed aggiustamenti, giunge alla sua stesura definitiva la documentazione relativa alla concessione, da parte del MIPAAF e della UE, del riconoscimento di tipicità.
Il traguardo della pubblica audizione sull'IGP Olio di Calabria, fortemente voluto dalla base produttiva regionale e supportato dall'intero Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, con in testa l'Assessore Trematerra, il suo Dirigente Generale Zimbalatti ed il Dirigente Giovinazzo, segna un primo passo verso l'ambito riconoscimento.
Simbolico il luogo previsto per l'incontro, il Centro di Ricerca Nazionale sull'Olivicoltura e l'Industria Olearia (CRA-OLI) di Rende (CS), sede nazionale del massimo organismo di ricerca nel settore olivicolo/elaiotecnico.
Appuntamento fissato per il 9 luglio 2014, dalle ore 17.30, presso la Sala Conferenze del CRA-OLI in Contrada Li Rocchi di Rende (CS), dove saranno presenti i funzionari del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), i vertici dell'agricoltura della Regione Calabria ed i membri del Comitato Promotore IGP Olio di Calabria.


sabato 5 luglio 2014

Tamìa: la Tuscia bella e buona.

L’Azienda Agricola, fondata nel 1928 dai fratelli Sergio e Sante Delle Monache, era dedita alla zootecnia, alla coltura di varie qualità di ortaggi e principalmente all'olivicoltura, con un'attenzione particolare alla ricerca di nuove tecniche di coltivazione, potatura e concimazione, per le quali si avvaleva della collaborazione di diversi esperti ed istituti di ricerca.
I terreni, ubicati nel cuore del territorio che fu dell'antico popolo Etrusco - la Tuscia - negli anni sessanta si orientarono verso l'olivicoltura, fino ad intraprendere, alla fine degli anni novanta, il processo di conversione al biologico.
Nel 2012 l'Azienda Agricola "Sergio Delle Monache" viene definitivamente rilanciata e con essa tutto il suo patrimonio, fatto di storia, passione, tradizioni, cultura, sperimentazioni, svolte biologiche e prodotti d'eccellenza con la nascita dell'olio extravergine di oliva Tamìa.
Oggi, tra gli oltre 2.500 Olivi in parte secolari, troviamo le varietà più diffuse nella Tuscia (Canino, Frantoio e Leccino), altre al Moraiolo e Maurino che, sapientemente uniti nelle giuste proporzioni, danno vita ad un Olio Extravergine di Oliva dal gusto ricco e unico.
L'eccellenza di questa azienda viene certificata dalle affermazioni, in campo internazionali, ai vari concorsi oleari. Non ultimo quello di Gerusalemme (TerraOlivo 2014), dove l'azienda è stata premiata per la qualità dell'olio Tamìa Green Organic (medaglia Prestige Gold) e per il design innovativo espresso (Best Packaging Design). 

La degustazione:
Livello medio di fruttato e livello medio di amaro e piccante con sensazioni prevalenti di foglia e leggeri sentori di pomodoro verde e mandorla fresca in chiusura.
Dal sapore erbaceo, con sensazioni di piccante e di amari di alta intensità.
In abbinamento ottimo con bruschette, frittate, frittura di carne rossa, insalate ceci o fagioli, marinate di carne rossa o pesce spada, verdure gratinate, funghi porcini alla brace, zuppe e risotti.

Per informazioni:

Società Agricola Sergio Delle Monache s.r.l.
Località Ucciano snc
01019 Vetralla (VT) - Italy
tel. +39 0761 1768270
fax. +39 0761 1768260
info@oliotamia.com
www.oliotamia.com

venerdì 4 luglio 2014

Calabria, terra di grandi extravergine.

Tra le lussureggianti colline pede aspromontane di Solano Inferiore di Bagnara Calabra, nasce sul finire degli anni ottanta, grazie alla passione tramandata dal padre Domenico, l’Olearia Fratelli Vizzari.
Un’ azienda giovane e dinamica che unendo antiche tradizioni, qualità ed innovazione tecnologica, ha saputo produrre un olio di qualità superiore che racchiude in se la bontà ed i sapori tipici del territorio calabrese.
L’Azienda coltiva circa 20.000 piante di olivo, distribuite in differenti territori, che spaziano dai terreni coltivati a Maierato, antico feudo baronale dove si produceva olio sin dal 1700 a quelli di Solano Inferiore, località collinare posta alle pendici dell’Aspromonte ed affacciata sull’incantevole Stretto di Messina, posto magico ed unico al mondo, da cui i maestosi olivi secolari godono del profumo del mare e di un clima mite e lussureggiante.
Oltre alla produzione di Olio di Oliva Vergine, ed Olio Extra Vergine di Oliva, fiore all’occhiello dell’Azienda è la produzione dell’Olio Extra Vergine di Oliva Biologico, imbottigliato con etichetta “Antico Borgo”, con il quale l’Azienda è stata premiata al concorso “TerraOlivo International Mediterranean Olive Oil Competition” svoltosi a Gerusalemme, dove per la categoria “Best of Calabria TerraOlivo 2014” ha ricevuto il massimo riconoscimento.

La degustazione:
L’olio extravergine biologico Antico Borgo si caratterizza all'olfatto per un fruttato di lieve intensità che ricorda le olive colte al giusto momento di maturazione. Ancora gradevoli i complessi sentori di frutti maturi e foglia di olivo, persistenti, completati da percezioni di mandorla fresca. Al gusto è intenso ed armonico, deciso ed equilibrato allo stesso tempo, poco amaro e piccante con sentori finali di frutta secca e frutta matura.
E' eccezionale utilizzato a crudo in tutti i piatti tipici della cucina mediterranea. Lo consigliamo su antipasti di crostacei, zuppe di legumi, pesci al forno o al cartoccio e per insaporire carni rosse.

Per informazioni:
OLEARIA F.LLI VIZZARI S.A.S.
Contrada Cocuzzo.
89011 Solano di Bagnara Calabra (RC)
Tel/Fax: +39.0966.335079

giovedì 3 luglio 2014

La Calabria dell'olio che non delude mai.

A ridosso dei verdi monti della Sila piccola, nel comune di Tiriolo, dove è facile venir catturati dal fascino delle antiche viuzze che portano ai ruderi del castello Angioino soprastante l’intero borgo, incastonato tra la montagna ed il golfo di Squillace, nasce l’Oleificio Torchia.
Avviato nel 1959 da Federico Torchia, partendo da un frantoio a presse, oggi l’oleificio è una grossa realtà imprenditoriale all'avanguardia, capace di controllare tutta la filiera olivicolo-olearia. Dall'anno di nascita dell’oleificio, ad oggi, molto è cambiato ma invariato è rimasto l’obiettivo principale dell’azienda: realizzare un prodotto eccellente che riesca a soddisfare le sempre più esigenti richieste dei consumatori. Immutata, perché risultata vincente, è quindi la filosofia aziendale, orientata a rispondere con flessibilità e disponibilità alle esigenze dei clienti, al rispetto della natura, ad una visione aperta e lungimirante proiettata ad una continua crescita e all'innovazione tecnologica. A gestire l'azienda ed il frantoio ci sono i figli del fondatore, Tommaso e Giuseppe, coadiuvati dagli altri familiari, impegnati sia nella coltivazione dei terreni che nelle successive fasi produttive. Gli oliveti sono distribuiti tra i comuni di Tiriolo e Catanzaro e la Cultivar prevalente è la Carolea. L’azienda è anche impegnata in iniziative didattiche rivolte a scolaresche e turisti.
A dimostrazione dell'elevato impegno verso la qualità, l'Oleificio Torchia si è distinto, negli ultimo anni, anche nei concorsi a livello mondiale. Ne sono prova i tanti riconoscimenti avuti nel 2013 e, in particolare, il recentissimo Best of Calabria TerraOlivo 2014 conquistato dall'azienda nel concorso oleario internazionale TerraOlivo Gerusalemme.

La degustazione:
L’extravergine dell’Oleificio Torchia, si rivela al naso con un fruttato medio di olive raccolte al giusto momento di maturazione. Netto e fragrante all'olfatto, rivela una buona trama erbacea (erba di campo e foglia di olivo), di frutta acerba (mela) e sentori di pomodoro maturo, che ne esaltano il bouquet delicato ed armonico. Alta la scorrevolezza al palato, al gusto si caratterizza per i toni equilibrati di dolce, amaro e piccante, con percezioni di mandorla amara, mallo di noce e carciofo in chiusura.
Per informazioni:
Oleificio Torchia F.
di Tommaso Torchia e F.lli
Piazza IV Novembre, 47
88056 Tiriolo (CZ)
Tel. e Fax: +39 0961 991698
www.oleificiotorchia.com
e-mail: info@oleificiotorchia.com

mercoledì 2 luglio 2014

Il Cavallino, un extravergine toscano dalla tempra forte.

I Salvadori de "Il Cavallino" nascono a Montescudaio, un piccolo borgo collinare a pochi chilometri dal mare di Cecina, dove, boschi, vigne ed oliveti danno il benvenuto a chi vi si avvicina.
Con il passare del tempo la proprietà si è ingrandita e gli alberi sono scesi giù a valle, sino a coprire una buona parte della campagna delimitata dalle località di Montescudaio, Bibbona e Cecina.
Pur avendo una produzione limitata l'Olio Extra Vergine "Il Cavallino" ha ammiratori in tutto il mondo, visto che ogni anno, i turisti che lo provano sulle tavole delle nostre zone, lo portano con sé come souvenir della Toscana.
Ma l'anima de Il Cavallino è lei, Romina Salvadori, che si presenta così:
"Salve, sono Romina, e con l'aiuto indispensabile della mia famiglia produco olio extravergine d'oliva in quel di Bibbona, sul magnifico litorale toscano a sud di Livorno. Noi, famiglia Salvadori abbiamo fatto dell'olio extravergine d'oliva il nostro modo di vivere, di concepire la vita e suoi ritmi, prima ancora di considerarlo il nostro lavoro. E non potevamo che fare Olio extravergine d'oliva in una zona che ha tradizioni secolari nella olivicoltura. Mio padre Franco, nell'immediato dopoguerra ha dato impulso alla tradizione di famiglia, ponendo le basi di quella che oggi è considerata un fiore all'occhiello del variegato panorama oleario toscano. Penso che già nel cognome di famiglia ci sia il nostro destino, come persone, come imprenditori. A noi piace immaginarci come i salvatori, i continuatori di una tradizione che si perde nei secoli. Da un crogiolo di esperienza, di razze, di eventi succedutisi nei secoli, abbiamo ricevuto in dono un terroir meraviglioso, votato come pochi a coltivare l'ulivo. Dagli Etrusci, ai Romani, all'alto Medio Evo con una forte ed influente presenza dei Templari, alle nobili famiglie che su questo lembo di Toscana esercitavano la Signoria, tutto ha concorso a disegnare questo terroir.
Oggi tocca a me l'importante compito, di continuare a preservare, migliorare, implementare una tradizione che deve essere salvaguardata. Siamo coinvolti, la mia famiglia ed io, nella produzione olio extravergine di altissima qualità, convinti che questo sia il miglior modo per onorare e perpetuare la tradizione che questo terroir ha insita da secoli".
L'azienda, per esaltare le caratteristiche dei propri extravergine, ha un moderno frantoio aziendale, che ha sostituito il vecchio frantoio, al solo scopo di ricercare una ancora maggior qualità e rendere "unico" l'extravergine prodotto.
Una unicità premiata ripetutamente nei concorsi oleari internazionali e che quest'anno ha avuto il suo "Top" con l'affermazione al TerraOlivo International Jerusalem conquistando - tra gli oltre 80 oli italiani in gara, il TerraOlivo Best of Italy 2014, con l'Olio Extravergine di Oliva "Il Cavallino" Special Edition, Varietà Leccio del Corno.

La degustazione:
Sapore: fruttato medio che ricorda il carciofo fresco e le erbe di campo, foglia di fico con note di nocciola. L’amaro e il piccante sono moderati ed in perfetto equilibrio.
Per apprezzarne le caratteristiche è adatto al condimento: con crudité di verdure, insalate, zuppa frantoiana, pappa col pomodoro, pesce pregiato al forno, o carne alla griglia, petto di anatra al forno, ottimo sulle verdure al vapore e dolci al cioccolato.

Per maggiori informazioni:
Azienda Agricola Il Cavallino
Via Paratino 43 - Loc. Case Sparse
57020 Bibbona (LI)
Tel. +39 0586 677383
Tel. +39.335.7629329
Fax +39 0586 677120

Willow Creek: un extravergine dal Sud Africa con un cuore tutto italiano.

Tra le grandi affermazioni di TerraOlivo 2014, o sarebbe meglio dire tra i grandi oli in concorso nella manifestazione di quest'anno, un olio ha fortemente sorpreso la giuria: il Directors' Reserve della società sudafricana Willow Creek. Si tratta di un extravergine di alto lignaggio, cui va stretta la seppur prestigiosa medaglia Gran Prestige Gold assegnata in Israele.
In Sudafrica l’olivicoltura è in costante crescita sia per le olive da mensa che per quelle da olio. Ogni anno vengono impiantati nuovi olivi e si calcola che le aziende olivicole si sviluppino ad un tasso annuo del 20% raddoppiando in dimensioni ogni quattro-cinque anni. Una produzione annua di 1.200 tonnellate di olio può sembrare insignificante se confrontata con i volumi di Spagna e Italia, ma è sufficiente a soddisfare il 20% del fabbisogno interno.
La maggior parte degli uliveti è situata nella regione di Western Cape che vanta un clima temperato mediterraneo, ideale per questa coltura. L’elevata disponibilità di manodopera fa sì che la raccolta avvenga manualmente, o attraverso moderne scavallatrici meccaniche e pertanto le olive arrivano al frantoio intatte e per nulla danneggiate.
I consumi annui di olio d’oliva hanno superato i 3,5 milioni di litri, con una domanda interna che aumenta intorno al 20% l’anno per l’olio e al 10% per le olive.
Questa moderna olivicoltura esprime molte eccellenze, tra le quali quest'extravergine premiato in Terra Santa.  E' un olio differente, che si fa notare per le unicità degustative dovute all'ambiente particolare e alle cultivar dominanti di questo blend sudafricano: Coratina e Frantoio. Ma di "Italiano", quest'olio non ha solo l'origine di queste varietà di olivo, bensì vanta nella produzione in frantoio, della collaborazione di un esperto tecnico italiano. Si tratta di Ugo Ametta - pugliese del foggiano - un "ragazzo" del '63, ma frantoiano da una vita. Ugo, raccogliendo i frutti del lavoro e la passione del padre e del nonno, si occupa a tempo pieno del frantoio di famiglia; curioso per natura e per migliorare il proprio bagaglio culturale, ha frequentato corsi per assaggiatori di olio e negli ultimi anni ha ripreso a studiare Scienze e Tecnologie Alimentari. Ma per Ugo, la passione per il frantoio va sopra ogni cosa, e giunge fino al punto di non disdegnare collaborazioni estere. E così, grazie alle differenti epoche di raccolta delle olive nell'emisfero Sud del mondo (aprile/giugno), rispetto al nostro "Nord", raddoppia la propria attività di frantoiano.
Eccolo allora in prima linea alla Willow Creek Estate, a guidare il più grande impianto oleario del Sud Africa. Ugo, nel raccontare dell'accoglienza splendida riservatagli nell'estremo lembo sud dell'Africa, ci presenta l'azienda che lo ospita.
"Oltre all'olio, incuriosisce anche la storia familiare dell'azienda Willow Creek - esordisce Ugo Ametta. Fondata dalla famiglia Rabie nel tardo Settecento, dedita alla coltivazione del grano e di uve da vino e da tavola, nel 1997 uno degli eredi, Andries, scopre che i terreni ricchi di calcare della Nuy Valley ed il clima tipicamente mediterraneo, offrono un terroir molto adatto per la coltivazione degli olivi. Pianta i primi alberi della fattoria nel 1999 e oggi, ben 200.000 alberi, in 265 ettari di terreno, producono (stima 2014) circa 4.750 quintali di olio extravergine di oliva. Tre le tipologie di olio da olive prodotte qui dalla Willow Creek, oltre ad una serie di oli aromatizzati per il mercato locale. Tra queste il  Directors' Reserve, presentato a TerraOlivo 2014".
Note degustative:
La bottiglia, sobria ed esaustiva, ben presenta l'olio aziendale.
La si apre e la degustazione, come si diceva, sorprende. Si scoprono così aromi intensi di olive colte verdi e complessi sentori di foglia di pomodoro e cuore di carciofo che si aprono al naso. Un attimo di pausa e subito a queste seguono sfumature delicate di rucola ed insalata, con una piacevole nota di nocciola persistente. L'amarezza soddisfa il palato e la delicata pungenza che ricorda il pepe verde, completano in maniera equilibrata la struttura di questo extravergine. L'abbinamento è naturale, con carni rosse, zuppe, pasta con funghi porcini, carpaccio o insalate con rucola, parmigiano e noci.
Per informazioni, visitare il sito www.willowcreek.co.za o info@willowcreek.co.za.
Dr Antonio G. Lauro

martedì 1 luglio 2014

Il Brolo, un monovarietale del Lago di Garda sul tetto del mondo.

L'azienda agricola Il Brolo, di Patrizia Rampa, è tra le migliori aziende produttrici di olio extravergine di oliva DOP Garda Bresciano. Una storia abbastanza recente, quella aziendale, che nasce nel 1993 quando Patrizia ed il padre Augusto acquistano un appezzamento di terreno posto sulle incantevole sulle colline moreniche del Garda ove un tempo si produceva il vino Groppello DOC.
Nel 1998 parte la sfida, si sceglie di produrre olio in una zona difficile da coltivare, ma che in seguito darà immense soddisfazioni alla famiglia Rampa. 
Si decide di impiantare le varietà di olivo Leccino (che oggi concorre per il 70% del totale aziendale), la Casaliva (25%), il Pendolino ed altre varietà per il restante 5%. L'azienda, a carattere famigliare si dedica a produzioni di olio extravergine di oliva ed è dotata di un proprio piccolo frantoio aziendale, al fine di poter controllare l'intero processo produttivo, dalla coltivazione degli alberi fino all'imbottigliamento. La maniacale cura per il prezioso oro gardesano si manifesta nella cura post-produzione, con la conservazione dell'olio in atmosfera controllata, al fine di preservarne le qualità organolettiche nel tempo.
Da sempre azienda premiata nei concorsi internazionali, quest'anno Il Brolo riceve diversi riconoscimenti alla qualità dell'olio (Oro del Benaco); ma è a TerraOlivo Gerusalemme che viene riconosciuta la caparbietà dei due fondatori con la vittoria - strameritata - del premio assoluto "International Grand Champion Trophy TerraOlivo 2014". Il riconoscimento, giunto dopo le sedute di assaggio del panel di esperti internazionali, è reso ancora più forte dalla considerazione che l'Olio Extravergine di Oliva DOP Garda Bresciano monovarietale Leccino "Il Brolo" si è affermato sugli oltre 450 campioni di olio in concorso.

Per informazioni:
Azienda Agricola Il Brolo
Piazza G. Bortolotti 5 - Polpenazze Del Garda
Telefono: 0365 675118; Fax: 030 2629757
www.il-brolo.it - patrizia@il-brolo.it

Antonio G. Lauro

Al Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo un corso per assaggiatori di oli di oliva vergini.

Come di consueto, nel mese di Settembre, dal 15 al 19, presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo si svolgerà il Corso per assaggiatori di oli di oliva vergini.
Requisiti di ammissione
Possono partecipare alla selezione tutti gli studenti regolarmente iscritti ai corsi di Laurea e di Laurea Magistrale afferenti al Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università degli studi di Palermo.
Finalità
Il Corso è valido per il conseguimento dell’attestato di idoneità fisiologica all’assaggio dell’olio di oliva e autorizzato dalla Regione Siciliana e consente di acquisire conoscenze e competenze spendibili nel contesto lavorativo.
Percorso e crediti formativi universitari
Il percorso in oggetto, della durata complessiva di 36 ore sarà composto dai seguenti moduli:
Introduzione all’analisi sensoriale; illustrazione delle prove di verifica dei requisiti fisiologici dei candidati (sessioni per difetti oli vergini di. oliva); normativa, regolamenti e metodologia di valutazione organolettica degli oli di oliva e specifico vocabolario.
Definizione e riconoscimento attributi sensoriali in oli vergini di oliva. Pregi e difetti degli oli. Approccio all’assaggio e valutazione degli attributi: fruttato, piccante, amaro; Approccio alla scheda di valutazione e verifica dei requisiti fisiologici previsti (allegato XII al Reg. CEE 2568/91).
Classificazione degli oli di oliva; denominazioni di origine; assaggio di oli e loro valutazione mediante schede valide per la caratterizzazione dei requisiti positivi; caratterizzazione dei profili di oli DOP o monovarietali; verifica dei requisiti fisiologici previsti (allegato XII REg. CEE 2568/91).
L’oliva e l’olio, componenti del frutto e composizione chimica dell’olio vergine di oliva; influenza tecniche di lavorazione, processi di produzioni, variabili ambientali e colturali; la conservazione dell’olio.
Norme di commercializzazione olio di oliva; packaging e etichettatura; il COI; prova pratica di riconoscimento di pregi e difetti di 4 oli extravergine di oliva italiani.
Prove pratiche di riconoscimento oli monovarietali; alimentazione, olio e dieta mediterranea; olio e gastronomia, il ruolo e il riconoscimento degli oli diversamente abbinati; esami di idoneità fisiologica all’assaggio degli oli extravergine di oliva e verifica delle conoscenze acquisite ai fini del conseguimento dell’attestato di idoneità o di partecipazione (per i non idonei).
La realizzazione del percorso sarà distribuita in 5 giornate consecutive:
Al corso sono attribuiti 3 CFU, solo nel caso di superamento del’esame finale.
Modalità di partecipazione
Le domande di partecipazione dovranno pervenire alla Segreteria Didattica del Dipartimento SAF, indirizzate al Coordinatore del Consiglio PTA, entro le ore 12.00 del 05/07/2014
Il numero di partecipanti è tassativamente determinato pari a 20. Hanno priorità gli Studenti afferenti al Consiglio di Interclasse Produzioni e Tecnologie Agrarie (Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, Corso di LM in Scienze delle Produzioni e delle Tecnologie Agrarie, Imprenditorialità e Qualità per la Filiera Agroalimentare). Tutti gli altri Studenti saranno ammessi a condizione che abbiano già superato, nel loro curriculum complessivo, almeno un esame dei SSD AGR/03 o AGR/15.

Organizzazione: Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo
Capo panel del corso: n.d..
Date di svolgimento: 15/19 SETTEMBRE 2014
Sede del corso: Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo
Posti disponibili: 20
Quota di iscrizione: n.d..

Fonte: intesauniversitaria.it

lunedì 30 giugno 2014

Le qualità antitumorali dell’olio extravergine di cultivar Itrana.

L’alto quantitativo di polifenoli, in sinergia con un corretto processo produttivo, a determinare il potere nutraceutico dell’olio Evo da cultivar Itrana. Nutrition and Cancer ne rivela le qualità antineoplastiche.
L’olio extravergine spremuto dalle olive della cultivar itrana è un ottimo alleato per combattere il cancro. Non si tratta di uno slogan ma del risultato di una accurata ricerca scientifica realizzata dall’equipe del professor Eugenio Lendaro (università La Sapienza Polo Pontino) e pubblicata dalla rivista scientifica internazionale ‘Nutrition and cancer’.
Piccole quantità di polifenoli – di cui è ricco l’olio prodotto nella nostra provincia – hanno proprietà nutraceutiche (ovvero benefiche per la salute umana) e aiutano a prevenire il tumore della vescica, come ricorda l’esplicativo titolo del lavoro: “I polifenoli dell’olio extravergine di oliva sopprimono la capacità invasiva delle cellule del cancro della vescica attraverso la modulazione della metalloproteasi”.
Nel corso della conferenza stampa, il presidente della Lilt Alessandro Rossi (che ha supportato il progetto insieme alla Provincia di Latina e alla Fondazione Roma) ha inoltre sottolineato come il procedere delle ricerche possa far acquisire maggiori conoscenze su questo straordinario prodotto e di conseguenza condurre il consumatore a una corretta alimentazione.
In provincia di Latina si produce una grande quantità di olio extravergine di qualità elevata, grazie soprattutto al lavoro svolto dall’Aspol e dal Capol nell’ultimo decennio. “La sana competizione tra produttori – ha detto Luigi Centauri, presidente Capol – ha fatto in modo che questi cercassero di fare sempre meglio innescando un circolo virtuoso che ha portato nel tempo gli oli pontini ad aggiudicarsi prestigiosi premi nazionali e internazionali”.
“C’è bisogno di una forte opera di sensibilizzazione – ha detto Domenico Tibaldi, dirigente del settore Attività produttive della Provincia di Latina – per permettere ai consumatori di muoversi agevolmente in questo mondo”.
La ricerca è stata svolta da: Andrea Coccia, Daniela Bastianelli, Luciana Mosca, Roberto Monticolo, Isabella Panuccio, Antonio Carbone, Antonella Calogero e Eugenio Lendaro.
Fonte: web