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giovedì 30 giugno 2011

Il governatore Vendola inaugura mostra sugli ulivi secolari a Bruxelles.

Bruxelles - “Il tema dell’acqua incrocia il tema dell’agricoltura che rappresenta il principale presidio ecologico per il nostro terreno, per la difesa dei suoli per la lotta contro il depauperamento delle falde. Il tema dell’acqua oggi interroga l’Europa intera ed è per questo che ho il piacere di offrire a Paolo De Castro, questo mio lavoro sui modelli di governance del servizio idrico che presenterò all’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni”. Queste è quanto si legge nel comunicato stampa dell'intervento di ieri del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presso il Parlamento europeo.
L'occasione è stata l'inaugurazione della mostra “L’oro degli oliveti secolari della Puglia” nel corso della quale Vendola ha auspicato che presto posso nascere una normativa europea per sottrarre gli ulivi secolari a forme di commercializzazione speculativa. "Questi alberi, conclude Vendola, sono un pezzo di storia e di memoria, di cultura e di tradizione. Qui a Bruxelles stasera ci sono produttori pugliesi che hanno investito negli ulivi secolari, noi li chiamiamo olivicoltori custodi perché hanno deciso di mettere insieme professionalità e passione per tutelare il paesaggio agrario”. 
Dr Antonio G. Lauro

Eventi sul mondo dell'olio di oliva, da oggi sul nostro blog.

Sempre più spesso arrivano alla mail del blog richieste relative ai vari eventi dedicati all'olio di oliva che si svolgono in Italia e nel mondo.
Al fine di colmare questa lacuna da oggi, ed a cadenza mensile, il blog di PrimOlio offrirà ai propri lettori l'elenco aggiornato e le scadenze di tutti gli eventi mondiali dedicati all'olio di oliva.
Per far questo, ci avvarremo delle preziose informazioni reperite sul sito web "The Olive Oil Source", testata riconosciuta internazionalmente come una delle risorse internet più complete che offre informazioni su tutto ciò che riguarda l'olio extravergine di oliva (web: www.oliveoilsource.com mail: info@oliveoilsource.com).
Per conoscere le date degli eventi che coinvolgeranno il complesso ed affascinante mondo dell'olio di oliva nel mese di LUGLIO 2011 visitate il link (in lingua inglese): www.oliveoilsource.com
Dr Antonio G. Lauro

mercoledì 29 giugno 2011

Oggi a Rosarno (RC) incontro tecnico sulla mosca dell'olivo.

Organizzato dal Dr Francesco Antonio Iannizzi, responsabile NUFARM, oggi a Rosarno presso l'Hotel Vittoria, si svolgerà un incontro tecnico-informativo sui nuovi ritrovati contro la mosca dell'olivo (Bactrocera oleae) e sulla linea olivo dell'azienda.
All'incontro, parteciperanno tecnici ed esperti del settore, imprenditori e produttori del settore olivicolo.
Questo il programma:

Ore 18:00: Arrivo e registrazione dei partecipanti
Ore 19:00: Apertura dell’incontro e presentazione della società
Dott. Samuele Alessandrini (Sales Manager)
Ore 19:15: Attuali problematiche della mosca dell’olivo - Nuprid Supreme
Dott. Antonio Minafra (Development Coordinator South Italy)
Ore 19:45: Presentazione della linea Olivo Nufarm
Dott. Antonio Minafra (Development Coordinator South Italy)
Ore 20:00
Discussioni

Dr Antonio G. Lauro

Souvenir delle vacanze? Perché non un prodotto tipico.

Per il 60% degli italiani in vacanza, il cibo è il souvenir preferito da portare a casa in ricordo del proprio viaggio: è il dato che emerge da un sondaggio della Coldiretti in vista dell’estate.
Il sondaggio della Coldiretti evidenzia come quasi 6 italiani su 10 preferiscono acquistare prodotti alimentari caratteristici del territorio (olio extravergine di oliva, vino, formaggi, salumi), ma il 26% apprezza anche i prodotti dell’artigianato locale (ceramica, tessuti e oggetti in legno), mentre sembrano decisamente tramontati souvenir più commerciali come cartoline, gadget e magliette, scelti solo dal 12% dei turisti. Nonostante la crisi, solo il 5% ha dichiarato di rinunciare ad acquistare alcun ricordo della propria vacanza.
Il souvenir preferito? Il cibo
"L'acquisto di prodotti tipici è una tendenza in rapido sviluppo favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verificata nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, feste e sagre di ogni tipo", spiega la Coldiretti, sottolineando la leadership italiana nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con migliaia di specialità tradizionali regionali e centinaia di prodotti a denominazione di origine (DOC, DOCG, IGT, IGP, DOP, STG).
Le specialità regionali.
Dalla mozzarella di bufala campana al formaggio Asiago tipico del Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele delle montagne del Friuli, dal piemontese Barolo alla Fontina valdostana, dall'Extravergine Toscano al Caciocavallo Silano, si tratta di un patrimonio che “rappresenta il motore del turismo enogastronomico” che in Italia vale 5 miliardi di euro.
Dr Antonio G. Lauro

martedì 28 giugno 2011

La Ue inserisce nei registri delle DOP e IGP un nuovo prodotto calabrese.

E' stato inserito nei registri europei delle DOP, IGP e STG un nuovo prodotto. Si tratta dell'ortofrutticolo "Fichi di Cosenza" DOP (Italia).
Con questa nuova registrazione, i prodotti a marchio DOP, IGP, STG riconosciuti dall'Ue toccano quota 1031. 
I Fichi di Cosenza DOP sono i frutti essiccati della varietà di fico "Ficus carica sativa" appartenenti alla varietà Dottato. Dal sapore dolce e mielato, i Fichi di Cosenza DOP, presentano, all'atto dell'emissione al consumo una buccia di colore dorato che può avvicinarsi al giallo paglierino carico ad al beige chiaro ed una forma a goccia allungata, talvolta leggermente appiattita all'apice. 
La zona di produzione ricade nell'intera Valle del fiume Crati e del fiume Savuto che interessano le province di Cosenza e Catanzaro. 
I Fichi di Cosenza DOP vengono confezionati in vassoi di legno o materiale per uso alimentare in cui è stampato un apposito logo (vedi).
Il regolamento di iscrizione nel registro comunitario è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea - Serie L 162 del 22 giugno 2011.
Per l’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra “Si tratta di un’ulteriore affermazione del paniere agroalimentare calabrese, di quella Calabria fruttuosa, affabile e conviviale, quella dalle tinte verdi e dai profumi intensi che oggi, in modo naturale, intendiamo proporre ai consumatori, con i frutti della terra fatti di sapori particolari che attestano la forte integrazione fra le attività agricole, la natura e i residui storici della civiltà del passato, che magistralmente vengono sintetizzate in questi prelibatezze agro-alimentari di assoluta qualità come i fichi di Cosenza”.
Dr Antonio G. Lauro

L'olio d'oliva nella dieta mediterranea: se ne discuterà a Sellia Marina.

Sellia Marina (CZ).  Organizzato dalla locale Pro-loco e dall'Amministrazione Comunale un interessante convegno sull'olio extravergine di oliva dal titolo: L'olio d'oliva nella dieta mediterranea.
A dibattere, sullo stato dell'arte del settore olivicolo/elaiotecnico, sono stati chiamati alcuni esperti calabresi. 
Aprirà i lavori l'interessante relazione di Francesco Santopolo, seguita da quella di Marco Poiana, Antonio G. Lauro e Rosaria Leuzzi.
"Il convegno, fortemente voluto dall'amministrazione comunale, vuole trattare a tutto tondo i problemi del settore olivicolo calabrese ed a farlo, esordisce Walter Placida vice sindaco di Sellia Marina, abbiamo chiamato i massimi esperti regionali. Questo, continua Placida, vuole essere un momento di riflessione sullo stato dell'arte del settore, in attesa della prossima campagna olivicola che - assicurano gli esperti - presenta tutti gli aspetti di un'annata di alta qualità. Inoltre, il convegno vuole essere anche il viatico per la presentazione del concorso oleario "Calabria Sott'Olio", giunto alla terza edizione, che si svolgerà sempre a Sellia Marina in Agosto".
Ma ecco nel dettaglio il programma del convegno "L'olio d'oliva nella dieta mediterranea":
Sala consiliare del Municipio di Sellia Marina, 09/07/2011 ore 17.30
Relazioni.
Francesco Santopolo (Esperto in biodiversità): Mercato dell'olio di oliva e strategie di marketing;
Marco Poiana (Direttore BIOMAA - Università Agraria di Reggio C.): Analisi chimico-fisiche dell'olio e frodi più frequenti;
Antonio G. Lauro (Analista sensoriale - ARSSA Servizio Marketing): Analisi sensoriale dell'olio di oliva;
Rosaria Leuzzi (Biologa nutrizionista): L'olio nella dieta mediterranea.
Seguirà una degustazione guidata di olio extravergine di oliva curata dagli esperti della Regione Calabria - ARSSA Servizio Marketing:
Rosario Franco, Antonio G. Lauro e Carmelo Orlando.
Per maggiori informazioni: Pro loco Sellia Marina; e-mail: info@prolocoselliamarina.it Referente Raffaele Mussari
Dr Antonio G. Lauro

lunedì 27 giugno 2011

Lo stato dell'arte dell'olivicoltura. Secondo il CNO, l'Italia cresce più degli altri.

Roma. L'olivicoltura italiana cresce cresce più della Spagna, queste le ultime elaborazioni del Consorzio Olivicolo Nazionale (CNO). In Italia, comunicano dal CNO, ci sono 350.000 olivicoltori specializzati che gestiscono l'84% dell'intera superficie olivicola italiana e dispongono di una estensione media di 2,5 ettari, meno della metà rispetto all'azienda olivicola spagnola; ma i nostri olivicoltori stanno registrando da alcuni anni un tasso di crescita dimensionale superiore. La dimensione media dell'azienda olivicola e' aumentata del 17% in Italia, contro il 14% in Spagna e, tra gli anni novanta ed il decennio successivo, il numero di piante e' cresciuto del 23% nel nostro Paese, a fronte di un incremento del 12% a livello europeo e del 20% in Spagna. Oggi, in Italia cui sono oltre 200 milioni di alberi di olivi (sono 682 milioni nella UE). Nell'intera Europa a 27 Paesi membri, i produttori di olio di oliva specializzati sono 882.000 e danno occupazione ad 1.642.600 unità, tra famigliari e lavoratori esterni; l'industria di trasformazione europea di oli e grassi assorbe 65.000 occupati e, nel complesso, genera un volume di affari di 50 miliardi di euro (dati EUROSTAT). "Il nostro Centro studi, ha dichiarato il presidente del CNO Gennaro Sicolo, durante la tavola rotonda sulla tracciabilita', sulla sicurezza alimentare e sulla situazione economica del settore dell'olio di oliva in Italia, ha elaborato le ultime statistiche disponibili, dalle quali emerge che il settore si sta trasformando, con un chiaro ed inarrestabile orientamento al mercato, una piu' spinta concentrazione produttiva e una ancora soddisfacente propensione degli imprenditori olivicoli professionali ad investire. Tutto ciò, nonostante le difficoltà economiche manifestatesi degli ultimi anni". "Il sistema delle organizzazioni di prodotto e l'intera filiera perderebbero una straordinaria occasione ove non cogliessero tali segnali inequivocabili, ha detto Sicolo. Devono assecondare la voglia delle imprese di misurarsi sempre piu' con la concorrenza e soddisfare una domanda in profonda evoluzione, con preferenze ed orientamenti di consumo eterogenei ed alla continua ricerca della qualità, della innovazione e del servizio"."Gli olivicoltori possono diventare protagonisti sul mercato, ma hanno bisogno di contare su forme societarie di aggregazione innovative, in grado di impiegare moderne politiche commerciali e adeguate strategie di marketing. Il CNO sta andando in questa direzione, ha concluso il presidente Sicolo, con i progetti della tracciabilità, con il disciplinare dell'alta qualità e con una chiara disponibilità a attuare iniziative comuni con altri protagonisti della catena alimentare".
Dr Antonio G. Lauro

domenica 26 giugno 2011

La Calabria dell’olio: i premi non finiscono mai.

I premi del SIAL Canada Tradeshow.
Catanzaro. La Calabria dell’olio non meraviglia più nessuno: sempre ai primi posti nel ranking internazionale dei premi oleari.
Da poco archiviata la seconda edizione del premio internazionale TerraOlivo di Gerusalemme, che ha visto tutte e otto le aziende partecipanti al premio conseguire un risultato di prestigio (Medal Prestige Gold e Gold), ecco che dal Canada (SIAL Tradeshow di Toronto) giunge la notizia dell’ottima affermazione “in assoluto” di un’azienda calabrese di eccellenza: l’Olearia San Giorgio dei Fratelli Fazari.
L’azienda reggina, ormai avvezza alla frequenza dei primi posti delle classifiche internazionali dei concorsi sugli oli, ha portato a casa dal Canada ben due riconoscimenti assoluti: la “Gold Medal Olive d’Or 2011” nella categoria fruttato leggero con l’olio “L’Ottobratico Monocultivar” e la “Silver Medal Olive d’Or 2011” sempre nella categoria fruttato leggero con l’olio “Terre di San Mauro Organic”.
“Il nuovo premio, esordisce l’ammistratore dell’Olearia San Giorgio Domenico Fazari, oltre che inorgoglire – giustamente – tutta la nostra azienda, è un legittimo orgoglio per tutta la beneamata terra di Calabria ormai, senza tema di smentita, ai vertici “dell’arte del far l’olio” internazionali”.
Riconoscimenti per la nuova affermazione anche dai vertici della Regione Calabria, riassunti nelle parole del suo massimo rappresentante: l’Assessore Michele Trematerra il quale, ribadendo la giusta soddisfazione del proprio dipartimento per la nuova affermazione internazionale di un olio calabrese, si auspica che tali riconoscimenti possano servire da traino, congiuntamente all’attività del Dipartimento Agricoltura, a tutto il settore olivicolo/elaiotecnico calabrese.
Dr Antonio G. Lauro
I due oli premiati dell'Olearia San Giorgio.

venerdì 24 giugno 2011

Olio: a che punto e' la Dop

di Luciana Squadrilli dal sito: troppobuono2.blogspot.com

A quasi 20 anni dalla nascita delle DOP – istituite insieme alle IGP nel 1992 grazie al Regolamento CEE 2081/92 della Comunità Europea – Unaprol – ConsorzioOlivicolo Italiano e Federdop - Olio (la Federazione dei Consorzi di Tutela dell'olio extravergine di origine protetta che riunisce 23 consorzi sui 27 esistenti, dunque l’81% dell’olio Dop italiano) provano a fare il punto sulla situazione delle Denominazioni nel mondo dell’olio (in cui le prime Dop effettive risalgono al 1996) ponendosi delle domande scomode ma necessarie, del tipo: che cosa dà di più al produttore la certificazione? Come viene percepita dal consumatore? Quanto conta nella GDO, e nell’export?
E soprattutto, cosa è successo in questi 20 (15) anni?
Poco, a prima vista. La risposta emersa in occasione del convegno La filiera olivicola degli oli Dop (Roma, 23 giugno 2011), con la presentazione dei dati dell’analisi, è desolante, se si tiene in considerazione il dato numerico riportato da diversi relatori - tra cui Massimo Gargano, presidente di Unaprol – che l’olio Dop in Italia rappresenta solo l’1% del mercato.
Poco, anche se stiamo comunque parlando dell’eccellenza della produzione italiana.
Proprio per questo, è più utile che mai fare un po’ di conti, e sono diversi i dati interessanti emersi dal monitoraggio effettuato su un campione di 205 aziende dei consorzi aderenti a Federdop(il più numeroso mai censito) presentato da Miriam Mastromauro, analista dell’Unaprol, e dalla relazione del prof. Giovanni Belletti, della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze.

Il contesto
39 Dop e 1 Igp, dunque, contro i 27 riconoscimenti per l’olio greco e i 23 della Spagna, a cui pero’ non corrisponde un’elevata quantità di produzione certificata, che si limita a circa 10.000 tonnellate. Di queste, il 42% è olio certificato Igp Toscano, il 21% Dop Terra di Bari, il 6% Dop Umbria (con le diverse sottozone), il 4% Riviera Ligure e il restante 27% da dividere per tutte le altre 36 Dop italiane, che sono quindi piuttosto residuali.

L’identikit
Per la maggior parte, le aziende prese in esame dal monitoraggio sono ditte individuali (soprattutto nelle isole e nel Nord Ovest, dove invece al di fuori delle Dop prevale la forma societaria). Il conduttore-tipo di queste aziende (spesso coltivatore diretto, tranne nel Centro Italia dove prevale l’Imprenditore Agricolo Professionale) ha un’età media di 53 anni ed è maschio nel 73% dei casi, con l’eccezione dell’Italia insulare dove le donne conduttrici rappresentano il 58%.
Il 45% dei conduttori possiede il titolo di scuola media superiore, ma il 29% è laureato, percentuale che sale al 35% nell’Italia centrale e al 34% al Sud.
Nel 42% dei casi sono aziende situate in pianura o collina, anche se al Nord prevalgono i terrazzamenti. Le proporzioni di quantitativi certificati per aree geografiche rispecchiano la ripartizione strutturale dell’olivicoltura generale, con Sud e Isole in pole position (ripeto, si tratta di quantità e non valore).
Si tratta di aziende abbastanza strutturate, con strutture di stoccaggio (54%) e in maggior parte imbottigliatori (56%, ma saliamo all’80% nel centro Italia). Pochi pero’ hanno un punto vendita interno: il 47,4% (che sale all’89% in Centro Italia). Il formato più diffuso è la bottiglia da 0,50 lt, seguita da quella da 0,750. Curioso notare come le lattine, piuttosto diffuse al Sud, sono inesistenti al Nord.

Distribuzione e prezzi
Il 47% (ma saliamo al 72% al Sud) dell’olio sfuso è conferito a cooperative; il 19% viene venduto a grossisti e intermediari (mentre nel Centro Italia il 64% viene venduto all’industria). Il 30% dell’olio confezionato viene venduto direttamente al consumatore, mentre il 28% passa attraverso al Grande Distribuzione. Interessante sottolineare che il 17% viene venduto alla ristorazione, e il 12% a negozi tradizionali, specializzati e agriturismi, mentre il restante 13% viene ceduto all’ingrosso.
Ma il bollino della Dop serve realmente a garantire una maggiore remunerazione al produttore, olte che a garantire al consumatore la provenienza e qualità dell’extravergine?
Questo dipende da Dop a Dop. Il prezzo medio dell’olio certificato si attesta sui 10 euro al chilo, ma disaggregando i dati emergono differenze notevoli: soprattutto al Nord, il bollino “regge” prezzi più alti, che arrivano a oltre 18 euro nel caso della Dop Brisighella, e si attesta intorno (o in alcuni casi supera) i 10 per le Dop Laghi Lombardi, Garda, Veneto, Riviera dei Fiori, Riviera Ligure. Ma l’altra faccia della medaglia sono gli oli Dop che spuntano meno di 4 euro/kg: Terra di Bari, Sardegna, Dauno e Bruzio.

Mercato, criticità e leve di marketing
Nonostante cio’, i produttori dimostrano di continuare ad avere fiducia nella scelta della certificazione: il 52% ha scelto di aumentare i volumi di prodotto da marchiare col bollino. Per il 64% delle aziende infatti la certificazione aumenta il valore del prodotto, il 25% lo fa per soddisfare una domanda sempre più esigente mentre l’11% lo fa per rispondere alle richieste della ditribuzione. Le criticità della certificazione sono invece rappresentate principalmente dall’aumento dei costi di produzione e dal mancato aumento del volume di vendita.
Eppure, ben il 99% del campione è deciso a proseguire nella scelta della certificazione. Molto diversa è pero’ la percezione del mercato degli oli Dop in base alla posizione territoriale: se al Nord Est il 100% delle aziende intervistate ritiene il mercato in espansione, la percentuale scende al 35% al Sud, dove il 56% vede invece una situazione di stallo. Minoritari i “pessimisti” che considerano il mercato in regressione, il 7% del totale.

L’extravergine sullo scaffale
Infine, i dati di vendita all’interno della GDO (dati Iri Infoscan 2010), che sinceramente mi hanno lasciato in alcuni casi un po’ spiazzata. Il 72% dell’olio venduto nella GDO è extravergine (l’1% è Dop o Igp come abbiamo visto, l’% è Bio e il 12% è 100% Italiano). L’olio Dop venduto nella GDO arriva principalmente dalla Lombardia (34%), poi da Emilia Romagna (13%), Piemonte e Val d’Aosta (12% qui mi sa che c’è un errore, che Dop ci sarebbero poi in Piemonte e Val d’Aosta?), Veneto (11%) e Toscana (8%). I dati in valore rispecchiano quelli in volume.
Il prezzo più alto nella GDO lo spuntano gli oli Dop trentini (13 euro/lt) seguiti da quelli veneti, liguri e toscani (11 euro/lt). Interessante notare anche che alcuni marchi noti della GDO hanno inserito nella propria gamma dei prodotti Dop come parte di una strategia di differenziazione dell’insegna, mentre il 40% degli oli Dop venduti è confezionato come private label.
Conclusioni
Insomma, ha detto Belletti, la Dop è uno strumento flessibile che dà risultati diversi in base ai casi diversi, e non solo in base al valore economico. Non è una panacea per tutti i mali e non puo’ risolvere le debolezze del comparto olivicolo, ma puo’ essere un elemento importante solo in presenza di una intelligente e più ampia politica di comparto.
“Il bollino blu non risolve i problemi – ha ribadito Silvano Ferri, presidente di Federdop – ma è un punto di partenza per creare un sistema di valori – territorio, tradizione, cultura, cose che in Italia non mancano – fondamentale in questo momento di cambiamento di stili di consumo, in cui le donne diventano le principali responsabili di acquisto”. Pare infatti che noi femminucce siamo più orentate alla qualità mentre i maschietti sarebbero più sensibili all’origine del prodotto… non resta che sperare in un acquisto di coppia (e senza litigi).Non è mancato l’appello agli chef “che invadono la tv dal mattino alla sera”.
Una parola buona per l’olio: basta poco, e checcevo’!?

giovedì 23 giugno 2011

Corso idoneità fisiologica all'assaggio di olio vergine di oliva.

Qui di seguito le informazioni relative ai prossimi corsi per assaggiatore di olio "Anno 2011".
Regione: LAZIO
Ente organizzatore: APOL - Roma.
Date: dal 30 Giugno al 21 Luglio 2011 con cadenza bisettimanale.
Sede del corso: Unaprol - Via Rocca di Papa, 12 - ROMA.
Numero massimo partecipanti: N.D.
Informazioni: APOL Soc.Coop. Agr. - Via Raffaele Piria, 8 00156 Roma (Tel. 06 40801459 – Fax 06 40801675) - e-mail: info@apol.lazio.it
Costo: n.d..
Dr Antonio G. Lauro

mercoledì 22 giugno 2011

Il CNO per la valorizzazione e promozione delle eccellenze dell'olio extravergine di oliva italiano.

Il 24 giugno a Giovinazzo (Ba) una tavola rotonda su tracciabilità, sicurezza alimentare e autenticità della produzione
Il Consorzio nazionale olivicoltori (CNO) è impegnato da sempre nella valorizzazione e promozione delle eccellenze dell'olio extravergine di oliva italiano ed a garantire al consumatore trasparenza, salubrità e sicurezza alimentare.
Negli ultimi anni lo sta facendo attraverso l'attuazione di programmi di attività finanziati dalla Comunità Europea che si completano con la certificazione di un sistema di tracciabilità del prodotto.
A queste procedure il CNO ha affiancato una certificazione volontaria racchiusa in un disciplinare che raccoglie 120 indicazioni e prassi operative, necessarie per poter definire un olio extra vergine di oliva di 'Alta qualità', dando indicazioni per ottimizzare tutte le fasi della produzione dell'olio, dalla preparazione del terreno, alla raccolta delle olive, alla spremitura, fino alla distribuzione ed alla conservazione dell'olio.
Si tratta di un progetto di filiera che coinvolgerà tutti gli attori economici, a partire dagli olivicoltori, fino ad arrivare alla grande distribuzione. Tutti uniti per valorizzare l'olio extra vergine di oliva italiano e mettere sul mercato un prodotto speciale, con un sistema di tracciabilità integrale, commercializzato ad un prezzo equilibrato.
In tal modo il Consorzio certifica non solo la provenienza dei propri prodotti seguendone tutta la filiera produttiva dal terreno fino alla distribuzione commerciale, ma in ogni fase garantisce il rispetto delle migliori prassi, confermando così il proprio impegno a garanzia dei consumatori.
"Il CNO è stato sempre in prima linea per favorire la fuori uscita dall'anonimato della migliore produzione nazionale di olio extra vergine di oliva e per promuovere un dialogo diretto tra il produttore agricolo ed il consumatore - dichiara il presidente dell'organizzazione, Gennaro Sicolo - Parleremo di tracciabilità, sicurezza alimentare e autenticità della produzione italiana di olio di oliva extra vergine in una tavola rotonda che si terrà a Giovinazzo (in provincia di Bari), il prossimo 24 giugno".
L'evento, a cui prenderanno parte operatori, rappresentanti politici europei, nazionali e regionali, sarà l'occasione in cui il CNO presenterà due progetti: "Il primo - spiega Sicolo - è orientato verso il marketing e la promozione. Si tratta del disciplinare per la certificazione volontaria".
Il secondo progetto è il invece il sistema di tracciabilità CNO, "uno strumento dalle notevoli potenzialità" come sottolinea Sicolo. "Lo abbiamo concepito per conferire la necessaria coesione alla filiera olivicola italiana e spingere sulle leve della identità, della qualità e della unicità dei nostri prodotti olivicoli, tutto questo a garanzia dei consumatori che, ancora una volta, in questo particolare momento sono l'anello più debole della filiera ".
La tavola rotonda 'Sistema di tracciabilità: sicurezza alimentare e opportunità di sviluppo economico' si terrà presso il Grand Hotel Riva del Sole di Giovinazzo, venerdì 24 giugno, con inizio dei lavori alle 10,30.
Dr Antonio G. Lauro

Fonte: CNO

martedì 21 giugno 2011

Spagna. SOS presenta il suo nuovo marchio aziendale.

Presentato alla stampa il nuovo marchio commerciale del Gruppo spagnolo SOS Corporación Alimentaria: Deoleo.
Deoleo SA, una nuova denominazione sociale e commerciale del Gruppo SOS, che lancia ufficialmente una nuova immagine aziendale.
La società SOS col nuovo marchio Deoleo, aspira ad consolidare la propria posizione di leader mondiale nell'olio d'oliva, attualmente attatestata con una quota globale del 22 per cento.
Il nuovo nome, dicono dall'azienda, è eufonico e facile da pronunciare in diverse lingue, con il suono che ricorda la parola latina "oleum" e che permette rapidamente associare questo prodotto all'olio di oliva.
Così, SOS, attraverso Deoleo, punta a diventare il nuovo standard per il mondo dell'olio di oliva attraverso i suoi marchi principali, leader nei mercati in cui opera, Carbonell, Bertolli, Sasso e Carapelli.
Dr Antonio G. Lauro

Fonte: Deoleo SA

lunedì 20 giugno 2011

L’olio di oliva: medicina “naturale” contro l’ictus

Consumare abbondanti quantità di olio di oliva può ridurre drasticamente il rischio di ictus per gli anziani, questi i risultati di uno studio realizzato da una equipe guidata da Cécilia Samieri dell’Universita di Bordeaux in tre differenti città della Francia e pubblicato sulla rivista Neurology di giugno.
Lo studio, chiamato “studio delle 3 città”, ha interessato 7.625 volontari, uomini e donne dell’età media di 65 anni, nessun caso di ictus pregresso e provenienti dale città di Bordeaux, Dijon e Montpellier. Durante l'osservazione, durata 5 anni, i ricercatori hanno creato tre categorie di consumo: nullo, moderato, intenso. La prima categoria comprendeva chi non faceva alcun uso di olio di oliva, la seconda coloro che usavano l'olio d'oliva solo come condimento e la terza chi lo usava regolarmente, sia per cucinare che crudo.
Si è così riscontrato che all’uso continuo e frequente in cucina di olio di oliva (seconda e terza categoria) è stato associato ad una riduzione del 41% dell’incidenza di ictus rispetto a chi non utilizzava mai l'olio d'oliva (prima categoria).
Al fine di prevenire l'ictus nella popolazione anziana, Samieri e colleghi hanno suggerito come l’uso intensivo di olio d'oliva dovrebbe trovare posto nella dieta accanto ad un maggiore consumo di frutta e verdura ed una riduzione nell’uso del sale. Tuttavia, avvertono i ricercatori, l’uso di olio d'oliva non può essere completamente indipendente dagli altri alimenti che usualmente lo accompagna. Infatti, l'olio d'oliva è di solito aggiunto ad altri alimenti (ad esempio, frutta e verdura, legumi, cereali e pesce) che possono contribuire ai benefici indiretti, aumentando l'appetibilità e il consumo di alimenti che possono avere effetti potenziali sulla salvaguardia della salute.
Una siffatta dieta, i cui grassi provengono quasi esclusivamente dall’olio extravergine di oliva, porta ad indubbi benefici anche in relazione al diabete, ipertensione, coronaropatia e obesità.
Una precisazione: lo studio francese non ha indicato il tipo di olio d'oliva consumato dai volontari sottoposti ad indagine, riportando una “generica” definizione di "olio di oliva". Ma è importante notare che quasi tutto l'olio d'oliva venduto in Francia è della categoria merceologica più pregiata quella di “olio extravergine di oliva” ed quindi a questa categoria di olio a cui occorre fare riferimento.
E' grazie anche a questi risultati che sempre più l'olio d'oliva può essere considerato "uno dei principali componenti di protezione" della dieta mediterranea.
Dr Antonio G. Lauro

Bibliografia: C. Samieri, C. Féart, C. Proust-Lima, E. Peuchant, C. Tzourio, C. Stapf, C. Berr and P. Barberger-Gateau, "Olive oil consumption, plasma oleic acid, and stroke incidence: The Three-City Study", Neurology, June 15, 2011, © AAN Enterprises, Inc.

domenica 19 giugno 2011

La filiera olivicola degli oli DOP, se ne discute in un convegno a Roma.

A Roma, organizzato da FEDERDOP e UNAPROL, il convegno "La filiera olivicola degli oli DOP - Analisi strutturale e monitoraggio di un campione di aziende".
L’Italia vanta al suo attivo 40 riconoscimenti (39 Dop e 1 Igp), ed ha il primato europeo nel settore dell’olio di oliva rispetto a ad Paesi vocati come la Grecia (27) e la Spagna(25). Il comparto degli oli Dop e Igp presenta un numero di riconoscimenti piuttosto elevato, ma il livello di produzione certificata resta ancora basso.
Unaprol presenterà il monitoraggio della filiera olivicola degli oli DOP attraverso una analisi strutturale e monitoraggio di un campione di aziende. Sarà un’occasione per discutere delle opportunità a disposizione del settore e per individuare strategie comuni per il sostegno ed il rilancio dell’intero comparto delle Dop.
Quando: Roma, 23 giugno 2011 - ore 11:00. Dove: Piazza della Pilotta, 4


sabato 18 giugno 2011

Ma quanti riconoscimenti per gli scienziati italiani.

Come già riportato sul blog di PrimOlio (LINK) nel gennaio del 2010, a Hayward (California - USA) opera la società CreAgri cui amministratore è il mio compaesano (origini di Palmi - RC) dr Roberto Crea.
Ho avuto modo di provare il prodotto durante una conferenza in San Francisco (USA) alla quale ho partecipato nelle vesti di "esperto" di analisi sensoriale dell'olio di oliva (LINK).
Nasce così un prodotto ricco di polifenoli (compreso l'idrossitirosolo [HIDROX™]) che contribuisce a promuovere il benessere generale della persona, grazie all'azione diretta sui danni creati dai radicali liberi.
Oggi, scopro che la ditta italo-americana, la Creagri Inc., si è assicurata il premio come miglior integratore biologico per la difesa della salute al concorso internazionale degli NBT Awards, a Ginevra.
Si tratta di un riconoscimento molto prestigioso dal momento che gli NBT premiano i progressi scientifici e tecnologici realizzati dalle aziende che si muovono in quella vasta area commerciale che sta emergendo all'intersezione tra cibo, farmaceutica, biotecnologie e sostenibilità.
Oggi Hidrox, l'integratore biologico che la Creagri estrae per sublimazione dal succo delle sue olive organiche, viene utilizzato dalla Russia al Messico, dal Canada alla Malesia in prodotti che spaziano da cibi e bevande funzionali, alla cosmetica e i supplementi dietari.
Dr Antonio G. Lauro

venerdì 17 giugno 2011

La Calabria dell'olio ad UnoMattina Estate WeekEnd.

Domani sabato 18 giugno 2011, alle ore 09,30, l’Assessore Regionale all’Agricoltura On, Michele Trematerra sarà ospite della trasmissione Unomattina Estate Weekend che va in onda ogni fine settimana su RAI Uno. Il tema su cui verterà l’intervista all’Assessore, sarà la produzione dell’olio extra vergine d’oliva di Calabria e tutto l’indotto legato a questo importante comparto produttivo della regione. Come ci riferisce l’On. Michele Trematerra l’agricoltura rappresenta la Calabria dinamica, fruttuosa, affabile e conviviale quella dalle tinte verdi e dai profumi intensi che oggi e in modo naturale, intendiamo proporre ai consumatori con i frutti della terra fatti di sapori particolari che attestano la forte integrazione fra le attività agricole, la natura e i residui storici della civiltà del passato che magistralmente vengono sintetizzate in questi prelibatezze agro-alimentari tipiche e di assoluta qualità. I prodotti enogastronomici calabresi rappresentano quindi delle vere e proprie golosità, dal sapore unico che nel corso dei secoli è rimasto inconfondibile e che viene tramandato da padre in figlio per tantissime generazioni.
La Calabria continua l’Assessore Trematerra, è una regione a forte vocazione olivicola e non solo. La punta dello stivale infatti è tra le maggiori produttrici di olio di oliva in Italia nelle ultime annate contende il primato nazionale ad altre regioni italiane. I vari microclimi di questa terra, completamente attraversata da aspre montagne che guardano insistentemente verso il mare sono, infatti, quanto di meglio si possa desiderare per la produzione di un buon olio d’oliva. La coltivazione delle olive calabresi incide per il 25% circa sul totale nazionale e le caratteristiche organolettiche dei migliori oli calabresi li pongono al livello dei più conosciuti e pregiati oli nazionali. L’area coltivata ad olivo interessa una superficie di circa 200.000 mila ettari di cui 170.000 ha in coltura specializzata e il resto in coltura promiscua. Ogni anno in Calabria vengono prodotti circa 10 milioni di quintali di olive da cui si ottengono 2,2 milioni di quintali di olio. Il patrimonio olivicolo autoctono e tra i più interessanti d’Italia da questo, con le varietà Carolea, Cassanese, Ciciarello, Dolce di Rossano, Grossa di Gerace, Ottobratica, Roggianella, Sinopolese, Tombarello, Tonda di Strongoli si ottengono dei pregiatissimi oli che esaltano la territorialità dei luoghi da dove vengono prodotti. Assai vasta e dunque la gamma degli oli extravergini prodotti nella regione uniti nella qualità ma differenti tra loro per le peculiari caratteristiche organolettiche frutto delle tante varietà di olivo presenti nella Regione. Tre sono gli oli extravergine calabresi che si fregiano della Dop: Alto Crotonese, Bruzio e Lametia. L’area interessata alla produzione dell’olio Alto Crotonese Dop  si estende su parte della provincia di Crotone, l'area Bruzio Dop comprende parte della provincia di Cosenza, mentre il Lametia Dop si produce nella Piana di Lamezia Terme in provincia di Catanzaro dalla varietà Carolea, cultivar presente negli oliveti in misura non inferiore al 90%. Anche negli altri areali calabresi dove si coltiva l’olivo si ottengono dei prodotti con caratteristiche organolettiche uniche ed inimitabili conclude l’On. Michele Trematerra. Insieme all’Assessore Regionale, saranno ospiti della trasmissione il Nutrizionista Giorgio Calabrese, il ristoratore Francesco Saliceti e l’esperto ed assaggiatore di oli Rosario Franco.
Dr Antonio G. Lauro

Sul web un elenco esaustivo degli organismi oleicoli internazionali.

Navigando su internet ho trovato una interessante pagina del sito "The Olive Oil Quotation" che riporta un nutrito elenco di manifestazioni, premi e fiere, relative al mondo olivicolo (LINK ESTERNO).
La stessa pagina riporta anche, catalogati per nazione, link relativi ad Enti, Associazioni, Organismi nazionali ed internazionali dell'olio di oliva, siti internet e blog.
Anche alcuni link sono scaduti, o imprecisi, rimane comunque una preziosa risorsa per il navigatore tecnico.
Ma cos'è "The Olive Oil Quotation"?
E' una rete mondiale sull'E-Business, dedicato ai professionisti dell'Olio d'Oliva.
L'obiettivo del sito è quello di di facilitare l'interazione e la connettività tra i professionisti dell'olio d'oliva sul mercato internazionale, aiutando produttori e fornitori a sviluppare i mercati di esportazione in modo efficiente ed efficace. Il sito, fornisce una tecnologia all'avanguardia e strumenti che consentono agli utenti di pubblicare offerte e richieste in tempo reale, 24/24 e 7/7.
In definitiva, "The Olive Oil Quotation" vuole essere il più grande mercato al mondo dell'olio d'oliva attraverso la fornitura di servizi online gratuiti di marketing, dedicati agli importatori di olio d'oliva, esportatori, fornitori, produttori, industriali, grossisti e fornitori di attrezzature.
Sul sito si potranno scoprire i prodotti internazionali di olio d'oliva, aziende e news: ricerca per paese, regione, categoria, attività, denominazione. "The Olive Oil Quotation" è anche un database sull'olio d'oliva e una piattaforma di business on-line, dove è possibile cercare o pubblicare informazioni per individuare potenziali partner commerciali di olio d'oliva. Il tutto gratuitamente.
Per visitare il sito "The Olive Oil Quotation" o per navigare tra i link agli organismi internazionali vai su
www.oliveoilquotation.com
Dr Antonio G. Lauro

giovedì 16 giugno 2011

Il 18 giugno in 300 piazze italiane la "rivoluzione" di Slow Food.

«A Caccamo inizieremo i festeggiamenti con una settimana di anticipo, riproponendo un importante rito della vita dell'allevatore: la tosatura delle pecore, che non ha più il valore e la centralità di un tempo perché la lana è diventata un costo e non più una risorsa», racconta Franco Pecoraro, Fiduciario della Condotta Caccamo Himera Monti Sicani, in Sicilia. «Saranno presenti gli allevatori di pecore locali, si assisterà alle varie fasi della tosatura e bagno degli animali e il tutto culminerà in un pranzo assaggiando le prelibatezze della zona», continua il Fiduciario. «Il 18 giugno invece ci sposteremo nelle vie del centro cittadino, dove si potranno assaggiare prodotti del territorio e incontrare i produttori di carciofi, formaggi, miele e verdure».
Nel capoluogo lombardo, invece, «Accanto al consueto Mercato della Terra, in cui si riuniscono oltre 50 produttori, organizzeremo numerosi eventi culturali», spiega Carlo Casti, Fiduciario della Condotta di Milano. «In collaborazione con la Casa della Poesia ci sarà una lettura di brani, mentre rinomate firme della stampa italiana contribuiranno al Convegno internazionale su gastronomia e informazione organizzato con l'ordine dei giornalisti della Lombardia», conclude Casti.
In molte piazze italiane sarà quindi possibile incontrare i produttori e i rappresentanti locali di Slow Food, conoscerne i programmi, la filosofia e le innumerevoli iniziative.
Per la Calabria sono nove le piazze scelte per festeggiare "La rivoluzione con il cibo".
17 giugno 2011.
Crotone: dalle ore 20.30 presso il Circolo Cacciatori Subacquei, via per Capèocolonna.
Cena della legalità insieme a Libera, dove degusteremo i prodotti delle Cooperative che aderiscono a Libera Terra, non mancate!
Info: dantonio@libero.it

18 giugno 2011.
Catanzaro: dalle 18.00 alle 20.00 presso il complesso monumentale San Giovanni (Piazza Garibaldi). Punto informativo e tesseramento.
“L’arte del gusto e il gusto del bello”: visita guidata alla mostra dello scultore calabrese Rosario La Seta, incontro con l’artista (spaziando dalle sue mani che modellano l’argilla, quasi infondendole un’anima, alle mani dei piccoli contadini che lavorano la terra per nutrire il nostro corpo) e brindisi finale.
Info: piccolatavola@slowfoodcz.it
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Lungomare di Catanzaro Lido (all'altezza dell'intersezione tra il lungomare di Catanzaro Stefano Pugliese e via Tommaso Gulli): dalle ore 16,00 alle 22,00.
Gazebo informativo sull’attività del movimento Slow Food, a livello nazionale e internazionale, ed in particolare della Condotta di Catanzaro.
Info: piccolatavola@slowfoodcz.it
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Soverato: Piazza del Popolo, presso la Sede del Consorzio della Nocciola di Calabria - dalle 10.00 alle 13.00
La condotta di Soverato-Versante Jonico e la comunità di Terra Madre Nocciola di Calabria incontrano l’amministrazione Comunale i ristoratori, i piccoli produttori, i giovani di Torre di Ruggero e del comprensorio per illustrare progetti, iniziative e finalità di Slow Food, miranti a migliorare la qualità della vita e a far conoscere il valore dei prodotti del territorio.
Vieni anche tu! Potrai incontrare i produttori di nocciola della Calabria insieme ai produttori di formaggi ed insaccati.
La presenza del sindaco sarà l’occasione per stilare i protocolli di intesa per i nuovi progetti da avviare nel campo della valorizzazione del centro storico, del paesaggio , dell’agricoltura di piccola scala.
Info: Piero Martelli 3334654624 - www.slowfoodsoverato.it
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Soverato: Piazza Matteotti e Traversa Regina Elena, dalle 18.00 alle 21.00
La condotta Soverato-Versante Jonico, le comunità del cibo Cupeta di Montepaone e Donne in Cammino insieme alla comunità di apprendimento dell’Orto in condotta di S. Caterina dello Jonio organizzano la Festa di Slow Food all’insegna di arte e sapori. Sono coinvolte oltre alle comunità di Terra Madre, anche le botteghe artigiane di ceramica, ricamo, pittura, addobbi floreali, i piccoli produttori che saranno presenti con i loro prodotti.
E’ prevista la preparazione in diretta della cupeta di Montepaone e la sottoscrizione di un protocollo tra la comunità del cibo, i laboratori di pasticceria e le amministrazioni comunali di Soverato e Montepaone per la ripresa della lavorazione artigianale della cupeta.
La comunità Donne in Cammino, porta i vancali tessuti al telaio, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e sarà presente con eventi dedicati ai temi della natura in armonia con il cibo e con i cicli della vita delle donne .
In piazza sarà inaugurata la mostra sull’attività della condotta nei suoi primi 11 anni, con alcune testimonianze di Slow Food e Terra madre.
Presentazione del laboratorio ambientale con i bambini dell’Orto in condotta di S. Caterina con la presenza dell’esperto prof. Franco Santopolo.
Incontro con i piccoli produttori che hanno partecipato ai 7 mercatini stagionali organizzati a Davoli in collaborazione con la proloco di Davoli.
Alle 19.30 appuntamento per il brindisi di auguri.
In chiusura proiezione del lavoro prodotto dalla Condotta sull’esperienza a Terra Madre, la proiezione per motivi logistici sarà fatta nella traversa regina Elena, lungo il percorso delle botteghe artigiane.In chiusura proiezione del lavoro prodotto dalla Condotta sull’esperienza a Terra Madre, la proiezione per motivi logistici sarà fatta nella traversa regina Elena, lungo il percorso delle botteghe artigiane.
Info: Luigi Tropeano 3388698017 - luitrop@libero.it - www.slowfoodsoverato.it
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Cosenza: dalle 10,00 alle 20,00 in piazza XXI settembre
In piazza ci sarà un gazebo dove potrete trovare le informazioni su Slow Food e dove potrete incontrare alcuni produttori locali.
Info: rafriga@hotmail.com
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Crotone: piazza Rino Gaetano, di fronte alla Lega Navale.
Slow Food Crotone insieme a Coldiretti, Libera e l'Associazione per il Commercio Equo e Solidale, vi proporrà una degustazione di prodotti locali e di prodotti di Libera Terra
Info: dantonio@libero.it

19 giugno 2011.
Nocera Terinese: dalle 11,00 alle 19,30, presso l'azienda agricola Fangiano.
Al mattino visita didattica e pranzo presso l'azienda. Al pomeriggio incontro con i produttori del territorio invitat dalla Condotta al mercatino Altra Economia presso il Centro di Aggregazione giovanile di via Fontana Vecchia.
Info: piccolatavola@slowfoodcz.it
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Santa Caterina dello Jonio: Scuola materna, elementare e media.
La comunità dell’apprendimento dell’orto in condotta, insieme all’Amministrazione Comunale, alla comunità scolastica, alle mamme ed alle nonne organizza la "FESTA DEL PANE".
Per il secondo anno, si chiude l’anno scolastico con una festa Slow Food, che vuole essere un momento di riconciliazione tra le generazioni. I bambini, le bambine, le mamme, le nonne si dedicheranno alla preparazione del pane, che sarà cotto nel forno a legna di proprietà comunale. Le farine saranno scelte tra quelle di antica origine, provenienti dai mulini del territorio.
Presenza di testimonianze del rito de “u levatu” e delle filastrocche che accompagnavano l'antica preparazione.
In chiusura balli e canti popolari.
Info: Lina Romeo 335 5218493 - linaromeo@hotmail.it
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Viterale di Serrastretta: Agiturismo "E turre", dalle 10.00 alle 13.00
La Comunità del cibo Castagne e Pastille di Serrastretta, insieme alla Condotta Soverato-Versante Jonico, all’associazione Dalidà ed alla consigliera nazionale Marisa Gigliotti, incontrano i piccoli produttori e l’Amministrazione Comunale di Serrastretta.
La mattinata sarà l’occasione per tracciare le linee che accompagneranno la candidatura di Serrastretta a città Slow.
Durante la mattina, sarà dedicata una visita ai castagneti, messi sotto osservazione per combattere la presenza della nuova minaccia: il cinipide. Ci accompagnerà il dr. Franco Santopolo.
Info: Angelo Aiello 3392049462  - an.aiello@alice.it - www.associazionedalida.serrastretta.it
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Umbriatico: Festa della Transumanza.
Seconda Festa della Transumanza, con partenza in auto alle 6.30 verso Perticaro per seguire le mandrie. Per i più pigri partenza alle 10.30 in pulmann.
Alle 13 pranzo in piazza con tipicità locali preparate dai Giovani dell'Associazione Culturale di Umbriatico: grigliata di carne di vacca Podolica per sensibilizzare alla difesa di questa razza autoctona. Seguono giochi tradizionali.
Ci sarà, inoltre, un mastro casaro che preparerà in diretta la ricotta fresca.
Con la partecipazione di Libera e Coldiretti.
Info: dantonio@libero.it

Gli eventi, promuoveranno alcuni grandi progetti di Slow Food, tra cui i Mille Orti in Africa, l'iniziativa lanciata in occasione di Terra Madre 2010 e che prevede la creazione di mille orti nelle scuole, nei villaggi e nelle periferie delle città africane.
Dr Antonio G. Lauro

OLIO: Made in Italy, gennaio-marzo 2011, + 25% export extra vergine su 2010.

Roma - Export in grande spolvero nel settore dell'olio di oliva made in Italy. Secondo i principali osservatori economici si registra nei primi mesi dell'anno un incremento del 25% in quantità e valore delle esportazioni di oli di qualità, che per il 35% sono rappresentate dalla categoria degli oli extra vergini di oliva. 
I 2/3 del fatturato delle nostre imprese di confezionamento è rappresentato dalle esportazioni. L'incremento del consumo mondiale compensa ampiamente le modeste riduzioni del consumo di olio di oliva all'interno del nostro Paese.
“Il consumatore mondiale apprezza il prodotto di sicura origine italiana di qualità”. Lo dichiara il direttore generale di Unaprol Ranieri Filo della Torre, alla tavola rotonda sul monitoraggio degli oli d’oliva e di sansa di Assitol, e aggiunge che “questo è il risultato delle nuove disposizioni comunitarie su origine e qualità e di rigorosi controlli sull'intero territorio nazionale”.
Unaprol ha scommesso su questa segmentazione verso l'alto dei consumi dell'extra vergine di qualità di origine italiana a livello mondiale costituendo la società consortile I.O.O.% qualità italiana, depositando un disciplinare per la produzione dell'extra vergine di alta qualità. “Il nostro consorzio - ha aggiunto Filo della Torre ha partecipato e vinto i bandi dell’informazione e promozione previsti dal Reg. CE 501, ha sottoscritto l'intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e ICE per l'internazionalizzazione dell'olio extra vergine made in Italy; e ora – ha riferito - si appresta a creare società di trade per dare maggiore reddito alle imprese, più garanzie e opportunità alle scelte del consumatore. Unaprol – ha concluso Filo della Torre è disposta a condividere questo percorso con chi accetta le regole di un mercato trasparente, ponendo la qualità e l'etica come valori irrinunciabili per un progetto di impresa sul Made in Italy”.
Dr Antonio G. Lauro

Fonte: Elaion per Unaprol Consorzio Olivicolo Italiano - Roma
unaprolpress@unaprol.it - michele.bungaro@unaprol.it - michele.bungaro@fastwebnet.it

mercoledì 15 giugno 2011

Risorse internet sull'olivicoltura: l'Osservatorio Internazionale sull'Olivicoltura Biologica.

Ecco un nuovo ed interessante blog sul "nostro" mondo dell'olio extravergine di oliva.
Il blog "The International Observatory for Organic Olive Oil" (http://iobooo.blogspot.com), nato dall'idea di Umberto Medicamento e Massimo Armenise, vuol essere un osservatorio sul mondo "bio" dell'olivicoltura internazionale. Per i più pigri, e per chi non ha grande dimestichezza con la lingua inglese, gli autori hanno anche previsto una versione in lingua italiana "Osservatorio Internazionale Olivicoltura Biologica" (http://ioboooita.blogspot.com).
Molto interessante l'ultimo post, che qui riportiamo in sintesi:
Le esportazioni italiane di olio #2 - Olio di oliva in Giappone: aspettando il post-tsunami
Le importazioni giapponesi calano del -13,6% in valore rispetto al I° trimestre 2010, ed il prezzo medio scende a 3,823 € al kg, -3,39% per lo stesso periodo.
Gli effetti del maremoto dell’11 marzo 2011 sull’economia Giapponese non tarderanno ad arrivare. L’ ”economia dei disastri” non è nuova a queste previsioni, e già gli analisti si affrettano a concludere le prime valutazioni. A risentirne potrebbero essere gli scambi commerciali, e soprattutto le importazioni, e soprattutto per quei settori in cui l’evento catastrofico può aver interrotto i flussi organizzativi e di scambio di prodotti complessi lungo filiere di produzione che interessano aziende disclocate all’estero (Escith et al., 2011).
Dr Antonio G. Lauro